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giovedì 25 aprile 2024

L'indifferenza di chi non sa dirsi antifascista


 

"Non può essere morale chi è indifferente. L'onestà consiste nell'avere idee, e credervi e farne centro e scopo di se stesso. L'apatia è negazione di umanità, abbassamento di se stessi, assenza di idealità." Piero Gobetti

"Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L’indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti."
Antonio Gramsci


La questione dell'antifascismo e delle risposte evasive o indifferenti di alcuni esponenti politici pone in primo piano un dilemma etico e sociale di notevole rilevanza. La scelta di non dichiararsi antifascisti o di minimizzare l'importanza di tale posizione non solo riflette una mancanza di impegno morale, ma evidenzia anche un pericolo intrinseco nell'indifferenza stessa.

Il concetto di indifferenza è stato ampiamente analizzato e condannato da diversi pensatori, da Piero Gobetti e Antonio Gramsci. Questi autori mettono in luce il fatto che l'indifferenza non è semplicemente una scelta personale, ma ha conseguenze sociali e storiche devastanti. È più di una mera assenza di azione; è una forma di complicità con le ingiustizie e i totalitarismi del mondo.

La storia ci insegna che l'indifferenza è stata spesso il terreno fertile su cui hanno germogliato ideologie autoritarie e violente. È stata l'indifferenza di molti a permettere che regimi totalitari emergessero e si consolidassero. È stata l'indifferenza a consentire che ingiustizie e discriminazioni si diffondessero impunemente.

Inoltre, come sottolinea Gramsci, l'indifferenza non è solo un atteggiamento passivo; è anche attiva nel perpetuare lo status quo. È il silenzio che consente all'ingiustizia di prosperare, è la mancanza di critica che alimenta il potere dell'autoritarismo.

Dichiararsi antifascisti non è solo un atto simbolico; è un impegno morale e politico a combattere l'oppressione, la discriminazione e l'autoritarismo in tutte le sue forme. È riconoscere che le lezioni della storia non possono essere dimenticate o ignorate, e che la difesa dei valori democratici e dei diritti umani è una responsabilità di tutti.

Pertanto, di fronte alle risposte evasive o indifferenti di alcuni esponenti politici, è essenziale ribadire l'importanza di prendere posizione e di opporsi attivamente a qualsiasi forma di totalitarismo e discriminazione. L'antifascismo non può essere relegato al passato o considerato superfluo; è una lotta continua per difendere la dignità umana e i principi democratici.

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