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domenica 7 maggio 2017

La Regione cede il timone di Pedemontana, l'opera è diventata una patata bollente

di Dario Balotta, responsabile trasporti Legambiente Lombardia

A sorpresa il c.d.a. di Pedemontana ha nominato Giuseppe Sambo Direttore generale della Società che assume contestualmente anche il ruolo di Direttore tecnico operativo, nonchè Responsabile unico dell'opera (ferma da svariati mesi). Si tratta di un dirigente indicato dall'azionista minoritario di Serravalle che detiene il 13% della concessionaria controllata da Regione Lombardia che a sua volta detiene l'85% delle azioni di Pedemontana.

La Regione ha ceduto il timone del comando ad un socio privato, dopo la fallimentare gestione di Di Pietro per condurre una nave che è  rimasta senza soldi per comprare il carburante. Infatti lo scorso anno il bilancio ha registrato ben 22 milioni di perdite e quest'anno ne sono previste altrettante.

Nessuno pensa sia possibile la ripresa dei lavori. Infatti  Banca Europea Investimenti e Cassa depositi e Prestiti sono titubanti, e le banche italiane hanno fatto sapere che non sono proprio disponibili a finanziare l'opera. A convincerle non sono bastati neppure i 450 milioni di garanzia regionale e i 350 milioni di defiscalizzazione, veri e propri aiuti di Stato, vietati dall’Unione Europea, cui si è ricorso per finanziare ,senza successo, l’opera. Se le banche non si fidano a  sostenere l’infrastuttura, vuol dire che il mercato ha bocciato il progetto.

Un'eventuale ripresa dei lavori incontrerebbe il pesante macigno della diossina visto che il tracciato dovrebbe attraversare i terreni della ex Icmesa a Seveso. I tre tronconi aperti, i due pezzi incompleti delle tangenziali di Como e Varese e la tratta Cassano Magnago-Lentate sono praticamente inutilizzati, date le tariffe "salatissime", doppie rispetto a quelle della media nazionale. I Comuni chiedono invano compensazioni e mitigazioni che sono sempre più inattuabili.

1 commento:

  1. Ferite di cemento e asfalto...inutili quanto costose...che rimarranno ai nostri figli a monito degli errori dei loro antenati! Bisognarebbe promuovere una class action per chiedere i danni arrecati al contribuente italiano ed europeo a causa della decisione scellerata dei politici che hanno firmato l'opera Pedemontana. Se iniziassero a pagare personalmente forse in futuro avremmo politici più cauti ed opere più utili.

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