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mercoledì 11 settembre 2024

Pedemontana Lombarda: un settembre di proteste e critiche

La vicenda legata alla costruzione dell'autostrada Pedemontana Lombarda si è intensificata negli ultimi giorni, tra azioni simboliche, interventi critici e continui rinvii. Di seguito una cronologia dei principali eventi che hanno scandito il dibattito:

7 settembre 2024

Striscione di protesta al cantiere di Cesano


Nella notte del 7 settembre, un gruppo di attivisti ha realizzato un’azione simbolica presso il cantiere della bonifica "inquinante" a Cesano, "addobbando" l'area per denunciare i rischi ambientali legati alla costruzione della Pedemontana. Questo gesto ha voluto richiamare l’attenzione su come l’autostrada stia minacciando territori delicati come la brughiera.

9 settembre 2024

Articolo di Ferruccio de Bortoli sul Corriere della Sera


Il 9 settembre, Ferruccio de Bortoli ha pubblicato un articolo sulla pagina economica del Corriere della Sera in cui ha sollevato critiche sia alla Pedemontana che alla BreBeMi. De Bortoli ha messo in discussione l’utilità di queste infrastrutture, che pur accumulando debiti e costi elevati, non hanno risolto i problemi di traffico. Ha invitato a riflettere su questi progetti per evitare di ripetere errori simili in futuro.

11 settembre 2024

Assemblea alla Festa dell'Unità ad Arcore


Questa sera, 11 settembre, alla Festa dell'Unità ad Arcore, è previsto un incontro dal titolo "Pedemontana: era meglio percorrere un'altra strada", organizzato presso la sede comunale di via Vela 1. Sarà un'importante occasione per discutere le problematiche legate al progetto e approfondire le ragioni della sua contestazione.

12 settembre 2024

Rinvio della riunione commissione territorio a Lissone

Il 12 settembre, era prevista una riunione della commissione territorio e trasporti del Comune di Lissone per discutere la cantierizzazione della tratta C della Pedemontana, ma l'incontro è stato annullato e rinviato a ottobre. Questo ulteriore rinvio si aggiunge a una serie di posticipazioni che alimentano i dubbi sull'effettiva fattibilità del progetto.

21 settembre 2024

Manifestazione al Brianza Pride di Seregno


Il 21 settembre, durante il Brianza Pride a Seregno, i comitati "No Pedemontana" di Desio, Lissone e Vimercate parteciperanno attivamente per sensibilizzare sulla questione ambientale legata alla costruzione dell'autostrada. Sono previsti volantini informativi, banchetti e uno spezzone dedicato alla protesta contro la Pedemontana, che mira a essere partecipato e visibile.

In poco più di due settimane, la questione Pedemontana ha visto un crescendo di iniziative e interventi, con la partecipazione attiva dei comitati e dei cittadini, oltre alle critiche di figure di spicco. Il prossimo grande appuntamento sarà il Brianza Pride, dove il movimento "No Pedemontana" si farà sentire in maniera chiara e decisa.

19 commenti:

  1. Ennesima inutile, anzi controproducente, "goliardata" dopo i tragicomici spaventaruspe e le lenzuolate "No-Carote" contro la "bonifica inquinante" (?!?!) per poi lamentarsi che nessuno li ascolta...Chiedersi il perchè?

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    1. "blogger", ci teniamo a prendere le distanze dai toni e dalle insinuazioni contenute nel tuo commento. Ogni critica costruttiva è ben accetta, ma gli insulti e le provocazioni non contribuiscono a un dialogo serio e rispettoso. La protesta contro Pedemontana non nasce da ideologie preconcette, ma da preoccupazioni reali e condivise da cittadini, comitati locali e associazioni ambientaliste. La presenza di diossina e altre sostanze pericolose, come evidenziato dallo striscione "Pedemontana: diossina all you can eat", solleva legittimi timori per la salute pubblica e l'ambiente, specialmente in territori già colpiti da inquinamento storico.

      Inoltre, tentare di screditare chi partecipa a manifestazioni come il Brianza Pride, che quest'anno unisce i diritti civili a quelli ambientali e sociali, è altrettanto fuori luogo. Il Pride rappresenta una comunità ampia e inclusiva, che lotta per la giustizia e i diritti di tutti, anche in relazione alla difesa del territorio. Non è accettabile cercare di sminuire o ridicolizzare queste battaglie comuni.

      Il dialogo resta essenziale, ma deve essere improntato al rispetto reciproco, tenendo conto delle preoccupazioni di chi vive ogni giorno le conseguenze di decisioni che possono avere impatti a lungo termine sul territorio e sulla salute. Rispettiamo opinioni differenti, ma non tolleriamo attacchi o atteggiamenti divisivi che minano il confronto costruttivo.

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    2. Per "blogger". Non ho capito il tuo commento. La goliardata è riferita allo striscione o a Brianza pride? O a tutti e due? Se ti riferisci allo striscione perché lo ritieni inutile e controprodeucente? E, perchè ti nascondi dietro l'anonimato?

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    3. Lo stile di "blogger" ripete paro paro alcune tipiche affermazioni dei post del rappresentante WWF lombardia. Sarà mica lui o qualche suo fedele scudiero ?

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    4. Chiediamo gentilmente, a chi usa questo spazio per i commenti e anche al suo moderatore, di usare toni costruttivi per mantenere la discussione su un livello di confronto civile e utile per tutti.

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    5. Caro "blogger",
      il tuo invito a mantenere un tono costruttivo nella discussione è sicuramente apprezzabile. Tuttavia, c’è un punto che non possiamo ignorare: la coerenza. Il tuo precedente commento non brillava certo per civiltà o rispetto, essendo offensivo e provocatorio nei confronti di chi esprime preoccupazioni legittime riguardo alla Pedemontana e alle operazioni di bonifica.

      Farsi paladini del confronto civile dopo aver lanciato accuse e deriso le iniziative altrui è, francamente, un po’ fuori luogo. Ancora di più, se fatto dietro l’anonimato.

      Se davvero desideri un dialogo costruttivo e civile, forse la prima cosa da fare è riflettere su come contribuire tu stesso con rispetto e coerenza, senza cadere in attacchi gratuiti. E giusto per chiarire, eventuali futuri commenti firmati "blogger" finiranno direttamente nello spam.

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    6. Anch'io ho letto le stesse considerazioni di "blogger" contro i NO Ped su qualche social, non ricordo quale. Posso capire le divergenze di opinione, ma non comprendo l'astio di "blogger" nei confronti di chi la pensa diversamente. E poi, a cosa servono queste provocazioni? Finiscono solo per favorire Pedemontana. Non è che "blogger" sia al servizio di Pedemontana? Qualche dubbio sorge. Grazie a Brianza Centrale per non essere caduti in questo tranello.

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    7. Grazie a te, Alex! Però non capiamo a quale tranello ti riferisci. Forse intendi il fatto che abbiamo mantenuto una linea coerente di opposizione a Pedemontana? Se è questo quello che intendevi, hai colto nel segno. Questo blog ha sempre sostenuto le associazioni che si oppongono a Pedemontana e che, con coerenza, vigilano affinché vengano minimizzati i danni e che per fare ciò, non esitano a confrontarsi con enti di controllo e Comuni, senza però fornire loro alibi o inserirsi in processi che possano favorire il greenwashing.

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    8. Prendo spunto dal primo commento e dal "...nessuno li ascolta" per riportare la discussione alla sostanza esprimendo la mia opinione proprio su quest'ultima affermazione. Negli ultimi anni si sono organizzati innumerevoli incontri nei diversi comuni interessati dal passaggio della Pedemontana, come non si contano le manifestazioni contro la sua costruzione, ma l'opera, dopo qualche anno di stop alla prima tratta, sta concretamente muovendo i primi passi verso Dalmine (?), no!, verso Agrate! probabilmente per rimanere nei già stratosferici costi previsti inizialmente. Che cosa non ha funzionato nell'opposizione alla costruzione di questa infrastruttura? Beh, di base ci sta la caparbia volontà della Regione di dotare il territorio a nord di Milano, densamente urbanizzato, di una via comoda e veloce per collegare Varese a Dalmine, nonostante le difficoltà progettuali e finanziarie (complicato reperimento dei fondi pubblici e privati, tanto che Intesa San Paolo è uscita dalla compagine societaria). La Regione vede in Pedemontana un'opera strategica per dar modo al territorio interessato dal suo passaggio di incrementare le possibilità di sviluppo economico, come se questo non fosse già abbondantemente dotato di attività artigianali e industriali e già esageratamente urbanizzato. Si, perchè il passaggio di quest'arteria, oltre ad occupare chilometri di suolo "verde", diverrà una calamita per nuove attività produttive, infrastrutture, abitazioni con conseguente peggioramento ambientale...

      Per quando riguarda le iniziative messe in atto per opporsi alla costruzione di Pedemontana, mi sembra che non abbiano avuto sufficiente coordinazione, ma che ogni tratta abbia fatto a sé; non siano mai state così attrattive da coinvolgere ogni volta almeno qualche centinaio di persone, neppure alle manifestazioni davanti al palazzo della Regione. Dov'è la sensibilità ambientale della popolazione che abita questo territorio? Scarsa, direi. Questo ha dato modo a chi governa il progetto di procedere nei suoi intenti, anche se faticosamente. Ho partecipato alla manifestazione organizzata a Lesmo due primavere fa a cui erano presenti da 150 a 200 persone, un numero abbastanza significativo, ma ancora insufficiente per impensierire la Regione. Grazie ad un Sindaco deciso a preservare intatto il territorio da lui governato e che ha portato avanti una concreta azione di contestazione nei confronti di Pedemontana (mi sembra che si fosse opposto alle proroghe oltre i termini di legge per gli espropri), lo stesso ha avuto la possibilità, se non di fermare l'opera, di essere convocato e di discutere migliorie e compensazioni che gli premevano per il suo territorio.

      Sintetizzando: la Regione non retrocede; le numerose Associazioni ambientaliste non riescono a sensibilizzare e a coinvolgere un numero elevato di persone; manca un coordinamento di tutte le associazioni presenti su tutto il territorio interessato da Pedemontana (credo che lo avrebbe potuto fare solo il WWF, magari spalleggiato da Legambiente); non tutti i Sindaci hanno preso posizione contro e chi ci ha provato non è riuscito nell'intento...
      In questa situazione di tenace perseveranza della Regione, di frammentazione delle voci di dissenso e di scarsa risposta della popolazione, chi ancora vuole esprimere il suo pensiero contrario magari lo fa singolarmente nei modi e con i mezzi che gli rimangono, anche se non efficaci. Almeno dimostra, anche di fronte agli altri, di essere un irriducibile, come la Regione!

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    9. Grazie Luciano. Un intervento propositivo con un'analisi utile. Auguriamoci quindi di riuscire a trasformare l'espressione del nostro comune pensiero contrario a Pedemontana in azioni efficaci come quelle che sino a non molti anni fa hanno portato importanti successi alla causa ambientalista nella contrapposizione alla colata di cemento e asfalto sulla nostra Brianza (cito e ricordo: tangenziale Como secondo lotto, con "traforo" del Montorfano e devastazione della Riserva del Lago, strada di arroccamento Barlassina-Cesano, terza corsia tratta B2, sbancamento e svincoli nel Bosco delle Querce, "pedemontagne" e altre opere complementari) definitivamente archiviate)

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    10. Grazie, Luciano, per il tuo contributo. Concordo pienamente quando affermi che il fronte antipedemontana soffre di una mancanza di coordinamento tra associazioni e gruppi civici ambientalisti. Questo è un problema che abbiamo osservato anche noi con molta preoccupazione. Vorrei sottolineare, però, un aspetto ancora più delicato: il WWF, che potrebbe giocare un ruolo chiave in questa battaglia, ha adottato una posizione ambigua rispetto a Pedemontana. Da una parte, si dichiara ufficialmente contrario all'opera; dall’altra, il suo presidente regionale collabora con la società autostradale come supervisore della bonifica. Questa contraddizione ha creato una frattura all'interno del movimento ambientalista e ha reso difficile un dialogo costruttivo con le altre associazioni che si oppongono al progetto lungo le diverse tratte della Pedemontana.

      Noi, su questo blog, abbiamo più volte invitato il WWF a prendere una posizione più chiara e coerente. Tuttavia, questo invito è stato spesso percepito come una critica preconcetta o addirittura ostile. Niente potrebbe essere più lontano dalla verità: il WWF è un'organizzazione che ci sta a cuore, alla quale abbiamo sempre dato ampio spazio e riconosciuto il merito delle molte attività positive che svolge sul territorio. Proprio per questo ci dispiace vedere questa mancanza di chiarezza in una battaglia così importante.

      Si dice che la speranza è l’ultima a morire, ma in questo caso sembra che Pedemontana corra più veloce della nostra speranza. Tuttavia, non dobbiamo arrenderci: anche con tutte le difficoltà, la tenacia nel continuare a opporsi può ancora fare la differenza, ma serve uno sforzo più coordinato e deciso da parte di tutti.

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    11. Caro Zeno continuare a equiparare la Bonifica da diossina delle aree interessate da Pedemontana con l'opera stessa è un grave errore. Considerare che l'attività di supervisione delle attività di bonifica vogliano dire essere "collaborazionista" lo è forse anche di più. Il ruolo che è stato offerto al Presidente del WWF in base alle sue competenze professionali è quello di garantire che la bonifica (richiesta dalle associazioni ambientaliste nel 2013, che allora erano unite, qualcuno direbbe "Insieme") sia effettuata con la massima attenzione per mettere in sicurezza il territorio e evitare il rischio di ulteriore aerodispersione della diossina. Ma abbiamo voluto cogliere l'opportunità di essere presenti ai tavoli decisionali per portare il punto di vista ambientalista (dal 2015 sino al 2024 siamo stati invitati in tutte le conferenze dei servizi che si sono tenute sul tema Pedemontana e diossina). Nel passato abbiamo ottenuto "Insieme" importanti risultati, non disperiamo di proseguire in futuro nello stesso modo. Le opere del Verde complementari alla bonifica sembrerebbero già confermarlo.

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    12. Come già scritto, temo che un'azione efficace per contrastare la costruzione di Pedemontana sia da considerare ormai impossibile, ma, lette le analisi sul passato e le considerazioni sull'attuale di Del Pero, non riesco ad individuare quali azioni concrete, incisive ed efficaci possa mettere in atto adesso il WWF per contrastare, per esempio, la D breve, invisa a tutti i sindaci di quel territorio, o per ridurre da tre a due corsie il tratto centrale di Pedemontana, tre corsie che andrebbe ad aumentare notevolmente ed inutilmente la devastazione ambientale di quella porzione di territorio...
      A me non sembra che, finora e attualmente, il WWF abbia assunto un ruolo di primo piano e di coordinatore delle Associazioni e dei Comuni contrarie a Pedemontana e che, secondo il mio parere, vedrebbero ancora e comunque favorevolmente un suo forte e magari decisivo impegno per raggiungere insieme ad essi almeno gli obiettivi citati. Sarebbe un contributo tardivo, ma che considero, se non straordinario, utilissimo per il bene della Brianza. Grazie dell'attenzione.

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    13. Gianni, ti ringrazio per il tuo intervento e per le tue precisazioni. Vorrei chiarire che, quando ho usato il termine "collabora", non era mia intenzione mettere in discussione né l’impegno del WWF né il ruolo del Presidente nella supervisione della bonifica. Capisco perfettamente che il compito di garantire la sicurezza del territorio e prevenire la dispersione di diossina sia di primaria importanza, e riconosco il valore di avere una presenza ambientalista ai tavoli decisionali.

      Tuttavia, quello che voglio sottolineare riguarda la necessità di guardare oltre l'azione particolare – in questo caso la supervisione della bonifica – per avere una visione più globale dell’azione ambientalista. È fondamentale che, accanto alla gestione puntuale di problemi specifici, ci sia un forte coordinamento con le altre associazioni ambientaliste, per poter presentare un fronte unito e compatto nella lotta contro Pedemontana. Questa mancanza di visione d’insieme, più che il ruolo di supervisione in sé, è ciò che rischia di indebolire l’efficacia complessiva del movimento.

      Non si tratta solo di essere presenti ai tavoli tecnici, ma di mantenere una posizione chiara e condivisa, che permetta di unire tutte le forze ambientaliste verso un obiettivo comune. Senza questo coordinamento, diventa difficile creare l'unità necessaria per contrastare efficacemente un progetto di tale portata.

      Riconosco i successi ottenuti in passato "insieme", come hai detto, e condivido la speranza di poter proseguire su questa strada. Ma affinché ciò avvenga, è indispensabile che ci sia una strategia più ampia, che non si limiti alle singole azioni tecniche ma che coinvolga tutte le realtà e le associazioni che operano sul territorio.

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    14. Però perchè Del Pero ha accettato di essere candidato per il cda di pedemontana ? Un po strano no ?

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    15. Gianni Del Pero - Geologo15 settembre 2024 alle ore 17:45

      L'Ordine dei Geologi e' un soggetto titolato a proporre candidati nei CdA di Enti e Societa' e anche in questa occasione ha proposto vari nominativi di soggetti iscritti all'Ordine scegliebdo tra i più qualificati e esperti per tale ruolo. Caro Anonimo con la A di Alberto queste sono le regole del gioco anche se non a tutti piacciono...

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    16. Grazie per la risposta al mio primo commento. Ho letto tutti gli altri interventi e ho apprezzato sia le osservazioni di Luciano Ponzoni che quelle del Blog, che invitavano tutti a mettere da parte le proprie bandierine per cercare di unificare il movimento antipedemontana, anche se ciò potrebbe comportare qualche sacrificio.

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  2. perchè non pubblicate i commenti che ricevete?

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    1. Caro anonimo "blogger", il moderatore di questo blog a volte si dedica ad altre attività e non è sempre attaccato alla tastiera.

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Chiediamo gentilmente, a chi usa questo spazio per i commenti, di usare toni costruttivi per mantenere la discussione su un livello di confronto civile e utile per tutti.