Riportiamo dalla pagina Facebook del Comune di Olgiate Molgora alcune foto e la dichiarazione rilasciata da Matteo Fratangeli, Assessore alla Cultura, Ambiente, Ecologia e Protezione Civile
"Questo week end a Beolco abbiamo vissuto con grande emozione il ritrovamento archeologico dello scheletro di quella che pare essere una donna del X secolo sepolta con il suo bambino.
I reperti sono stati ritrovati nell'area di fronte alla chiesa di San Pietro e Paolo (un tempo San Pietro e Andrea) a seguito dello scavo della trincea per la fibra ottica.
Purtroppo, mancando qualsiasi elemento di corredo nella tomba (monili, gioielli, monete), è difficile che la soprintendenza possa richiedere ulteriori accertamenti. In ogni caso i corpi sono stati messi in sicurezza dagli archeologi e portati in soprintendenza dove saranno analizzati e datati con maggiore sicurezza, mentre lo scavo è stato richiuso.
Un'avventura che speriamo non sia durata solo lo spazio di alcuni giorni ma che ci auguriamo possa portare nuovo interesse sulla zona di Beolco e sul suo inestimabile patrimonio storico e archeologico.
La storia di Aldo e Grauso, fratelli guerrieri del VII secolo a cui è dedicata la preziosa epigrafe conservata nella chiesa, è stata narrata con romantica eleganza da Paolo Diacono nella sua Storia dei Longobardi e richiamata in versi proprio nella lapide marmorea di Beolco: "Uguali per nascita, aspetto, sensibilità, mezzi, disposizione e prestanza, qui riposano i due fratelli Aldo e Grauso che insieme il mondo ebbe famosi e che una sola morte ha rinchiuso sotto una stessa lapide; testé li uccise malamente la spada crudele".
Foto Blog Antica Via Longa |
Grazie a molti studi conosciamo bene la loro storia, chissà se un giorno potremo far luce anche sulla storia della donna seppellita a Beolco con il suo bambino in braccio, accumunati ai fratelli Aldo e Grauso da "una sola morte".
Quali vicende li hanno portati a quella triste fine? La guerra? La fame? La malattia?
La loro storia si perde nell'oblio dei secoli. La corsa al progresso e alla modernità, con la connessione ultraveloce, hanno riportato la donna e il suo bambino sotto il cielo stellato a ricordare a noi olgiatesi l'inestimabile ricchezza del territorio in cui viviamo, con la millenaria storia di Beolco, dei suoi guerrieri e delle sue dame."
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