Di seguito ne riportiamo il testo.
Al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti
Al Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare
Al Ministro della Salute
Per sapere
premesso che il 6 novembre 2009 il Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica ha approvato il progetto definitivo del Sistema Viabilistico Pedemontano Lombardo per la costruzione di una nuova autostrada di 67 km, che collegherà le province di Bergamo, Monza e Brianza, Milano, Como, Varese e tramite il completamento del sistema tangenziale di Varese Nord si congiungerà con il valico svizzero del Gaggiolo;
l’autostrada Pedemontana Lombarda è un’opera infrastrutturale annunciata da tempo e strategica per lo sviluppo delle zone nord-occidentali lombarde, che deve essere realizzata tenendo conto delle opportune esigenze di trasparenza nella gestione dei lavori e delle necessarie opere di mitigazione ambientale; il progetto esecutivo della Pedemontana Lombarda, oltre ad impattare fortemente sui boschi della Brianza e del Comasco, ultimi spazi verdi a nord della Provincia di Milano, interesserà la zona del “Bosco delle Querce”, sita nei comuni di Seveso e Meda (MB).
Il progettato sbancamento della area verde, che, ad oggi, consta di 42,8 ettari e 21.753 piante arboree completamente bonificata, è finalizzato ad ottenere un risparmio nei costi di costruzione e garantire una velocità ai veicoli non inferiore ai 130 km/h in tratto autostradale in questione; la citata delibera del Cipe, pubblicata nel supplemento ordinario n° 34 della G.U. n° 40 del 18 febbraio 2010, prevede alcune prescrizioni obbligatorie che interessano diverse aree contaminate da diossina e il terreno del “Bosco delle Querce”, tra cui:
- Tratta B2 - in corrispondenza del tratto compreso tra il km 6,058 al km 6,203 la viabilità locale di superficie dovrà essere spostata sul lato Est del tracciato autostradale, la rotatoria e i relativi rami di adduzione dovranno essere posti al di fuori del perimetro del Parco delle Querce;
- Tratta B2 -in corrispondenza dell'interferenza del tracciato con le aree influenzate dall'incidente Icmesa dei Comuni di Seveso, Meda, Cesano Moderno e Bovisio Masciago dovranno essere realizzate ulteriori indagini dettagliate sui terreni interessati da contaminazione da diossina, poiché nel corso delle indagini preliminari per la verifica della concentrazione residua sono stati riscontrati superamenti dei valori limite per questo parametro, ai fini della gestione secondo l'art.5 dei D.M 3 agosto 2005;
- Tratta B2: La riduzione dei costi di realizzazione della tratta B2 prevista dal progetto definitivo rispetto a quanto stimato nell'ambito del progetto preliminare dovrà confluire nell'ambito del conto economico della tratta quale costo per misure compensative, Tali risorse economiche dovranno essere destinate ad opere o iniziative che interessino i Comuni di Seveso, Meda, Lentate sul Seveso, Cesano Moderno e Barlassina secondo una parametrazione che verrà concordata fra i Comuni medesimi e la Regione Lombardia, da presentarsi al Collegio di Vigilanza dell'Accordo di Programma per la realizzazione del Sistema Viabilistico Pedemontano Lombardo, e che riguardino: opere e interventi per la qualità ambientale, politiche di governo del traffico e opere ed interventi per la mobilita ivi inclusi l'abbassamento del piano del ferro delle linee FNM Milano Asso - Seveso - Camnago (per garantire una maggior permeabilità viaria e un'adeguata accessibilità al sistema autostradale) e opere/centri di interscambio per la mobilità sostenibile e ciclopedonale;
- nell’eventualità che i lavori coinvolgano l’area denominata “Bosco delle Querce", si prescrive che qualsiasi nuovo intervento che possa interessare le vasche di deposito dei rifiuti, le opere necessarie per il controllo ambientale della falda e dei depositi citati quali piezometri, pozzetti si protezione, ecc., sia acquisito il parere favorevole dell'ASL Monza-Brianza;
- il tracciato prevede inoltre successivi sbancamenti di terreni adiacenti la zona bonificata o in aree che recenti indagini hanno classificato ancora contaminate e non ancora bonificate;
- il 10 luglio 1976, dallo stabilimento Icmesa di Seveso, uscì infatti una nube altamente tossica, composta da tetraclorodibenzo-p-diossina, “TCDD”, che contaminò il comune di Seveso con 54% del proprio territorio inquinato, Cesano Maderno il 52%, Meda il 20% e Desio il 18% e costringendo la popolazione dei territori interessati al domicilio coatto in altri luoghi;
- a seguito dell’incidente di Seveso, il 2 giugno 1977 il Consiglio Regionale della Lombardia approvò cinque programmi di intervento per bonificare il territorio inquinato. La realizzazione fu affidata all’Ufficio Speciale per Seveso. Abbandonata l’idea di costruire un forno inceneritore per eliminare il materiale inquinato, tra il 1981 e il 1984, furono costruite due vasche impermeabilizzate in cui depositare il materiale contaminato. Nel 1983 si decise di progettare, in quella che era la Zona “A” e dove si trovano le predette vasche, un parco, il futuro “Bosco delle Querce”;
- dall’anno 2000 il “Bosco delle Querce” è diventato definitivamente proprietà pubblica, acquisito dalla Regione Lombardia. Tale acquisizione assunse il segno di una vittoria di una comunità, di un’importante azione di tutela del territorio e la restituzione alla comunità di un’area così violentemente dal primo grave disastro ecologico europeo. La stessa Regione Lombardia con propria Legge n. 60/85 aveva sancito l’inviolabilità dell’area da qualsiasi attività edificatoria e di trasformazione al suolo. Nel 2005, con L.R. 21/2005, il Bosco delle Querce è diventato a tutti gli effetti parco naturale regionale;
- successivamente con L.R. 15/2008, art. 4, comma 9, la Regione Lombardia ha deciso di derogare alla precedente norma che imponeva il divieto assoluto di interventi all’interno del “Bosco delle Querce”;
se non sia inoltre necessario provvedere alle necessarie tutele di salute pubblica ed ambientale in caso di sbancamenti di aree inquinate da diossina non bonificate.
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