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domenica 26 gennaio 2020

Pietre d'inciampo. La storia di Ferdinando Silva

Seregno, Piazza Caprera. Un momento della commemorazione di Ferdinando Silva
Ieri 25/1/2020, in occasione della posa della Pietra d'Inciampo in ricordo del Caporale  Ferdinando Silva si è svolta una commossa e partecipata manifestazione. Riportiamo di seguito l'intervento del Prof. Francesco Mandarano, Membro del Comitato Pietre d'Inciampo della Provincia di Monza e Brianza e Vicepresidente  Associazione Nazionale Divisione ACQUI.



Chi era Ferdinando Silva?  

Era uno dei 9 internati militari seregnesi, uno dei 98 dei Comuni della Provincia di Monza  deceduti nei lager del Terzo Reich e sepolti nei grandi Cimiteri Militari Italiani in Germania, Austria e Polonia. Ora riposa nel Cimitero di Amburgo insieme ad altri cinquemila connazionali.  Furono 650 mila gli Internati Militari Italiani che risposero NO, due volte, a una prima  proposta  i giorni successivi all' 8 settembre 1943  subito dopo essere stati catturati,  di continuare  a combattere ancora come alleati con i tedeschi e poi, una volta giunti nei lager,  alla seconda proposta  di far parte dell'esercito della Repubblica Sociale  fascista  di Salò, quando l'alternativa era chiarissima , dire no significava finire nelle baracche dietro il filo spinato.

Furono circa 50 mila quelli che pagarono  con la vita il loro rifiuto. Per troppo tempo e per varie cause sono stati dimenticati, anzi li abbiamo dimenticati. Oggi la posa di questa pietra deve segnare l'inizio dell'uscita da questo lungo oblio. In Brianza quest'anno vengono collocate 21 pietre , 2 dedicate a  soldati una qui a Seregno e un'altra a Briosco.

Cosa siamo riusciti a sapere di questo umile caporale della Fanteria . La ricerca è iniziata nel novembre 2018 e ringrazio Roberto Mauri agente della Polizia Municipale  per avermi aiutato per la ricerca anagrafica.

Era nato a Seregno il 7 aprile 1909 il padre sichiamava Pietro,  la madre Rusnighi Severina. Richiamato, alle armi nel 1942 era stato destinato in Albania. Apparteneva al 440° Battaglione costiero fu catturato nei dintorni di Durazzo il 10 settembre 1943.

Non ho finora ritrovato né parenti né foto,  possiamo solo immaginarcelo dai dati riportati sul Foglio Matricolare: occhi e capelli castani,  alto un metro e sessantanove, di corporatura robusta , era un muratore,  sapeva scrivere e leggere,  avendo superato, alla visita di leva,  una prova consistente nello scrivere una frase e poi leggerla la frase era:” amo la patria”.

Come sono arrivato, senza ombra di dubbio,  a stabilire che abitava proprio qui? Da una scoperta effettuata nell'estate scorsa esaminando i pochi documenti contenuti nel fascicolo personale Militare, conservato presso l'Archivio di Stato di Milano, tra i documenti c'era questa cartolina che mi ha dato 4 informazioni importanti:  1) l'indirizzo, 2) il nome della moglie, Antonietta Longoni, 3) il nome del figlio Pietro,  4) lo Stammlager dove si trovava  nel dicembre del 1943 cioè  lo Stalag VI/F  a Bocholt nella regione della Renania Settentrionale.

 

Il passo succesivo è stato quello di rintracciare lo stato di famiglia e così ho potuto sapere che nel 1934, all' età di 25 anni, aveva sposato Antonietta Longoni, magliaia e nel 1936 era nato Pietro; altra informazione, nel 1948 Antonietta si era  risposata e trasferita a Milano e qui le mie ricerche si sono dovute, temporaneamente, fermare perchè non mi è stato permesso di accedere all'Archivio  del Comune di Milano in quanto in fase  di digitalizzazione. Il figlio Pietro Silva potrebbe ancora vivo o qualche altro componente della famiglia.

La ricerca  quindi continua.

Prof. Francesco Mandarano

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