Domenica 4 maggio, nonostante le incerte previsioni meteorologiche, una trentina di persone hanno partecipato alla passeggiata organizzata dal Circolo Ambiente “Ilaria Alpi” alla scoperta di Valbrona.
L’escursione è iniziata in mattinata presso la stazione di Asso, punto di ritrovo dei partecipanti, e si è snodata lungo un suggestivo itinerario che ha attraversato il centro abitato, per poi proseguire lungo sentieri immersi nel verde, fino a raggiungere la frazione di Visino.
Durante il percorso verso la chiesa di San Michele, il gruppo è stato raggiunto da Paolo Telmon, uno dei fondatori della Pro Loco Progetto Valbrona, il quale ha accompagnato i presenti con racconti e approfondimenti storici sulla valle.
Telmon ha illustrato l’importanza delle antiche vie di comunicazione e degli insediamenti che punteggiano il territorio, rivelando un passato ricco di scambi, lavoro e devozione.
La visita alla chiesa di San Michele, vero gioiello del patrimonio locale, è stata uno dei momenti più significativi della giornata. Edificata su un’altura ai margini dell’abitato di Visino, la chiesa è citata per la prima volta nel “Liber notitiae sanctorum mediolani” del XIII secolo, anche se si ritiene che le sue origini siano ancora più antiche, forse risalenti all’epoca longobarda (VI-VIII secolo). Il sagrato è delimitato da un alto muro ed è raggiungibile dalla strada principale, mentre sul retro una suggestiva scalinata in pietra accompagna i visitatori verso l’ingresso.
All’interno, la chiesa custodisce un vero e proprio tesoro: il polittico di Ambrogio da Fossano, detto il Bergognone, attribuito - secondo alcuni studiosi - alla committenza di un mercante di lana del luogo. Oltre a questo capolavoro, si possono ammirare opere d’arte di varie epoche, alcune delle quali in deposito dalla Pinacoteca di Brera. Piera e Anna, volontarie della parrocchia, hanno accolto il gruppo e guidato la visita, raccontando con passione la storia e i segreti della chiesa.
All’uscita, la pioggia ha iniziato a cadere leggera, concedendo però alcune tregue che hanno permesso di proseguire l’escursione senza troppi disagi. Lungo il percorso, Paolo Telmon ha incantato i presenti con racconti sui castagneti di Valbrona, vero patrimonio storico e ambientale del territorio.
Telmon ha spiegato che la presenza dei castagni risale probabilmente all’epoca etrusca e romana, ma fu nel Medioevo, grazie all’influenza di Matilde di Canossa e ai monaci benedettini, che la coltivazione si diffuse in modo sistematico, diventando una risorsa vitale per le popolazioni rurali. Ancora oggi, alcuni esemplari ultracentenari - si stima anche oltre i 700 anni - svettano nei boschi della zona, testimoni silenziosi di un’antica civiltà contadina.
Durante l’Ottocento, il castagno era al centro della vita rurale: la raccolta delle castagne coinvolgeva intere famiglie, con donne, bambini e anziani che riempivano i grembiuli e travasavano i frutti in sacchi pesanti portati poi a valle. La cura dei castagneti era continua e seguiva il ritmo delle stagioni, fino alla maturazione dei frutti tra settembre e ottobre.
Oggi la Pro Loco continua a custodire questa eredità attraverso un’intensa attività di manutenzione del territorio: ogni fine settimana, da settembre a giugno, volontari si dedicano alla cura dei boschi, al recupero dei sentieri e all’organizzazione di eventi culturali. Tra questi, spicca il “Concerto di fine estate” che si tiene in luoghi immersi nei castagneti, offrendo momenti di musica e contemplazione in un contesto spettacolare.
La passeggiata ha previsto anche una breve ma piacevole sosta presso il bar dell’oratorio del paese, che ha offerto riparo e ristoro ai partecipanti durante un nuovo scroscio di pioggia.
Da lì, il gruppo ha intrapreso il percorso di ritorno ad anello, sempre guidato da Paolo Telmon che ha continuato a raccontare aneddoti e storie legate alla vita rurale e all’ambiente valbronese. "Camminare qui," ha raccontato Telmon, "significa ripercorrere i gesti di chi ha coltivato questi boschi con amore e rispetto, generazione dopo generazione".
All’arrivo, un’ultima foto di gruppo - con qualche volto in meno per via della pioggia - ha sancito la conclusione di una giornata intensa e significativa. È stata anche l’occasione per salutarsi, condividere impressioni e parlare delle prossime iniziative promosse dal Circolo Ambiente, sempre più attivo nella valorizzazione del territorio e della memoria collettiva.
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