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venerdì 5 gennaio 2018

Ricetta contro i #roghi

Incendio di Corteolona (PV). Foto: ARPA Lombardia
di Paola Brambilla Pievani, Presidente WWF Lombardia

Ancora sull'incendio di un impianto di rifiuti nel pavese, tutti ostinati a non voler ragionare secondo il mantra della complessità, che oramai è storia.

Allora: non serve potenziare ARPA se quello che deve controllare è la conformità delle attività alle autorizzazioni rilasciate dalle Province.
Perchè sono le Province a rilasciare i genere autorizzazioni al recupero e smaltimento dei rifiuti, quando non vige il regime di comunicazione, come pure sono le Province a rilasciare le autorizzazioni integrate ambientali.

Con quali forze?
Con le poche professionalità rimaste dopo la caccia alle streghe che ha ridotto il personale delle province al lumicino. E si vede, ve l'assicuro, quando si fanno le istruttorie tecniche.
E ancora, in Italia è disapplicata regolarmente la VIA, valutazione di impatto ambientale sui vecchi impianti, mai sottoposti a valutazione per effetto di un protezionismo pseudosemplificativo che in realtà ha fatto male a territori, cittadini e alla fiducia verso la P.A.; impianti che non lo sono tuttora, neppure in fase di rinnovo o di riesame, sede in cui per la Corte di Giustizia UE un impianto che mai è andato in VIA e che ha la taglia per esservi sottoposto, deve essere valutato sotto il profilo della compatibilità ambientale. Notate, l'hanno atto di recente a Matera e la notizia è andata sui giornali!
Non basta, vi chiedo: avete mai visto una valutazione di impatto cumulativo? Eh sì, perchè va fatta, lo dice la UE. Se l'impanto è nel raggio di un KM da un altro impianto, per capire se si fa la VIA si vede guardare la taglia dei due sommati. e via dicendo.

Direte voi, a cosa serve?
Ecco: siamo in un paese a welfare pubblico. Dunque salute e ambiente li paga lo stato se altri non provvede. Vale per le ospedalizzazioni e le malattie da inquinamento, vale per le bonifiche e i costi di ripristino ambientale...chiedete ai Comuni, interrogatevi sulla spesa sanitaria.

Allora, io dico ai candidati alle regionali e al nazionale, cominciate a considerare che il mito della semplificazione burocratica non è allentare la legalità dei procedimenti ambientali cui le imprese devono sottoporsi, da Pavia a Mantova a Varese, dappertutto. Non è promettere l'impresa in un giorno, se parliamo non di una panetteria ma di un inceneritore, di un impianto che tratta rifiuti.

Nessuno sconto. Rimpinguiamo le professionalità tecnico scientifiche degli enti, Province, Arpa, ma anche dei Comuni che devono anche fare le bonifiche...con geometri quando va bene. Così avremo spazio per i nostri giovani laureati o diplomati.
E facciamo le valutazioni ambientali e sanitarie una volta di più, non di meno. Serve al sistema paese, oltre che a un futuro meno nero (nel senso di meno inquinato) e più responsabile.

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