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domenica 7 giugno 2020

Cascina Santa Naga: quattro ipotesi per un nome


di Luigi Perego

Cascina Santa Naga è un luogo naturalistico e paesaggistico di primaria bellezza, sito nel Parco della Brughiera Briantea ed ebbe vicende storiche ancora da indagare. Santa Naga è un altro pezzo di Brianza che stiamo perdendo insieme a molti altri luoghi rappresentativi, ma dimenticati e ridotti in condizioni disperate; cito gli esempi di Cascina Navello ad Inverigo con l’oratorio di sant’Andrea magnificamente affrescato e della cappellina di san Bartolomeo, anch’essa affrescata, a Montorfano. Per fortuna ci sono stati anche illuminati casi di recupero come il battistero romanico di san Salvatore a Barzanò.

Ma torniamo a cascina Santa Naga.

In un interessante articolo di Giancarlo Montorfano pubblicato su "La Provincia" di Como del 16 maggio 2020 vengono elencate tre possibili origini del toponimo:
  • corruzione di una dedicazione a sant’Agata del tipo di cascina di Rozzago nei pressi di Figino Serenza, lì chiamata ‘Santegàta’;
  • derivazione della divinità celtica possibile ‘Adganae’, ricordata in un’iscrizione della vicina Galliano insieme con le Matrone;
  • alterazione dialettale di Santa de Jaca, cioè di santa Eurosia de Jaca a cui è dedicata la chiesetta del complesso. Il suo culto venne probabilmente promosso da soldati spagnoli e dalla congregazione dei Somaschi.
Segnalo un’altra ipotesi, frutto della ricerca archivistica dello storico marianese Arnaldo Martegani.

Il Liber Notitiae Sanctorum Mediolani di Goffredo da Bussero cita un  locus de Setenago (località ritenuta scomparsa), nella Pieve di Galliano con una chiesa dedicata a sant’Andrea. Vi è poi un documento notarile del 1422 (ASMi, Notarile, cart. 53) che segnala nei pressi di Galianello (Cantù) una possessio de Stutenaga. Altro documento del 1452 (ASMi, Notarile, 440) evidenzia una ‘petia una campi jacens in territorio cassine de Sandranega territori burgi de Canturio’. Questo toponimo pare non isolato poiché in altro istrumento notarile del 27 luglio 1437 si legge locus de Villasatanaga plebis Inzini (ASMi, Notarile, 434). Segnalo infine che i vocaboli tedeschi die Stute e der Nagel indicano rispettivamente la cavalla e chiodo/unghia.

In conclusione la genesi del toponimo Santa Naga potrebbe essere riferibile ad attività legate all’allevamento e cura dei cavalli e collocabile temporalmente nel periodo longobardo, momento fondante della cultura briantea insieme a quelli romano e celtico.

Articolo pubblicato su "La Provincia" di Como del 16 maggio 2020

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