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domenica 17 ottobre 2010

Il WWF per la riqualificazione naturalistica degli habitat del Parco delle Groane

Venerdì 15 ottobre, presso la ex polveriera, sede del Parco delle Groane, si sono svolte tre importanti comunicazioni.

Nella prima il Responsabile Tecnico del Parco Dott. Luca Frezzini ha illustrato gli interventi di riqualificazione forestale effettuati o ancora in corso, fornendo una serie di dettagli estremamente interessanti e che mostrano la sua lunga e consolidata esperienza. Le opere di manutenzione e di rimboschimento richiedono una scelta mirata delle essenze, tengono conto delle condizioni del suolo e delle competenze degli operatori delle ditte appaltatrici che, solitamente specializzate nel giardinaggio, devono essere riconvertite con pazienza ad un corretto approccio alla natura. Occorre poi attendere tempi molto lunghi per misurare i risultati “Noi lavoriamo per le prossime generazioni” ha ribadito.

Mauro Belardi, del WWF Lombardia, ha poi presentato i risultati di una indagine sulle zone umide del Parco, durata un anno e condotta da un gruppo ristretto di esperti, fra cui alcuni soci del WWF Groane. Il lavoro ha prodotto dapprima una mappa dettagliata con l’indicazione di tutte le zone umide individuate, che dalle circa 40 precedentemente note, sono diventate 61. È seguita poi una raccolta sistematica dei dati mediante la compilazione di una scheda sul campo. Il tutto quindi ha portato alla creazione di data base informatizzato. Il lavoro, sostanzialmente solo avviato, è pensato per prossimi approfondimenti auspicabilmente con la collaborazione di esperti ed appassionati volontari. I dati principali, pubblicizzati con uno snello libricino e su supporto informatico, sono a disposizione di tutti. Alcuni però sono riservati, per evitare di esporre a rischio le situazione più fragili.

Maurizio Valota ha infine presentato il suo libro: "Atlante degli anfibi e dei rettili”, frutto di anni di studi e di ricerche sul campo, che hanno coinvolto anche il personale del Parco e il gruppo del WWF Groane. Il testo viene a colmare una importante lacuna, aggiungendosi alla serie dei quaderni del parco che hanno già riguardato finora la Flora, i Mammiferi, le Farfalle diurne e gli Uccelli. Va a sostituire per l’argomento specifico l’unico testo precedentemente disponibile di R. Massa sugli invertebrati del parco del 1988 che dedicava agli anfibi e ai rettili solo poche pagine, correggendo anche alcune informazioni. Nel testo di Massa ad esempio non era dato per certo il rospo smeraldino, che Valota dà per sicuramente presente in varie zone del parco. Con il nuovo testo le informazioni sono aggiornate e verificate sul campo. Particolarmente interessanti le mappe a griglie che indicano la localizzazione delle singole specie, anche se alcuni dati devono essere ancora confermati, come quello sulla presenza della Salamandra pezzata, data per probabile nella zona nord e sulla diffusione del Rospo comune, accertata solo per la medesima zona, ma che potrebbe essere presente altrove.

Il Parco, ricco di zone umide, ospita una nutrita serie di specie protette di anfibi, fortemente minacciate, in ambienti che, anche per questa prerogativa sono stati dichiarati SIC (Siti di Interesse Comunitario). L’ente parco sta facendo molto per proteggere questo tipo di fauna e gli ambienti che la ospitano. Sono state completate recentemente ad esempio le prime opere per permettere agli anfibi di attraversare le strade indenni. Una delle principali minacce sembra proprio esser la frammentazione degli habitat.

Il libro resterà certamente un riferimento nel campo per i prossimi anni (è anche su CD).

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