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venerdì 30 agosto 2013
Lambro balneabile: bisogna eliminare tutti gli scarichi!
Il Circolo Ambiente “Ilaria Alpi”sostiene la proposta per la balneabilità del fiume Lambro.
L’associazione ambientalista, che ha sede a Merone, da sempre si batte per la tutela del fiume e per il miglioramento della qualità delle sue acque, denunciandone gli scempi. Fin dalla sua fondazione, avvenuta nel 1990, l’associazione (allora denominata Circolo Legambiente di Merone) ha organizzato numerose iniziative; solo per ricordarne alcune: nel 1995 una manifestazione dal titolo “Vogliamo fare il bagno in un Lambro pulito”; e poi nel 2001 una serie di iniziative denominate “Lambro da vivere”, che avevano lo scopo di creare attenzione sul destino del fiume e di sollecitare interventi per il disinquinamento del corso d’acqua.
Da allora di tempo (o, meglio, di acqua…) ne è passato molto, ma l’obiettivo della balneabilità non è, purtroppo, ancora stato raggiunto.
Il Circolo Ambiente “Ilaria Alpi” ricorda che, per disinquinare il fiume, occorre anzitutto eliminare gli scarichi, sia civili che industriali, che tuttora riversano acque inquinate sia direttamente nel Lambro che nei suoi affluenti: torrenti (in primis la Bevera di Molteno), rogge e fossati.
Occorre poi completare la separazione delle acque chiare da quelle scure, attraverso lo sdoppiamento delle fognature che oggi sono ancora “miste” (chiare e scure insieme) in alcuni paesi della Valassina. Il tutto con un triplice scopo: da una parte mandare alla depurazione solo le acque scure (fognature civili e scarichi industriali), dall’altra inviare le acque pulite (derivanti dalle piogge e da piccole sorgenti) nelle rogge naturali, infine disattivare gli scolmatori di piena (presenti sulle fognature e lungo il collettore consortile) che ancor’oggi, in caso di forti piogge, riversano le acque di piena (inquinate dalle fogne) nei corsi d’acqua superficiali (Lambro e affluenti).
Questo il commento di Roberto Fumagalli, presidente del Circolo Ambiente: “E’ lodevole proporre il traguardo della balneabilità del Lambro, anche in un’ottica di rilancio eco-turistico, ma per ottenere questo obiettivo le istituzioni devono intervenire in maniera decisa, disattivando gli scarichi inquinanti, sia civili che industriali, e separando acque chiare e acque scure”.
Sempre in merito alla tutela del Lambro, gli ambientalisti di Merone ritengono inoltre che occorra ridare “respiro” alle sponde del fiume, evitando ogni e qualsiasi nuova edificazione o artificializzazione delle aree di pertinenza del fiume stesso, che la legge indica in almeno 150 metri da ogni sponda. Vanno pertanto esclusi interventi di arginatura in cemento, di costruzioni di vasche di laminazione artificiali o di chiuse regolatrici, ecc.. Infatti il fiume, oltre che del disinquinamento delle acque, ha bisogno del ripristino della naturalità delle sponde e delle aree di pertinenza.
In definitiva il Circolo Ambiente “Ilaria Alpi” ritiene che solo col disinquinamento e con la rinaturazione delle sponde, si riuscirà ad ottenere il duplice obiettivo della balneabilità delle acque e del rilancio in chiave eco-turistica del bacino del Lambro.
CIRCOLO AMBIENTE “Ilaria Alpi”
mercoledì 28 agosto 2013
Galbiate: la chiesa incompiuta di San Michele teatro della Mandragola di Macchiavelli
TeatrOsfera e Parco Monte Barro presentano
La Mandragola di Niccolò Machiavelli
Sabato 31 Agosto 2013 ore 21.30
Chiesa incompiuta di San Michele a Galbiate
(alle 20.45 visita guidata alla Chiesa, all’antico Oratorio e alla Cappella di S. Anna)
TeatrOsfera, associazione teatrale attiva da alcuni anni sul territorio, riconosciuta dal Comune e dalla Provincia di Lecco, porterà in scena, sabato 31 agosto 2013 (e in alternativa, in caso di maltempo, domenica 1 settembre 2013), la Mandragola di Niccolò Machiavelli, nell’incantevole cornice della chiesa incompiuta di San Michele a Galbiate.
La chiesa di S. Michele, realizzata a cavallo tra il seicento ed il settecento, con la sua pianta a croce greca, le imponenti mura che si ergono verso il cielo e la mancanza della copertura è una location assolutamente suggestiva ed intrigante. Il Parco negli anni scorsi ha effettuato un intervento di restauro conservativo, inaugurato nel settembre 2008, ed ora questo monumento a cielo aperto, che sembrava destinato ad un degrado inarrestabile, è ritornato ad essere patrimonio della comunità e luogo di straordinaria bellezza, immerso nella natura e utilizzato per spettacoli ed eventi culturali.
La Mandragola di Niccolò Machiavelli, è un capolavoro del teatro del XVI secolo. In essa i personaggi si alternano in scena esaltando le caratteristiche peculiari di ciascun essere umano (la furbizia in Ligurio, l’avidità in Frate Timoteo, la stoltezza in Nicia, la passione amorosa in Callimaco, la prudenza in Lucrezia).
La storia è ambientata a Firenze nei primi anni del 1500, e narra di un giovane e ricco signore, Callimaco Guadagno, che si innamora perdutamente della bella e onestissima Lucrezia, moglie del ricco dottore in legge Nicia Calfucci. Per riuscire a raggiungere il cuore (e il letto) di lei, Callimaco segue i consigli del furbo Ligurio, e asseconda un piano diabolico che si snoda tra spassosi equivoci, rapimenti notturni e pozioni miracolose.
TeatrOsfera si presenta ancora una volta al pubblico lecchese con una serata insolita e una messa in scena originale e moderna, accentuata dalla suggestiva cornice della chiesa incompiuta per un evento unico e indimenticabile a dimostrazione che arte e cultura ben si sposano con i progetti di valorizzazione del territorio.
L’ingresso è gratuito con offerta libera interamente destinata al cine-teatro “C. Ferrari” di Galbiate per le necessarie spese di ammodernamento – in particolare per l’acquisto del proiettore digitale – per salvare questo importante patrimonio per l’intera comunità galbiatese.
La strada Galbiate S. Michele sarà chiusa al traffico veicolare. Il luogo si raggiunge a piedi o con il servizio di bus navetta da Galbiate messo a disposizione dal Parco.
Per maggiori informazioni:
www.teatrosfera.it/ - info@teatrosfera.it
www.parcobarro.it - info@parcobarro.it
La Metrotranvia Milano-Seregno scippata da Expo 2015?
Il percorso della metrotramvia nel Comune di Seregno |
Signor Sindaco,
come al solito le decisioni importanti vengono anticipate dalla stampa nella più completa disinformazione del Consiglio Comunale. Così vengo a sapere che Antonio Acerbo, che ricopre le funzioni di garanzia e controllo dell’andamento delle opere essenziali e delle opere connesse ad Expo 2015, comunica, attraverso la stampa locale (Il Cittadino di Sabato 24 Agosto 2013), la decisione di bloccare la Metrotranvia Milano - Seregno all'altezza di Paderno».
Così Expo 2015, per bocca di un suo rappresentante autorevole, butta a mare un'opera attesa da anni che è il risultato della partecipazione degli enti locali interessati al tracciato, che è quasi interamente finanziata e che è ormai nella fase della progettazione esecutiva (a Novembre ci sarà la presentazione ai comuni del progetto esecutivo).
Il pretesto è una sua inutilità (secondo Acerbo la Metrotranvia addirittura "ruberebbe terreno all'agricoltura") la motivazione reale è invece, secondo il mio parere, la necessità di dirottare quanto più denaro possibile verso Expo 2015 anche a discapito di opere di importanza strategica per il nostro territorio.
In conclusione chiedo quali iniziative intenda intraprendere l'Amministrazione Comunale, anche contattando gli altri comuni interessati, per contrastare le intenzioni di Expo 2015.
Giuseppina Minotti, capogruppo della FdS di Seregno
Leggi anche:
- Il percorso della Metrotramvia a Seregno
- Metrotramvia a Seregno: un intervento invasivo
- Metrotramvia: "Che fine farà il filare di platani davanti all'ospedale di Desio?"
martedì 27 agosto 2013
Da Meda al Lago di Montorfano: un nuovo sentiero per promuovere il Parco Regionale della Brughiera
UN NUOVO SENTIERO A OVEST DI CANTU’ PER PROMUOVERE IL PARCO REGIONALE DELLA BRUGHIERA
di Tiziano Grassi, Presidente del Comitato per il Parco Regionale della Brughiera
A piedi su sentieri e strade per circa 28 km per camminatori allenati (durata 6 ore circa).
Si parte dalla stazione FNM di MEDA (MB) con l'invito ad arrivare in treno al ritrovo a chi abita lungo la linea ferroviaria Milano-Asso.
Dalla stazione si parte alle ore 7,45 per entrare nella Brughiera dall'appendice più a sud del Parco dietro il centro storico di Meda.
Entrati nei boschi si prende la direzione di LENTATE proseguendo per NOVEDRATE e CARIMATE. Da qui ci si dirige verso VERTEMATE fincheggiando poi FINO MORNASCO e CUCCIAGO.
Seguendo e guadando il "magico" Rio Acquanegra (con scorci naturalistici di grande bellezza), si arriva all’Oasi WWF del Bassone - Torbiere di Albate (anche questo è un S.I.C.).
Da qui si continua per SENNA COMASCO per poi attraversare il Parco Spina Verde in zona ex-polveriera nel comune di COMO. Si sale, sempre nei boschi, passando da Lora e infine, fiancheggiando il Golf Villa d’Este, cominceremo a intravedere tra le chiome degli alberi i primi scorci "da cartolina" del LAGO DI MONTORFANO (Sito di Interesse Comunitario).
Arrivati poi in zona Lido (all'incirca intorno alle ore 13,30), sosteremo sui prati per consumare il "meritato" pranzo al sacco che sarà a carico dei partecipanti. Qui ci troveremo sulla punta più a nord del Parco della Brughiera dopo aver percorso circa 28 chilometri.
Il rientro è previsto, dopo la sosta in zona Lido per il pranzo al sacco, con il BUS C45 delle ore 15,00 da via Brianza – MONTORFANO. Si scende a INVERIGO zona stazione FNM per poi prendere il treno direzione Milano delle ore 16,00 per arrivare a MEDA intorno alle ore 16,20.
Tutte le operazioni per gli spostamenti del rientro e l'acquisto dei biglietti (costo a carico dei partecipanti) saranno seguite dagli accompagnatori dell'escursione fino alla luogo del ritrovo iniziale (stazione FNM di Meda). Per eventuali difficoltà che possono sopraggiungere durante l'escursione, a circa metà del percorso si passa dalla stazione delle Ferrovie delle Stato di Cucciago, da cui si può prendere il treno per tornare a Camnago di Lentate e poi con le FNM andare a Seveso con cambio per Meda.
A questo punto non ci rimane che consigliare a tutti di partecipare con noi a questa escursione che, alla sua terza edizione, è già per tanti una delle migliori programmate all'interno de "Le Stagioni del Parco", in quanto ci dà l'occasione di ammirare luoghi poco conosciuti della Brughiera, ma che presentano aspetti naturalistici e di paesaggio della Brianza Comasca veramente unici. Ci ricorda altresì, che chiedere l'istituzione di un Parco Regionale per la Brughiera è indispensabile per dare continuità ad un territorio a verde per ora ancora preservato (sempre però a rischio di "estinzione"), ma sopratutto è indispensabile in quanto questo polmone verde è un bene primario e vitale per i cittadini. Non è solo un luogo dove fare le gite domenicali. E' (e speriamo che sia anche per le generazioni future) quello che mangiamo, quello che respiriamo, quello che beviamo. In poche parole.....è la nostra vita e quella della fauna e della flora che lo rende tale.
di Tiziano Grassi, Presidente del Comitato per il Parco Regionale della Brughiera
A piedi su sentieri e strade per circa 28 km per camminatori allenati (durata 6 ore circa).
Si parte dalla stazione FNM di MEDA (MB) con l'invito ad arrivare in treno al ritrovo a chi abita lungo la linea ferroviaria Milano-Asso.
Dalla stazione si parte alle ore 7,45 per entrare nella Brughiera dall'appendice più a sud del Parco dietro il centro storico di Meda.
Entrati nei boschi si prende la direzione di LENTATE proseguendo per NOVEDRATE e CARIMATE. Da qui ci si dirige verso VERTEMATE fincheggiando poi FINO MORNASCO e CUCCIAGO.
Seguendo e guadando il "magico" Rio Acquanegra (con scorci naturalistici di grande bellezza), si arriva all’Oasi WWF del Bassone - Torbiere di Albate (anche questo è un S.I.C.).
Da qui si continua per SENNA COMASCO per poi attraversare il Parco Spina Verde in zona ex-polveriera nel comune di COMO. Si sale, sempre nei boschi, passando da Lora e infine, fiancheggiando il Golf Villa d’Este, cominceremo a intravedere tra le chiome degli alberi i primi scorci "da cartolina" del LAGO DI MONTORFANO (Sito di Interesse Comunitario).
Arrivati poi in zona Lido (all'incirca intorno alle ore 13,30), sosteremo sui prati per consumare il "meritato" pranzo al sacco che sarà a carico dei partecipanti. Qui ci troveremo sulla punta più a nord del Parco della Brughiera dopo aver percorso circa 28 chilometri.
Il rientro è previsto, dopo la sosta in zona Lido per il pranzo al sacco, con il BUS C45 delle ore 15,00 da via Brianza – MONTORFANO. Si scende a INVERIGO zona stazione FNM per poi prendere il treno direzione Milano delle ore 16,00 per arrivare a MEDA intorno alle ore 16,20.
Tutte le operazioni per gli spostamenti del rientro e l'acquisto dei biglietti (costo a carico dei partecipanti) saranno seguite dagli accompagnatori dell'escursione fino alla luogo del ritrovo iniziale (stazione FNM di Meda). Per eventuali difficoltà che possono sopraggiungere durante l'escursione, a circa metà del percorso si passa dalla stazione delle Ferrovie delle Stato di Cucciago, da cui si può prendere il treno per tornare a Camnago di Lentate e poi con le FNM andare a Seveso con cambio per Meda.
A questo punto non ci rimane che consigliare a tutti di partecipare con noi a questa escursione che, alla sua terza edizione, è già per tanti una delle migliori programmate all'interno de "Le Stagioni del Parco", in quanto ci dà l'occasione di ammirare luoghi poco conosciuti della Brughiera, ma che presentano aspetti naturalistici e di paesaggio della Brianza Comasca veramente unici. Ci ricorda altresì, che chiedere l'istituzione di un Parco Regionale per la Brughiera è indispensabile per dare continuità ad un territorio a verde per ora ancora preservato (sempre però a rischio di "estinzione"), ma sopratutto è indispensabile in quanto questo polmone verde è un bene primario e vitale per i cittadini. Non è solo un luogo dove fare le gite domenicali. E' (e speriamo che sia anche per le generazioni future) quello che mangiamo, quello che respiriamo, quello che beviamo. In poche parole.....è la nostra vita e quella della fauna e della flora che lo rende tale.
lunedì 26 agosto 2013
Casatenovo. Passeggiata da Cascina de Bracchi a Valaperta alla scoperta di contadini e partigiani
Lo scorso 30 giugno, a Casatenovo, si è svolta una passeggiata che aveva come scopo quello di raccontare i luoghi e le testimonianze
della resistenza in Brianza attraverso le "voci"di chi c'era.
Il percorso ha toccato Cascina Borromeo dove vecchi e bambini aiutavano i partigiani nascondendo le armi in cascina, Cascina Bracchi luogo di fughe nei campi e nei boschi, di inseguimenti tra fascisti e partigiani e poi naturalmente Valaperta, luogo delle rappresaglie, una storia triste fatta di stalle che bruciavano, gente in fuga, atti di violenza e meschinità che sfociarono nell'eccidio che ancora oggi noi doverosamente ricordiamo.
Di seguito il fotoracconto della giornata.
Il percorso ha toccato Cascina Borromeo dove vecchi e bambini aiutavano i partigiani nascondendo le armi in cascina, Cascina Bracchi luogo di fughe nei campi e nei boschi, di inseguimenti tra fascisti e partigiani e poi naturalmente Valaperta, luogo delle rappresaglie, una storia triste fatta di stalle che bruciavano, gente in fuga, atti di violenza e meschinità che sfociarono nell'eccidio che ancora oggi noi doverosamente ricordiamo.
Di seguito il fotoracconto della giornata.
Casatenovo. Cascina de Bracchi. Ondulazioni collinari con coltivi. |
Sulla strada campestre che da Cascina de Bracchi scende verso la Valle Nava |
Lo storico Alessandro Panzeri, autore del libro "Il Comandante Sam" |
Giuseppe Cantù, uno dei testimoni (al centro), con Francesco Biffi di Sentieri e Cascine (a dx) e uno dei fratelli Biffi (a sx) |
Coltivi a mais e Cascina de Bracchi. Sulla destra, il nuovo PGT di Casatenovo, prevede un'area oggetto di ambito di trasformazione residenziale. |
Lungo gli ombrosi sentieri della Valle della Nava |
Valle della Nava. Fioriture. |
Controluce tra natura e ambiente in Valle della Nava |
La segnaletica casatese idesta dall'associazione "Sentieri e Cascine" |
Coltivi a mais sulla piana alluvionale della Nava |
Roggia della Nava |
Il guado della roggia, per guadagnare i sentieri sulla sinistra orografica della Nava che conducono verso Bernaga e Valaperta |
Sinfonia verde con salici |
Grande quercia, uscendo dalla Valle della Nava |
Ristoro tra la natura. Parco Regionale di Montevecchia e Valle del Curone, nel Comune di Lomagna |
Valaperta con le alture di Rimoldo |
Lo storico Alessandro Panzeri ricorda i tragici eventi del 3 gennaio 1945 |
Filare verso il luogo dell'eccidio di Valaperta |
Il cippo in ricordo dei quattro martiri partigiani di Valaperta |
In fila indiana, verso il colle di Valaperta |
La chiesetta di Valaperta (scarica la pubblicazione della parrocchia "Di generazione in generazione" che parla dell'eccidio di Valaperta) |
Le cascine di Rimoldo e Valaperta che furono oggetto di barbare rappresaglie con saccheggi, violenze ed incendi ad opera della Brigate Nere |
La videotestimonianza realizzata da "Sentieri e Cascine" di Carla Sala, "giovane" ultranovantenne, testimone delle tragiche vicende a Valaperta |
Massimo Fumagalli dell'Anpi provinciale e Francesco Biffi |
domenica 25 agosto 2013
Earth Overshoot Day 2013: vivere sopra le nostre possibilità
di Roberto Brambilla
Lo scorso 20 agosto l'umanità ha finito di consumare le risorse che il nostro pianeta è in grado di produrre in un anno in modo sostenibile e quindi, per arrivare al 31 dicembre, inizia a consumare le scorte - il “capitale natura” - impoverendolo.
Rete civica italiana collabora con il Global Footprint Network per diffondere in Italia l'evento dell'Overshoot Day. Stiamo vivendo al di sopra delle nostre possibilità e quindi è necessario prendere provvedimenti e adottare nuove politiche per la riconversione ecologica dell'economia e la creazione di posti di lavoro sostenibili. La crisi - in questo senso - può essere una opportunità. Occorre però diffondere una nuova cultura di cui Rete civica italiana è promotrice.
Di seguito la traduzione del comunicato stampa del Global Footprint Network. Potete scaricare da questo link tutti i documenti (andare in fondo al testo) sia nella versione originale inglese che in italiano.
Il 20 agosto è l'Earth Overshoot Day: è la data in cui la nostra Impronta ecologica supera la capacità di rigenerazione del pianeta
L'umanità ha esaurito il budget naturale di questo anno e sta vivendo in una “situazione di sovrasfruttamento”, secondo i dati del Global Footprint Network, un centro di ricerca internazionale sulla sostenibilità con uffici in California, Europa e Giappone.
L' Earth Overshoot Day (il giorno del superamento in italiano) è approssimativamente la data in cui il consumo di risorse naturali da parte dell'umanità inizia a superare la produzione che la Terra è in grado di mettere a disposizione in totale per quell'anno. Il Global Footprint Network analizzala domanda dell'umanità di risorse ecologiche del pianeta (come ad esempio la produzione di cibo, le materie prime, l'assorbimento di anidride carbonica) - in altre parole l'Impronta ecologica dell'umanità (Ecological Footprint ) - rispetto alla capacità naturale di ricostituire quelle risorse e assorbire I rifiuti. I dati del Global Footprint Network’s mostrano proprio quello: in poco più di otto mesi, noi abbiamo usato una quantità di prodotti naturali pari a quella che il pianeta rigenera in un anno.
Il resto dell'anno coincide con il “superamento”. Manterremo quindi il nostro deficit ecologico esaurendo le scorte di pesci, alberi e altre risorse, e accumulando rifiuti, come l'anidride carbonica in atmosfera e negli oceani. Al crescere del nostro livello di consumo - o di "spesa" - l'interesse che stiamo pagando su questo sempre più grande debito ecologico - foreste che si riducono, la perdita di biodiversità, il collasso della pesca, scarsità di cibo, la produttività dei terreni degradati e l'accumulo di anidride carbonica nella nostra atmosfera e negli oceani - non solo grava sull'ambiente ma mina anche le nostre economie. Il cambiamento climatico – che è provocato dall'emissione di gas serra ad un tasso più veloce di quanto possano essere assorbiti da foreste e oceani - è il più diffuso impatto dovuto al sovrasfruttamento ecologico.
Nel 1961, l'umanità usava solo circa due terzi delle risorse ecologiche messe a disposizione dalla Terra. Allora, la maggior parte dei paesi aveva riserve ecologiche. Eppure, sia la domanda globale che la popolazione stanno aumentando. Nei primi anni '70,l'aumento delle emissioni di carbonio e la domanda umana di risorse cominciarono a superare ciò che il pianeta poteva metterci a disposizione in maniera rinnovabile. Siamo andati in overshoot ecologico.
"Affrontare tali vincoli ha un impatto diretto sulle persone. Popolazioni a basso reddito hanno difficoltà a competere con il resto del mondo per le risorse," ha detto Mathis Wackernagel, presidente del Global Footprint Network e co-creatore dell'indicatore ambientale “Impronta ecologica” (Ecological Footprint).
Prepararsi al Futuro è nell'interesse delle Nazioni
I dati del Global Footprint Network’s ( 2012 National Footprint Accounts) mostrano che l'umanità ora sta usando le risorse ecologiche e i servizi naturali ad un tasso pari alla produttività di un pianeta e mezzo. Siamo sulla strada di aver bisogno di due pianeti prima della metà del secolo.
L'Impronta ecologica totale della Cina è la più grande del mondo, soprattutto a causa della sua grande popolazione. L'Impronta ecologica cinese pro capite è di gran lunga più piccola di quella delle nazioni europee o nord americane, ma negli ultimi sette anni ha superato quello che è mediamente disponibile per ogni persona a livello globale. In effetti, se tutti gli umani dovessero vivere con lo stile di vita del “cinese medio”, ci vorrebbero 1,2 Terre a sostegno della popolazione mondiale. Le richieste pro capite degli altri paesi sugli ecosistemi del pianeta sono ancora più alte: se ognuno dovesse vivere come lo statunitense medio di oggi, ci vorrebbero quattro pianeti per sostenere la popolazione mondiale. In Qatar, il tipico residente richiede le risorse di sei anni e mezzo Terre.
Mentre la recessione globale che ha avuto inizio nell'ottobre del 2008 ha rallentato la domanda di risorse dell'umanità, il consumo in assoluto continua ad aumentare. Per evitare difficoltà economiche, il tema dei limiti delle risorse deve essere messo al centro del processo decisionale. L'andamento attuale della produzione di risorse non è già in grado di soddisfare le esigenze di una popolazione - in crescita – di 7 miliardi di persone. Di queste circa due miliardi non hanno accesso alle risorse necessarie per soddisfare i loro bisogni di base.
Oggi, più dell' 80% della popolazione mondiale vive in nazioni che utilizzano più di quanto i loro ecosistemi possono produrre in modo rinnovabile. Questi paesi "debitori ecologici" o prosciugano le loro risorse ecologiche o le prendono altrove.
Le nazioni ecologicamente debitrici utilizzano più di quello che hanno all'interno dei propri confini. I residenti della Svizzera consumano le risorse ecologiche di quattro Svizzere. Ci vorrebbero quattro Italie per sostenere l'Italia. I greci utilizzano risorse ecologiche pari a 3,1 volte il prodotto della loro nazione.
Non tutte le nazioni chiedono di più di quanto i loro ecosistemi siano in grado di fornire, ma anche le riserve di tali “creditori ecologici" come la Svezia si stanno riducendo nel corso del tempo. Non possiamo più sostenere un crescente divario economico tra ciò che la natura è in grado di fornire e quanto le nostre infrastrutture, economie e stili di vita richiedono.
"La vita quotidiana in molti paesi del Mediterraneo ci sta mostrando che cosa significa vivere al di là dei limiti finanziari", ha detto Alessandro Galli, Global Footprint Network Mediterraneo-MENA Direttore Regionale. "Deficit ecologici e finanziari sono due facce della stessa medaglia. Nel lungo periodo, le nazioni non possono tentare di risolvere un deficit senza affrontare l'altro.
È possibile invertire la tendenza. I paesi “debitori ecologici” sono interessati a ridurre la loro dipendenza dalle risorse, mentre i creditori hanno un interesse economico, politico e strategico per preservare il loro capitale ecologico. Global Footprint Network e la sua rete di partner stanno lavorando con le organizzazioni, i governi e le istituzioni finanziarie di tutto il mondo per far prendere decisioni in linea con la realtà ecologica. Invece di liquidare le risorse, è più saggio considerarle come una costante fonte di ricchezza.
Il Global Footprint Network è un think tank internazionale sulla sostenibilità che lavora per far si che il concetto di “limite ecologico” sia centrale nel processo decisionale grazie all'utilizzo dell'Impronta Ecologica, uno strumento di gestione delle risorse che misura quanta natura abbiamo, quante ne usiamo e chi usa cosa.
Per ulteriori informazioni sull' Earth Overshoot Day e come viene calcolato, vai a:
http://www.footprintnetwork.org/en/index.php/GFN/page/earth_overshoot_da
Per calcolare la propria impronta ecologica personale e imparare che cosa si può fare per ridurla, vai a:
http://www.footprintnetwork.org/calculator
Andrew Simms del Regno Unito think tank New Economics Foundation (NEF) è l'ideatore del concetto di Earth Overshoot Day
Contact:
Scott Mattoon
Senior Communications Manager
Global Footprint Network
(510) 839-8879 x 302
scott.mattoon@footprintnetwork.org
Haley Smith Kingsland
Media & Outreach Associate
Global Footprint Network
(510) 839-8879 x 316
haley.kingsland@footprintnetwork.org
Roberto Brambilla per l'Overshoot Day in Italia
www.retecivicaitaliana.it
r.brambilla@mclink.it
cell 338 88 03 715 / uff 039 988 1021
twitter @Roberto_Brambil
Lo scorso 20 agosto l'umanità ha finito di consumare le risorse che il nostro pianeta è in grado di produrre in un anno in modo sostenibile e quindi, per arrivare al 31 dicembre, inizia a consumare le scorte - il “capitale natura” - impoverendolo.
Rete civica italiana collabora con il Global Footprint Network per diffondere in Italia l'evento dell'Overshoot Day. Stiamo vivendo al di sopra delle nostre possibilità e quindi è necessario prendere provvedimenti e adottare nuove politiche per la riconversione ecologica dell'economia e la creazione di posti di lavoro sostenibili. La crisi - in questo senso - può essere una opportunità. Occorre però diffondere una nuova cultura di cui Rete civica italiana è promotrice.
Di seguito la traduzione del comunicato stampa del Global Footprint Network. Potete scaricare da questo link tutti i documenti (andare in fondo al testo) sia nella versione originale inglese che in italiano.
Il 20 agosto è l'Earth Overshoot Day: è la data in cui la nostra Impronta ecologica supera la capacità di rigenerazione del pianeta
L'umanità ha esaurito il budget naturale di questo anno e sta vivendo in una “situazione di sovrasfruttamento”, secondo i dati del Global Footprint Network, un centro di ricerca internazionale sulla sostenibilità con uffici in California, Europa e Giappone.
L' Earth Overshoot Day (il giorno del superamento in italiano) è approssimativamente la data in cui il consumo di risorse naturali da parte dell'umanità inizia a superare la produzione che la Terra è in grado di mettere a disposizione in totale per quell'anno. Il Global Footprint Network analizzala domanda dell'umanità di risorse ecologiche del pianeta (come ad esempio la produzione di cibo, le materie prime, l'assorbimento di anidride carbonica) - in altre parole l'Impronta ecologica dell'umanità (Ecological Footprint ) - rispetto alla capacità naturale di ricostituire quelle risorse e assorbire I rifiuti. I dati del Global Footprint Network’s mostrano proprio quello: in poco più di otto mesi, noi abbiamo usato una quantità di prodotti naturali pari a quella che il pianeta rigenera in un anno.
Il resto dell'anno coincide con il “superamento”. Manterremo quindi il nostro deficit ecologico esaurendo le scorte di pesci, alberi e altre risorse, e accumulando rifiuti, come l'anidride carbonica in atmosfera e negli oceani. Al crescere del nostro livello di consumo - o di "spesa" - l'interesse che stiamo pagando su questo sempre più grande debito ecologico - foreste che si riducono, la perdita di biodiversità, il collasso della pesca, scarsità di cibo, la produttività dei terreni degradati e l'accumulo di anidride carbonica nella nostra atmosfera e negli oceani - non solo grava sull'ambiente ma mina anche le nostre economie. Il cambiamento climatico – che è provocato dall'emissione di gas serra ad un tasso più veloce di quanto possano essere assorbiti da foreste e oceani - è il più diffuso impatto dovuto al sovrasfruttamento ecologico.
Nel 1961, l'umanità usava solo circa due terzi delle risorse ecologiche messe a disposizione dalla Terra. Allora, la maggior parte dei paesi aveva riserve ecologiche. Eppure, sia la domanda globale che la popolazione stanno aumentando. Nei primi anni '70,l'aumento delle emissioni di carbonio e la domanda umana di risorse cominciarono a superare ciò che il pianeta poteva metterci a disposizione in maniera rinnovabile. Siamo andati in overshoot ecologico.
"Affrontare tali vincoli ha un impatto diretto sulle persone. Popolazioni a basso reddito hanno difficoltà a competere con il resto del mondo per le risorse," ha detto Mathis Wackernagel, presidente del Global Footprint Network e co-creatore dell'indicatore ambientale “Impronta ecologica” (Ecological Footprint).
Prepararsi al Futuro è nell'interesse delle Nazioni
I dati del Global Footprint Network’s ( 2012 National Footprint Accounts) mostrano che l'umanità ora sta usando le risorse ecologiche e i servizi naturali ad un tasso pari alla produttività di un pianeta e mezzo. Siamo sulla strada di aver bisogno di due pianeti prima della metà del secolo.
L'Impronta ecologica totale della Cina è la più grande del mondo, soprattutto a causa della sua grande popolazione. L'Impronta ecologica cinese pro capite è di gran lunga più piccola di quella delle nazioni europee o nord americane, ma negli ultimi sette anni ha superato quello che è mediamente disponibile per ogni persona a livello globale. In effetti, se tutti gli umani dovessero vivere con lo stile di vita del “cinese medio”, ci vorrebbero 1,2 Terre a sostegno della popolazione mondiale. Le richieste pro capite degli altri paesi sugli ecosistemi del pianeta sono ancora più alte: se ognuno dovesse vivere come lo statunitense medio di oggi, ci vorrebbero quattro pianeti per sostenere la popolazione mondiale. In Qatar, il tipico residente richiede le risorse di sei anni e mezzo Terre.
Mentre la recessione globale che ha avuto inizio nell'ottobre del 2008 ha rallentato la domanda di risorse dell'umanità, il consumo in assoluto continua ad aumentare. Per evitare difficoltà economiche, il tema dei limiti delle risorse deve essere messo al centro del processo decisionale. L'andamento attuale della produzione di risorse non è già in grado di soddisfare le esigenze di una popolazione - in crescita – di 7 miliardi di persone. Di queste circa due miliardi non hanno accesso alle risorse necessarie per soddisfare i loro bisogni di base.
Oggi, più dell' 80% della popolazione mondiale vive in nazioni che utilizzano più di quanto i loro ecosistemi possono produrre in modo rinnovabile. Questi paesi "debitori ecologici" o prosciugano le loro risorse ecologiche o le prendono altrove.
Le nazioni ecologicamente debitrici utilizzano più di quello che hanno all'interno dei propri confini. I residenti della Svizzera consumano le risorse ecologiche di quattro Svizzere. Ci vorrebbero quattro Italie per sostenere l'Italia. I greci utilizzano risorse ecologiche pari a 3,1 volte il prodotto della loro nazione.
Non tutte le nazioni chiedono di più di quanto i loro ecosistemi siano in grado di fornire, ma anche le riserve di tali “creditori ecologici" come la Svezia si stanno riducendo nel corso del tempo. Non possiamo più sostenere un crescente divario economico tra ciò che la natura è in grado di fornire e quanto le nostre infrastrutture, economie e stili di vita richiedono.
"La vita quotidiana in molti paesi del Mediterraneo ci sta mostrando che cosa significa vivere al di là dei limiti finanziari", ha detto Alessandro Galli, Global Footprint Network Mediterraneo-MENA Direttore Regionale. "Deficit ecologici e finanziari sono due facce della stessa medaglia. Nel lungo periodo, le nazioni non possono tentare di risolvere un deficit senza affrontare l'altro.
È possibile invertire la tendenza. I paesi “debitori ecologici” sono interessati a ridurre la loro dipendenza dalle risorse, mentre i creditori hanno un interesse economico, politico e strategico per preservare il loro capitale ecologico. Global Footprint Network e la sua rete di partner stanno lavorando con le organizzazioni, i governi e le istituzioni finanziarie di tutto il mondo per far prendere decisioni in linea con la realtà ecologica. Invece di liquidare le risorse, è più saggio considerarle come una costante fonte di ricchezza.
Il Global Footprint Network è un think tank internazionale sulla sostenibilità che lavora per far si che il concetto di “limite ecologico” sia centrale nel processo decisionale grazie all'utilizzo dell'Impronta Ecologica, uno strumento di gestione delle risorse che misura quanta natura abbiamo, quante ne usiamo e chi usa cosa.
Per ulteriori informazioni sull' Earth Overshoot Day e come viene calcolato, vai a:
http://www.footprintnetwork.org/en/index.php/GFN/page/earth_overshoot_da
Per calcolare la propria impronta ecologica personale e imparare che cosa si può fare per ridurla, vai a:
http://www.footprintnetwork.org/calculator
Andrew Simms del Regno Unito think tank New Economics Foundation (NEF) è l'ideatore del concetto di Earth Overshoot Day
Contact:
Scott Mattoon
Senior Communications Manager
Global Footprint Network
(510) 839-8879 x 302
scott.mattoon@footprintnetwork.org
Haley Smith Kingsland
Media & Outreach Associate
Global Footprint Network
(510) 839-8879 x 316
haley.kingsland@footprintnetwork.org
Roberto Brambilla per l'Overshoot Day in Italia
www.retecivicaitaliana.it
r.brambilla@mclink.it
cell 338 88 03 715 / uff 039 988 1021
twitter @Roberto_Brambil
Il WWF Lecco propone il corso “Scoprire la natura con il GPS”
L'Associazione WWF Lecco, in collaborazione con il Parco Monte Barro, con il patrocinio del Comune di Galbiate e grazie al supporto tecnico di Garmin GPS Academy, propone un corso per l’uso del GPS per escursionismo ambientale.
Garmin GPS Academy è la prima scuola di formazione sulla navigazione satellitare creata da Garmin Italia. Un sistema informativo e formativo che ha lo scopo di trasmettere la corretta conoscenza e le nozioni importanti per un consapevole utilizzo dei GPS. La Garmin GPS Academy ha lo scopo di diffondere la conoscenza tecnica dei sistemi e degli strumenti di navigazione satellitari.
Il Relatore
Luca Sannazzari, testimone fin dalla fine degli anni 90 della nascita e sviluppo del sistema GPS ad uso civile in tutte le sue applicazioni: nautiche, sportive e ricreative.
Profondo conoscitore della strumentazione Garmin e delle varie applicazioni, co-autore di una guida all’Uso GPS edita da Hoepli, attualmente si occupa della formazione della rete vendita e della promozione del brand durante eventi e manifestazioni.
Il programma del Corso
Il corso per l'uso del GPS per escursionismo ambientale è rivolto a chi già possiede un GPS, a chi sta pensando di acquistarlo, o semplicemente a chi vuole scoprire le potenzialità di questo strumento per l'escursionismo lungo i nostri sentieri, per scoprire la cartografia, le banche dati disponibili sul web per l’orientamento, per la pianificazione e per la registrazione delle escursioni. Sarà possibile, per chi già lo possiede, utilizzare il proprio GPS, mentre Garmin metterà comunque circa 10/15 unità GPS a disposizione dei partecipanti..
Il programma prevede una serata teorica che si terrà giovedì 12 settembre presso la Sala Conferenza Parco Monte Barro di Villa Bertarelli a Galbiate e una giornata di pratica con una uscita outdoor nel Parco prevista per sabato 14 settembre.
L’Organizzazione si riserva di chiudere anticipatamente le iscrizioni al raggiungimento di un massimo di 30 partecipanti. Tutte le informazioni e le modalità di iscrizione, che si chiuderanno entro il 9 settembre, sono disponibili sul sito wwf.lecco.it.
Garmin è "partner tecnico per le Oasi WWF"; per questo motivo il ricavato dell’evento è interamente destinato al “Progetto Oasi” del WWF Italia.
Info:
Segreteria telefonica: 0341 1716138
Email: sezione@wwf.lecco.it
venerdì 23 agosto 2013
Gonfiate le gomme... si riparte con le iniziative del Comitato Brughiera!
DOMENICA 25 AGOSTO 2013 A "SPASSO" IN BICICLETTA E TRENO LUNGO I “SENTIERI” DELLA PROVINCIA DI MONZA E BRIANZA PER UNA MOBILITA’ VERAMENTE SOSTENIBILE
RITROVO ALLE ORE 8.15 A CAMNAGO FRAZ. DI LENTATE SUL SEVESO (MB) PRESSO LA STAZIONE DELLE FERROVIE DELLO STATO IN VIA XXIV MAGGIO CURATA DA:
Comitato per il Parco Regionale della Brughiera.
Escursione in bicicletta per tutti!
Colazione offerta dal Comitato a chi arriva al ritrovo in BICI o con il TRENO!
PERCORSO:in gran parte su piste ciclabili segnalate e strade per circa 35 km (durata 4 ore).
Si parte dalla stazione FS di Camnago lungo le vie del paese per poi addentrarsi sulle piste ciclo - pedonali del Parco Groane. Da qui si scende fino a Senago dove si incrocia il canale Villoresi e, seguendo le sue sponde, si passa da Nova Milanese, Muggiò per poi entrare a Monza e arrivare al Duomo. Rientro con le FS dalla stazione di Monza per arrivare a Camnago intorno alle ore 15,30. L’itinerario non presenta particolari difficoltà tecniche o grossi dislivelli, tuttavia verificate che la Vostra bicicletta sia in buone condizioni. Pranzo al sacco sulle sponde del Canale Villoresi prima di entrare in città, oppure facendo una piccola deviazione, al Parco di Monza.
C'è la possibilità di fare la visita guidata con l'associazione ProMonza, all'Arengario e al Duomo dalle ore 14,00 alle ore 15,00 al costo di circa €. 5,00 per persona (bambini gratis). Numero minimo del gruppo: 20 persone. Nel costo non è compresa la visita alla Corona Ferrea. Chi vuole potrà visitarla al costo aggiuntivo di €. 4,00 ma l'apertura è dalle ore 16,00.
Se non raggiungiamo il numero ci limiteremo ad una sosta o a un giro per le vie centrali della città, prima di rientrare caricando le bici sul treno in stazione.
Per maggiori informazioni sul percorso potete visitare i seguenti Link:
Parco Groane: http://www.parcogroane.it/Visitare_il_parco.html
Canale Villoresi: http://www.sempreinbici.com/villoresi/
Duomo di Monza e Arengario - Associazione Pro Monza: http://www.promonza.it
RITROVO ALLE ORE 8.15 A CAMNAGO FRAZ. DI LENTATE SUL SEVESO (MB) PRESSO LA STAZIONE DELLE FERROVIE DELLO STATO IN VIA XXIV MAGGIO CURATA DA:
Comitato per il Parco Regionale della Brughiera.
Escursione in bicicletta per tutti!
Colazione offerta dal Comitato a chi arriva al ritrovo in BICI o con il TRENO!
PERCORSO:in gran parte su piste ciclabili segnalate e strade per circa 35 km (durata 4 ore).
Si parte dalla stazione FS di Camnago lungo le vie del paese per poi addentrarsi sulle piste ciclo - pedonali del Parco Groane. Da qui si scende fino a Senago dove si incrocia il canale Villoresi e, seguendo le sue sponde, si passa da Nova Milanese, Muggiò per poi entrare a Monza e arrivare al Duomo. Rientro con le FS dalla stazione di Monza per arrivare a Camnago intorno alle ore 15,30. L’itinerario non presenta particolari difficoltà tecniche o grossi dislivelli, tuttavia verificate che la Vostra bicicletta sia in buone condizioni. Pranzo al sacco sulle sponde del Canale Villoresi prima di entrare in città, oppure facendo una piccola deviazione, al Parco di Monza.
C'è la possibilità di fare la visita guidata con l'associazione ProMonza, all'Arengario e al Duomo dalle ore 14,00 alle ore 15,00 al costo di circa €. 5,00 per persona (bambini gratis). Numero minimo del gruppo: 20 persone. Nel costo non è compresa la visita alla Corona Ferrea. Chi vuole potrà visitarla al costo aggiuntivo di €. 4,00 ma l'apertura è dalle ore 16,00.
Se non raggiungiamo il numero ci limiteremo ad una sosta o a un giro per le vie centrali della città, prima di rientrare caricando le bici sul treno in stazione.
Per maggiori informazioni sul percorso potete visitare i seguenti Link:
Parco Groane: http://www.parcogroane.it/Visitare_il_parco.html
Canale Villoresi: http://www.sempreinbici.com/villoresi/
Duomo di Monza e Arengario - Associazione Pro Monza: http://www.promonza.it
giovedì 8 agosto 2013
Albiate: cancellata l'area agricola Dufour
Pubblichiamo di seguito, per i posteri, alcune immagini dell'area agricola Dofour. Il Comune di Albiate ne ha infatti decretato la scomparsa: su un'area di 66.000 mq sorgeranno infatti 5 palazzine per una volumetria totale di 30.000 mc.
A nulla sono valse le osservazioni al PTCP presentate dal Comitato per l'ampliamento del Parco Brianza Centrale miranti all'inserimento dell'area negli AAS ed, in subordine, nella Rete Verde di Ricomposizione paesaggistica.
Questo blog aveva, inoltre, sostenuto una raccolta firme per la tutela dell'area in questione.
vista da nord (via Battisti) |
vista da nord-ovest (via Battisti) |
vista da nord-ovest (via Europa) |
vista da sud-ovest (via Nazario Sauro) |
vista da sud-ovest (via Nazario Sauro) |
vista da sud (via Nazario Sauro) |
vista da nord su settore meridionale (via Nazario Sauro) |
Pedemontana e rischio diossina: i sindaci chiedono un nuovo piano di indagini
Immagine tratta da "Sapere" n. 848 anno 1982 - Fascicolo speciale dedicato a "Seveso, sei anni dopo" |
di Insieme in rete per uno sviluppo sostenibile
Dopo la lettera dei Sindaci della Tratta B2 + Desio + Bovisio Masciago di cui vi avevamo relazionato qui sulla questione dei terreni ancora contaminati da TCDD ove dovrà transitare la futura inutile autostrada, APL (Autostrada Pedemontana Lombarda) ha inviato alle 7 amministrazioni una risposta, i cui contenuti sono atti a "rassicurare" tutti i Sindaci firmatari.
Nella missiva, APL conferma che ARPA non è stata minimamente coinvolta nelle analisi ambientali commissionate nel 2012 a Strabag e si ammette che essendo le stesse non esaustive, ulteriori analisi supplementari saranno effettuate, questa volta con validazione di ARPA, senza però specificare se a progetto esecutivo concluso o in corso di validazione dello stesso.
La risposta di APL, che ci impegniamo a illustrare prossimamente, non ha però sortito l'effetto "tranquillante" sperato poiché i Sindaci di Seveso, Meda, Barlassina, Lentate S/S, Cesano Maderno (tratta B2) e di Desio e Bovisio Masciago (tratta C) con il Comune di Seveso quale referente del coordinamento, hanno dato alla stampa un comunicato che vi proponiamo sotto, nella versione integrale.
Comunicato stampa del Comune di Seveso
CONTINUA IL LAVORO DI COORDINAMENTO DEI SETTE COMUNI INTERESSATI DAL PASSAGGIO DI PEDEMONTANA NELLE AREE COINVOLTE DALL’INCIDENTE ICMESA.
Il 17 luglio scorso Autostrada Pedemontana Lombarda ha risposto alla lettera dei sette Sindaci che chiedeva informazioni relativamente alle indagini integrative sull’area coinvolta dall’incidente Icmesa del 10 luglio 1976 e interessata dal passaggio della futura autostrada.
Autostrada Pedemontana Lombarda ha ribadito che i lavori avverranno nel pieno rispetto delle vigenti normative ambientali e con tutte le opportune cautele ma, nella sostanza, non ha risposto alle richieste dei Sindaci se non confermando quello che era già noto e cioè la non validazione da parte di Arpa delle ultime indagini ambientali effettuate nel 2012 da Strabag, la società che ha vinto l’appalto per la progettazione esecutiva e la realizzazione dell’Autostrada.
Una risposta che non può essere considerata soddisfacente vista l’urgente necessità da parte dei Sindaci, di fronte a una possibile situazione di rischio, di ricevere tutte le informazioni del caso, in modo da poter informare i propri concittadini ed evitando così il sorgere di allarmismi immotivati generati proprio dalla mancanza di informazioni.
Ecco perché i Sindaci chiederanno alla Società concessionaria un incontro da svolgersi non oltre la prima metà del prossimo mese di settembre, perché per le Amministrazioni Comunali è fondamentale pianificare insieme sia il nuovo piano di indagini integrative che le conseguenti fasi successive. Un passaggio questo che deve vedere necessariamente coinvolta Arpa per il ruolo istituzionale che la stessa riveste nella tutela dell’ambiente.
D’altronde è stata la stessa Pedemontana a dichiararsi disponibile ad avviare un apposito tavolo di lavoro e quindi a settembre si potrà verificare concretamente se la Società concessionaria vorrà finalmente confrontarsi con le Comunità che vivono quotidianamente in un’area ambientalmente molto delicata e dove l’ipotesi di realizzazione dell’autostrada genera ancora preoccupazione e timore.
CONTINUA IL LAVORO DI COORDINAMENTO DEI SETTE COMUNI INTERESSATI DAL PASSAGGIO DI PEDEMONTANA NELLE AREE COINVOLTE DALL’INCIDENTE ICMESA.
Il 17 luglio scorso Autostrada Pedemontana Lombarda ha risposto alla lettera dei sette Sindaci che chiedeva informazioni relativamente alle indagini integrative sull’area coinvolta dall’incidente Icmesa del 10 luglio 1976 e interessata dal passaggio della futura autostrada.
Autostrada Pedemontana Lombarda ha ribadito che i lavori avverranno nel pieno rispetto delle vigenti normative ambientali e con tutte le opportune cautele ma, nella sostanza, non ha risposto alle richieste dei Sindaci se non confermando quello che era già noto e cioè la non validazione da parte di Arpa delle ultime indagini ambientali effettuate nel 2012 da Strabag, la società che ha vinto l’appalto per la progettazione esecutiva e la realizzazione dell’Autostrada.
Una risposta che non può essere considerata soddisfacente vista l’urgente necessità da parte dei Sindaci, di fronte a una possibile situazione di rischio, di ricevere tutte le informazioni del caso, in modo da poter informare i propri concittadini ed evitando così il sorgere di allarmismi immotivati generati proprio dalla mancanza di informazioni.
Ecco perché i Sindaci chiederanno alla Società concessionaria un incontro da svolgersi non oltre la prima metà del prossimo mese di settembre, perché per le Amministrazioni Comunali è fondamentale pianificare insieme sia il nuovo piano di indagini integrative che le conseguenti fasi successive. Un passaggio questo che deve vedere necessariamente coinvolta Arpa per il ruolo istituzionale che la stessa riveste nella tutela dell’ambiente.
D’altronde è stata la stessa Pedemontana a dichiararsi disponibile ad avviare un apposito tavolo di lavoro e quindi a settembre si potrà verificare concretamente se la Società concessionaria vorrà finalmente confrontarsi con le Comunità che vivono quotidianamente in un’area ambientalmente molto delicata e dove l’ipotesi di realizzazione dell’autostrada genera ancora preoccupazione e timore.
sabato 3 agosto 2013
Villa Reale e Parco: appello al Sindaco di Monza per fermare lo scempio nei giardini
Pubblichiamo di seguito la lettera aperta che il comitato "La Villa Reale è anche mia" ha inviato al Sindaco e alla stampa.
Gentile Signor Sindaco,
in relazione a quanto apparso sui mezzi di comunicazione circa i lavori in corso sul fronte nord della Villa Reale per la realizzazione della centrale di termo-refrigerazione, che sta suscitando l’allarme dei cittadini e di quanti hanno a cuore il monumento, onde evitare che ulteriori lavori danneggino questa parte della Villa, Le chiediamo di farsi espressione di questa preoccupazione sollecitando la sospensione dei lavori limitatamente a quest’area al fine di interrompere lo scempio e ripristinarla recuperando il progetto di costruzione di un labirinto per mascherare le griglie, come già suggerito peraltro da Soprintendenza, Corpo Forestale e Amministrazione Parco nel 2003.
La vicenda ripropone in modo allarmante la problematica relativa al controllo sui lavori in Villa. Nel caso è facile supporre che, attesi anche i tempi tecnici non brevi per la realizzazione della censurabile opera, o è stata oggetto di variante ovvero è stata eseguita senza i rituali passaggi autorizzativi. Nel primo caso apparirebbe grave l’eventuale assenso della Soprintendenza. Nel secondo caso è preoccupante che la Soprintendenza stessa non abbia esercitato i controlli che le competevano.
Pertanto, con più forza ancora riproponiamo alla Sua attenzione l’opportunità della costituzione di un Comitato Tecnico Scientifico super partes che possa intervenire costantemente, non rimettendo così la tutela del monumento alla buona volontà del limitato controllo che i cittadini possono esercitare. A tale proposito desideriamo ribadire l’esigenza espressaLe e da Lei fatta propria di trasparenza sugli atti e i lavori in corso.
COMITATO “LA VILLA REALE E’ ANCHE MIA”
giovedì 1 agosto 2013
Barzanò: domenica 4 agosto visita la Canonica
Prosegue con grande partecipazione da parte degli amanti dell’arte “VISITA LA CANONICA di San Salvatore - alla scoperta del romanico in Brianza” curata dall’organizzazione di volontariato MOLO in collaborazione con il Comune di Barzanò e con il patrocinio della Provincia di Lecco.
L’appuntamento è in via Castello domenica 4 agosto alle ore 17.
Le visite sono gratuite, condotte da guide specializzate della Coop. Brig ed ideate per avvicinare i cittadini, in particolare bambini e famiglie, ad uno dei maggiori tesori architettonici del nostro territorio.
La Canonica presenta infatti particolari di notevole pregio come il fonte battesimale ottagonale in pietra di Verona e la cupola bizantina completamente rivestita dal prezioso ciclo d’affreschi con Cristo Pantocratore e i dodici Apostoli. Si consiglia, dato il numero chiuso e la grande richiesta, di iscriversi con un certo anticipo. Ecco come fare:
- compilando il modulo disponibile presso la Biblioteca di Barzanò, in via Via Paladini, 3.
- mandando una mail completa di tutti i dati incluso un contatto (telefono cellulare o mail) alla Biblioteca di Barzanò: biblioteca@comune.barzano.lc.it
- telefonando alla Biblioteca tel. 039/9272150 e lasciando i propri dati incluso un contatto (telefono cellulare o mail)
L’iscrizione è individuale ma per piccoli gruppi o famiglie ne è sufficiente una sola: in questo caso va segnalato il numero complessivo dei partecipanti.
L’ingresso dà priorità di accesso in base alle iscrizioni accettate entro le ore 11 del sabato antecedente la giornata di apertura.