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| La Curt Granda | 
Domenica 7 settembre 2014 si è svolta la prima "Festa delle Corti di Baruccana".
Lo scopo degli organizzatori  era quello di far conoscere ai nuovi abitanti le origini e la storia del paese per riscoprire con loro i valori che gli antenati hanno trasmesso e mantenere vivo lo spirito comunitario proprio della realtà contadina basato su vicinanza e solidarietà.
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| Dipinto murale della B.V. Addolorata sulla facciata della Curt Granda | 
Riportiamo alcune notizie storiche tratte da un volantino esposto durante la manifestazione, insieme a foto scattate in tale occasione.
Le prime notizie del luogo risalgono ad un atto del Comune di Milano del 1298.
Nel 1615 nell'archivio parrocchiale si segnala un piccolo oratorio dedicato a S. Clemente, nelle vicinanze dell'odierna piazza Italia, in un borgo formato da poche case di contadini, entro il vasto possedimento dei conti Arese Borromeo.
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| Baruccana nel 1721 (Catasto Teresiano) - Visibili sulla sinistra la Roggia Traversi e sulla destra la Roggia Borromeo  (detta roggetta) | 
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| Baruccana nel 1897 (Nuovo Catasto Terreni)  | 
Il nome Baruccana deriva probabilmente da 
"baracca dei cani" che qui venivano allevati per conto della nobile famiglia.
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| La Curt del Pistacch | 
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| Particolare del sottotetto (notare il pavimento originale in cotto) | 
Il borgo era circondato da boschi di robinie e filari di gelso, attraversato da due ruscelletti, la roggia (che dà il nome all'attuale via della Roggia) e la roggetta, che scorreva a fianco del santuario.
Il lavoro dei campi al servizio del padrone e l'allevamento del baco da seta erano le principali attività del borgo; le corti, le stalle e l'aia erano i luoghi di socializzazione e trasmissione del sapere.
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| La Curt del Macelar | 
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| La stanza della nonna | 
All'inizio del 1900 viene costruita una nuova chiesa, per sostituire la vecchia chiesetta. Nel 1919 i contadini riescono ad acquistare case e terreni che avevano in affitto dalla famiglia Borromeo grazie alla creazione della 
"Cooperativa Pro Popolo" promossa dal Parroco don Silvio Gatti e da Angelo Camagni.
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| Alcuni pannelli esplicativi | 
Alle attività agricole si affiancano con successo le prime botteghe artigiane del mobile, mentre scompaiono simboli cari alla vecchia generazione come la chiesetta, il pozzo, il forno comune e la roggetta.
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| La Curt del Boulogn | 
Negli anni '60 si verifica un sensibile incremento demografico con l'arrivo di immigrati veneti e meridionali.
L'evento diossina del 1976, con le sue disastrose conseguenze sul territorio e in particolare con il divieto di coltivare orti e giardini e di allevare animali da cortile per 10 anni, ha mutato le abitudini dei residenti; solo poche famiglie al termine del divieto hanno ripreso le attività legate all'agricoltura.
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| La Curt della Rosa del dopo lavoro | 
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| Esposizione di attrezzi di lavoro | 
Negli anni successivi lo sviluppo edilizio trasforma radicalmente il territorio, sottraendo boschi e campi per la costruzione di nuove abitazioni e delle opere necessarie a soddisfare le nuove esigenze della comunità (nuove scuole elementari, palazzetto dello sport).
Segnaliamo anche un interessante testo sul Parco della Baruccanetta, dove si tratta della zona subito a sud di Baruccana e delle rogge che lì si incrociavano.
 
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