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sabato 31 agosto 2024

Pedemontana e bonifica: proposto un orto sperimentale per monitorare la diossina

Orto confinante con una delle aree inquinate dalla diossina e che verrà bonificata da Pedemontana

Il tema della contaminazione da diossina a Seveso è tornato alla ribalta in seguito all'avvio dei lavori di bonifica lungo il tracciato dell'autostrada Pedemontana. Diverse associazioni ambientaliste e gruppi civici hanno espresso preoccupazione per i rischi legati alla movimentazione di terre contaminate. Gemma Beretta di Legambiente Seveso ha sintetizzato così il sentimento diffuso: "Non è allarmismo, ma fondata preoccupazione. La paura è per i rischi che può comportare la movimentazione di terre contaminate dalla diossina e le procedure della gestione del rischio."

In questo contesto, Gianni Del Pero, presidente del WWF Lombardia e incaricato da Autostrada Pedemontana supervisore delle operazioni tecniche di bonifica, ha affermato che le operazioni sono sicure, ma ha suscitato polemiche con un'affermazione dubbia: "Dopo quasi cinquant'anni c'è ancora chi non vuole la bonifica e preferisce che si continui a mangiare pomodori, zucchine e uova alla diossina." Questa dichiarazione, vista come una grave sottovalutazione delle legittime preoccupazioni della comunità locale, ha sollevato diverse critiche.

In seguito il WWF Lombardia ha riproposto un'idea avanzata alcuni anni fa: la realizzazione di un orto sperimentale per monitorare l'accumulo di diossina negli alimenti coltivati nei terreni ancora contaminati dal disastro ambientale del 1976.

Nel 2020, sembrava che il progetto dell'orto sperimentale fosse prossimo all'avvio. Il Comune di Seveso, in collaborazione con ATS, aveva deliberato il progetto, che includeva anche la redazione di un vademecum per i cittadini, con consigli sulle pratiche agricole più sicure da adottare nelle aree a rischio. Tuttavia, ostacoli di natura politica hanno impedito la realizzazione del progetto, bloccando ogni ulteriore sviluppo, soprattutto dopo le dimissioni del sindaco di Seveso, sostenitore dell'iniziativa.

Nonostante queste difficoltà, il WWF Lombardia ha continuato a lavorare sulla proposta negli anni successivi. Sono stati effettuati studi sul campo in collaborazione con ATS, il Comune di Desio e con il supporto della Scuola Agraria di Monza. Oggi, con l'avvio delle bonifiche nei terreni contaminati di Meda, Seveso e Cesano, l'organizzazione ambientalista ha deciso di rilanciare il progetto, sottolineando l'importanza di utilizzare i risultati delle analisi post-bonifica per integrare gli studi sul rischio di esposizione alla diossina, condotti dalla Fondazione Lombardia per l'Ambiente. L'orto sperimentale proposto potrebbe diventare uno strumento chiave non solo per monitorare la presenza di diossina nei prodotti agricoli, ma anche per sensibilizzare la popolazione sulle buone pratiche agricole. Tuttavia, la realizzazione di questo progetto richiederà un impegno politico concreto e la collaborazione attiva di tutte le istituzioni coinvolte.

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