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domenica 24 settembre 2017

Quando semplificare aiuta a consumare il suolo: la nuova variante al PTCP della Provincia di Monza e Brianza


a cura di
Coordinamento OSSERVATORIO PTCP di MB 
SALVIAMO IL PAESAGGIO

Esclusioni, scorciatoie e decisioni concentrate nelle mani del solo Presidente.
Con le modifiche proposte alle norme del piano si rischia di indebolire le tutele e di disattendere l’obiettivo di limitare il consumo di suolo.

Dopo le osservazioni presentate a luglio in occasione dell’adeguamento del Piano Territoriale Regionale il coordinamento ambientalista OSSERVATORIO PTCP di MB ha protocollato lo scorso 15 settembre le osservazioni alla variante normativa al Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP) della Provincia di Monza e Brianza.

Ecco una sintesi dei contenuti delle osservazioni (che puoi trovare in versione integrale qui) presentate con l’intento di perfezionare il nuovo testo normativo, adottato con DCP n. 15 del 31 maggio 2017.

Secondo la Provincia di MB e gli uffici proponenti, la variante dovrebbe semplificare alcune procedure del piano, in particolare nei casi d’intesa per le aree ricadenti in Ambiti d’Interesse Provinciale (AIP) o in Rete Verde. In realtà le modifiche introdotte indeboliscono di fatto i livelli di tutela previsti nella classificazione delle aree e aumentano il rischio di consumo di suolo invece di contenerlo.
Nel dettaglio le osservazioni proposte dal Coordinamento ambientalista puntano, in primo luogo, a mantenere le tutele esistenti sui corridoi ecologici (che non devono essere in nessun caso ridotti o interrotti), sugli elementi geomorfologici e sui Parchi Locali di Interesse Comunale (PLIS).
Per questi ultimi ogni modifica deve essere vietata a meno che non si tratti di ampliamenti.

In più si ribadisce che è importante che le richieste di variante siano di competenza del Consiglio Provinciale e discusse con possibilità di presentare osservazioni.
Con la variante invece tutto il potere decisionale sarebbe in mano al solo Presidente.

Così come è opportuno che le richieste d’intesa avanzate dai comuni vengano formulate con Delibera di Consiglio Comunale al fine di rendere edotti e consapevoli tutti i livelli Istituzionali e non tramite la sola iniziativa del Sindaco e della sua Giunta.
Non sono inoltre accettabili esclusioni al confronto (tramite il passaggio facilitato da variante ordinaria a semplificata) per quei casi genericamente liquidati come errori materiali, modifiche su aree di completamento o interventi di piccola entità.
E’ fondamentale riconoscere come suolo consumato solo quello collegato a piani attuativi approvati e vigenti a tutti gli effetti di legge e non considerare ormai perse le aree interessate da piani semplicemente adottati.

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