a cura di Ecocivici Verdi Europei di Monza Brianza
La situazione dell’inquinamento atmosferico negli ultimi giorni precipita in Brianza e nella città di Monza dove, secondo i dati ARPA, ieri 29 dicembre si è arrivati all' 87° giorno dell’anno di superamento del limite europeo dei 50 microgrammi /m3; i dati degli ultimi giorni portano il nostro territorio al top della classifica dell’aria malata in Lombardia battendo decisamente Milano.
Dati dal 20 al 29/12/2015 rilevati dalla centralina di Meda |
Quindi Monza e la Brianza campioni lombardi e nazionali di aria malata e conseguentemente di malattie (respiratorie, cardiovascolari e probabilmente anche tumorali) tra i soggetti più vulnerabili all’inquinamento dell’aria (bambini e anziani) nonché per il numero delle morti. Ma ciò non sembra interessare particolarmente i responsabili delle istituzioni locali del nostro territorio.
Malgrado i picchi del 28 dicembre a Meda di PM10 con 124 microgrammi /m3, e del 22 dicembre a Vimercate con 121 microgrammi e con 102 microgrammi a Monza sempre il 22 (ovvero due volte o più superiori al limite europeo) Meda non ha fatto praticamente nulla, malgrado il decreto legislativo 30 aprile 1992, n.285 conferisca ai Comuni la facoltà di limitare la circolazione veicolare (nonostante il sollecito da parte delle associazioni come Sinistra e Ambiente).
Da parte sua il Comune di Monza, con una situazione un poco migliore rispetto a quella di Meda e Vimercate, ha adottato con l’ordinanza del Sindaco del 17 dicembre 2015 una politica di semplici “pannicelli caldi”. Simili le ordinanze emesse a Vimercate, Lissone, Desio, Cesano Maderno. Questo in sostanza significa, per quanto riguarda il traffico, solo bloccare i diesel Euro 3; politica dunque molto più blanda di quella del Comune di Milano, che per il 28, 29 e 30 dicembre invece sospende tutto il traffico.
Insomma per quanto riguarda i veleni nell’aria nessuna “brianzolitudine orgogliosa” in campo per affrontare con decisione i problemi di salute e ambiente che toccano in particolare i gruppi sociali deboli come bambini e anziani, che a Monza e Brianza non trovano lobby potenti disposte a difenderli come invece fanno con il business dell’autodromo….
Ora, se neanche quando la barca affonda si lancia l’SOS vuol dire che chi la guida pensa che non ci sia alternativa al colare a picco; ovvero che a Monza e in Brianza ci dobbiamo rassegnare a vivere in una camera a gas, orgogliosi di capeggiare la graduatoria del PIL e insieme ignorando quella delle morti e delle malattie derivanti dall’inquinamento dell’aria…? Triste ma inevitabile conclusione!
Ovvio che come Ecocivici Verdi Europei di Monza Brianza noi non la si pensi così; piuttosto siamo convinti che, di fronte all’emergenza grave dell’inquinamento dell’aria a Monza e in Brianza, debba emergere la capacità di resilienza del nostro territorio e che dalla attuale classe politica - che non deve limitarsi ad essere semplice notaio dei problemi esistenti – debbano essere assunte politiche efficaci e innovative.
Quindi chiediamo alle forze politiche presenti nel Consiglio Comunale di Monza e degli altri Comuni della provincia di Monza e della Brianza di darsi da fare, facendo proprie le proposte precise e concrete contenute nell’ORDINE DEL GIORNO che in questi giorni stiamo procedendo ad inviare via mail al Presidente del Consiglio Comunale di Monza Donatella Paciello e ai Sindaci dei 55 comuni della Provincia.
Il documento (leggi il testo) contiene le seguenti proposte, sia di immediata operatività come realizzabili nel breve / medio periodo:
- adozione sulla base dell’art.7, comma 1, lettera b, del D.Lgs. 30 aprile 1992, n.285 di ordinanze sindacali che, sulla falsariga di quella assunta dal Comune di Milano, prevedano, in caso di permanere delle condizioni atmosferiche attuali, il divieto totale per una settimana (eventualmente prorogabile) della circolazione veicolare su gomma in tutto il territorio cittadino di ogni Comune dalle ore 10 alle ore 16;
- invitare i cittadini a collaborare con azioni di autolimitazione dell’uso del mezzo su gomma privato, promuovendo una campagna mirata di sensibilizzazione / educazione ambientale a gestione diretta da parte delle strutture dei Comuni, che veda una forte partecipazione del mondo della scuola e del volontariato (es. piedi bus);
- seguire l’esempio di alcune tra le più importanti città europee con l’istituzione nelle zone considerate più vulnerabili di aree alle quali possano accedere solo mezzi di trasporto pubblici e privati non inquinanti ibridi ed elettrici (“ultra low emission zone”);
- predisporre in tutti i Comuni un piano a favore delle categorie più esposte ai rischi sanitari derivanti dall’inquinamento dell’aria, prevedendo l’istituzione attorno alle situazioni più frequentate da parte di bambini e anziani, quali scuole, ospedali, giardini pubblici, campi gioco e sportivi, di aree di rispetto a mobilità sostenibile (“clean-air zone”).