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domenica 3 aprile 2022

Seregno. Voci da ogni tempo per dire NO alla GUERRA


 

Domenica 10 aprile 2022 - ore 17
Sala Mons. Gandini, via XXIV Maggio - Seregno


NO alla GUERRA
voci da ogni tempo


Testi di:
Genesi, Tucidide, Albio Tibullo, Publio Cornelio Tacito, Dù Fŭ, Erasmo da Rotterdam, Lev Nikolàevič Tolstòj, Trilussa, Edgar Lee Masters, Tahar Ben Jalloun, Salvatore Quasimodo, Gino Strada, Primo Levi, Norberto Bobbio, Don Tonino Bello

Voci: Chiara Consonni e Chicca Russo

Ingresso gratuito

I testi che verranno letti sono stati raccolti in un fascicolo che verrà distribuito in occasione dell'evento. Tutte le donazioni raccolte verranno devolute alla Casa della Carità di Seregno a favore delle vittime di tutte le guerre.

Dalla prefazione:

La storia della “civiltà” e del “progresso” è, purtroppo una storia di guerre, tanto più violente e atroci quanto più le risorse dell'intelligenza umana hanno approntato allo scopo perverso della distruzione strumenti e tecniche sempre più potenti. Fin da quando l'agricoltore (Caino) aggredì il pastore (Abele), il sangue del fratello ucciso grida dalla terra. E nelle odierne guerre che vengono dal cielo, sempre più innocenti sono ignobilmente sacrificati alle divinità più crudeli.
C'è anche una cultura che tutto questo giustifica, c'è stato chi ha osato chiamare la guerra “igiene del mondo”, e sappiamo quali frutti ha dato tale aberrazione del pensiero. Ma lungo tutta la storia della nostra cultura molto più alte e numerose sono le voci che si sono levate a condannare il seme della violenza, dell'avidità, del disprezzo per la vita propria e altrui, per la dignità e la libertà cui tutti gli esseri umani hanno diritto, l'odio che nutre ogni guerra.
Oggi che si profila il rischio di uno scontro il cui esito sarebbe apocalittico, non possiamo che tornare ad ascoltare e meditare quelle voci, e solo esse, rifiutando l'idea che la pace sia un'utopia, mentre sono la ragione e il realismo a dimostrare che in essa è l'unica possibilità di sopravvivenza per il genere umano.
Soccorrere le vittime di questa, come di tutte le guerre, deve servirci come motivo di rifiuto per la causa di tante sofferenze, senza che questo ci induca a cadere nella logica del conflitto, scegliendo un nemico per odiarlo e combatterlo, seppure da lontano. E se questo sembra impossibile, ascoltare queste voci potrà forse convincerci che si tratta invece dell'unica strada davvero percorribile.

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