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venerdì 19 settembre 2025

Pedemontana, la ferita aperta in Brianza: ad Arcore il confronto per ricostruire ambiente e territorio


Il prossimo 25 settembre 2025, alle ore 21.00, nella Sala del Giardino d’Inverno di Villa Borromeo ad Arcore, si terrà un interessante incontro pubblico per il futuro della Brianza. Promosso dall’amministrazione comunale, in collaborazione con associazioni, comitati, gruppi ambientalisti e liste civiche delle tratte B2 e C della Pedemontana, l’evento intende mettere a confronto istituzioni e società civile sui devastanti impatti dell’autostrada e sulle possibilità di una ricostruzione ambientale condivisa.

La Pedemontana Lombarda avanza con i cantieri e con essa cresce l’allarme delle comunità locali. La Tratta C interessa Arcore, Biassono, Bovisio Masciago, Camparada, Cesano Maderno, Desio, Lesmo, Lissone, Macherio, Seregno, Sovico, Vedano al Lambro, Vimercate e Usmate Velate, mentre sulla Tratta B2 le bonifiche dalla diossina sono già a buon punto a Seveso e Cesano Maderno e stanno per iniziare a Meda.

Gli ambientalisti parlano senza mezzi termini di “infrastruttura impattante e inutile”, sottolineando come essa abbia già determinato “la distruzione di ambienti ed ecosistemi della Brianza”. Di fronte a un simile scenario, il lavoro di monitoraggio, di denuncia e di proposta diventa essenziale.

Da tempo le realtà ambientaliste hanno intrapreso un percorso comune. Uno dei cardini dell’azione è il monitoraggio preciso della bonifica dalla diossina sulla Tratta B2, con l’obiettivo di informare costantemente la cittadinanza e di verificare che le operazioni avvengano nel rispetto della salute e della trasparenza.

Un secondo asse di lavoro riguarda le compensazioni ambientali, considerate insufficienti e spesso gestite in maniera incoerente. “Chiediamo alla politica di garantire un adeguamento della copertura economica alle nuove condizioni – si legge nel comunicato – e soprattutto coerenza nell’uso dei fondi, evitando usi impropri come purtroppo avvenuto sulle tratte A e B1”.

Accanto al controllo e alla critica, emerge la volontà di progettare. Gli ambientalisti propongono due grandi idee sovracomunali:

  • La Barriera Verde, che coinvolgerà i comuni di Arcore, Camparada e Usmate Velate, come cintura ecologica di difesa e rigenerazione.
  • La Dorsale Verde, un corridoio ambientale continuo fatto di parchi e aree naturali lungo tutto il tracciato dell’autostrada, a partire dalla proposta di Parco Fluviale e Territoriale del Seveso.

Si tratta di visioni che vanno oltre i confini amministrativi e che aspirano a trasformare la ferita ambientale in occasione di innovazione ecologica e paesaggistica.

Il confronto pubblico del 25 settembre vedrà la presenza dei sindaci coinvolti nella Barriera Verde, dei rappresentanti dei Parchi, dei sindaci e degli amministratori dei comuni attraversati dalle tratte B2 e C. Sono stati invitati anche i consiglieri regionali impegnati nella costituzione di un fondo integrativo per le compensazioni ambientali e nella revisione dei criteri per le indennità di deforestazione.

In un passaggio significativo del comunicato, gli organizzatori affermano: “Si sottolinea l’utilità di operare con una visione sovracomunale, non solo perché piani e progetti si concretizzano in interventi di sistema che travalichino i confini del singolo Comune, ma anche perché si presenta un’occasione per ridisegnare tutti insieme il territorio.”

L’iniziativa porta la firma di un fronte largo e determinato: Circolo Gaia Legambiente Usmate Velate, Circolo Laura Conti Legambiente Seveso, Seveso Futura, Associazione Colli Briantei, GAS Vitale, Comitato Ambiente Bovisio Masciago, Altra Bovisio Masciago, Comitato No Pedemontana Arcore Camparada Lesmo Usmate Velate, Cittadini per Lentate, Alternativa Verde Desio, Sinistra e Ambiente – Impulsi Meda, Passione Civica per Cesano Maderno, ImmaginArcore, Prospettiva Civica Arcore.

La forza di questa rete sta nella capacità di coniugare il livello locale con quello sovracomunale, mantenendo alta la vigilanza su cantieri e bonifiche ma al contempo avanzando proposte concrete per ridisegnare il territorio.

L’incontro del 25 settembre non sarà dunque solo una tappa informativa, ma il tentativo di aprire un processo partecipativo in cui cittadini, associazioni e istituzioni possano immaginare un futuro diverso.

Perché, come ricordano i promotori, la Pedemontana “ha già compromesso il territorio e continuerà a farlo”, ma resta la possibilità di trasformare la resistenza in occasione di rinascita ambientale, se istituzioni e società civile sapranno muoversi in maniera convergente.

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