Nell’ambito del progetto “Un parco delle culture” a Desio, co-finanziato da Fondazione Cariplo, in questi anni sono stati posti in essere all’interno della villa e del parco Tittoni diverse azioni volte a sviluppare e incrementare la conoscenza di questo bene culturale, nel tentativo di far aumentare, all’interno dell’utenza che lo frequenta, la consapevolezza del suo valore intrinseco per l’intera comunità, nella speranza che questo valore possa attrarre visitatori e utenti anche oltre l’ambito cittadino.
Il circolo Legambiente “R. Giussani” di Desio, partner del progetto, in collaborazione e con il supporto del Consorzio Comunità Brianza e del Comune di Desio, ha finanziato la pubblicazione della prima monografia completa sulla storia della villa e del parco Tittoni: Le delizie della villeggiatura. Il volume è stato elaborato, scritto e curato da tre co-autori: Massimo Brioschi, Paolo Conte e Luca Tosi.
Nel panorama delle ville gentilizie dell’Alto Milanese occupa un ruolo di primo livello il complesso della Villa Cusani Traversi Antona Tittoni di Desio. Malgrado questa importanza, praticamente mancava fino ad oggi uno studio scientifico che radunasse le informazioni storico-artistiche su questo edificio. A colmare la lacuna è giunto questo studio a tre mani che ripercorre in modo analitico le origini e lo sviluppo della residenza signorile desiana, culminato nelle trasformazioni ottocentesche dell’antica Villa piermariniana risalente al secolo precedente.
Il volume allarga la ricostruzione prendendo in considerazione anche le strutture precedenti alla costruzione dell’edificio e le loro relazioni storiche e territoriali con l’allora borgo di Desio; cosicché la ricerca analizza le vicende del canale artificiale denominato la Roggia di Desio risalente al XIV secolo e del castello di Bernabò Visconti, praticamente scomparso già nel XV secolo.
Si passa poi a fare il punto delle conoscenze a nostra disposizione sul complesso dei frati francescani conventuali, che costituì gran parte della base immobiliare da cui ebbe origine il complesso della Villa.
Due ampi capitoli presentano le fasi costruttive del complesso; la Villa edificata nel XVIII secolo dal marchese Ferdinando Cusani su progetto del celebre Giuseppe Piermarini e gli ampiamenti ottocenteschi disegnati dall’architetto bolognese Pelagio Palagi che hanno sostanzialmente dato alla Villa la fisionomia che è giunta fino a noi.
Particolare attenzione è stata inoltre data alla ricostruzione delle vicende progettuali dell’ampio parco che circonda la residenza; dall’iniziale giardino all’italiana del Settecento, fino alle successive trasformazioni che hanno creato uno dei primi esempi di giardino all’inglese della Penisola.
L’intervento di Pelagio Palagi è inoltre stato considerato nel suo più significativo intervento a Desio che è costituito dalla costruzione della torre neogotica, un edificio di notevole originalità, anche destinato ad ospitare una prestigiosa collezione di marmi antichi.
Questo studio si chiude infine proponendo un supplemento biografico e critico dedicato ad un’importante, ma poco noto, studioso e divulgatore scientifico dell’illuminismo italiano, che ha vissuto gran parte della propria esistenza a Desio e che si è occupato, scriveremmo oggi, di temi legati al paesaggio: l’abate Carlo Amoretti.
Il lettore potrà ritrovare in queste pagine la sintesi delle informazioni disponibili su un complesso residenziale analizzato sotto tutti gli aspetti; la ricostruzione presenta le vicende artistiche e monumentali, ma si allarga a considerare la Villa nel contesto economico e culturale dell’epoca e ne evidenzia i molteplici rapporti con il mondo circostante.
In un’epoca in cui gran parte delle ricerche storiche appaiono condotte principalmente col metodo del copia e incolla di informazioni non verificate, scorrette o desunte acriticamente dalla rete, questo volume costituisce un ritorno alle fonti. Tutte le informazioni sono state condotte sulle carte d’archivio, di cui ampia selezione viene riproposta in forma di appendice documentaria alla fine di questo studio, e sono corredate da puntuali riferimenti archivistici che ne permettono una sicura identificazione. Anche il ricchissimo apparato iconografico ha privilegiato la riproduzione di materiale d’archivio rispetto alla varietà delle possibili inquadrature basate sull’esistente.
Per informazioni scrivere a: legambientedesio@libero.it
Alcune brevi note biografiche sui tre autori:
MASSIMO BRIOSCHI
Insegnante. Si occupa di ricerche sulle vicende storiche del territorio desiano e della conservazione del suo patrimonio documentario. Ha pubblicato numerosi articoli e saggi sull’argomento.
PAOLO CONTE
Insegnante e architetto. Ha conseguito con lode il dottorato di ricerca in Conservazione dei Beni Architettonici. Insegna Tecnologia ai ragazzi della scuola secondaria di primo grado “Don Milani” di Seregno e ha collaborato per circa un decennio come professore a contratto e supporto alla didattica con il Politecnico di Milano su temi legati al restauro e alla conservazione del patrimonio culturale, con una particolare attenzione ai giardini e al paesaggio. Contemporaneamente svolge la libera professione specialmente nei campi della conservazione architettonica e ambientale, della sicurezza e della certificazione dell’arredo. È l’attuale segretario del circolo Legambiente “R. Giussani”. Ama fare ricerca, ascoltare e narrare storie, l’Arte in tutte le sue forme e la Bellezza perché salverà il mondo.
LUCA TOSI
Dopo la laurea magistrale in Conservazione dei Beni Culturali, conseguita presso l’Università degli Studi di Parma con una tesi sugli interventi ottocenteschi in Villa Traversi (intitolata Pelagio Palagi a Desio: un problema critico), ha ottenuto il diploma della Scuola di specializzazione in Storia dell’Arte presso l’Università degli Studi di Milano, ricostruendo idealmente la raccolta scultorea di Giovanni Battista Traversi allestita nel Castello neogotico desiano. Attualmente sta concludendo la sua tesi di dottorato in Scienze del Patrimonio Letterario, Artistico e Ambientale (XXIX ciclo - Università degli Studi di Milano), dedicata alla contestualizzazione del motivo iconografico della Sala delle Asse del Castello Sforzesco di Milano, presso il quale ha lavorato per diversi anni. Buona parte dei suoi studi e delle sue pubblicazioni si focalizzano sulla fortuna, il reimpiego e il collezionismo lombardo di scultura nel periodo compreso tra XVIII e XIX secolo.
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