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domenica 10 luglio 2016

Abbandonare Pedemontana

I relatori Gemma Beretta, Alberto Colombo, Gianni del Pero
PEDEMONTANA: INSIEME IN RETE SCRIVE AL MINISTRO DELRIO

Il 30 giugno scorso, il coordinamento ambientalista Insieme in Rete per uno Sviluppo Sostenibile ha presentato e illustrato alla stampa i contenuti di una dettagliata relazione inviata al Ministro delle Infrastrutture e Trasporti Graziano Delrio.
Un rapporto che mette a fuoco le numerose criticità collegate al progetto dell'autostrada Pedemontana Lombarda sia nelle tratte già in esercizio (A, B1 e tangenziali di Como e Varese) sia per quanto riguarda il progetto di completamento relativo alla tratta B2 e inizio C.

Sergio Arienti informa sui ripristini territoriali non attuati
Una comunicazione dettagliata con valutazioni e richieste chiare e precise: si rinunci al completamento di questa devastante, inutile e dispendiosa infrastruttura autostradale, si realizzino le previste Compensazioni Ambientali per le tratte in essere si apra un tavolo di discussione e verifica sulla mobilità sostenibile, sul ferro e la viabilità locale che necessita di potenziamenti.
Dopo gli scritti dei Sindaci della tratta B2 e della tratta A anche i gruppi e le associazioni di Insieme in Rete intervengono con una comunicazione a Delrio, mettendo al centro le sensibilità ambientali e la necessità di evitare altri danni al territorio. Prezioso il supporto e la consulenza ricevuta da Anna Donati di Green Italia che era stata ospite di  Insieme in Rete all'iniziativa del 18 marzo 2016.

Sotto, il testo della lettera-rapporto al Ministro Delrio e a seguire il comunicato divulgato durante la conferenza stampa.


Egregio Ministro,

Le scrive il coordinamento ambientalista INSIEME IN RETE PER UNO SVILUPPO SOSTENIBILE, che si è costituito nel novembre del 2007 e da allora si occupa in modo critico dell’infrastruttura Autostrada Pedemontana Lombarda e ha contribuito a mettere in evidenza i limiti, i presupposti errati e l’impatto per il territorio e l’ambiente del progetto.
Siamo un coordinamento di associazioni e di cittadini attenti alle tematiche ambientali e alla trasformazione delle politiche infrastrutturali da attuarsi nei prossimi anni e Le scriviamo perché abbiamo apprezzato l’intenzione da Lei manifestata sin dall’inizio del Suo Ministero di rendere maggiormente accessibili i dati relativi allo stato economico-finanziario delle cosiddette Grandi Opere e, al contempo, la disponibilità a ricevere i territori in ascolto delle problematiche da essi rilevate. Ci riferiamo in particolare alla vicenda Pedemontana che L’ha condotta a Monza lo scorso 11 aprile nella sede della Provincia.

Nella propria attività, Insieme in Rete ha sempre cercato di interloquire con tutti i soggetti Istituzionali e gli Enti preposti alla realizzazione dell’autostrada Pedemontana Lombarda evidenziandone i problemi ingenerati per il territorio, le criticità e le contraddizioni progettuali.
I Sindaci di Monza e Brianza Le hanno riferito di criticità importanti che crediamo fondamentale vengano da Lei prese in considerazione. Qui di seguito intendiamo ampliare il quadro della situazione critica del territorio proprio a partire dalla delicata situazione delle città (Barlassina, Seveso, Meda, Cesano Maderno, Desio e Bovisio Masciago) che nel 1976 subirono il pesante danno dell’incidente ICMESA con la fuoriuscita di rilevanti quantità di diossina TCDD, la cui tossicità –come Lei sa– è tuttora attiva.

Le chiediamo che queste criticità vengano messe sul piatto della bilancia – tra le altre – per arrivare alla auspicata decisione di accantonare definitivamente il progetto dell’autostrada, rinunciando al suo completamento e convogliando le risorse residue per realizzare là dove l’autostrada è in esercizio (tratta A, tratta B1 e tangenziali di Como e Varese) le previste COMPENSAZIONI AMBIENTALI, utili per cercare di mitigare almeno parzialmente le gravi conseguenze (tra queste valgano quale “esempio” il bosco secolare della Moronera distrutto, il bosco della Battù dimezzato, le aree verdi ed agricole azzerate) che l’apertura di queste tratte autostradali hanno prodotto sul territorio, così come le MITIGAZIONI AMBIENTALI dove non realizzate.
Si rende altresì  necessario un confronto sulla pianificazione viabilistica territoriale che dopo aver abbandonato il progetto autostradale valuti quali sono gli assi locali che hanno bisogno di adeguamento per migliorare l’accessibilità e le connessioni tra i territori.

Gemma Beretta
Portavoce del Coordinamento Insieme in Rete per uno Sviluppo Sostenibile

LE CRITICITA’ DELL’AUTOSTRADA PEDEMONTANA LOMBARDA E I RISCHI PER IL TERRITORIO

VOLUMI DI TRAFFICO REALI
I recenti dati dell’Ing Debernardi dello studio META dimostrano l'inutilità dell'autostrada e le sballate previsioni e analisi su cui si fonda.
Volumi di traffico:
Tratta A, nel periodo di GRATUITA' i volumi di traffico erano pari a 18.000 veicoli al giorno.
Con l'apertura della B1 si sale su questa tratta a circa 20.500 veicoli al giorno.
Un volume di percorrenze pari a una PROVINCIALE non certo ad un'autostrada.
Un numero lontanissimo dalle previsioni sovrastimate delle 60.000 e più percorrenze dello studio di fattibilità che giustificava la necessità e la redditività di Pedemontana.
Ma il pieno disastro si avrà con la realizzazione della tratta B2.
Qui si comprende appieno l'inganno di pedemontana e la sua inutilità.

Nella sua analisi l’ing. Debernardi identifica i 100.000 veicoli sull'attuale superstrada nonchè futura tratta B2 dell'autostrada, come un traffico somma di percorrenze brevi cioè di spostamenti locali. Non un traffico sostenuto di lunga percorrenza est-ovest da Malpensa a Orio al Serio.
Si fa dunque un'autostrada per soddisfare un bisogno prevalentemente di spostamento locale ?
Numeri e considerazioni evidenziano quindi l’inutilità di  UNA NUOVA AUTOSTRADA DI TALE IMPATTO E COSTO nel collegamento est/ovest.
Con un' esigenza di spostamenti principalmente territoriali, un’autostrada pedaggiata sul sedime dell'attuale superstrada, provocherà una "fuga" alla ricerca di percorsi alternativi sulla viabilità comunale.
Il risultato sarà che alcune strade di collegamento intercomunale subiranno incrementi di traffico notevoli con aumenti stimati, sempre nello studio di Debernardi, fino al 110%.

COMPENSAZIONI AMBIENTALI NON REALIZZATE
Sulle Tratte già in esercizio (A, B1 e tangenziali di Como e Varese) sono rimaste al palo le COMPENSAZIONI AMBIENTALI i cui numeri teorici previsti erano:
100 milioni di euro totali così suddivisi:
35 milioni di euro destinati per i 90 km lunghezza della Greenway (65 ha)
65 milioni di euro per le opere a verde per 309 ettari totali interessati dalle compensazioni ambientali.
Solo una Compensazione Ambientale, comunque ridotta rispetto all’elaborato originale, è in fase di Progetto Esecutivo a Cassano Magnago.
La GREENWAY corre un rischio concreto: se non si individua un soggetto disponibile alla sua presa in carico (gestione e manutenzione), APL non procederebbe con la sua realizzazione (argomento  trattato in Collegio  di Vigilanza).

Al momento attuale, NESSUN TRATTO della Greenway è stato realizzato ed è in ogni caso rimandata al completamento di tutte le tratte autostradali.

Il RISCHIO DIOSSINA SULLA TRATTA B2 e INIZIO TRATTA C
L’Autostrada Pedemontana è stata progettata con la sovrapposizione sull’attuale sedime della SS35 nei Comuni di  di Barlassina, Meda, Seveso, Cesano Maderno, Desio e Bovisio Masciago.
Si tratta dei Comuni che nel 1976 subirono il danno da diossina TCDD (2,3,7,8-tetraclorodibenzo-p-diossina) conseguente alla fuoriuscita del potente tossico dall’ICMESA, con le conseguenze a Lei e a tutti ben note.

Il sedime della progettata autostrada attraverserà proprio le zone A, B, R, così definite per i livelli di contaminazione da TCCD  e dove nel terreno, c’è ancora la presenza di questa sostanza tossica.

Le Analisi chimiche, validate da ARPA, eseguite dalla soc. Autostrada Pedemontana lombarda (APL) nel 2008  nei punti dove il tracciato della Pedemontana interseca le zone A-B-R del disastro ICMESA del 1976 hanno infatti evidenziato:
52 superamenti dei limiti di legge (CSC)  di cui  10 superamenti del limite industriale per la diossina TCDD esattamente sul tracciato dell’autostrada Pedemontana e delle previste viabilità di accesso e connessione.
Esiste dunque un RISCHIO DIOSSINA nella TRATTA B2 e inizio TRATTA C della Pedemontana nei Comuni di Barlassina, Meda, Seveso, Cesano Maderno, Bovisio Masciago e Desio.
Il rischio è dovuto alla movimentazione di terra contaminata per costruire l’autostrada.
Questa movimentazione riporterebbe in superficie  la TCDD con volumi di terreno da movimentare considerevoli

poiché si ipotizzano:

4 MILIONI DI MCUBI DI TERRENI MOVIMENTATI di cui ALMENO 600.000 MC DOVRANNO FINIRE IN DISCARICA, CIOE’ CIRCA 1.000.000 DI TONNELLATE PARI A CIRCA 40 MILIONI DI EURO PER IL SOLO SMALTIMENTO.
Buona parte di questo è terreno CONTAMINATO
Nonostante fosse nota la presenza di diossina nelle tratte B2 e C di Pedemontana, venne redatto nel 2009 un progetto definitivo che ignorava la problematica e APL escludeva che si dovesse  effettuare un piano di caratterizzazione.
Si intendeva operare solo sui 10 “hot spots”.
Nel 2012 veniva  preannunciata la stesura del progetto esecutivo della tratta B2.

Dopo che nel 2012 Insieme in Rete ed alcune amministrazioni comunali (in particolare Seveso e Desio), inoltravano  una DIFFIDA LEGALE ad APL ingiungendo d’astenersi dal redigere il progetto in assenza di un Piano di Caratterizzazione del suolo, dopo le  pressioni mediatiche promosse da cittadini e altri gruppi di ispirazione ambientalista e le molteplici interrogazioni di consiglieri provinciali e regionali, nel Settembre 2013 il Consiglio Regionale della Lombardia ha approvato all’unanimità la Mozione n° 72  che richiede di effettuare la Caratterizzazione. 
Nel Settembre 2014 APL ha quindi rivisto la propria posizione e ha informato della stesura di un piano che poi è stato discusso e modificato in sede di Conferenza dei Servizi il 9 Aprile 2015 (con ARPA e Provincia di Monza che prescrivevano nuovi metodi di indagine e modifiche, e i  Comuni - escluso Meda - che richiedevano ulteriori integrazioni).
Il 29 Luglio 2015 il Piano con le modifiche richieste è stato approvato in Regione Lombardia e il 3-5-016 sono stati avviati i primi sondaggi nei Comuni da Barlassina a Desio.

Esiste dunque, ormai riconosciuto anche dagli Enti preposti, un rischio cui verrebbe sottoposta la popolazione: quello della rimessa in circolo della Diossina TCDD ancora presente nel suolo.
La Caratterizzazione darà le esatte dimensioni di questo rischio.
Riteniamo che questo fattore debba essere attentamente valutato per verificare LA COMPATIBILITA’ del passaggio di quest’autostrada rispetto alla fragilità ambientale derivante dal RISCHIO DIOSSINA così come debbano essere valutate e pesate attentamente  le modalità d’intervento sulle aree che risulteranno contaminate da TCDD.

La Caratterizzazione è comunque un passaggio da noi fortemente voluto (e in precedenza ignorato dalla soc. Autostrada Pedemontana Lombarda) perchè utile a comprendere e valutare l’inquinamento del suolo e il conseguente livello di  connesso alla movimentazione di grossi volumi di questa terra su aree vaste.
Un passaggio i cui risultati dovranno essere tenuti in debita considerazione valutando attentamente le scelte da prendere per evitare di esporre ad ulteriori rischi una popolazione che ha già pagato sulla sua pelle l'inquinamento da TCDD conseguente al disastro ICMESA del 1976.

VALUTAZIONI
Pedemontana, che già partiva “sbagliata”, non ai piedi dei monti ma zigzagando per la pianura, dopo 30 anni partorisce progetti vecchi e inadeguati.
Pedemontana ha dimostrato di non essere ambientalmente sostenibile avendo devastato inutilmente i territori che ha attraversato.
Pedemontana ha dimostrato di non sapere gestire un’opera pubblica faraonica e sta buttando qua e la pezzi di autostrada sul modello Salerno-Reggio Calabria, mancano le mitigazioni, mancano le compensazioni ambientali, mancano le connessioni alla viabilità d’accesso.
Pedemontana non ha risorse finanziarie e non è sostenibile a livello economico.
Tutto questo in un panorama estremamente confuso dove appare completamente persa l’idea di “autostrada europea con ricucitura del territorio” di cui tanto si è parlato nelle varie fasi progettuali e all’inizio dei lavori.
Pensiamo sia giunto il momento di assumere delle decisioni e di fermare l’opera lì dove è arrivata e, con le risorse residue, risanare i danni ambientali prodotti e indennizzare il territorio anche con le opere di compensazione.
Il quesito si pone opportunamente proprio ora che l’ingresso di Pedemontana nel territorio “diossinato” implica una prima fase di indagini – la caratterizzazione – sul quantitativo di diossina ancora presente nell’area, già rilevato nelle precedenti analisi del 2008.

Ben vengano queste indagini per fare aprire gli occhi su un rischio  ambientale finora sottovalutato, quello della movimentazione di terra contaminata che può rimettere in circolo la diossina TCDD penetrata nel terreno e lì sepolta.
Se si decidesse di procedere con l’autostrada, sarebbe necessario affrontare un’opera di bonifica molto dispendiosa e impattante sul territorio: un’opera di bonifica che, diversamente da quanto accaduto per il Bosco delle Querce di Seveso e Meda – che ricordiamo è forse l’unica bonifica ambientale di area vasta completata in Italia - non servirà a restituire al territorio danneggiato un ambiente qualificato e vivibile ma farà aumentarne il danno solo per permettere il completamento di un inutile tratto autostradale.
A 40 anni dall’incidente ICMESA, il monito del passato torna a dare la sveglia al tempo presente: invertire la rotta di una ormai desueta idea di sviluppo è l’unica via praticabile per il bene delle future generazioni.

APRIRE UN CONFRONTO PER UNA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE
Sulla base di quanto sopra esposto, riteniamo si debba rinunciare al completamento dell’autostrada, stralciandola dall’elenco delle Opere Strategiche e si debbano prioritariamente realizzare, trovandone le risorse economiche necessarie, le Compensazioni Ambientali sulle tratte già in esercizio.
Contemporaneamente si apra un tavolo di pianificazione che valuti ed identifichi quali siano le direttrici di traffico locale intercomunale che necessitano di potenziamento.
Si rendano disponibili risorse per il potenziamento del trasporto pubblico.
Si attuino investimenti per potenziare le reti ferroviarie della Brianza e si attivi quanto prima il tavolo di verifica sull’applicazione del protocollo del ferro.

Note:
Per dare una veloce panoramica dell’attività svolta si evidenziano alcuni aspetti su cui, nel tempo, Insieme in Rete è intervenuta sulla Pedemontana con incontri pubblici e interlocuzione con le istituzioni e segnalazioni al CIPE, azioni che hanno  portato:
•    Ad alcune PRESCRIZIONI del CIPE vincolanti
•    Una modifica progettuale con l’eliminazione d’una strada d’arroccamento
•    La modifica nell’aprile 2012 del progetto con conseguente parziale salvaguardia del Bosco delle Querce di Seveso e Meda (ex zona A del disastro ICMESA del 1976) che nel progetto autostradale definitivo del 2009 sarebbe stato quasi completamente cancellato nella porzione del Comune di Meda,
•    2 DIFFIDE ad APL rispetto alle mancate ottemperanze alle prescrizioni CIPE
•    All’approvazione della Mozione 72 in Regione Lombardia per il PIANO DI CARATTERIZZAZIONE dei livelli di contaminazione da TCDD sulla tratta B2 e parte della C PRIMA del Progetto Esecutivo
•    Alla successiva attuazione del Piano di Caratterizzazione delle aree contaminate dalla diossina TCDD dell’ICMESA, attualmente in corso, evitando così che il progetto esecutivo della Tratta B2 venisse comunque realizzato in assenza di un’adeguata conoscenza del livello d’inquinamento del suolo e quindi del conseguente rischio salute per i territori già coinvolti dalla fuoriuscita di TCDD dall’ICMESA nel 1976.
•    Ad iniziative locali con un’informazione COSTANTE sull’inutilità, sull’invasività e i rischi collegati alla realizzazione della Pedemontana

Il quarantesimo anniversario dell’incidente ICMESA del 1976 per le associazioni ambientaliste che si riconoscono nel coordinamento Insieme in Rete per uno Sviluppo Sostenibile si svolge in trincea. Incombe infatti l’arrivo sul territorio dell’Autostrada Pedemontana Lombarda, per il momento ferma a Lentate sul Seveso; ormai pressoché terminati i carotaggi per la verifica del livello di contaminazione da  diossina TCDD nei terreni che verranno attraversati dall’autostrada, si attendono gli esiti per definire il da farsi .
L’analisi ambientale dovrebbe essere messa sul piatto della bilancia per contribuire alla decisione di uno stop  definitivo al proseguimento di Pedemontana Lombarda e per dedicare le risorse residue a riparare i danni già prodotti lì dove l’autostrada è in esercizio.
E’ anche per questo motivo che Insieme in Rete per uno Sviluppo Sostenibile  in questi giorni ha inviato un rapporto al Ministro delle Infrastrutture e Trasporti Graziano Delrio: “Le chiediamo – scrive Insieme in Rete - che vengano messe sul piatto della bilancia alcune criticità proprie di questo territorio in modo che si possa finalmente arrivare ad accantonare definitivamente il progetto dell’autostrada Pedemontana Lombarda”.
Le criticità di questo territorio, che non possono essere ignorate  nonostante il desideri di alcuni di “voltare pagina” sulla questione -, riguardano la diossina e la salute dei cittadini.
L’autostrada Pedemontana Lombarda – prosegue il rapporto - è stata progettata con la sovrapposizione sull’attuale sedime della Superstrada Milano-Meda nei Comuni di Barlassina, Meda, Seveso, Cesano Maderno, Desio e Bovisio Masciago.
Si tratta dei comuni che nel 1976 subirono il danno da diossina TCDD (2,3,7,8-Tetraclorodibenzo-p-diossina) conseguente alla fuoriuscita del potente tossico dall’Icmesa, con i danni a tutti ben noti”. Dopo tanti anni il rischio è ancora attuale, perché la diossina ha un’emivita entro cui si dimezza di almeno un centinaio di anni e quindi il veleno,  tuttora  presente in buona parte del territorio è ancora attivo.
Il rischio è quindi connesso alla movimentazione di terra contaminata per costruire l’autostrada: si tratta di quattro milioni di metri cubi di terreni che verrebbero movimentati di cui almeno 600.000 mc dovrebbero finire in discarica, cioè circa 1.000.000 di tonnellate. Si ipotizzano circa 40 milioni di euro per il solo smaltimento. Buona parte di questo terreno è contaminato e la caratterizzazione che è in fase di realizzazione permetterà di valutare l’entità del livello di inquinamento”.
La relazione al Ministro Delrio è stata altresì opportunamente centrata sulle errate previsioni dei volumi di traffico, sullo spreco di risorse economiche, sugli scenari che mostrano un peggioramento per la viabilità locale qualora l’autostrada dovesse essere completata, sulla mancata realizzazione delle Compensazioni Ambientali nelle tratte A, B1 e sulle tangenziali di Como e Varese.
A fronte di tutto questo, INSIEME IN RETE ha avanzato la richiesta esplicita di rinunciare al completamento della Pedemontana stralciandola dall’elenco delle Opere Strategiche dando seguito alla realizzazione delle Compensazioni Ambientali sulle tratte già aperte e chiesto l’urgente attivazione di un tavolo di pianificazione per valutare ed identificare le direttrici di traffico locale intercomunale che necessitano di potenziamento. Il coordinamento chiede di mettere sul piatto della bilancia particolarmente la delicata “questione Seveso”: “Se, al di là dei risultati acquisiti da questo processo di conoscenza, si decidesse di procedere con l’autostrada, sarebbe necessario affrontare un’opera di bonifica molto dispendiosa e impattante sul territorio: un’opera di bonifica che, diversamente da quanto accaduto per il Bosco delle Querce di Seveso e Meda – che ricordiamo è forse l’unica bonifica ambientale di area vasta completata in Italia –, non servirà a restituire al territorio danneggiato un ambiente qualificato e vivibile ma farà aumentare il danno solo per permettere il completamento di un inutile tratto autostradale.
Per tenere viva la memoria di quanto è accaduto nel passato come monito per il presente  le associazioni ambientaliste organizzeranno per il prossimo 9 luglio in un luogo di cui verrà data comunicazione, la presentazione di una storia a fumetti dal titolo “E scese una nube su Seveso”.
Le autrici, Cosi e Repossi, saranno presenti per raccontare l’origine di questa pubblicazione e per interloquire con quanti e quante vorranno così insieme condividere la memoria del passato a servizio del tempo presente.

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