Uno dei manifesti dei comitati contrari a Pedemontana che invitano le istituzioni a fermare la costruzione della nuova arteria autostradale |
Il 30 settembre 2024, il consiglio comunale di Macherio ha approvato l'adesione del comune, insieme ad altri municipi della tratta C, alla convenzione con il Centro Studi Programmazione Intercomunale dell'Area Metropolitana (PIM). L’obiettivo è ottenere supporto tecnico su questioni legate al territorio, all'ambiente e alle infrastrutture, in vista degli imminenti lavori sulla Pedemontana, infrastruttura che coinvolgerà molti comuni limitrofi.
Durante la seduta, il sindaco ha evidenziato l'importanza di una gestione coordinata della cantierizzazione e della viabilità alternativa, avvalendosi del supporto del PIM. La quota associativa è di circa 2.000 euro l'anno, ridotta a 500 euro per il 2024. L'amministrazione, però, ha ammesso di non avere ancora informazioni aggiornate su tempi e modalità dei lavori, promettendo ulteriori dettagli dopo un incontro con la Provincia e la Regione previsto per metà ottobre.
Pedemontana è un progetto di cui si discute da oltre vent'anni, ma nonostante questo lungo arco di tempo, l’amministrazione di Macherio sembra ancora in attesa di dati e informazioni essenziali. Un'opera di tale portata avrebbe dovuto avere piani esecutivi chiari e definiti, ma tutto sembra ancora incerto. Si parla di "incontri interlocutori" e di "bozze da correggere", ma non esiste ancora un piano dettagliato che indichi con precisione quando inizieranno i cantieri. Non è sorprendente, quindi, che i cittadini siano disorientati e si sentano poco tutelati di fronte a un'opera che avrà un impatto significativo sul territorio.
I comitati contrari a Pedemontana, come il Coordinamento NO Pedemontana, il Comitato Difesa Territorio di Lissone e Suolo Libero, hanno motivo di essere insoddisfatti. Come ha dichiarato Luigi De Vincentis, è inaccettabile che un’infrastruttura così imponente, destinata a trasformare interi comuni, sia ancora avvolta dall'incertezza e dalla mancanza di trasparenza. La Regione Lombardia aveva annunciato l'inizio dei lavori per dicembre 2023, ma quasi un anno dopo, non c'è ancora chiarezza su quando e come partiranno i cantieri.
Il dibattito in consiglio comunale è durato poco più di dieci minuti, senza alcun approfondimento sull'opera Pedemontana o sulle sue implicazioni. Sia la maggioranza che la minoranza si sono limitate a discutere aspetti tecnici, come l’adesione al PIM, senza prendere una posizione netta sull'infrastruttura. Questo atteggiamento riflette una debolezza politica che non può che alimentare il malcontento dei cittadini.
Non è chiaro se, nei precedenti consigli comunali o in altre sedi, maggioranza e opposizione abbiano mai discusso seriamente delle opere compensative o delle mitigazioni ambientali connesse alla realizzazione di Pedemontana. Tuttavia, il dibattito del 30 settembre lascia pochi dubbi sulla scarsa volontà di affrontare queste questioni cruciali con la serietà che meritano.
Le compensazioni previste inizialmente per il comune di Macherio, nell'ambito del progetto locale 24, comprendevano opere e l’esproprio di aree da destinare a uso pubblico per un valore complessivo vicino ai due milioni di euro. Purtroppo, nel tempo, queste compensazioni sono state progressivamente "edulcorate", con interventi che hanno poco a che vedere con le compensazioni ambientali originarie, elaborate dal Politecnico di Milano.
Questo processo ha, di fatto, privato i cittadini della possibilità di usufruire in futuro di nuove aree verdi pubbliche. Le stesse aree, invece di essere protette, rimangono disponibili per futuri interventi di cementificazione. Lo stesso rischio vale anche per Lissone: le aree interessate sono state inserite nel PLIS del GruBria, ma la loro protezione non è garantita. Resta da vedere se il progetto lissonese, analogo a quello di Macherio, verrà effettivamente realizzato.
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