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martedì 1 ottobre 2019
Osservatorio PTCP: "Il Piano Territoriale Provinciale deve fare di più per ridurre il consumo di suolo di Monza e della Brianza"
a cura del Coordinamento ambientalista OSSERVATORIO PTCP di MB
Una definizione del limite di consumo di suolo adeguata al contesto della nostra provincia, una riduzione maggiore rispetto al limite tendenziale indicato del 25-30% per residenziale e del 20% per produttivo, il mantenimento del valore di suolo consumato al di sotto del 50% del territorio complessivo.
Sono i punti principali del documento di contributi e delle proposte del "Coordinamento ambientalista OSSERVATORIO PTCP di MB" consegnato lo scorso 24 settembre 2019 nell’ambito del procedimento di valutazione del documento di indirizzi per l’adeguamento del Ptcp alla soglia regionale di riduzione del consumo di suolo.
Partendo dall’ormai riconosciuto primato di provincia più urbanizzata d’Italia risulta indispensabile per la vivibilità, la salute e il contrasto ai cambiamenti climatici una vera e propria conservazione “quantitativa” del suolo. Come? Conservare le aree libere e permeabili, il più possibile, anche e soprattutto all’interno del tessuto urbano consolidato. Aree intercluse date per perse ma in realtà significative ed importanti: è qui che si annida il maggior consumo.
E’ fondamentale ricordare che, in assenza di attuazione, non esistono diritti edificatori nel caso di semplice previsione stabilita dagli strumenti urbanistici e i comuni quindi possono giustamente decidere di ridurre come in alcuni casi è già stato fatto.
Non è sufficiente la semplice diminuzione o lo spostamento del consumo nelle aree meno “nobili”, serve un vero e proprio piano di azzeramento di questo dannoso fenomeno dagli impatti diretti ed indiretti su ambiente e finanze pubbliche.
Per recuperare la funzione vitale del suolo libero deve essere imposta, nel caso di interventi di recupero, la riduzione del suolo impermeabilizzato rispetto allo stato di fatto: è la rinaturalizzazione dei suoli. Indispensabile perché c’è un limite di sostenibilità territoriale della trasformazione che non può essere superato.
In questo limite devono essere considerati anche i problematici aspetti viabilistici e i necessari miglioramenti energetici, come la promozione di tetti verdi o tetti bianchi che riducono le isole di calore. Inoltre, riconoscendo qualche passo avanti fatto negli ultimi anni, si ritiene opportuno continuare con l’estensione delle aree di tutela introducendo anche vincoli provinciali per le aree non edificate di interesse storico, artistico e paesaggistico.
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