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martedì 12 marzo 2019

La poesia della Brianza nelle foto di Giuseppe Croci

“Quando i ricordi diventano un sogno… Giuseppe Croci, 1913-1994, fotografo di Seregno”
 
A 25 anni di distanza dalla sua scomparsa, avvenuta a Paina di Giussano il 30 giugno 1994, Giuseppe Croci uno dei fotografi che meglio hanno raccontato l’evoluzione del territorio di Seregno e di quello della Brianza con la sua macchina fotografica, sarà ricordato nella sala Cardinale Minoretti, interna al Centro pastorale Monsignor Ratti di via Cavour 25, Seregno, con una mostra promossa dal Circolo culturale San Giuseppe e dalla famiglia Croci, in particolare dai figli Maria Grazia, Paolo e Laura.

L’inaugurazione dell’evento è prevista sabato 16 marzo 2019, alle 17, mentre le visite (libere) saranno quindi possibili fino a domenica 31 marzo 2019, nei seguenti orari: dal martedì al sabato dalle 16 alle 19, la domenica dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 19 (chiuso il lunedì).
 
BIOGRAFIA - Nato a Seregno il 14 novembre 1913, Giuseppe Croci è stato avviato all’attività fotografica dal nonno materno Antonio Pontiroli, che nel 1927 gli regalò una Billy Agfa formato 6X9. Dopo aver partecipato con successo ad alcuni concorsi su scala nazionale, all’indomani della Seconda guerra mondiale si iscrisse ad una scuola fotografica a Torino e gli venne assegnato il Premio Fotografico Brianza. Nel 1958 iniziò a Cantù la sua attività commerciale, con un negozio in piazza San Teodoro, al quale ne seguì un secondo a Seregno, in via Colombo, nel 1965. La sua prima mostra fotografica fu ospitata nel 1973 dalla sala Cardinale Minoretti nella sede del Circolo culturale San Giuseppe di via Cavour 25, il locale che all’epoca si trovava al piano superiore rispetto all’omonimo spazio che accoglierà invece la rassegna di quest’anno. Legato da una lunga amicizia ad alcuni esponenti del mondo della cultura brianzola, come Ettore Pozzoli ed Ambrogio Vismara, ha scattato alcuni loro ritratti che ancora oggi costituiscono un patrimonio iconico per chi opera nel settore. Come detto, si è spento a Paina di Giussano il 30 giugno 1994, lasciando nel dolore la moglie Angela Galimberti ed i figli Maria Grazia, Paolo e Laura.

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