PAGINE

giovedì 6 luglio 2023

“La Valle dell’Eco” nella Pineta di Cesate


Il maltempo aveva costretto gli organizzatori del Comitato Promotore Ecomuseo delle Groane a un paio di rinvii, ma ora è davvero arrivato il momento dell’atteso spettacolo en plen air “La Valle dell’Eco” scritto e diretto da Roberto Morpurgo, con Fabio Griggio (Jean), Gaia Parisi (Marie) e Roberto Morpurgo (Eco). Trucco e costumi: Rossella Mazzeo; Service tecnico: Velvet Creative di Marcello Barone.

L’appuntamento è per sabato 8 luglio 2023 nella Pineta di Cesate. Il ritrovo per i partecipanti è stato fissato alle 18 in fondo a via Alcide De Gasperi (alla barra divisoria), Cesate. L’evento è gratuito, ma è necessario prenotarsi visto che la capienza del luogo è limitata a 60 posti (le prenotazioni vengono raccolte fino a sabato alle 16).

Per prenotarsi basta cliccare QUI

Viene raccomandato di indossare abbigliamento e scarpe adatte al bosco. Si consiglia di portare anche ombrelli e k-way. L’evento si svolgerà anche in caso di cattivo tempo (in caso di condizioni proibitive verrà inviata una notifica scritta a tutti i prenotati entro la mezzanotte del venerdì).

La Valle dell’Eco è una suggestiva allegoria ambientata nella cornice prevista dal copione: il bosco.

Due giovani passeggiano lungo un bosco di montagna. Lui è un po’ impacciato e tutto preso dalla natura circostante, lei, pur vergine, più matura e attenta alle emozioni. A un tratto l’eco comincia a ripetere le loro parole. Solo dopo un po’ loro sembrano notarla: da quel momento l’eco prenderà il sopravvento, inducendoli dapprima a parlare e agire in modi sempre più assurdi, e infine a perdersi irrimediabilmente.

Vengono messi in scena “a pari titolo” persone e paesaggi; viene animata e “costretta a recitare” una Natura non prona e non paga del monito ecologico (così spesso asettico e disincantato). Non già una Natura eterna vittima dell’Uomo, bensì arcana latrice di oscure potenze, e di quel Sacro che i primitivi identificavano col Terrifico. Che qui è l’Eco stessa.

 

Presentazione de La Valle dell'Eco
dramma in un atto
di Roberto Morpurgo

Finalista al concorso Abraxa teatro 2015 con lettura pubblica nel Giardino degli Aranci di Roma (settembre 2015), pubblicato in Tre atti unici (ed Falsopiano, 2018 - che comprende anche L'Autoritratto e L'Aquilone, con prefazione di Luca Micheletti).
  • Drammaturgia, ideazione scenica e regia: Roberto Morpurgo;
  • Costumi e trucco: Rossella Mazzeo;
  • Service luci-audio-video: Velvet Creative di Marcello Barone;
  • Collaborazione tecnica alla colonna sonora: Fabio Griggio;
  • Personaggi e interpreti: Jean - Fabio Griggio; Marie - Gaia Parisi.

PRESENTAZIONE DELL'OPERA

La Valle dell'Eco - suggestiva rappresentazione teatrale in atto unico di genere allegorico-drammatico - è opera di Roberto Morpurgo, drammaturgo e scrittore attento ai temi e ai valori del simbolismo e del cosiddetto realismo magico (particolarmente evidenti anche nei suoi atti unici L 'Autoritratto e L'Aquilone nonché in due del suoi libri di prosa, Lodola e Ondinotte).
La cornice naturale del bosco accende le emozioni con la perfetta e potente ambientazione spaziale: il tema tratta infatti della relazione profonda e inconscia fra la sensualità interiore dell'adolescenza vergine e quella esteriore del bosco incontaminato, con la sua cornice di acque, risonanze, orizzonti...
Ne La Valle dell'Eco è la Natura stessa a riprendere vita e a 'recitare' accanto ai due personaggi umani Jean e Marie e al personaggio soprannaturale incarnato dall'Eco. Non è più dunque una Natura abusata e sottomessa a un Uomo capriccioso e ingrato beneficiario dei suoi doni, ma una Natura ribelle, tentata da un estremo ritorno alle proprie Origini, quando ogni anfratto celava una piccola divinità: divinità che qui sono tutte comprese e 'vendicate' dall'unica, immensa, invisibile - Eco.

SINOSSI DEL DRAMMA

In un di maggio Jean e Marie passeggiano spensierati per un altopiano delle Alpi Bernesi. Entrambi vergini, lei più matura e più attenta alle evocazioni sensuali del paesaggio; lui, ora puerile ora paterno, tutto assorbito dagli aspetti naturalistici del luogo. Camminano fra paesaggi inizialmente ameni e consueti, quindi per anfratti e radure sempre più inquietanti e surreali. Una Voce misteriosa li segue e li persegue - Voce che gradualmente si costituisce a Visione - sino a perderli per sempre.

Nessun commento:

Posta un commento

Invitiamo gentilmente chi utilizza questo spazio per i commenti a rimanere in tema con il contenuto del post e a mantenere un linguaggio rispettoso, anche quando le opinioni sono diverse. Si informa che non verranno pubblicati commenti contenenti promozioni commerciali.