di Roberto Brambilla
Alla  presenza di un numero di cittadini che si conta sulle dita di una mano,la sera  di giovedì16 febbraio è stato approvato il PGT di Concorezzo che costituirà la  legge urbanistica per gli anni a venire nel nostro Comune.
Diciamo subito  che chi si è schierato a difesa del verde ha avuto soddisfazione a metà. Di  fronte ad un compatto fronte di osservazioni che chiedevano l’eliminazione di  grandi strade e grandi comparti commerciali e produttivi previsti  dall'amministrazione, questa ha risposto con i seguenti provvedimenti.
1)  La realizzazione della strada a Nord-Ovest è stata rimandata quasi per l’intero  tracciato a data da destinarsi. Se da un lato siamo contenti di non vedere a  breve la realizzazione di una strada che ben 632 cittadini hanno ritenuto,  insieme a noi della Lista, portatrice di nuove case e capannoni, dall’altro ci  dispiace che il progetto sia ad oggi solo rimandato soprattutto per motivazioni  di non convenienza dei privati di realizzare il Comparto ATc1 e non per una  precisa scelta di conservare il territorio. Tra l’altro rimane di prossima  realizzazione un piccolo tratto di questa strada in prossimità via Remo  Brambilla che con ogni evidenza non ha nessuna utilità rispetto all'obiettivo  sbandierato di alleggerire il traffico su via Dante. E’ vero invece che a lato  di questa stradina saranno realizzate nuove case laddove ora c’è un bel campo  coltivato.
2) Il comparto Atp1 previsto su una bella area verde alla fine  di Via Piave è stato oggetto di un poco dignitoso tira e molla all’interno della  maggioranza. Probabilmente quella parte della maggioranza un po' più attenta a  disegnare un territorio armonioso, a pochi giorni dall’approvazione (9 feb),  vista la non realizzazione della strada, aveva dichiarato in Commissione  Urbanistica la propria intenzione di eliminare il comparto. Evidentemente quella  parte ha perso e il comparto si farà con buona pace dell’armonia.
3) La  richiesta di estendere il Parco della Cavallera a tutti i terreni agricoli  rimasti non è stata accettata con la motivazione da parte dell’amministrazione  di non voler rinunciare alla possibilità di decidere in autonomia del destino di  tali aree. La richiesta di estensione era in effetti motivata dal fatto che in  Brianza la tutela del verde da parte delle amministrazioni comunali non ha certo  brillato negli ultimi decenni come rivelano lo squallore e l’inquinamento di  terre che un tempo erano bellissime. Speriamo che l’autonomia rivendicata sia  ben usata da questa amministrazione e da quelle che seguiranno.
4) E’  prevista la realizzazione di un edificio soprannominato “Porta del Parco” che  dovrebbe ospitare la sede del Parco e iniziative commerciali . Le osservazioni  chiedevano di non realizzare ex novo su una superficie di 2000mq un nuovo  edificio come questa amministrazione ha deciso di fare, ma di cercare di  utilizzare qualche fabbricato rurale o comunque di limitare il consumo di suolo  a poche centinaia di metri. A noi sembra il consueto trucco per iniziare a  cementificare nella zona di via Remo Brambilla col pretesto dell'utilità  pubblica. 
La raccolta firme promossa dalla Lista Civica e firmata da  cittadini di diversi schieramenti politici, le osservazioni dei gruppi  consiliari di minoranza e di alcune importanti associazioni come il Gas Pane e  Rose e l'Associazione Parchi del Vimercatese non chiedevano un consumo zero per  un astratto e idealista progetto di difesa del verde, ma perché siamo convinti  che investire nel verde ora sia una mossa strategica ed economica per non  trovarci impoveriti tra qualche anno a vantaggio di pochi operatori del settore  che non costituiscono certamente la “maggioranza” nel nostro Comune. 
Il  Patto di stabilità che sta strangolando molti Comuni virtuosi colpisce anche il  nostro:è uno dei mezzi con cui la speculazione “ammorbidisce” chi vuole tutelare  il territorio. E’ vero che è difficile reperire i soldi per far fronte alle  spese correnti per il funzionamento del Comune, ma continuiamo a credere che  usare la terra per fare cassa sia una strategia miope per tutti.
A quanto  pare il mercato se ne sta accorgendo e questo è un bene. Ci sarà un duro lavoro  per capire come trovare un equilibrio nei conti del Comune per sganciarsi dal  circolo vizioso degli oneri di urbanizzazione e nessuno si può chiamare fuori  perché il territorio è di tutti.
Leggi anche: Concorezzo: 600 cittadini vogliono più verde e meno strade
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