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| La copertina della newsletter di dicembre 2025 |
È disponibile il nuovo numero dell’Osservatorio della Valle del Seveso, l’appuntamento mensile dedicato all’informazione, alla cultura ambientale e alla costruzione del futuro Parco Fluviale del Seveso.
Il fascicolo di dicembre è particolarmente denso e affronta temi cruciali per il territorio: la mancata attuazione della delibera regionale sul Parco Fluviale (“Una delibera in cerca di autore”), il progetto RAM sull’aeroporto di Bresso e le sue criticità, la Ciclovia della Valle del Seveso, un viaggio tra i parchi fluviali più innovativi d’Europa, una riflessione sulla nuova Direttiva europea sul ripristino della natura, un racconto storico sul Seveso e i consueti suggerimenti di lettura.
Il focus: il Parco GruBrìa, protagonista di questo numero
Il numero dedica particolare attenzione al Parco GruBrìa, sia nel primo articolo di A.C. sia nella lunga intervista a Federica Gorini, vicepresidente del Parco.
La situazione attuale è infatti cruciale: mentre il Consiglio regionale ha votato l’avvio del Parco Fluviale della Valle del Seveso, l’assessorato sembra concentrarsi esclusivamente sul riconoscimento regionale del Parco GruBrìa, lasciando in sospeso l’obiettivo unitario.
Nell’analisi di A.C. emergono parole nette: a fronte dell’impegno della Regione per un progetto che abbracci tutta la valle, negli incontri ufficiali «la dirigente… ci dice che stanno lavorando per dare veste regionale al Parco del Grubria, solo a questo e a nient’altro».
Il rischio, sottolinea l’autore, è quello di fermarsi a un “tempo parziale e monco”: «Il Parco Fluviale della Valle del Seveso, voluto dal Consiglio regionale, è un progetto che sembra ancora in cerca d’autore».
Tuttavia l’articolo si chiude con un invito alla fiducia e alla vigilanza: è un passaggio critico, forse una fase di crescita, ma serve che la società civile continui a chiedere una visione realmente unitaria.
Il contributo più approfondito del numero è l’intervista alla vicepresidente Federica Gorini, che ricostruisce con grande chiarezza la funzione attuale del Parco GruBrìa e il suo ruolo nella costruzione del futuro Parco Fluviale.
La vicepresidente ricorda che il GruBrìa è «un parco diffuso – a macchia di leopardo – volto a tutelare e ricucire i pochi spazi aperti rimasti in un’area… fino al 60% urbanizzata e con più di 350.000 abitanti».
Due gli obiettivi chiave per il quinquennio 2025–2030:
- continuare la tutela e la rigenerazione ambientale;
- promuovere l’istituzione del Parco Regionale del Seveso, del Villoresi e della Brianza Centrale.
Nell’intervista c’è una forte attenzione al ruolo della cittadinanza attiva: «Ascoltare chi vive gli spazi… è fondamentale. La mobilitazione dal basso ha contribuito a far emergere criticità e potenzialità, e a promuovere il Parco fluviale del Seveso».
Dove siamo arrivati oggi? Gorini lo definisce senza esitazioni: «Siamo al punto del non ritorno». I nove Comuni del PLIS stanno infatti per approvare in Consiglio comunale la delibera per la perimetrazione e l’adesione al nuovo Parco Regionale.
Una volta raccolte le delibere, il Consorzio Parco GruBrìa invierà alla Regione la richiesta formale di istituzione del Parco, aprendo la strada alla Conferenza Programmatica e poi alla legge regionale.
L’intervista si chiude con un appello potente ai cittadini: «Mai come ora siamo vicini all’obiettivo… La voce dei cittadini e delle associazioni diventa fondamentale… L’istituzione del Parco garantirebbe un vero ‘serbatoio di salubrità’ in un ambito fortemente inquinato e densamente popolato».
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