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sabato 1 novembre 2014

Il WWF Lecco reintroduce in natura quattro rapaci e un centinaio di passeriformi

L'involo del gheppio (Falco tinnunculus)

Domenica 2 novembre 2014, nell’area protetta del Parco Regionale Monte Barro, il WWF Lecco reintroduce in natura quattro rapaci e un centinaio di passeriformi.
 

L’attività rientra nella campagna internazionale del WWF “STOP ai Crimini di Natura”.

Distruzione illegale di habitat, prelievo e commercializzazione di specie selvatiche, taglio illegale delle foreste, pesca illegale, estrazione illegale di risorse minerarie e più in generale prelievo e uso di risorse naturali, fra cui lo scarico illegale di rifiuti tossici: sono questi i Crimini di Natura che stanno mettendo a rischio le sorti del nostro Pianeta.

Si tratta di azioni che ignorano e calpestano le leggi che le comunità nazionali e internazionali si sono date per preservare questo pianeta e la nostra esistenza.  Un vero e proprio saccheggio illegale di natura che produce localmente sofferenza, povertà e soprusi e che vale 213 miliardi di dollari all’anno, come denunciato dall’Unep (il Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente) e dall’Interpol.

Tra questi, il solo traffico di specie, che fa viaggiare da un continente all’altro avorio, corni di rinoceronte, pelli e legname, alimenta un giro di affari di 23 miliardi di dollari all’anno, ed è il 4° mercato illegale mondiale dopo droga, armi e esseri umani.

Liberazione dello sparviero (Accipiter nisus)
I crimini ambientali negano diritti umani, sicurezza, pace e sviluppo: sconfiggerli è la nuova vera sfida per la conservazione di questo pianeta e per il benessere delle generazioni future. Scegli da che parte stare.


COSA FA IL WWF IN ITALIA

L’Italia è un Paese ad alto tasso  di illegalità e criminalità ambientale, ma anche il Paese in Europa a più alto  tasso di “ricchezza di biodiversità”.

Oltre ad attivare ogni anno centinaia  di azioni legali, giudiziarie e di lobby , finalizzate all’applicazione ed al rispetto delle leggi internazionali,  europee ed italiane sulla tutela dell’ambiente, della Natura e della fauna selvatica , il WWF Italia da oltre 30 anni ha creato dei Centri di Recupero Animali Selvatici (CRAS) e Centri di Recupero Animali Selvatici Esotici(CRASE): veri e propri Pronto Soccorso che ogni anno accolgono migliaia di animali in difficoltà.
Ogni giorno vengono curati nei CRAS aironi, cicogne, gru, ricci, ghiandaie, caprioli, tassi, poiane, civette, lupi, aquile... Sono feriti da fucili da caccia, dai bocconi avvelenati, dall'impatto con automobili o con i fili dell'alta tensione. Spesso sono vittima delle trappole dei bracconieri. Sono anch’essi vittime dei Crimini di Natura.

Liberazione di poiana (Buteo buteo)
Il CRAS WWF Valpredina, in provincia di Bergamo, è una struttura realizzata dal WWF Italia che ha lo scopo di recuperare animali selvatici feriti o in difficoltà per curarli e rimetterli in libertà.
 

LA COLLABORAZIONE WWF LECCO - CRAS WWF VALPREDINA

Da sempre, anche per la “vicinanza” territoriale, il WWF Lecco collabora in vari modi con il CRAS WWF Valpredina. I fondi raccolti grazie alle numerose iniziative messe in campo dall’Associazione lecchese hanno contribuito negli ultimi anni all’acquisto di materiali sanitari per il Centro piuttosto che alla costruzione di nuove voliere per la fauna selvatica in cura.

Scopo dei CRAS è infatti il recupero della fauna ferita o in difficoltà, con l’obiettivo primario, quando possibile, della reintroduzione in natura. In più occasioni uccelli colpiti dalle fucilate di cacciatori-bracconieri nelle province di Lecco, Bergamo e Brescia, aree che fanno appunto riferimento al CRAS WWF di Valpredina, sono stati oggetto di riabilitazione e della successiva liberazione nella nostra provincia.

Nello specifico la giornata di domenica 2 novembre è prevista la liberazione di tre sparvieri e un gheppio, piccoli rapaci ricoverati nelle ultime settimane al CRAS per ferite da arma da fuoco, e di un centinaio di tordi, merli e cesene, uccelli da richiamo detenuti illegalmente da cacciatori e oggetto di sequestro e confisca da parte dell'autorità giudiziaria a seguito di attività di vigilanza delle guardie venatorie. L’appuntamento, previsto per la tarda mattinata intorno alle 11, è nell’area sottostante il parcheggio Baita degli Alpini sulla strada che da Galbiate sale verso il Monte Barro.

Liberazione di poiana (Buteo buteo)
La scelta dell’area non è casuale, soprattutto in questo periodo dell’anno in cui è aperta la caccia: il territorio della provincia di Lecco è soggetto a una pressione venatoria meno impattante rispetto a quelle di Bergamo e Brescia, presenta ancora zone critiche ma offre anche angoli di protezione della fauna come l'area del Parco Monte Barro; la liberazione all’interno del Parco è un’ulteriore piccola chance per cercare di offrire le condizioni migliori, e meno pericolose, per la reintroduzione in natura di questi nostri amici con le ali che stanno affrontando il lungo viaggio della migrazione autunnale dal nord Europa e dalla Russia verso le regioni di svernamento del Mediterraneo. Rapaci e passeriformi devono infatti superare, oltre alle difficoltà del viaggio legate alle avversità meteorologiche e del territorio sorvolato, anche le canne dei fucili da caccia, lungo tutto il loro tragitto. In particolare nei punti strategici del transito e della sosta, come i valichi montani e le zone umide, è ancora consentito sparare e sotto i colpi dei cacciatori e dei bracconieri cadono spesso anche specie particolarmente protette.

La liberazione degli animali faticosamente riabilitati al volo dall'amore e dalle cure dei veterinari dei CRAS WWF Valpredina è un grande gesto simbolico per restituire alla natura e a tutti noi ciò che si è stupidamente tentato di sottrarre per il divertimento di pochi.

Foto: archivio WWF Lecco

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