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lunedì 27 febbraio 2023

Partono i cantieri della metrotranvia ma il capolinea di Seregno è ancora in discussione

Seregno. Rendering del capolinea in via Milano


Nella presentazione della metrotranvia, avvenuta la scorsa settimana a Desio, si è detto che è in fase di studio una variante del capolinea di Seregno per migliorare la connessione con la stazione ferroviaria, la stazione degli autobus ed il centro cittadino. Tra le alternative di sistema e di tracciato analizzate vi sono deviazioni del percorso terminale dei binari lungo percorsi di avvicinamento alla stazione RFI FNM, come anche passerelle e sottopassaggi pedonali.

 

Percorso ad anello (in marrone) proposto nel Piano Urbano del Traffico di Seregno

Nel Piano Urbano del Traffico di Seregno, ancora da approvare, viene avanzata una interessante ipotesi che prevede il prolungamento della linea fino al parcheggio di via Comina in modo da rendere più breve ed agevole il collegamento con la stazione ferroviaria.

Su questo argomento è intervenuto, nei giorni scorsi, il Comitato di quartiere Sant'Ambrogio che con una nota pubblicata su Facebook (leggi qui) ha chiesto che il capolinea non interessi in alcun modo via Comina, in quanto, a loro parere, peggiorerebbe la situazione di una strada già "gravata da diverse problematiche non solo viabilistiche".

La metrotranvia a Desio. Cosa succederà in città?


38 mesi suddivisi in microfasi che verranno attivate di volta in volta su tutta la tratta, 7 fermate, 24 cantieri (di cui 8 relativi alla dismissione della linea esistente), un deposito sul confine con Seregno, un cofinanziamento comunale dell’opera di circa 3.700.000,00 euro investiti (pari al 1,5%). Sono questi i numeri con cui Desio contribuirà alla realizzazione della Metrotranvia Milano-Desio-Seregno, il grande intervento a cura di Milano Città Metropolitana, che porterà a consegnare al territorio un’importante opera per la mobilità nell’area metropolitana, che coinvolgerà alcune delle principali arterie della città: via Milano, via Mazzini e corso Europa. Sarà inoltre dismessa la vecchia linea in via Garibaldi e Corso Italia. Si partirà il 15 marzo con la consegna delle aree, per poi proseguire concretamente con l’allestimento dei primi cantieri da metà aprile 2023.

E’ quanto emerso dall’incontro pubblico che si è tenuto lo scorso 21 febbraio in sala consiliare per spiegare che cosa succederà a Desio durante il cantiere.

 


ACCESSIBILITÀ PRIVATA E PASSI CARRABILI SEMPRE GARANTITI

In tutte le fasi verrà assicurato l’accesso pedonale agli edifici prospicienti i cantieri e saranno allestiti passaggi pedonali provvisori per l'attraversamento delle strade. L’accesso ai passi carrabili delle attività commerciali e dei principali insediamenti abitativi verrà mantenuto per tutta la durata del cantiere. In ogni caso sarà sempre consentita la possibilità di accesso a eventuali mezzi di soccorso.

LE TRE FASI DI CIASCUN CANTIERE: EST, OVEST, CENTRO

Prima il lato est, poi il lato ovest, infine la mezzeria centrale della strada  saranno chiusi al traffico. Sono questi i passaggi che caratterizzeranno ciascun cantiere in cui è stato suddiviso l'asse di via Milano-via Mazzini-corso Europa, che non sarà mai completamente chiusa al traffico, ma si procederà per fasi propedeutiche le une alle altre, in modo che la percorribilità rimanga sempre garantita.

In via del tutto generale, l'ordine delle lavorazioni prevede: 

  1. le demolizioni necessarie e la realizzazione viabilità di progetto, nonché le sistemazioni urbane su un lato; 
  2. la realizzazione della viabilità di progetto e le sistemazioni urbane sul lato opposto; 
  3. la realizzazione della linea tranviaria con relative tecnologie al centro/lato; 
  4. l’attesa per il collaudo. Nell'ultima fase verranno aperti e resi fruibili gli incroci stradali, i passaggi pedonali previsti nella configurazione a regime e le opere di urbanizzazione. In alcuni ambiti di cantiere si aggiungeranno una o più pre-fasi per anticipare alcune lavorazioni tali da permettere il mantenimento della viabilità provvisoria durante i lavori.


I PRIMI CANTIERI IN PARTENZA A META’ APRILE

A Desio partiranno parallelamente 4 cantieri, le cui tempistiche sono indicative:

  • Intersezione con canalizzazione a rotatoria via Milano - via Ambrosoli (dal km 12+077 al km 12+143), per una durata prevista di 100 giorni;
  • Via Milano da via Sabotino esclusa a via Turati (dal km 13+037 al km 13+369), per una durata prevista di 355 giorni;
  • Via Milano da via Diaz esclusa a via Gabellini esclusa (dal km 14+091 al km 14+549), per una durata prevista di 405 giorni;
  • Via Mazzini da via SS. Siro e Materno esclusa a via Dalla Chiesa (dal km 15+147 al km 15+500), per una durata prevista di 315 giorni.

Il percorso della metrotranvia (in rosso) e la linea dismessa (in verde)

RIQUALIFICA DELLA LINEA DA DISMETTERE

Oltre al tracciato della linea tranviaria, il progetto prevede la riqualifica di tre tratti dismessi, tra cui quello di Desio. In città la nuova linea non passerà più da via Garibaldi e corso Italia come accadeva con il vecchio tram, ma attraverserà via Milano. Gli accordi prevedono che la ditta incaricata dei lavori rimuova le vecchie rotaie che attraversano il centro città, rischiose per la sicurezza dei cittadini, dei veicoli e non solo.
Qui è prevista, dove la sezione stradale lo permette, la realizzazione di una pista ciclopedonale di larghezza pari a 2,50 – 3,00 metri, in affiancamento alla quale saranno inserite nuove aree verdi di progetto, ampliati i marciapiedi esistenti e realizzate aree pedonali pavimentate. L’intervento non comporta né modifiche di circolazione veicolare per le carreggiate stradali adiacenti, né sostanziali modifiche altimetriche del sedime della percorso di progetto e si prevedono inoltre raccordi con i passai carrai esistenti.

LE 7 FERMATE A DESIO

Il progetto di riqualificazione prevede la trasformazione dell’attuale impianto tranviario con interventi radicali, sia per quanto attiene le vie di corsa e la tecnologia impiantistica, sia per la tipologia dei rotabili. Nell’ultimo tratto, da Desio al capolinea di Seregno FS, la nuova linea abbandona il percorso della vecchia tranvia interurbana (attuale Milano–Desio e cessata Desio–Seregno–Carate), per servire l’ospedale di Desio e per realizzare l’interscambio con la stazione ferroviaria di Seregno. In città sono previste 7 fermate:

1) Dal confine comunale con Nova Milanese alla fermata Desio-Togliatti

 


La metrotranvia, ritornata a singolo binario, continua a essere collocata al centro dell’asse viario della Valassina storica. All’intersezione con via Ambrosoli si prevede una nuova rotatoria, che tiene conto del progetto di completamento della nuova viabilità verso Nova Milanese, fino a collegarsi con la Strada Provinciale Monza – Saronno. Anche l’incrocio fra via Milano, via San Vincenzo e via Caravaggio, 3viene risolto con una nuova rotonda.

2) Dalla fermata Desio-Togliatti alla fermata Desio-Pietro da Desio

 


Anche in questa tratta la metrotranvia è posta al centro fra le carreggiate stradali. L’infrastruttura continua a percorrere via Milano, abbandonando il tracciato dell’attuale tranvia interurbana in via Garibaldi. In corrispondenza del nodo fra le vie Milano, Garibaldi e Paganini viene realizzata una rotatoria che disciplina non soltanto il bivio fra via Milano e via Garibaldi, ma anche la viabilità pertinenziale di via Paganini. All’intersezione di via Milano con viale Sabotino (strada di collegamento di Desio con Varedo e la superstrada SS n. 35 “dei Giovi”) viene realizzata una rotatoria.

3) Dalla fermata Desio-Pietro da Desio alla fermata Desio-Stadio

 


Nella prima parte di questa tratta, compresa fra viale Sabotino e via Turati, la metrotranvia percorre la parte più stretta di via Milano. Qui la sede tranviaria viene pavimentata in massetti autobloccanti per renderla carrabile in condizioni di emergenza. Dopo via Turati, via Milano si allarga. Essendo un punto di particolare passaggio pedonale a causa della vicinanza con delle scuole, in corrispondenza dell’incrocio con via Agnesi, viene introdotto un attraversamento pedonale protetto all’interno dell’isola spartitraffico.  

4) Dalla fermata Desio-Stadio alla fermata Desio-Gabellini

 


Lungo questo tratto di via Milano, della lunghezza di circa un chilometro, vengono realizzate quattro rotatorie in corrispondenza degli assi di attraversamento costituiti dalle vie Stadio / Borghetto, Rovagnati / Matteotti, Diaz e per Cesano / Gabellini. Il sottopasso di via Milano esistente in corrispondenza di via Stadio, ma non più in uso, viene demolito.  

5) Dalla fermata Desio-Gabellini all’intersezione fra via Mazzini e via SS. Siro e Materno

 


Avvicinandosi all’Ospedale di Desio, la metrotranvia lascia l’asse di via Milano e prosegue lungo via Giuseppe Mazzini. Qui è stata necessaria una ridefinizione dell’assetto viabilistico, con sdoppiamento del flusso veicolare nord - sud: il tratto di via Mazzini fra via per Cesano e via Goito viene trasformato a senso unico direzione sud, con carreggiata a due corsie, mentre il primo tratto di via Milano a nord di via Gabellini viene trasformato a senso unico direzione nord. Per quanto riguarda l’accesso al Pronto Soccorso, è previsto che venga innestato sulla rotatoria fra le vie Mazzini e SS. Siro e Materno.

6) Dall’intersezione fra via Mazzini e via SS. Siro e Materno al confine comunale con Seregno
La linea, proseguendo lungo via Giuseppe Mazzini, arriva all’esistente rotatoria all’intersezione con via Carlo Alberto Dalla Chiesa, che viene attrezzata con impianto semaforico. L’attuale progetto della superstrada “Pedemontana” prevede che qui venga realizzata una grande rotatoria di svincolo della stessa superstrada, che in questo tratto si dovrebbe sviluppare in trincea / galleria artificiale. La linea, sempre percorrendo via Mazzini, giunge al quartiere San Carlo, al confine con il Comune di Seregno, dove si immette su viale Europa, strada che segue il confine tra i Comuni di Desio e Seregno e che conferisce a questa parte del tracciato un andamento ovest - est.

7) Dal confine comunale con Desio alla fermata Seregno-Platone

 


Al confine tra i due paesi è prevista la realizzazione di un deposito, per cui viale Europa non sboccherà più su via Milano; ma, dovendo completare quindi l’asse viario di via Platone fra viale Europa e via Avogadro, ne conseguirà un nuovo collegamento fra viale Europa e via Milano.

IL DEPOSITO OFFICINA

 


Il nuovo deposito-officina, situato in una specifica area al confine fra i Comuni di Desio e Seregno, è dimensionato per ospitare i tram bidirezionali, nonché una buona parte di quelli monodirezionali destinati al servizio Milano Castello–Calderara. In particolare la rimessa del deposito, secondo le indicazioni ricevuto da ATM, sarà in grado di ospitare 18 tram di lunghezza pari a 25 o 26 m monodirezionali e almeno 5 tram da 35 m bidirezionali.

 
Per scaricare le slide presentate durante l'incontro del 21 febbraio 2023 cliccare qui.

Fonte immagini: slide presentazione.

domenica 26 febbraio 2023

C'era una volta la neve... sul Monte San Primo

Monte San Primo. L'impressionante valanga del 1946 (Wikipedia)

Sulle condizioni climatiche del Monte San Primo segnaliamo un interessante articolo di Edoardo Ferrara pubblicato su 3B Meteo. Ne riportiamo di seguito l'incipit.
 
"Non è certo un mistero che gli inverni dello scorso secolo fossero mediamente più freddi e nevosi di quelli attuali, in particolare nel Nord Italia, dove frequentemente venivano ad interagire le perturbazioni atlantiche con le masse d'aria fredda pilotate dall'anticiclone russo-siberiano. Gli anni '40-'50 furono molto produttivi in tal senso, ma non da meno anche gli anni '60-'70; dagli anni '80 la frequenza di episodi freddi e nevosi andò invece progressivamente calando, fino ad annullarsi quasi del tutto o risultare 'perle rare' dagli anni 2010 in avanti.

Se oggi per trovare accumuli nevosi importanti in inverno bisogna salire in genere oltre i 1800-2000m sulle Alpi (e talvolta neanche quello per via di condizioni siccitose), pensate che ad esempio negli anni '40 e '50 non di rado si registravano cumulate di neve anche superiori al metro non solo sulle Alpi ma pure sulle Prealpi e fino alle quote medio-basse..."
(per leggere l'intero articolo cliccare qui).
 
L'albergo Parco Monte San Primo in una foto d'epoca (Facebook)

Sempre su 3B Meteo puoi vedere il video (cliccare qui) con l'intervista a Roberto Fumagalli del Circolo Ambiente.

venerdì 24 febbraio 2023

Approvato il Piano Terriroriale del Parco delle Groane e della Brughiera. Il WWF: "Soddisfazione per la bocciatura della Canturina Bis e della Tangenzialina di Mariano"

di Gianni Del Pero, Presidente WWF Lombardia

Il Piano Territoriale del Parco delle Groane e della Brughiera è stato approvato all’unanimità da parte della Comunità del Parco convocata in sessione ordinaria nella sede di Solaro Via della Polveriera.

Si è concluso un percorso iniziato quasi 40 anni, il 6 Novembre 1983 a Meda e ripreso, su sollecitazione del Comitato per il Parco Regionale della Brughiera, con l'istituzione del Parco Regionale delle Groane e della Brughiera il 21 Dicembre 2017.

Ha inizio il Futuro Sostenibile delle nostre Aree Verdi e Boscate, il Futuro del nostro Parco, il nostro Futuro.

P.S.: per la Canturina Bis e la Tangenzialina di Mariano dovranno riprovare la prossima volta...

martedì 21 febbraio 2023

Metrotranvia: che cosa succederà a Desio e a Seregno?

Il percorso della metrotramvia a Desio e a Seregno


Martedì 21 febbraio 2023, ore 20.30
Sala Consiliare "Falcone e Borsellino"

Piazza Giovanni Paolo II - Desio
 

Un incontro pubblico per spiegare che cosa succederà a Desio durante il cantiere che poterà alla realizzazione della Metrotranvia Milano-Desio-Seregno da parte di Milano Città Metropolitana, e che a Desio coinvolgerà una delle principali arterie: via Milano.
 
Il progetto sarà presentato durate un incontro pubblico in programma martedì 21 febbraio alle ore 20.30, organizzato dall'Amministrazione Comunale presso la Sala Consiliare "Falcone e Borsellino", Piazza Giovanni Paolo II - Desio, per fare il punto con Città Metropolitana e i tecnici incaricati, che illustreranno le varie fasi del progetto e il cronoprogramma, gli impatti viabilistici dei cantieri che interesseranno il territorio comunale nei prossimi anni.



Martedì 28 febbraio 2023, ore 20.30
Sala Gandini, Via 24 Maggio - Seregno


A Seregno il progetto verrà presentato martedì 28 febbraio alle ore 20.30 in Sala Gandini. Per ora possiamo dire che i cantieri di metrotranvia interesseranno via Europa, via Platone, via Colzani e via Milano, oltre al raccordo con l’area della stazione ferroviaria. I lavori saranno organizzati in modo da garantire il doppio senso di circolazione, con le sole eccezioni di un tratto di via Europa e un tratto di via Avogadro, per i quali sono previsti periodi di chiusura al traffico con la garanzia di percorsi alternativi e con la totale accessibilità ai passi carrai. 

Doveroso pro-memoria

Pubblichiamo di seguito le prescrizioni e le raccomandazioni - riguardanti Seregno - che il CIPE (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica) ha deliberato in occasione dell'approvazione del progetto definitivo della Metrotramvia Milano (Parco Nord) - Seregno.
(Deliberazione n. 52/2008).

(...)
Prescrizione 6
Relativamente agli edifici previsti per il deposito tramviario, ubicato a cavallo del confine tra Desio e Seregno, si dovrà fare riferimento anche agli studi geologici di supporto alla pianificazione urbanistica dei citati comuni.

(...)
Prescrizione 30
che la progettazione esecutiva delle opere riguardanti (...) il deposito tramviario tra i Comuni di Desio e Seregno e il capolinea di Seregno presenti caratteri architettonici tali da consentire un adeguato inserimento nel contesto paesaggistico;

(...)
Raccomandazione 57
In corrispondenza del terminale di Seregno FS, dovrà essere valutata la realizzazione di un sottopasso per la migliore connessione della metrotramvia con la stazione ferroviaria e con l'autostazione.

(...)
Raccomandazione 60
Dovranno essere definite e adottate, in accordo con gli Enti locali interessati, adeguate opere di mitigazione e compensazione ambientale per l'area, in parte destinata a Parco locale di interesse sovraccomunale della Brianza Centrale (ora diventato Plis GruBrìa), in cui è inserito il deposito per il ricovero e la manutenzione dei mezzi. Gli interventi sono da coordinarsi con quelli connessi alla realizzazione del sistema viabile pedemontano.


lunedì 20 febbraio 2023

Simulare la Canturina Bis per vedere l'effetto che fa


Simulare la tangenziale Canturina Bis per far vedere quello che potrebbero diventare i bellissimi prati di Cascina Moia in via Bregianello a Figino Serenza (CO), all'interno del Parco delle Groane e della Brughiera. Questo il senso della manifestazione promossa da "NO alla strada nel parco No Canturina bis - Coordinamento per la mobilità sostenibile con Circolo ambiente "Ilaria Alpi" , Comitato Parco Regionale Groane - Brughiera, Fridays For Future - Cantù, Circolo Legambiente Cantù, WWF Insubria, WWF Lombardia" che si è svolta domenica 19 febbraio in mattinata.

 


 

Questo il commento degli organizzatori: “Siamo davvero in tanti a dire ‘no’  alla strada nel parco. Centinaia di persone sono qui per la simulazione dell’enorme impatto ambientale dell’ipotetico devastante progetto della Canturina bis.  Opera senza progetto e senza finanziamento che stravolge il paesaggio, cancella aree di pregio del Parco Regionale, danneggia le attività economiche del territorio a partire da quelle agricole e florovivaistiche, che aumenta il traffico, consuma suolo, contribuisce al riscaldamento globale ed ai cambiamenti climatici. Noi ambientalisti chiediamo rispetto per l’Ambiente Naturale e interventi per la mobilità sostenibile a partire da quelli per il trasporto pubblico, la mobilità ciclabile e pedonale”.

Lasciamo parlare le foto che, in questo caso, sono più significative di qualsiasi discorso.

 

(Fermo immagine dal TG3 regionale del 20.03.23, dal minuto 7 con Gianni Del Pero, Presidente di WWF Lombardia e non di Legambiente)

 

WWF Lecco in azione sul Barro. Importante intervento di riqualificazione ambientale in località San Michele


In vista della primavera l’Associazione WWF Lecco, in collaborazione con il Parco Regionale Monte Barro, ha organizzato nella giornata di sabato 18 febbraio, un’attività di riqualificazione ambientale di uno degli ambienti umidi più importanti del Parco. Tramite tecniche poco invasive è stata infatti ripristinata la funzionalità ecologica di una pozza laterale del Ruscello di San Michele, che era ormai interrata.


Una quindicina di volontari sono stati impegnati nelle attività di asportazione di rami e fogliame dalle aree di sorgente, nella manutenzione naturalistica di un breve corso d’acqua e nel ripristino della pozza interrata, consentendo così di recuperare le condizioni di naturalità di un’area particolarmente delicata e di vitale importanza per la microfauna presente.


L’attività di riqualificazione ambientale è stata anche l’occasione per conoscere alcuni dei più caratteristici abitanti dei ruscelli, come larve di salamandra, larve di libellula, molluschi, insetti acquatici…


Particolare attenzione è stata posta per evitare il rischio di diffusione di patogeni e specie alloctone all’interno dell’area protetta: a questo scopo tutte le calzature e gli strumenti utilizzati per l’intervento sono stati sottoposti a disinfezione prima dell’inizio lavori, proprio in considerazione della delicatezza dell’ecosistema del ruscello di San Michele.


In chiusura di giornata si è anche provveduto, nell'ambito del progetto BarroBugBox,  a posizionare in zona una nuova casetta nido per favorire la presenza di insetti impollinatori.


 

Successo per l’incontro pubblico ‘Salviamo il monte San Primo’


Più di 130 persone hanno partecipato, sabato 18 febbraio, all'incontro pubblico dal titolo 'Salviamo il Monte San Primo', organizzato dall'omonimo Coordinamento, presso la sala Isacchi di Ca’ Prina a Erba. Durante la serata è stato presentato il libro 'Inverno liquido' con la presenza del coautore Maurizio Dematteis, che ha dialogato con Luca Rota dello spopolamento delle montagne e della fine dell’epoca delle grandi stagioni sciistiche di massa. La seconda parte della serata ha invece visto l'illustrazione, critica, del progetto (voluto dalla Comunità Montana Triangolo Lariano e dal Comune di Bellagio) per la realizzazione di nuovi impianti sciistici sul versante nord del monte San Primo. Quindi la presentazione delle controproposte elaborate dal Coordinamento per la salvaguardia dell’ambiente montano. Infine, nel corso del dibattito col numeroso pubblico presente, si sono succeduti interventi fortemente critici sul progetto della Comunità Montana per il 'rilancio' della montagna più alta del Triangolo Lariano.


Nella prima parte della serata si è tenuta appunto la presentazione del libro 'Inverno liquido - La crisi climatica, le terre alte e la fine della stagione dello sci di massa', alla presenza di uno dei due autori, Maurizio Dematteis, giornalista, ricercatore e scrittore e direttore dell’associazione Dislivelli. Con Luca Rota, scrittore e blogger, si è dialogato dei contenuti del libro, con una riflessione su quella che ormai viene considerata una cultura di un’altra epoca: quella dello sci di massa e dei grandi esodi invernali per la settimana bianca.
 
Dopo questa prima parte è stato illustrato, a cura di Roberto Fumagalli - presidente del Circolo Ambiente “Ilaria Alpi” - il progetto, fortemente contestato, per nuovi impianti sciistici sul San Primo. È stato messo l’accento sulla quantità spropositata di soldi messi a progetto (5 milioni di euro di finanziamento pubblico), le incertezze sull’impatto ambientale che gli impianti sciistici e di innevamento artificiale avrebbero sul paesaggio. Fra le opere previste da Comunità Montana e comune di Bellagio, le più contestate riguardano i 4 nuovi tapis roulant, l'impianto di tubing, i nuovi  parcheggi e un laghetto artificiale che servirebbe ad alimentare i cannoni sparaneve.
 

È intervenuta poi l’architetta Nunzia Rondanini, che ha illustrato le controproposte sviluppate dal Coordinamento, con cui si chiede il totale smantellamento degli impianti per lo sci - ormai abbandonati - presenti sul monte, la sistemazione dei sentieri esistenti, l’intervento di cura e  manutenzione dei boschi, la riqualificazione della Vetta e dell’Alpe del Borgo - quest'ultima inutilizza da decenni - e soprattutto una sostanziale riqualificazione del trasporto pubblico onde evitare la costruzione di nuovi posteggi e l’utilizzo delle strette strade da parte di tutti indiscriminatamente.

L'intento ribadito dal Coordinamento 'Salviamo il Monte San Primo' - formato da 31 associazioni - è quello di proseguire nelle attività di controinformazione e di contrasto al progetto per i nuovi impianti sciistici, anche attraverso la raccolta firme, che ha già raggiunto le 650 adesioni. Il tutto continuando a rivendicare un tavolo di confronto con le Istituzioni interessate, ovvero con la Comunità Montana e col comune di Bellagio. 

sabato 18 febbraio 2023

Salviamo il monte San Primo. Incontro pubblico ad Erba (CO)


Si terrà oggi, sabato 18 febbraio alle ore 20:30 presso la sala ‘Isacchi’ di Ca’ Prina di Erba, l’incontro pubblico dal titolo 'Salviamo il Monte San Primo' organizzato dall’omonimo Coordinamento per contrastare il progetto che prevede nuovi impianti sciistici sulla montagna del Triangolo Lariano.

La serata sarà divisa in due parti. Una prima parte dedicata alla presentazione del libro ‘Inverno liquido’, da poco uscito dalle librerie. A presentarlo i due autori Maurizio Dematteis e Michele Nardelli che, come dice il sottotitolo del libro stesso, discuteranno del tema: ‘La crisi climatica, le terre alte e la fine della stagione dello sci di massa’.

La seconda parte sarà invece dedicata proprio al monte San Primo con l’illustrazione del progetto – contestato dal nostro Coordinamento, formato da 31 associazioni – ,  che prevede la realizzazione di nuovi impianti sciistici e di un impianto di innevamento artificiale, oltre che altre opere,  tra cui nuovi parcheggi. Verranno quindi presentate le controproposte elaborate dal Coordinamento per una fruizione più sostenibile del monte San Primo.

La partecipazione è ad ingresso libero fino ad esaurimento posti. All'incontro sono stati invitati i sindaci e i responsabili delle Istituzioni del territorio, tra cui la Comunità Montana Triangolo Lariano; l'obiettivo infatti è aprire al confronto, più volte sollecitato dal Coordinamento 'Salviamo il Monte San Primo'. E che a tutt’oggi non ha ricevuto risposte.


 

giovedì 16 febbraio 2023

Ancora grave la siccità del Lambro e dei suoi affluenti!

Il Lambro a Scarenna

La condizione del fiume Lambro e dei suoi affluenti desta ancora preoccupazione per la scarsità di acqua. A distanza di 6 mesi dal precedente monitoraggio, negli ultimi giorni gli attivisti del Circolo Ambiente "Ilaria Alpi" hanno percorso alcuni tratti del Lambro e dei torrenti Ravella, Bova e Bevera, verificando la situazione dei livelli di portata di acqua.

Il Lambro a Merone

Commenta Roberto Fumagalli presidente del Circolo: “La condizione del Lambro e dei torrenti è ancora preoccupante, poiché le portate sono minime. C'è presenza di acqua, comunque poca, nei tratti 'montani' e naturali dei due torrenti,  mentre nelle parti che hanno subìto artificializzazione l'acqua è ancor più scarsa se non del tutto assente”.

Ecco nello specifico qual è la situazione verificata dai membri del Circolo.

Il Lambro nella zona di Scarenna, tra Asso e Canzo, ha poca acqua, che raggiunge al massimo pochi centimetri, come attestato da Raffaella Rusconi. La quale ha monitorato anche il torrente Ravella nella zona urbana di Canzo: anche il torrente ha ben poca acqua.

Il corso del torrente Bova ad Erba - come riscontrato da Moreno Casotto - ha poca acqua,  praticamente la stessa scarsità verificata nello scorso luglio.
 
Il Lambrone ad Erba

Situazione sempre grave per il Lambrone a Erba che, prima dell'immissione nel lago di Pusiano,  praticamente è asciutto, come succede per molti mesi all'anno poiché il fiume, in questo tratto artificializzato, si ‘interra’. La situazione è stata verificata da Antonio Bertelè. Il quale ha invece notato che a Merone il corso dell'emissario naturale del lago di Pusiano, ha un po’ più acqua rispetto alla scorsa estate, ma comunque sempre scarsa.
Sempre a Merone, dopo l'uscita dal lago tramite il Cavo Diotti, il Lambro riprende un po’ di vigore, in virtù appunto alla regolazione della diga.

Il Ravella a Canzo

La stessa situazione di sofferenza è stata verificata sui torrenti, tra loro connessi, Gandaloglio e Bevera di Molteno, che costituiscono il maggiore affluente del Lambro settentrionale. Nella zona di Dolzago e di Molteno, Roberto Fumagalli e  Lucia Bolotta hanno verificato una scarsa presenza di acqua nei tratti naturali, che addirittura diminuisce fino quasi a scomparire nei tratti artificializzati.

Nel complesso la condizione del Lambro e dei suoi affluenti è solo leggermente migliore rispetto allo scorso luglio, ma resta comunque fortemente critica, vista la scarsità di precipitazioni.
Questa situazione, come  verificato anche l’estate passata, è sicuramente negativa, poiché, laddove l'acqua si perde, di fatto siamo di fronte al collasso ambientale dei fiumi e torrenti.
 
Il Bova a Crevenna di Erba

Conclude Fumagalli: “Da qui reiteriamo la nostra denuncia: i fiumi, nonostante la prolungata siccità - che crea gravi problemi ambientali - riescono a mantenere un minimo di presenza d'acqua, laddove il loro corso è lasciato naturale. Mentre dove l'uomo è intervenuto con la cementificazione degli alvei,  l'acqua praticamente scompare, causando di fatto la morte biologica dei corsi d’acqua. Per questo occorre che non solo non vengano fatte ulteriori opere di artificializzazione delle sponde dei fiumi, ma che si programmino interventi di rinaturalizzazione degli alvei che in passato sono stati cementificati”.

No ai nuovi capannoni tra Arosio e Giussano!


di Roberto Fumagalli, presidente del Circolo Ambiente “Ilaria Alpi”


Nei giorni scorsi il Consiglio Comunale di Arosio, dopo quello di Giussano, ha approvato definitivamente il progetto per nuovi capannoni su un’ampia area verde, per realizzare un centro di cottura, respingendo le osservazioni presentate dalla nostra associazione.

Noi come Circolo Ambiente "Ilaria Alpi" ribadiamo la nostra netta contrarietà ai nuovi capannoni che verranno costruiti su un'area attualmente a prato, tra Arosio e Giussano. Si tratta di una nuova cementificazione in due comuni che hanno già circa la metà del proprio territorio urbanizzato, ovvero sono tra i comuni più cementificati in Italia. Si perde così una importante area verde a confine con il Parco Valle Lambro.

Piuttosto si poteva trovare un'area dismessa, ovvero capannoni abbandonati tra Arosio e Giussano o altri comuni vicini, evitando quindi nuovo consumo di suolo.

Questo senza parlare dell’aumento del traffico di camion e camioncini da e per il nuovo centro di cottura, che non faranno altro che aumentare la congestione da traffico soprattutto sulla Novedratese, già oggi intasata.

Per contatti: info@circoloambiente.org

Cabiate. Corso di orticoltura biologica


L'amministrazione comunale di Cabiate organizza un
CORSO DI ORTICOLTURA BIOLOGICA
Relatore: Stefano Introzzi - Tecnico di agricoltura biologica
Sala consiliare - Via A. Grandi, 1 - Cabiate (CO)


Programma:

 

21 febbraio - ore 20.30 - Prima serata

  • Agricoltura e Orticoltura Biologica, come praticarla 
  • Compost vegetale e animale
  • Come migliorare la terra del nostro orto
  • Perchè le piante si ammalano
  • L'Orticoltura nella pratica tra ritorno alle origini con prodotti e metodi

28 febbraio - ore 20.30 - Seconda serata

  • Le piante da orto e le loro esigenze
  • La concimazione, pratica basilare per ottenere raccolti sani e abbondanti
  • Semi biologici e autoproduzione

Sabato di marzo - ore 14.00 - Incontro pratico...

  • ...da concordare con i partecipanti  

Iscrizione 5 euro comprensiva di dispensa
Per questioni organizzative è gradita la prenotazione via mail: eventi@comune.cabiate.co.it 

Cellulare 3339423423 

 



martedì 14 febbraio 2023

Il lupo al Parco delle Groane? Perché no?


Mercoledì 22 Febbraio 2023 - ore 21

IL LUPO ALLE GROANE? 

PERCHÉ NO?
Relatore: Mauro Belardi, Life Gestire 2020

Il Lupo (Canis lupus) sta ormai colonizzando la Pianura Padana al seguito delle sue prede, pertanto un suo arrivo nel nostro Parco è ormai probabile. La sua presenza in aree urbanizzate porterà nuovi problemi e discussioni per i quali bisogna essere preparati.

L'evento si svolgerà presso il CENTRO PARCO POLVERIERA in Via della Polveriera 2, Solaro

A cura del Parco delle Groane e della Brughiera e delle GEV

Partecipa anche tu alla simulazione d'impatto ambientale della Canturina Bis!

Simulazione tangenziale Canturina Bis sui campi del Parco Regionale Groane-Brughiera

 

a cura del Coordinamento per la mobilità sostenibile - NO Canturina Bis 

 

Domenica 19 febbraio 2023 dalle ore 10.30 nei prati zona Cascina Moia in via Bregianello a Figino Serenza (CO) organizziamo una manifestazione contro la costruzione della Canturina Bis.

I prati in zona Cascina Moia, dove dovrebbe passare la tangenziale Canturina Bis

Tutti insieme raggiungeremo i prati della cascina Moia e con le auto in colonna simuleremo il passaggio della strada in mezzo ai prati per vedere l'effetto che fa sul nostro parco regionale.

Per contatti, adesioni e informazioni, scrivici!
coordinamento.nocanturinabis@gmail.com