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lunedì 9 marzo 2020

Valle del Rio Pegorino: parco o pista da cross?


Riceviamo e pubblichiamo. 

Ringraziamo il nostro lettore per l'invio delle foto e delle note accompagnatorie. Ci auguriamo che il Parco, dopo la presente segnalazione, provveda a verificare lo stato dei luoghi e, nel caso di abusi, a sanzionare gli autori di tale deturpazione. Auspichiamo inoltre che, da subito, vengano posti dei cartelli indicanti che si tratta di un Sito di Interesse Comunitario con evidenziate le regole da rispettare.

Luogo: Parco Naturale della Valle del Lambro; versante sinistro orografico della bassa valle del rio Pegorino. L'area interessata rientra interamente nel SIC Valle del Rio Pegorino.

Sabato 7 marzo 2020 incontrate due moto da trial che percorrevano i sentieri (ormai trasformati in veri e propri percorsi da cross) a sud-ovest dei ruderi di Cascina Pegorino.

Quasi tutti i sentieri sul versante sinistro del tratto inferiore del Pegorino (tra il Gernetto di Lesmo e le propaggini meridionali dell'abitato di correzzana) risultano, con evidenza, utilizzati come percorsi crossistici dalle mountain bike e soprattutto da moto fuoristrada.

 
 

L'utilizzo improprio ha modificato gli originali percorsi forestali con significativi allargamenti dei sentieri causando, inoltre, compattazione e impermeabilizzazione del fondo con danni alla flora nemorale di sottobosco ed alle presenze arbustive ed arboree.

 

Le strade silvopastorali risultano trasformate in vere e proprie piste da cross, segno che l'improprio e devastante utilizzo perdura da parecchio tempo.

 

Queste foto sono eloquenti. Siamo ormai all'altezza del margine meridionale di Correzzana; praticamente a valle della strada forestale che staccandosi da via Galileo Galilei scende verso il guado del Pegorino che porta, sull'altro versante, verso i pianalti a nord della Canonica (zona Zuccona), poco a sud della tenuta di Villa Iacini.

 
 
 

https://www.regione.lombardia.it/wps/wcm/connect/d1ca4f76-0d3d-4cdf-80e7-54b25003736f/CORONAVIRUS_pdf+generali.pdf?MOD=AJPERES&CACHEID=ROOTWORKSPACE-d1ca4f76-0d3d-4cdf-80e7-54b25003736f-n263DKL

2 commenti:

  1. Dovrebbero mettere dei cartelli per vietare questi comportamenti

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    1. Concordiamo con il lettore. La prevenzione parte dall'informazione.
      Su questo punto il Parco potrebbe fare qualcosa di più.

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