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venerdì 28 giugno 2019

Il PLIS del Grugnotorto Villoresi difende l'integrità del parco dal deposito della metropolitana M5


Dopo la presentazione del progetto di ampliamento della linea metropolitana M5 verso Monza (leggi qui) interviene il Plis del Grugnotorto Villoresi per chiedere la tutela delle aree verdi del parco.

Arturo Lanzani, Presidente del parco evidenzia che: "il progetto di ampliamento della MM5 verso Monza, investe con il suo tracciato e soprattutto con il suo deposito uno dei pochi ambiti non edificati di dimensioni significative  tra i territori quasi totalmente urbanizzati di Sesto, Cinisello e Monza. Più in generale questo ampio spazio aperto fa parte di un sistema quanto mai contenuto di spazi aperti presenti nel territorio compreso tra i settori più a Nord del comune di Milano, il tracciato del fiume Lambro e l’altopiano delle Groane, una delle porzioni territoriali intercomunali più urbanizzate e più carenti di spazio verde in Italia e Europa (più del 70% del suolo urbanizzato). Ciò che si vuole sottolineare è che la soluzione proposta non solo non persegue un obiettivo di riduzione del consumo di suolo esplicitato in tutti i documenti di pianificazione regionali, provinciali e comunali pertinenti, ma che questo rilevantissimo consumo di suolo si realizza in uno dei pochi spazi rimasti inedificati nel territorio tra i più urbanizzati della regione, d’Italia, d’Europa.



Questa condizione di criticità del sistema degli spazi aperti del Nord Milano e della Brianza centrale, al centro di numerose ricerche e pubblicazioni, è stata fatta propria da molti documenti di pianificazione (ed è stata in molti casi la premessa di importanti politiche attive). La volontà di incrementarne la qualità agroecologico-forestale, paesaggistica e la fruizione collettiva dello spazio aperto del Casignolo (al pari dei pochi altri spazi aperti residui) è infatti al centro di diverse azioni. L’intero ambito è stato infatti compreso nel Parco del Grugnotorto Villoresi al fine di tutelarlo e di elaborare interventi di valorizzazione ecologica paesaggistica e di fruizione collettiva e al tempo stesso è stato individuato dalla Provincia in parte come ambito agricolo strategico e in parte come ambito paesaggistico di interesse provinciale nel proprio piano territoriale. Tutti questi atti si propongono di tutelare questo suolo non urbanizzato, subordinando comunque eventuali urbanizzazioni di parti limitate di queste stesse a fini pubblico-infrastrutturali (come è già lo stesso percorso di MM5 nel suo baricentro) a rilevanti interventi di mitigazione ecologica e paesaggistica e soprattutto a cospicui interventi di compensazione ecologica."


Netta la posizione di Lanzani: "Alla luce di quanto qui velocemente richiamato il parco esprime la sua più decisa contrarietà alla soluzione proposta".


Lanzani, a nome del PLIS, propone quindi: "In via prioritaria l’individuazione dell’area a deposito, anche a costo di un suo ridimensionamento sul sedime di una delle tante are dismesse presenti nell’area metropolitana o nella provincia di Monza e Brianza, eventualmente con una modifica di tracciato funzionale a questo fine (ad esempio le aree industriali dismesse in via Matteotti a Cinisello). Non è infatti accettabile in questa porzione di territorio un ulteriore incremento del consumo del suolo".


Qualora non fosse possibile individuare un'area alternativa non mancano le proposte migliorative:
  1. Sulla base di un principio di riduzione dell’impatto: l’eliminazione dell’area cantiere o la sua provvisoria realizzazione su parte del sito a deposito e la drastica riduzione  dell’ingombro del deposito anche con una rivisitazione del suo programma funzionale (quindi riducendo l’insieme delle attività previste) e la sua disposizione ad una quota diversa da quella del piano di campagna o interrata (in parte a cielo aperto in parte in strutture coperte con tetto verde) o sopraelevata.
  2. Sulla base di un principio di compensazione omologa al consumo del suolo: la qualificazione di tutto lo spazio aperto residuo con la realizzazione preventiva nelle aree non toccate dall’intervento e contestuale sulle aree di intervento di una sistemazione a bosco e prato pubblico sul piano di campagna con eventuali passaggi sotto o sopra il piano di binari (sull’intera area del Casignolo perimetrata nel parco).
  3. Sulla base del principio di mitigazione degli interventi edilizi ed infrastrutturali e di più alte qualificazioni dell’intervento: la realizzazione di un progetto paesaggistico del deposito-officina, dell’eventuale tracciato in quota metropolitana e del bosco e prato pubblico attraverso un concorso internazionale che coinvolga gruppi con competenze multiple ingegneristiche, urbanistiche, architettoniche, paesaggistiche, forestali ed ecologiche.
In conclusione: "E’ sicuramente tema importante osservare che il posizionamento del deposito officina rappresenti un nodo cruciale di tutto il progetto di fattibilità".

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