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sabato 10 maggio 2025

Una nuova visione per la valle del Seveso: parte il progetto del Parco Regionale


È uscita la nuova newsletter del Laboratorio Seveso, e al centro di questo numero - maggio 2025 - c’è un tema cruciale per il futuro del nostro territorio: la costituzione del nuovo Parco Regionale Valle del Seveso, una grande sfida ecologica, urbanistica e sociale che unisce il PLIS Grubria e il Parco del Bosco delle Querce in un’unica visione strategica per il risanamento e la valorizzazione della Valle del Seveso.

Nella newsletter si articola un ampio confronto tra esperti, amministratori locali e attivisti ambientali sulla necessità di pensare un parco che non sia solo un contenitore verde, ma una vera infrastruttura ecologica e sociale, capace di affrontare le emergenze ambientali e climatiche dell’area più urbanizzata d’Italia.

Arturo Calaminici firma un intervento appassionato, “Un Parco Extra Large”, che pone tre domande-chiave:

  • Il parco deve includere l’intero corso del fiume Seveso?
  • Deve intervenire nella valle densamente urbanizzata per restituire spazi liberi alla natura?
  • Deve trasformare il Grubria da PLIS a parco regionale per sfruttarne le potenzialità?

La risposta è chiara: sì a tutto. Ma con metodo, lungimiranza e un perimetro adeguato che permetta azioni strutturali, come il recupero delle aree impermeabilizzate e la lotta ai cambiamenti climatici attraverso il riequilibrio tra cemento e natura.

Luigi Ponti racconta come il progetto abbia ormai raccolto l’interesse della Regione Lombardia e dei consiglieri regionali del territorio, grazie alla pressione costante delle associazioni e dei cittadini. Si attende ora l’inserimento del progetto nel bilancio regionale di luglio, momento strategico per il suo finanziamento.

Nel testo di Federica Gorini, “L’unione fa la forza”, si descrive il lavoro sinergico tra comuni, Parco Grubria, ERSAF e Bosco delle Querce: un patto di collaborazione per dare vita entro un anno al nuovo Parco Regionale della Media Valle del Seveso. L’obiettivo è creare un modello di gestione integrata che dia forza ai comuni nel richiedere fondi, tutelare il territorio e pianificare la rigenerazione urbana.
Un ruolo decisivo è attribuito all’inclusione dei Comuni strategici come Cesano Maderno, Seveso e Meda, e alla disponibilità ad ampliare il perimetro del futuro Parco per includere nuove aree verdi oggi escluse.

Salvatore Scebba sottolinea il valore partecipativo del progetto: il Parco Fluviale deve diventare un progetto di rigenerazione ambientale e sociale condiviso, che unisca associazioni ecologiste, culturali, educative, sportive e sanitarie. Per questo nei mesi di maggio e giugno il Laboratorio promuoverà incontri pubblici e una petizione popolare per chiedere alla Regione Lombardia tempi certi, qualità progettuale e trasparenza.

A completare la newsletter:

  • Un editoriale del Laboratorio su salute e beni comuni
  • Guido Viale sulla crisi della sanità pubblica in un contesto di emergenza ecologica
  • Francesco Gesualdi su economia di guerra e priorità ambientali
  • Un’intervista alla psicologa Laura Nota su responsabilità sociale e comunità
  • Un’esperienza positiva da Trezzano sul Naviglio, dove la sanità di prossimità diventa realtà
  • Il racconto storico di Massimo Bricchi, “Se questo è un fiume”, che ricostruisce la vicenda del Seveso tra devastazioni, inquinamenti e resilienza.


La newsletter è gratuita e può essere richiesta scrivendo a: laboratorioseveso@gmail.com
Segui anche su Facebook e Instagram: @laboratoriovalledelseveso

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