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venerdì 10 dicembre 2010

Circhi senza animali a Seregno? Nì, con tanti se e tanti ma

La presenza di un circo con animali a Seregno nello scorso mese di ottobre ha suscitato indignazione in alcuni cittadini che è approdata anche su questo blog e successivamente in Consiglio comunale con una interpellanza. La risposta dell'amministrazione comunale è arrivata in questi giorni sul sito del Comune.

"Già diversi cittadini di Seregno mi hanno sottoposto questo delicato argomento -ha dichiarato Giacinto Mariani, Sindaco di Seregno - anche se, per onor di cronaca, devo precisare che non tutti sono contrari alla presenza di animali nei circhi. Anzi, molti di loro sono favorevoli. Ciononostante è opportuno che una decisione definitiva, in grado di rappresentare a livello collegiale la posizione e gli indirizzi del Consiglio Comunale, venga rinviata ad una apposita Commissione e ad una specifica trattazione nelle sedi competenti. Nel frattempo mi preme ricordare che nel caso di spettacoli circensi con esibizione di animali la Polizia Locale di Seregno effettua sempre i sopraluoghi e i necessari controlli previsti dalla Legge."

Commento:

La risposta del Sindaco Mariani sembra fatta apposta per rinviare sine die qualsiasi decisione sull'argomento, con buona pace degli animali costretti in uno stato di contenzione, ingabbiati su camion e obbligati, per fare spettacolo, a condizioni di vita del tutto innaturali e fonte di stress e sofferenze.

Per approfondire:

- Linee guida Cites
- Indagine della LAV sui circhi in Italia

3 commenti:

  1. la risposta del sindaco è ragionevole e corretta. Una legge dello stato prevede che i circhi con animali possano lavorare, il resto sono chiacchiere

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  2. Legislazione e circhi

    L’attività circense è regolamentata in Italia dalla Legge 337/68, seguita da una circolare esplicativa del 1989 (4804/TB30) e da innumerevoli Decreti Ministeriali, i quali più che altro confermano i criteri sulle autorizzazioni annuali. Nella legge non è contenuta alcuna norma a tutela degli animali.

    I circhi dovrebbero inoltre rispettare quanto stabilito dalla “Convenzione Internazionale di Washington sul commercio di specie in via di estinzione” ed i cui reati sono in Italia previsti dalla Legge 150/92. La stessa legge, modificata dalla n. 426 del 9.12.98, consente ai circhi di detenere animali pericolosi solo se “dichiarati idonei dalle autorità competenti in materia di salute e incolumità pubblica, sulla base dei criteri fissati previamente dalla Commissione Scientifica….”.

    I circhi devono pure rispettare quanto previsto del D.P.R. 8 febbraio 1954 n. 320 sull’obbligo di vigilanza veterinaria in quanto impianti adibiti al concentramento di animali che possono costituire pericolo per la diffusione di malattie infettive e diffusive. Fin qui l’attenzione è rivolta, com’è giusto, all’uomo, ma ancora niente a favore degli animali.

    Per fortuna,qualche sindaco virtuoso come quelli di Alessandria, di Modena e pochi altri hanno adottato alcune ordinanze che, se non vietano l’attendamento di circhi con animali nel loro territorio di competenza, definiscono alcune norme, inoppugnabili in quanto basate sulle raccomandazioni CITES, che i circhi devono obbligatoriamente rispettare.

    Tali ordinanze, per ogni gruppo di animali appartenenti a specie selvatiche o esotiche, elencano nel dettaglio una serie di requisiti come il tipo di ricovero, la disponibilità di spazio, la temperatura idonea, le condizioni di trasporto, quelle igieniche, eventuali incompatibilità con altre specie, assistenza veterinaria ecc.

    I Comuni non potrebbero vietare in assoluto l’attendamento dei circhi, in quanto un Comune non può vietare ciò che a livello nazionale è del tutto legale (e per di più riceve sussidi dallo Stato).

    Ma cosa succede a livello nazionale? Qualcosa inizia finalmente a muoversi. Risale al novembre 2008 una proposta di legge, ancora in corso di esame, presentata dall’On. Gabriella Giammanco (Pdl, membro dell’Intergruppo Parlamentare Animali) insieme ad altri colleghi di tutti gli schieramenti, alla LAV (Lega Antivivisezione) e all’Enpa (Ente Nazionale Protezione Animali) dal titolo “Norme per la graduale dismissione dell’uso di animali da parte dei circhi e per il sostegno dello spettacolo circense”.

    In base a tale proposta, i contributi del FUS (Fondo unico per lo spettacolo) verrebbero assegnati solo ai circhi e agli spettacoli viaggianti che non usano animali, e nel nostro Paese non potrebbero entrare circhi stranieri che li usano per i loro spettacoli. A fianco di tutto ciò, si prevede anche l’istituzione di una commissione presso il Ministero dell’Ambiente, che si occupi di gestire la dismissione graduale degli animali già attualmente “in servizio” nei circhi, occupandosi di individuare le migliori sistemazioni alternative.

    Fonte: http://www.terranauta.it

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  3. Forse può essere utile ricordare che:
    a) il Sindaco Mariani fece iscrivere
    nella convocazione del Consiglio Comunale del 13/2/2007 il seguente argomento: "Approvazione regolamento comunale per il benessere degli animali e per una migliore convivenza con la collettività umana";
    b) che nella stessa seduta del C.C., su richiesta dello stesso Sindaco, l'argomento viene ritirato (provvedimento CC 22/2007 del 13/2/2007).

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