a cura del Coordinamento ambientalista
INSIEME IN RETE PER UNO SVILUPPO SOSTENIBILE
E' ormai agli atti dei Comuni interessati la documentazione della Caratterizzazione dei suoli delle zone A, B, R del disastro ICMESA che sono interessate dal progetto della Pedemontana.
Una corposa documentazione il cui fulcro centrale è la relazione tecnica descrittiva elaborata da "Nuova Briantea" cioè dal Raggruppamento Temporaneo d'Imprese (RTI) con capogruppo Strabag, su mandato di Autostrada Pedemontana Lombarda (APL) e Concessioni Autostradali Lombarde (CAL).
"Insieme in rete" ne è entrata in possesso a mezzo di accesso agli atti fatto da una sua componente presente in un Consiglio Comunale.
Nella relazione, per la prima volta, appare in un elaborato ufficiale, oltre alle due note vasche/discariche di Meda e Seveso presenti nel Bosco delle Querce, quelle che vengono definite come la terza vasca di Cesano Maderno e una fossa approssimativamente ubicata al confine tra Bovisio e Desio.
Della vasca di Cesano Maderno e della fossa tra Bovisio e Desio le capacità volumetrica non sono note, "non si hanno informazioni certe" e lì vennero presumibilmente sepolti gli animali contaminati da diossina TCDD e abbattuti nel 1976.
Con il piano di caratterizzazione sono stati indagati 214 punti così suddivisi:
- 22 punti in zona A con 66 campioni
- 45 punti in zona B con 135 campioni
- 137 punti in zona R con 411 campioni
- 10 punti esterni anche alla zona con 30 campioni.
Ogni campione è stato gestito con un'aliquota analizzata dal laboratorio di fiducia di Nuova Briantea, una consegnata ad ARPA per le analisi di contradditorio e una terza aliquota sigillata e conservata dall'appaltatore per eventuale e successivo controllo.
Le analisi chimiche, espresse come sommatoria delle componenti PCDD (tutte le policloro-dibenzo-p-diossine) + PCDF (furani) e condotte secondo un ben definito protocollo nel Top Soil (primi 20 cm), nel livello intermedio (da 20 cm a 1 metro) e nel livello profondo (da 1 metro a 2 metri) hanno ricercato la presenza di diossine e in particolare della “nostra diossina”, la TCDD, la più tossica e pericolosa.
Sono 387 dati analitici suddivisi per zone (ogni dato è un valore) che hanno portato ai seguenti risultati:
nel livello superficiale, TOP SOIL,
37 superamenti del limite per siti a verde pubblico e privato oltre quindi il limite di 10 ngE kg-1 SS (nano grammi equivalenti, unità di misura che unisce il peso del contaminante alla sua pericolosità)
4 superamenti del limite per siti ad uso commerciale industriale (100ngE kg-1 SS)
nel livello intermedio
22 superamenti del limite per siti a verde pubblico e privato (10 ngE kg-1 SS)
nel livello profondo
4 superamenti del limite per siti a verde pubblico e privato (10 ngE kg-1 SS)
Quindi dalle analisi APL abbiamo 63 superamenti del limite a verde e 4 superamenti del limite industriale.
ARPA ha per parte sua analizzato 46 campioni relativi a 46 differenti sondaggi.
Il contradditorio ha portato ad attribuire a ciascun campione specifico la maggiore tra le concentrazioni ottenute nel confronto del dato di ARPA con quello del laboratorio di Nuova Briantea.
Il contradditorio porta all'aumento del numero dei superamenti dei livelli di CSC:
- 68 superamenti del limite verde (di cui 16 in aree definite da APL “con destinazione d’uso verde” ed altri 17 “in aree in corrispondenza delle quali si prevede la realizzazione di interventi di mitigazione ambientale e le aree tecniche/di cantiere, avranno una destinazione d’uso di tipo verde”. Quindi ulteriori 33 ambiti che dovrebbero essere sottoposti a bonifica o ad altra azione conseguente alla individuazione del superamento del limite di legge)
- 5 superamenti del limite industriale
Ai risultati di questa fase di caratterizzazione vanno aggiunti i risultati delle precedenti indagini APL del 2008 (vedi mappa qui) che tra indagine preliminare e indagine integrativa rilevò:
- 55 superamenti del limite verde
- 15 superamenti del limite industriale.
Arriviamo dunque a 61 superamenti del limite verde e a 16 superamenti del limite industriale nelle analisi precedenti il 2016.
Prendendo quindi in esame, come è corretto fare, tutte le analisi sinora fatte, su tutta la tratta B2 e inizio C troviamo complessivamente 129 superamenti del limite verde, di cui almeno 43 ambiti che dovrebbero essere sottoposti a bonifica o ad altra azione conseguente alla individuazione del superamento del limite di legge e 21 superamenti del limite industriale anch’essi da assoggettare a bonifica.
Le azioni da intraprendere in relazione al progetto dell'autostrada, alla bonifica dei terreni interessati o ad altre differenti soluzioni sarà conseguente alle valutazioni che si daranno rispetto ai risultati di questa caratterizzazione.
Regione Lombardia nel tavolo tecnico del 19 ottobre 2016 ha evidenziato alla soc. Pedemontana che i termini per la presentazione di Analisi di Rischio e Piano di Bonifica sarebbero scaduti (entro sei mesi dall’ Approvazione del Piano di Caratterizzazione, sia che si conteggi dalla Conferenza dei Servizi del 29 luglio 2015 o dal Decreto Regionale di Approvazione dell’ottobre 2015) ed ha concesso 30 giorni di tempo per presentare un pre-piano che delimiti gli ambiti contaminati sui quali poi dovrà sviluppare Analisi di Rischio e Progetto di Bonifica.
Nel caso APL non confermasse il suo interesse nella realizzazione dell’opera dando seguito alle obbligazioni conseguenti con esproprio delle aree e attuazione della bonifica, il procedimento risulterebbe concluso.
Alla luce dei dati disponibili viene dunque confermato il rischio legato all'escavazione e alla movimentazione del terreno, mostrando una contaminazione diffusa lungo le aree intersecate dal tracciato autostradale con un rischio sanitario connesso anche laddove il valore assoluto delle diossine non supera i limiti stabiliti dalla normativa ambientale per l’attivazione di operazioni di bonifica.
L’aerodispersione della diossina con gli scavi, potrebbe costituire un pericolo per l’esposizione di cittadini ed operatori in tali aree.
Vorremmo rimarcare che il coordinamento ambientalista "Insieme in rete", sin da subito si è speso con intense interlocuzioni a tutti i livelli affinché venisse recepita la necessità e l’obbligatorietà di una caratterizzazione dei suoli per definire il livello di contaminazione da Diossina TCDD.
E’ quindi anche grazie all’insistenza e al nostro assiduo operare che la soc. Autostrada Pedemontana Lombarda (APL) e, per la parte che gli compete, Regione Lombardia si trovano ora a dover trovare soluzione a una criticità complicata ma reale che non può più essere sminuita.
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Rassegna stampa
Il Giorno - 22/10/2016 |
Il Cittadino - 22/10/2016 |
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