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domenica 30 dicembre 2018

Il falso ed il vero Palazzo Landriani di Seregno

Il palazzo del Comune di Seregno, erroneamente attribuito ai Landriani Caponaghi
La sede storica del Comune di Seregno in Piazza Libertà viene abitualmente chiamata "Palazzo Landriani Caponaghi"; tale denominazione risulta errata in quanto il palazzo non è mai appartenuto a tali famiglie, ma fu costruito ex-novo tra il 1862 e il 1863 su progetto dell'ing. Ercole Seves.

Per costruire il nuovo municipio "su un terreno di proprietà di Francesco Trabattoni e del nobile Paolo Caponago" [1] si dovette procedere alla completa demolizione della casa a corte, appartenente ai Caponago e prima ancora ai Landriani, esistente su tale area ed abitata da contadini [1][2].

Palazzo Landriani, ora Casa Prepositurale
Sul lato sud della stessa piazza, non a caso una volta chiamata Piazza Landriani, si affaccia il vero Palazzo Landriani, ora per la maggior parte adibito a casa prepositurale [3]. Palazzo Caponago sorgeva, invece, all'incrocio tra le attuali vie Cavour e Matteotti e venne abbattuto, per far spazio ad un nuovo condominio, intorno al 1960 [4].

Palazzo Caponago, demolito intorno al 1960
Alla luce delle informazioni storiche citate, in gran parte note da tempo, non comprendiamo perchè si continui a chiamare in modo errato il palazzo municipale di Piazza Libertà.

Note:
[1] G. Colombo, Con l'unità d'Italia al borgo serve un municipio, in Seregno. L'immagine della città storica, Seregno 1992, pp. 224-231
[2] C. Ballabio, Z. Celotto, Corti e contrade. Il borgo di Seregno dal XVI al XX secolo, Seregno 2017, pp. 146-157
[3] C. Ballabio, Z. Celotto, I Signori di Seregno dal XVI al XVIII secolo, Seregno 2018, pp. 90-101
[4] Ivi, pp. 74-81

giovedì 27 dicembre 2018

Inutile Pedemontana. Gli aggiornamenti di fine anno

a cura di Sinistra e Ambiente - Meda e Legambiente circolo "Laura Conti" - Seveso

Dopo la richiesta di accesso agli atti, esaudita il 22 novembre 2018 dal Comune di Seveso e l'incontro con il Sindaco di Cesano Maderno il 29 novembre 2018, abbiamo atteso per avere una completezza documentale tale da consentire un aggiornamento sull'argomento Autostrada Pedemontana Lombarda.

Come è noto, la soc. Autostrada Pedemontana Lombarda ha elaborato la Perimetrazione delle zone contaminate da Diossina TCDD che dovrebbero essere sottoposte a bonifica. La perimetrazione lascia fuori le aree con concentrazioni d'inquinante inferiore ai 100 ng/kg (cioè inferiore al limite industriale) ed è inoltre predisposta sulla base del progetto definitivo 2009 aggiornato nel 2012, non tenendo conto di un nuovo definitivo in studio nè tantomeno di un ESECUTIVO inesistente.

A luglio 2018, la società ha poi chiesto di effettuare 15 campionamenti per analisi chimiche aggiuntive al fine di escludere dalle aree perimetrate le superfici sotto il sedime d'asfalto dell'attuale superstrada ex SS35, incluse inizialmente nella perimetrazione perchè frutto di elaborazione secondo il principio dei "poligoni di Thiessen". I punti di prelievo di campioni di suolo sono localizzati nei Comuni di Meda, Seveso e Cesano Maderno.

La soc. APL avanza l'ipotesi che sotto l'asfalto non vi può essere contaminazione poichè l'asfalto stesso ha impedito, quale barriera fisica, la penetrazione nel terreno della Diossina TCDD.
Secondo APL, "la nuova campagna di indagine avrà, quindi, come obiettivo quello di verificare la possibilità di ridurre l’estensione dei poligoni contaminati e quindi dei futuri quantitativi di terreni da rimuovere, riducendo così non solo i costi del futuro intervento di bonifica, ma anche gli impatti delle attività connesse alla bonifica sulle aree circostanti".

Dopo comunicazione a Regione Lombardia D.G. Ambiente, Energia e Sviluppo Sostenibile U.O. Tutela Ambientale Struttura Bonifiche e Siti Contaminati, A.R.P.A. Lombardia Dipartimento di Monza e Brianza, Provincia di Monza-Brianza Settore Ambiente, ATS Brianza, Comune di Cesano Maderno, Comune di Seveso, Comune di Meda e le successive osservazioni avanzate da ARPA e dal Comune di seveso, in data 31-8-2018, Regione Lombardia ha dato il nulla osta per le 15 analisi integrative (3 nel Comune di Meda, 6 nel Comune di Seveso e 6 nel Comune di Cesano Maderno) come da mappa allegata.

All'oggi, non si conoscono gli esiti di tali campionamenti, probabilmente non ancora effettuati.

https://photos.google.com/share/AF1QipOPlkSAdBX0oUa54BKN34SHoQiC6xTBuHtpju6exoa6RLVE4yA8tS5gcqBw-EFxiA/photo/AF1QipPp1PDQ59UFelCsada_4dYs9aAZw3aZTJFMG6BC?key=dlhVN1RTUXZzd3VlZ0FUckFTeUk5anNwcmpWX1ZR

La seconda parte dell'aggiornamento riguarda l'incontro del 24 ottobre 2018 tra APL e CAL e le Amministrazioni della tratta B2 tenutosi in Regione Lombardia.
Al tavolo tecnico v'era la presenza di Regione Lombardia, della Provincia di MB, Comune di Barlassina, del Comune di Cesano Maderno, del Comune di Meda, del Comune di Bovisio Masciago mentre erano assenti Seveso e Lentate.

L'incontro verteva sui contenuti del nuovo progetto definitivo 2018, che risulta ancora in fase di elaborazione e di cui non è stata distribuita documentazione ma sono solo state illustrate alcune bozze.

APL ha lì comunicato che è "stimato che si possa bandire la gara e sottoscrivere il contratto con il Contraente Generale per le Tratte B2 e C entro il 2019, redigere il progetto esecutivo (6 mesi, oltre 2 per la sua approvazione) e avviare i lavori entro il 2020."  Tutta questa partita è ovviamente legata alla chiusura ENTRO UN ANNO, a partire dall'avvenuta registrazione alla Corte dei Conti dell'Atto Aggiuntivo n° 2, del Piano Economico Finanziario trovando uno o più finanziatori privati. Allo scopo, come è noto è stato pubblicato ed esperito da APL un AVVISO di CONSULTAZIONE DI MERCATO (ne abbiamo scritto qui) a cui hanno risposto (secondo APL) 11 soggetti.

Nel report dell'incontro del 24 ottobre 2018 è definito che per la Tratta B2 "si dovranno preliminarmente completare i lavori di bonifica delle aree ex Icmesa". Al riguardo APL, nel mese di giugno 2018, ha pubblicato la procedura di gara per l'affidamento del progetto operativo di bonifica delle aree, per la quale sono pervenute due offerte che sono state oggetto oggetto di valutazione da parte della commissione ministeriale. Dopo la valutazione, il 12 dicembre 2018 la Commissione ha proposto l'affidamento dell'incarico per il piano Operativo di Bonifica ad HPC Italia srl.

Il progetto, una volta redatto, dovrà essere oggetto di approvazione in sede di Conferenza di Servizi, mentre le attività di bonifica verranno effettuate dal Contraente Generale delle Tratte B2 e C.
Rispetto alla richiesta delle Amministrazioni comunali di procedere con la realizzazione delle opere viabilistiche connesse alla Tratta B2 in anticipo rispetto alla cantierizzazione della stessa, APL ha escluso che si possa fare, rimandandola al più ad una realizzazione contemporanea con i lavori per la B2.

Tutto rimane quindi in una fase di stallo ed è evidente che risulterà determinante la volontà del governo di stralciare o confermare l'autostrada Pedemontana Lombarda dall'elenco delle infrastrutture "strategiche".

All'oggi, si è ancora in attesa dell'analisi costi/benefici e una decisione in merito rispecchierà evidentemente anche i reali rapporti di forza tra le due componenti politiche del Governo.
Come gruppi ambientalisti che da anni si occupano della Pedemontana Lombarda, non ci stanchiamo di ribadire che rinunciare al completamento di un'infrastruttura inutile, dispendiosa e impattante per ambiente e territorio è l'unica soluzione percorribile.

domenica 23 dicembre 2018

Befana 2019 sul fiume Lambro


Agliate 5 gennaio 2019, ore 18:30

...IL GIOCO SI RIPETE ANCORA
E A NOI TOCCA RIPRENDERE LA PAROLA...

a cura della C.C.A. 
e del Comitato per il diritto al Mito/Festa del Bambino


In collaborazione con la gente della Valle del Lambro, Casa di Emma, Coop. Demetra, Croce Bianca Brianza, Protezione Civile Carate/Verano, i giovani richiedenti asilo ospiti a Carate, Legambiente Seregno, Fondo solidarietà Hope - Rete Bonvena, Casa amici di Betania, Comune di Verano Brianza, Comune di Carate Brianza.

Con il patrocinio e il contributo dei Comuni di Besana in Brianza e di Sovico.

Con il patrocinio dei Comuni di Veduggio con Colzano, Albiate, Briosco, Giussano, Macherio, Triuggio e Vedano al Lambro.

Con il patrocinio e l'adesione di Regione Lombardia, Provincia di Monza e della Brianza, Legambiente, Consorzio Comunità di Brianza, Parco Regionale Valle del Lambro, Emergency Gruppo Monza Brianza

La scelta sbagliata di Trenord

di Dario Balotta, Presidente Osservatorio Liberalizzazioni Infrastrutture e Trasporti

La soppressione di 150 treni giornalieri di Trenord sono una scelta sbagliata, all’azienda servirebbe invece una profonda riorganizzazione produttiva sia nella manutenzione dei treni che nella delicata organizzazione dei turni di macchinisti e capi treno. Non solo ma con una domanda di trasporto pubblico che cresce essa andrebbe assecondata con più treni anche per l’emergenza ambientale incombente.

Per il presidente dell’Osservatorio Trasporti Dario Balotta il piano d’emergenza di Trenord è sbagliato sia nel merito che nel metodo di affidamento dei servizi sostitutivi. Per questo Balotta ha preso carta e penna ed ha inviato un esposto all’Anac chiedendo chiarimenti circa le modalità di scelta delle aziende automobilistiche che sostituiranno con autobus i treni per 6 mesi. L’ONLIT sostiene che la normativa europea fissa una serie di soglie minime che si applicano agli appalti pubblici che superano un certo valore. Nel caso di forniture di servizi nel settore dei trasporti la soglia è definita in 443 mila euro in base all’articolo 50 del TUE (trattato unione Europea) sopra questa soglia, come nel caso in oggetto la spesa è di quasi 6 milioni di euro, gli affidamenti  devono avvenire con procedure di evidenza pubblica.

L’Osservatorio nell’esposto richiama le probabili violazioni relative alla mancata gara per l’assegnazione dei servizi sostitutivi di autobus ad un Consorzio con un capitale sociale di 12 milioni, la cui composizione societaria vede come azionisti paritari Trenord, Ferrovie Nord Milano Autoservizi, Busitalia Rail srl (gruppo FS). Il Consorzio ha sede a Milano in Piazzale Cadorna (sede delle FNM) ed ha come Presidente Giorgio Spadi  che è il direttore di Esercizio e della Programmazione della stessa Trenord. Il consorzio a sua volta sta subappaltando a padroncini i servizi con mezzi spesso inadeguati. Sarebbero cosi violate le norme sugli appalti nell’assegnazione dei servizi sostitutivi autobus.

Contemporaneamente è stato inviato un’altro esposto alla Commissione Antitrust chiedendo di valutare eventuali implicazioni concorrenziali e eventuali profili restrittivi della concorrenza.

mercoledì 19 dicembre 2018

Brianza o Brianze?

L'editore "La vita felice", con la pubblicazione del volume "Storia, leggende e viaggiatori di Brianza", ha inaugurato la nuova collana editoriale Le Brianze; non possiamo che esserne, appunto, felici...

di Paolo Pirola 
e Giovanni Santambrogio

Brianza o Brianze? Se è facile dire “abito in Brianza”, è altrettanto vero che occorre poi specificare se si è nell'Erbese o nel Canturino, a Merone piuttosto che a Colle Brianza, nel Monzese o nel Lecchese, a Briosco o nella Valle dell'oro. La geografia - con il Lambro e l'Adda, con le colline e i monti, con i cinque piccoli laghi di Alserio, Montorfano, Pusiano, Oggiono, Segrino – esalta le diversità di un territorio sempre sorprendente, mai uguale e monotono.

La storia, dai Longobardi agli Sforza, dagli spagnoli agli austriaci, ha poi prodotto separazioni e alimentato rivalità. Brianza o Brianze? La domanda è antica: nell'Ottocento Ignazio Cantù, nel Novecento don Rinaldo Beretta, entrambi storici, hanno scritto molto sui confini di questa terra lasciando in sospeso la risposta. A noi sembra più corretto parlare di Brianze perché se comune è la cultura, molteplici sono le distinzioni geografiche ma anche le sfumature linguistiche spesso differenti, talora profonde.

Questo basta per capire quale giacimento di tradizioni, cultura, fede e avvenimenti siano le Brianze. Un patrimonio da conservare - se non addirittura da salvare - e da riscoprire per non interrompere quei legami che, generazione dopo generazione, hanno modellato lo sviluppo ma soprattutto hanno espresso valori.

Esiste un dovere della memoria. Certe eredità non si possono sperperare e ricordare diventa la strada per risalire la corrente della storia e arrivare alle origini di quei tratti peculiari della personalità, del carattere, della creatività delle donne e degli uomini di Brianza. Difendere la memoria diventa impegno urgente e responsabilità di tutti soprattutto quando nei comportamenti e nel pensiero entra lo "sradicamento dolce", quel fenomeno prodotto dalla Rete che consente di essere dappertutto ma spesso, drammaticamente, assenti dove si vive realmente.

La collana Le Brianze intende realizzare una biblioteca con saggi, racconti, biografie, mappe per conoscere le proprie origini, la storia, il patrimonio culturale e  per tornare ad amare luoghi familiari e angoli sconosciuti. Essere fieri delle proprie origini e poter dire quanto ha scritto Cesare Angelini: “Terra che già col nome suggerisce la sua qualità: Brianza brilla e danza. S'inaugura quasi alle porte di Milano con un giardino: il parco di Monza; poi è tutta una collana di parchi, un paradiso di ville fino alla regione dei laghi e dei monti. La Brianza ha grazia settecentesca, e danza. Anche l'orizzonte col profili penduli dei suoi colli, brilla e danza; e i suoi fiumi appena partoriti dalle montagne, si ritrovano giovani, e danzano”.

domenica 16 dicembre 2018

Storia, leggende e viaggiatori di Brianza con il "Journal du voyage" di Stendhal

a cura di Giovanni Santambrogio

Il grande romanziere Stendhal, con il breve ma prezioso Journal du voyage dans la Brianza, ha collocato la Brianza negli itinerari suggestivi del Grand Tour segnalandola come un angolo di unica bellezza. Anche l’inglese Richard Bagot, circa un secolo dopo, percorse il territorio lombardo. Aveva letto uno scritto di Giuseppe Baretti, il critico italiano molto conosciuto a Londra. Diceva: «La Brianza è il più delizioso paese di tutta l’Italia... in questo vaghissimo paese, ovunque si porti lo sguardo, non si scorgono che paesaggi ornati di tutte le grazie campestri». Che origini ha la Brianza e perché ha così tanto interessato i Celti, i Romani, i Longobardi, i Francesi, gli Spagnoli e gli Austriaci? Perché qui si è diffuso rapidamente il Cristianesimo? Come mai è diventata una terra di ville, vigneti e bachicoltura? E perché lo scrittore Carlo Emilio Gadda, che in Brianza ha ambientato La cognizione del dolore, è arrivato a scrivere: questa terra è stata «irrimediabilmente profanata»?

Un viaggio in Brianza dovrebbe iniziare dall’attenta osservazione di una carta geografica. Non di una qualsiasi, ma di quella stampata a Milano nel 1837 «Presso Santo Bravetta». Il titolo è eloquente: La Brianza e i luoghi circonvicini. 


Nei primi decenni dell’Ottocento la Brianza entra negli itinerari di poeti e scrittori quali Carlo Porta, Ugo Foscolo, Alessandro Manzoni e prima ancora Giuseppe Parini. Stendhal nell’agosto del 1818 compie un breve soggiorno e nel Journal du voyage dans la Brianza racconta le ville, la natura, i laghi, gli indimenticabili occhi delle donne briantee. I coniugi tedeschi Friedrich e Caroline Lose hanno fissato per la geografia della memoria delicatissimi e romantici acquerelli. Sono seguiti i pittori Longoni, Mosè Bianchi, Spreafico, Segantini e tanti altri a regalare descrizioni da cui partire per immaginare e ritrovare i segreti e lo spirito profondo di questa terra. Il volume offre una narrazione della Brianza, raccontata da chi l’ha vista e goduta in epoche diverse. Pagine per amare un territorio e, se possibile, per ritornare a valorizzarlo senza ferirlo ulteriormente.

venerdì 14 dicembre 2018

Escursione notturna sul Monte di Brianza


In condivisione con le altre fiaccolate della zona, l'Associazione Monte di Brianza, la sezione C.A.I. di Calco e l'Associazione Volontari Anticendi Boschivi di Olgiate Molgora, vi invitano ad una camminata notturna di circa due ore e mezza sui sentieri del Monte di Brianza per andare alle origini del Solstizio d’Inverno e per ribadire l'importanza della salvaguardia del nostro territorio.
Ritrovo a Galbiate, frazione Villa Vergano, domenica 23 dicembre 2018 alle ore 20.00, presso il parcheggio di Piazza Giovanni XXIII.

Tappe del percorso : Vergano, Morti del Pescallo, Figina, Polgina, Toscio, Vergano.
Alla Costiera di Figina, ristoro con vin brulè e panettone.

La partecipazione è gratuita. Iscrizione obbligatoria a: info@montedibrianza.it entro venerdì 21 dicembre.

Legambiente Seregno inaugura "Spazio Porada". Natura e cultura nello spazio urbano


a cura dello staff di Legambiente Seregno

Cos'è lo Spazio Porada? E' un luogo dove relazione tra Uomo e Natura vive la sua centralità. E' una dimensione spazio-temporale dove i conflitti vengono messi a nudo e dove i Figli possono riconciliarsi con la Natura Madre. E' una palestra di Rigenerazione Urbana e Umana dove i concetti di DECRESCITA, LENTEZZA, SILENZIO, DECOSTRUZIONE vengono discussi per essere attuati. E' il crocevia di una umanità in cammino verso un futuro possibile.

Sabato 15 dicembre 2018 dalle ore 15, in via Alessandria Parco due giugno alla Porada Seregno, staremo insieme, grandi e piccini, divertendoci con "animazioni di performance artistiche", laboratori di decorazioni in tema natalizio e altre sorprese. Non mancherà la consueta merenda con prodotti biologici, sani e naturali. Speriamo di essere in tanti per augurarci un Natale solidale e responsabile.


domenica 9 dicembre 2018

La Befana sul fiume Lambro (2019) si presenta


Contributo culturale di Mario Vergani, C.C.A. Laboratorio Befana 2019

BEFANA 2019
… il gioco si ripete ancora e a noi tocca riprendere la parola…

La parola, al singolare e non le parole al plurale. La singolarità di questa nostra parola plurale – la parola della Befana – si è espressa negli anni:
  • in discorsi e discussioni, pubblici e politici;
  • in ricerche e sperimentazioni di linguaggi: espressivi, figurativi, teatrali, concettuali, musicali…
  • in una riflessione continuativa sul linguaggio e la parola dell’infanzia.
Parola plurale, non è un coro; è di tanti, ma fuori dal coro!
È contro le parole impersonali ed anonime: contro l’usura delle parola, la ripetizione formale e vuota del “si dice”; contro la parola che è specchio e riflesso del già dato e dunque contro la parola della violenza e del dominio.
È insofferente rispetto alle parole dominanti. Alle parole rapide e senza riflessione, parole d’odio: offese e insulti razzisti, a sfondo sessuale, ingiurie contro le minoranze, pregiudizi rivolti ai più deboli. Sono parole che si vogliono sovrane e perciò paranoiche, atti incendiari che disumanizzano l’altro e legittimano la violenza. Buone solo per comandare e obbedire: sono parole nere!
Diciamo che non sono rispettose. Né rispettano l’altro, né rispettano la realtà o, se vogliamo spendere un termine più alto, la verità. Sono così parole avvelenate: non accettano la legge del tempo che ogni riflessione richiede, non hanno la pazienza necessaria all’argomento complesso, né la prudenza nella scelta, né la parsimonia nell’uso. Me ne frego, tiro dritto! E così le parole vengono sprecate… le parole della pubblicità, della propaganda e dello slogan.

La parola della Befana non dice il già detto, è una parola che fa, che dicendo fa.
Fa perché è una parola poetica.

Vorrebbe mettersi all’altezza – ma non ci arriverà mai – della parola dissidente dell’infanzia. Quest’ultima vede e porta il nuovo nel mondo, anticipa e attende il futuro, senza chiedere nulla… ha infatti tutto il futuro ancora aperto avanti a sé. La fantasia e l’immaginazione – la facoltà più segreta nascosta nel più intimo dell’animo umano – esplora, congiunge e disgiunge, inventa e crea dal nulla… apre mondi nuovi, vede l’invisibile e dice l’inaudito. Giocando svela l’inganno di un mondo fatto di utensili, ruoli e funzioni, per dire che ogni cosa è molto di più, che il senso di ogni cosa sono mille altri sensi… che una sedia non è solo per sedere... Il mondo è più largo. Ora questa parola dell’infanzia è espropriata o meglio esiliata. L’infanzia è massimamente sacrificata, anche se, in apparenza, la nostra è l’epoca del bambino. Tutelato nei diritti contenuti nelle convenzioni e nelle dichiarazioni, eppure ancora privato delle cure, costretto al lavoro, affamato e ucciso. Ricostruita a partire da quanto ne pensa l’uomo adulto, di fatto la condizione del bambino è negata. In questo caso, la violenza nei confronti del suo modo d’essere è simbolica: il bambino viene disciplinato e reso prevedibile. Ordine, ubbidienza e diligenza, ecco il bravo scolaro! Prodotto di un modello educativo basato sull’isolamento, la competizione e il rendimento, sull’eccellenza.

Socialmente, il suo immaginario – quanto dovrebbe infinitamente generare e rigenerare – gli viene sottratto. Viene standardizzato. La fantasia è così al servizio del consumo, come uno spazio di felicità surrogatoria o come fabbrica dei desideri, fine a se stessa. Ma perché?
Sterilizzata l’immaginazione, il veicolo della speranza e dell’utopia che sempre ha aperto al cambiamento, l’addomesticazione è compiuta, siamo all’accettazione passiva del presente.
Questa congiura contro l’infanzia allora è dovuta al fatto che il bambino è un dis-sidente: significa che è qui eppure, al tempo stesso, anche altrove; sappiamo bene che questo è il regno dell’infanzia, a noi inaccessibile, eppure qui tra noi!

Il bambino pertanto, dissidente, è sempre un ribelle, punta i piedi e non vuole venire dove lo vuoi trascinare! La parola dell’infanzia è esiliata perché ribelle, perché fa paura!

Fa perché raggiunge l’altro.

Qui le parole sono altre e alate e così sono parole che raggiungono l’altro: “nei giorni di siccità la parola è d’acqua e il volto di un amico la nube attesa”! Sono lettere dal paradiso, non
sono parole di sfida, ma parole di fiducia. Così si rivolge la parola del bambino, affidandosi…
E la parola di fiducia è una parola di liberazione… Questa parola è sociale. Lo è per due ragioni: perché libera chi è solo e, muto, non sa più parlare; e perché è collettiva, dà coraggio.
Certo, sappiamo che, raggiungendo e toccando, può essere anche violenta: ingannando e seducendo, persuadendo e manipolando, confondendo il vero e il falso, può soffocare le risposte in gola ai deboli. Questa nostra parola singolare e plurale – la parola della Befana – è efficace, ma cerca di non essere violenta, innanzitutto di fronte ai bambini. È la ricerca di una parola giusta, nell’espressione che è insieme stile espressivo – soluzione artistica – ed intenzione e volontà. È appunto una costante ricerca (non si impone rapida e sicura, piuttosto esita; quelli del neonato sono tentativi: ba-ba-ba…, la-la-la…), perché la misura del giusto e dell’ingiusto non ci appartiene, non la decidiamo noi, ma ce la dà sempre l’altro: ce la indicano la sua delicatezza, la sua tenerezza e fragilità, oppure le fatiche e sventure di queste povere anime in pena.

Parola e voce. Questa parola della Befana, singolare e plurale, è unica. Unica, in quanto è una parola che fa, è pertanto concreta; è una parola incorporata. La parola della Befana si esprime con la sua voce, ha un tono unico e un timbro, una grana inconfondibile, legata alla vibrazione di un corpo, al luogo, alle persone fisiche, ai loro gesti… Vibrano e risuonano, e quando la mente ed il corpo si danno un cenno d’intesa, la parola diviene emozione e azione: è il  momento della festa!

mercoledì 5 dicembre 2018

Trenord alza bandiera bianca. Cosa ne pensa la Regione Lombardia?

di Dario Balotta, presidente ONLIT (Osservatorio Nazionale Liberalizzazioni Infrastrutture e Trasporti)

Cosa ne pensa del piano di tagli presentato in questi giorni da Trenord la regione Lombardia visto che i servizi li paga e li programma la regione stessa?  Il metodo corretto sarebbe che Trenord propone i tagli  e ne spiega le motivazioni (riorganizzazione aziendale, tempi e obiettivi) e la Regione Lombardia lo valuta, lo cambia o lo respinge. Così facendo è emerso chiaramente che il produttore dei servizi (Trenord) fa anche la parte del regolatore pubblico decidendo nel metodo. Cosa che si escluderebbe in un altro contesto europeo dove la programmazione dei servizi è saldamente in mano al regolatore all’ente istituzionale pubblico. Questa confusione di ruoli deresponsabilizza gli attori in campo Regione, Trenord, Trenitalia e RFI  che non cercano altro che scaricare su altri le colpe di questa grave crisi di Trenord. L’azienda ferroviaria dopo aver proclamato per 7 anni che con il matrimonio (FNM/FS) tutto sarebbe cambiato in meglio ha dovuto alzare bandiera bianca, nonostante i sempre maggiori trasferimenti di risorse pubbliche. Anche nel merito il provvedimento è sbagliato.Per guarire il collasso di Trenord non è sufficiente il piano di tagli ai treni e di sostituzione con autobus senza una profonda riorganizzazione societaria e gestionale di Trenord. La soppressione dei treni, infatti, di per se stessa non riorganizza la gestione delle attività lavorative più importanti la condotta/scorta dei treni e la manutenzione senza un piano di riassetto organizzativo e la revisione delle normative del lavoro. Sopprimere i treni per esempio al mattino dopo l'ora di punta è controproducente, carica ancora di più i treni dell'ora di punta.  Se “l’infrastruttura è al limite della capacità nei nodi principali”, afferma Trenord a giustificazione del piano di tagli, perché si sopprimono i treni sulle linee meno utilizzate dove non ci sono, neppure lontanamente,  problemi di saturazione. Se verranno tagliati e sostituiti con Autobus i previsti 40 mila treni annui (il 5% della produzione ferroviaria come annunciato) ricordiamo che è previsto dala normativa europea che vengano fatte le gare per l’affidamento dei servizi sostitutivi e ciò è consigliato anche dall’antitrust. Ciò, oltre che essere corretto e trasparente dal punto di vista formale recurerebbe il ruolo delle aziende di trasporto su gomma extraurbane che hanno subito pesanti tagli  in questi ultimi anni per spostare le risorse su Trenord come ben sanno i pendolari delle linee extraurbane. Non si vorrebbe trovare dietro l’angolo a far man bassa di servizi Busitalia (l’azienda automobilistica delle FS).

Pedemontana ed il piano quasi perfetto del M5S (che ci lascia perplessi)


Intervento del Coordinamento No Pedemontana 

Eravamo presenti la sera del 23 novembre presso la Sala Consiliare di Cesano Maderno, dove gli esponenti del Movimento 5 Stelle hanno illustrato una possibile alternativa al completamento di Pedemontana. L'ipotesi prende le mosse dallo studio di fattibilità elaborato da Infrastrutture Lombarde e Regione Lombardia, relativo alla "riqualificazione" della Superstrada Milano Meda con l'ampliamento a 3 corsie tra Bovisio Masciago e Milano. (“Riqualificazione” lo diciamo per inciso, che sembra più finalizzata al confronto con il Governo; “Regione ha fatto la sua parte, ora la Pedemontana va completata e il governo tiri fuori i soldi”).

La proposta del Movimento 5 Stelle prevede che questo ampliamento a 3 corsie si faccia anche tra Bovisio e Lentate e, dunque su quella che sarebbe la tratta B2 della Pedemontana, di cui costituirebbe l'alternativa. Inoltre il Movimento 5 Stelle ipotizza che la 3° corsia in questione venga dedicata al transito di autobus secondo il modello Bus Rapid Transit, illustrato con animazioni e immagini del progetto realizzato a Chicago (USA).

L'ipotesi è suggestiva, ma ci lascia a dir poco perplessi.

Ampliamento a 3 corsie significa in realtà rifacimento dell'attuale Superstrada allargandola poi di diversi metri su entrambi i lati; si aggiunga che si dovrebbero realizzare le stazioni del Bus Rapid Transit e i relativi sottopassaggi. E' evidente che tutto questo comporta in ogni caso lo sbancamento e la movimentazione di grandi quantità di terre e la dispersione di polveri contaminate dalla diossina a seguito del disastro Icmesa del 1976, nella parte del tracciato tra Meda Seveso Cesano e Bovisio. Il più grave problema per l'ambiente e la salute legato alla realizzazione di Pedemontana si ripropone dunque tale e quale anche con la proposta avanzata dal Movimento 5 stelle.

Su questa problematica, i relatori si sono limitati a ribadire che la società Pedemontana è stata costretta a effettuare (nel 2016) la caratterizzazione dei suoli analizzando i campioni di terra prelevati lungo il tracciato nei Comuni coinvolti nell’inquinamento. Vero; però poi i risultati di queste analisi vanno letti. E sono risultati a dir poco preoccupanti. Su tutto il tracciato la diossina è presente in concentrazioni elevate, superiori (anche di molto) alle soglie di rischio previste dalla legge. Inoltre la contaminazione nella nostra zona ha (purtroppo) una peculiarità. La diossina è pervasiva, è ovunque, in concentrazioni molto elevate, lungo tutto il tracciato in oggetto, spesso a pochi metri da abitazioni; è nei giardini, nei campi, in un'area molto vasta e densamente abitata. In queste condizioni, per quanto ne sappiamo non esiste la possibilità di effettuare una bonifica in sicurezza per la popolazione (senza cioè comunque movimentare le terre contaminate). Non a caso in più occasioni si è parlato in passato di messa in sicurezza del territorio che significa non intervenire in modo impattante sulla zona inquinata, preservare le aree verdi (agricole e non) evitando di costruire, e si dovrebbero estendere le analisi del suolo su tutta l'area inquinata dal 1976.

Riguardo dunque al tema specifico, qualsiasi alternativa in direzione dell'auspicata (anche da noi) mobilità sostenibile, non può basarsi su interventi massicci sulla Milano Meda, nella tratta contaminata, e semmai si deve rafforzare il trasporto pubblico ad esempio sulle linee ferroviarie esistenti, verso Milano, e ampliando la S9 Seregno Saronno (per fare degli esempi).
Riteniamo che il problema diossina non debba essere considerato un problema secondario, per cui prima si inventa un bel progetto e poi si vedrà il da farsi: questa sarebbe la stessa logica di chi ha progettato Pedemontana. E riteniamo che non basti un autobus per fare la sostenibilità. E anche il più lungimirante, avveniristico, onesto, economicamente conveniente e "americano" dei progetti non può essere realizzato se vi è anche lontanamente un rischio per l'ambiente e soprattutto per la salute della popolazione.

Noi continueremo ad opporci a qualsiasi opera che devasti il territorio e minacci la nostra salute quale che sia il nome che gli si vuole dare; anche per questo oltre alle iniziative che continueremo a proporre, saremo anche noi a Torino l'8 dicembre insieme al Movimento No TAV e a tutti i movimenti che difendono i territori e i beni comuni.

sabato 24 novembre 2018

I Signori di Seregno


Domenica 2 dicembre 2018, presso l’Auditorium di piazza Risorgimento a Seregno, alle ore 16.30, si svolgerà la presentazione del volume del 2018 della collana Pomm granàa edito a cura del Circolo culturale Seregn de la memoria.

Il volume è intitolato I Signori di Seregno dal XVI al XVIII secolo, scritto da Chiara Ballabio e Zeno Celotto, già autori di due precedenti volumi della stessa collana, cioè Campi e cascine. Storia della Seregno rurale (2015) e Corti e contrade. Il borgo di Seregno dal XVI al XX secolo (2017).

Il nuovo testo racconta le vicende delle famiglie che durante l’età moderna ebbero il predominio economico e sociale nel paese, grazie ai possedimenti di terre e di fabbricati, o – in due casi – perché feudatari del Comune di Seregno. Si trattava per lo più di famiglie residenti a Milano, che trascorrevano a Seregno solo alcuni periodi dell’anno, nella loro casa da nobile. Poche di queste casate avevano invece la loro residenza principale nel borgo. In un caso poi – quello della famiglia Odescalchi – la residenza era a Como.

Il volume si basa su un’accurata ricerca archivistica, condotta soprattutto in archivi milanesi, che ha portato a smentire alcune false informazioni che circolavano su queste famiglie e sulle loro case seregnesi. Ad esempio erroneamente il Palazzo Municipale di piazza Libertà viene chiamato Palazzo Landriani Caponaghi, perché le abitazioni di queste famiglie erano altrove, mentre il palazzo è stato costruito appositamente come sede del Comune nel 1863. Allo stesso modo è sbagliata la denominazione Villa Odescalchi Silva della villa di piazza Italia, perché gli Odescalchi non l’hanno mai posseduta.

Il testo è come al solito corredato da un ampio apparato iconografico. In primo luogo sono riportati molti documenti storici relativi alle notizie fornite, scelti tra i più interessanti e più leggibili. Numerose sono poi le foto del fotografo “ufficiale” e consigliere del Circolo, il bravissimo Maurizio Esni, che ritraggono per lo più gli edifici storici ancora rimanenti, che appartennero a queste casate; mentre però siamo soliti vederli dalla strada, in molte di queste foto possiamo ammirarli anche dall’interno della corte. Nutrito è pure il numero di foto storiche (in particolare di Giuseppe Croci), che in certi casi sono tutto ciò che rimane di edifici ormai abbattuti. Infine non mancano ritratti ed altri dipinti.

Dopo le spiegazioni degli autori, la presentazione sarà vivacizzata da un vero e proprio, per quanto breve, spettacolo teatrale: gli attori della compagnia Nuovo Sipario 2000 impersoneranno donne e uomini vissuti ai tempi dei fatti narrati, presentandoci “dall’interno” fatti e vicende significative riportati nel libro.

Dove trovare il libro

Il libro è reperibile presso la sede del Circolo Culturale "Seregn de la memoria", via Maroncelli 6 (apertura al pubblico il martedì ed il giovedì mattina dalle 10 alle 12).
Per informazioni e contatti: info@seregndelamemoria.it

Recensioni

I Signori di Seregno dal XVI al XVIII secolo (su Seregn de la memoria)
Campi e cascine. Storia della Seregno rurale (su Vorrei)
Corti e contrade. Il borgo di Seregno dal XVI al XX secolo (su Vorrei)

Carugo, 2 dicembre 2018: passeggiata dalla Fontana del Guercio alla Festa di Cascina Santambrogio


Visita storico-naturalistica nella Riserva Naturale della Fontana del Guercio.
Ritrovo: ore 8.45 a Carugo (CO) al parcheggio delle scuole di Via XXV Aprile
Percorso su sentieri segnalati di circa 8 km
Scarpe idonee per escursionismo.

Ricordiamo che in Riserva Fontana del Guercio non è possibile introdurre cani anche al guinzaglio e quindi chi abbia voglia comunque di partecipare con il proprio cane al resto dell'escursione, potrà unirsi al gruppo all'uscita in zona Testa del Nan alle ore 10.15 circa per le due ore successive della passeggiata.

La passeggiata, organizzata dal Comitato Parco in collaborazione con il Parco Groane - Brughiera e con l' Associazione Amici della corsa di Carugo, sarà un'ulteriore occasione per visitare un luogo importantissimo per la storia e le bellezze naturali della Brughiera.

Accompagnati da “appassionati” del luogo e dalle Guardie Ecologiche Volontarie del Parco, cammineremo lungo i sentieri fra boschi silenziosi e massi erratici nella Riserva Naturale della Fontana del Guercio fino a raggiungere il fontanile più importante: la Testa del Nan.

A fine escursione arriveremo alla Cascina Sant'Ambrogio alle ore 12.00 dove si potrà partecipare al programma di festa della giornata con possibilità di acquistare su offerta e gustare buoni panini e spuntini vari, in compagnia di tanti amici e immersi in un ambiente da conoscere e apprezzare.


Seregno: la pioggia non ferma la Festa dell'albero 2018 al Parco 2 Giugno


Anche sotto la pioggia, un piccolo gruppo di cittadini hanno partecipato alla festa dell'albero organizzata da Legambiente Seregno.
E' stata piantata la prima quercia. Altre trenta verranno piantate nei prossimi giorni.

Fatima, coordiantrice di Legambiente Seregno, alla fine della manifestazione, ha ringraziato le persone intervenute e l'assessore all'Urbanistica e al Plis Claudio Vergani che ha rappresentato l'Amministrazione comunale

Ampliare il Parco Brianza Centrale verso Meda è possibile!

Le aree medesi che potrebbero essere unite al PLIS Brianza Centrale (zona Meredo)

Il gruppo "Impulsi - Sostenibilità e Solidarietà" propone all'amministrazione comunale medese di aderire al PLIS Brianza Centrale.

a cura di Impulsi - Sostenibilità e Solidarietà

Suggeriamo agli amministratori medesi di aderire al Parco della Brianza Centrale. 

Diverse le amministrazioni che hanno avuto modo di approfittare di questa importante realtà che intorno a una ventina di anni fa ha salvato i seregnesi dal degrado totale dovuto all'espansione senza freni della loro città. Accadeva da anni ciò è continuato a succedere intorno, Lissone insegna più di tutti, e a quel punto l'amministrazione seregnese di allora decideva di fermarsi a vantaggio delle nuove generazioni. Con tutti i distinguo e le considerazioni critiche che si sono potute e si possono fare, quella decisione ha pesato e pesa molto positivamente sulla qualità della vita dei seregnesi di oggi, che possono, usando la bici o anche solo le proprie gambe, fruire dei grandi spazi verdi della Porada o del Meredo o di altri quartieri.

Quella decisione di tutelare le aree urbane non ancora cementificate fu coraggiosa e soprattutto lungimirante per il fatto che era stata pensata aperta all'ampliamento delle aree tutelate a tutte quelle  che i comuni confinanti avessero voluto aggiungere. Il senso di voler chiamare parco sovracomunale quelle aree e intitolarle a parco della Brianza Centrale stava tutto lì. Indicava una strada, ma nella Brianza dei campanili in competizione, e nonostante gli sforzi di associazioni e comitati sorti in diversi comuni, quella strada a distanza di venti anni non è stata intrapresa. Anzi le aree tutelate hanno avuto non pochi nemici all'interno della stessa Seregno.

Men che meno è stata mai nel programma delle amministrazioni medesi l'idea di tutelare le residue aree di verde, affiancandole a quelle seregnesi ad ampliamento di un Parco esistente. Così nella nostra città si è preferito cementificare i campi ai confini di Ceredo e Meredo, e non solo, in cambio di entrate per pronto consumo. Il danno di certe scelte lo stiamo già pagando e oggi non restano che alcuni fazzoletti di terra ai confini delle aree verdi che Seregno mantiene e tutela e molti medesi frequentano.

Ora la nostra proposta all'amministrazione non può non essere quella di decidere finalmente e in fretta nel senso della tutela di questi "fazzoletti" ai confini col parco. Le forme possono essere  poco dispendiose e la tutela può essere ampliata ad altri fazzoletti di terra che sopravvivono qui e là (brughiera a parte evidentemente), non necessariamente contigui. Sarebbe finalmente un segnale concreto, l'unico che conta davvero, di una inversione di tendenza che si attende da anni.

Nasce a Meda "Impulsi - Sostenibilità e Solidarietà", un gruppo attento all'ambiente, ai diritti, al sociale e all'inclusione


di Gianluigi Cambiaghi e Alberto Colombo, portavoce del gruppo "Impulsi - Sostenibilità e Solidrietà"

Siamo un gruppo di cittadini medesi, con esperienze politiche e sociali diverse, che ritengono l’esercizio della politica un servizio. Siamo anche convinti  che la costruzione di una comunità autenticamente accogliente, attenta alle persone e all’ambiente, debba realizzarsi con  il coinvolgimento diretto di chi vive ed opera nel territorio.

A tutti coloro che si riconoscono in queste premesse proponiamo la definizione dell’agenda politica locale con un percorso comune, adottando un metodo democratico e di pratiche partecipative dal basso per favorire il contributo propositivo.

A questo scopo abbiamo costituito un Movimento, con una struttura leggera, che si affida ad alcuni portavoce.

La denominazione data al Movimento e al gruppo è quella di IMPULSI-SOSTENIBILITÀ e SOLIDARIETÀ.
IMPULSI perché si vuole offrire idee e sollecitare spinte all’attività politica basata sui principi della SOSTENIBILITÀ ambientale e della SOLIDARIETÀ sociale.

In uno scenario in cui le dinamiche sociali, economiche e politiche hanno scavalcato ogni confine geografico, la città ove si vive rimane comunque luogo di riferimento appropriato dove attivarsi ed agire per affrontare in modo deciso i cambiamenti e i problemi generati.

Il nostro gruppo si esprimerà dunque su temi locali e su argomenti che riguardano politica e avvenimenti nazionali, guidato dai principi fondanti indicati dalla Costituzione, rifiutando e combattendo qualsiasi forma di discriminazione, di razzismo, di xenofobia, di fascismo e di autoritarismo.

Il Manifesto costitutivo del Movimento definisce i principi fondanti ed ineluttabili e le linee guida nonché gli ambiti del nostro intervento.

Promuovendo lo sviluppo sostenibile e le nuove prassi dell’economia rigenerativa e distributiva per un benessere condiviso in equilibrio con le risorse finite del pianeta, ci occuperemo anche di pubblica amministrazione, territorio, ecologia, beni comuni, tutela ambientale, consumo di suolo, diritti sociali e civili della persona e del lavoro, accoglienza, inclusione e fenomeni migratori, solidarietà, contrasto alla criminalità organizzata, alle sue influenze nella politica, al malaffare e alla corruzione.

Le nostre attività, le proposte e le riflessioni potranno essere seguite sul blog  ufficiale e sui social:
https://impulsi-sostenibilitasolidarieta.blogspot.it
https://www.facebook.com/impulsi.sostenibilta.solidarieta.Meda/
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giovedì 22 novembre 2018

La ‘ndrangheta a Cantù


Giovedì 29 novembre 2018 l’incontro pubblico, organizzato dal Circolo Ambiente “Ilaria Alpi”, sulla presenza mafiosa in città

Un incontro pubblico per dibattere sulla presenza della ‘ndrangheta nel Canturino e in provincia di Como, ma soprattutto per trovare soluzioni per combattere la criminalità organizzata a Cantù. È questa, in estrema sintesi, la finalità dell'incontro dal titolo “La ‘ndrangheta a Cantù”, organizzato dal Circolo Ambiente “Ilaria Alpi”, che si terrà il prossimo giovedì 29 novembre alle ore 21 presso la sala dei convegni di Cantù (piazza Marconi).

La serata sarà introdotta dalla presentazione (a cura di Federica Beretta) dei dati raccolti durante la ricerca di monitoraggio sulla presenza mafiosa in Lombardia, effettuata dal Centro di Ricerca sulla Criminalità Organizzata dell'Università degli Studi di Milano, diretta dal professor Nando Dalla Chiesa; dati che riguardando da vicino anche la provincia di Como e il particolare Cantù. Particolare riferimento sarà dedicato alle azioni delle organizzazioni mafiose che gravitano intorno alle attività commerciali e di somministrazione della zona di Cantù e ai servizi legati alla ricezione del Comasco.

L’incontro vedrà la partecipazione della Commissione regionale Antimafia, istituita in seno al Consiglio Regionale, che sarà rappresentata dalla presidente Monica Forte, dal vicepresidente Alex Galizzi e dal commissario Angelo Orsenigo; vi sarà anche il consigliere regionale Raffaele Erba. I consiglieri presenti sono rappresentativi delle varie componenti politiche presenti in Consiglio Regionale.

Le finalità dell’incontro del 29 novembre sono così espresse da Roberto Fumagalli, presidente del Circolo Ambiente “Ilaria Alpi”: “L'incontro scaturisce dai pesanti contenuti dell’indagine condotta dalla DDA di Milano, che ha portato all’arresto di alcuni probabili esponenti locali della ‘ndrangheta accusati a vario titolo di voler mettere le mani su un pezzo dell'economia di Cantù, nello specifico il controllo della movida che interessa alcuni esercizi pubblici nel centro della città. L’indagine della DDA è sfociata nel processo da poco avviato presso il Tribunale di Como. Proprio la nostra associazione, in coincidenza con l’avvio del processo, aveva denunciato pubblicamente che in Tribunale si fosse presentato come parte civile un solo cittadino, mentre nessuna Istituzione, e in particolare il Comune di Cantù, si sia costituita come parte civile”.

Recentemente anche il Procuratore capo di Como, dottor Nicola Piacente, è intervenuto con un'intervista, ribadendo la necessità che le Istituzioni e la società civile si attivino per contrastare il fenomeno mafioso.

Conclude in tal senso Fumagalli: “Invitiamo tutta la cittadinanza a partecipare alla serata del 29 novembre: infatti l’obiettivo che ci proponiamo è quello di approfondire quello che succede in città, ma soprattutto trovare soluzioni per contrastare la presenza della criminalità organizzata a Cantù, facendo finalmente prevalere la legalità”.

Altre informazioni sul sito www.circoloambiente.org

domenica 18 novembre 2018

Escursione alla scoperta del Parco Brianza Centrale


Camminiamo insieme verso il World Forum on Urban Forests
Il 24 novembre 2018 a SEREGNO cammina nel PLIS BRIANZA CENTRALE – PARCO 2 GIUGNO E PARCO AGRICOLO DEL MEREDO per conoscere la Foresta Urbana della tua città!

In occasione del World Forum on Urban Forest organizzato dalla FAO a Mantova dal 28 novembre al 1° dicembre 2018 (www.wfuf2018.com), Legambiente Seregno, in partenariato con     
ERSAF e Legambiente Lombardia, organizza un’escursione alla scoperta del PLIS BRIANZA CENTRALE, una delle tante Foreste Urbane lombarde.

Questa escursione si colloca tra la ventina di eventi che tra mercoledì 14 novembre e domenica   25   novembre, (intorno alla Giornata Nazionale degli Alberi, mercoledi 21 novembre) saranno “in cammino verso il Forum”.

Sarà l’occasione per conoscere il bosco urbano della nostra città e per lanciare i temi del Forum esprimendo la nostra adesione alla proposta di forestazione urbana con l’obiettivo comune di “   
cambiare la natura delle città”.

Ecco l’evento nel dettaglio:
  • Sabato 24/11/2018 inizio ore 10:00, termine previsto ore 12:00
  • Partenza: Centro Polifunzionale Parco 2 Giugno via Alessandria
  • Percorso: lungo le vie ciclo-pedonali del parco 2 Giugno, attraversamento della ferrovia Milano Chiasso e lungo le vicinali del Parco del Meredo
  • Arrivo: Complesso Rurale Cascina Monti Brivio

Segreteria organizzativa: 3206464209 - info@legambienteseregno.it

L’evento è patrocinato dal Comune di Seregno, ed è organizzato in collaborazione con le associazioni del territorio: Comitato Quartiere Sant’Ambrogio, Seregn de la memoria, WWF, Comitato per l'ampliamento del Parco Brianza Centrale.


Eventi collaterali sono: una caccia al riconoscimento delle foglie degli alberi del parco e, in concomitanza con la FESTA DELL’ALBERO, la messa a dimora di alcune piante all’interno
del Parco Due Giugno. 

Tutti i dettagli sul sito www.camminaforeste.it  e su www.legambienteseregno.it

Antichità indoeuropea e celtica di Erba

Lunedì 19/11/2018 - ore 21,00 

Antichità indoeuropea e celtica di Erba ed estensione dell'Indoeuropa preistorica

Conferenza del dott. Guido Borghi
Sala Mostre della Biblioteca Comunale
Via Jorati, 6 - Erba

Guido Borghi, nato a Milano nel 1967, ha studiato Glottologia (soprattutto Indoeuropea e Semitica), Orientalistica e Geografia Storica a Milano, Pavia, Berlino e in alcune Università austriache. Abita dall'infanzia fra il Ceresio, il Varesotto, Milano e la Liguria, dove è ricercatore di Glottologia e Linguistica presso il Dipartimento di Antichità, Filosofia, Storia, Geografia dell'Università degli Studî di Genova.
Membro di sette Società di Studî Glottologici e Linguistici fra Liguria, Lombardia, Svizzera, Austria, Germania, Lussemburgo e California, ha affiancato per un ventennio l'attività di ricerca con la didattica universitaria per Insegnamenti di Glottologia o Storia negli àmbiti tedesco, slavo, ungherese, ebraico e vicino-orientale antico, ʾislāmico, īrānico e in generale indoeuropeo e semitico.
Gli interessi di ricerca si concentrano sulla questione della Protopatria Indoeuropea, sulla distribuzione geografica, le istituzioni territoriali e il patrimonio onomastico delle tribù e popolazioni soprattutto preromane e anelleniche dell’Europa antica, del Bacino del Mediterraneo, del Vicino e Medio Oriente e dell’Asia Centrale e Meridionale dalle origini indoeuropee allo sviluppo dell’Imperialismo; favorisce l’interdisciplinarità con la Paleoidrografia, la Genetica delle Popolazioni, la Storia delle Religioni, la Storia Comparata e la Filosofia della Storia.
Svolge le proprie ricerche sulla base della Toponomastica (fra Glottologia e Geografia Storica), con apertura alla macrocomparazione fra Famiglie Linguistiche; ha pubblicato sei volumi di Indoeuropeistica e una settantina di articoli etimologici in Riviste o Miscellanee (con particolare riguardo all’onomastica e al lessico celtici); fra i risultati proposti si menzionano l’individuazione di un’origine preistorica (indoeuropea e celtica) del nucleo dei Promessi Sposi, la ricostruzione di una possibile fonte germanica della Germania di Tacito, la valorizzazione di toponimi di sostrato celtico come prova dell’esistenza di varietà di indoeuropeo preistorico in Gallia Cisalpina, etimologie indoeuropee e celtiche di nomi paleoliguri e la tesi dell'indoeuropeità dello strato linguistico ‘mediterraneo’. Parole-chiave dei lavori più recenti sono “Indoeuropei”, “Celti” e “Sacro Romano Impero”.

domenica 11 novembre 2018

Storia, leggende e viaggiatori di Brianza

Giovedì 15 Novembre 2018
ore 21.00
Sala Polifunzionale
c/o Centro Anziani
via Pasino, Briosco

Presentazione del libro
Storia Leggende e viaggiatori di Brianza
di Giovanni Santambrogio

Letture a cura di:
Ettore Fiorina

Intervengono:
Domenico Flavio Ronzoni, Paolo Pirola, Antonio Viganò

Un viaggio in Brianza dovrebbe iniziare dall’attenta osservazione di una carta geografica. Non di una qualsiasi, ma di quella stampata a Milano nel 1837 «Presso Santo  Bravetta». Il titolo è eloquente: La Brianza e i luoghi circonvicini. Nei primi decenni dell’Ottocento la Brianza entra negli itinerari di poeti e scrittori quali  Carlo Porta, Ugo Foscolo, Alessandro Manzoni e prima ancora Giuseppe Parini. Stendhal nell’agosto del 1818 compie un breve soggiorno e nel Journal du voyage dans la Brianza racconta le ville, la natura, i laghi, gli indimenticabili occhi delle donne briantee. I coniugi tedeschi Friedrich e Caroline Lose hanno  fissato  per  la  geografia della memoria delicatissimi e romantici acquerelli. Sono seguiti i pittori Longoni, Mosè Bianchi, Spreafico, Segantini e tanti altri a regalare descrizioni da cui partire per immaginare e ritrovare i segreti e lo spirito profondo di questa terra. Il volume offre una narrazione della Brianza, raccontata da chi l’ha vista e goduta in epoche diverse. Pagine per amare un territorio e, se possibile, per ritornare a valorizzarlo senza ferirlo ulteriormente.

sabato 10 novembre 2018

Il dramma della peste ad Oggiono (1629-1631)

Venerdì 16 novembre 2018
ore 21.00

presso la Sala Conferenze della Banca Credito Cooperativo
via Lazzaretto 15 - Oggiono

L’Associazione Culturale Archeologica di Oggiono invita tutti alla presentazione del nuovo libro di Natale Perego

IL DRAMMA DELLA PESTE
Cronaca della peste ad Oggiono negli anni 1629-1631

Negli archivi parrocchiali di Oggiono c’è il Libro dei morti 1626-1697, quindi comprendente gli anni cruciali della peste. Prevosto era Marco Aurelio Grattarola di provenienza valsassinese, Margno. Costui si limita a redigere l’elenco dei morti, dei suffragi, delle messe collettive, non si lascia andare a commenti.
 

Tuttavia ragionando sui numeri (oltre un terzo degli oggionesi è stato spazzato via), mettendo in relazione le parentele (intere famiglie soccombono), valorizzando alcuni termini (ceto sociale, luogo di sepoltura, assistenza religiosa ecc.) ho ricostruito l’andamento della peste in Oggiono nei tre anni cruciali, prima della carestia (1629) e poi della peste (1630-1631). 

Penso sia un lavoro leggibile e interessante, perché mi pare di aver fatto rivivere i morti.
 

Natale Perego

I ritratti di Bartolomeo Arese e Lucrezia Omodei


I RITRATTI DI BARTOLOMEO ARESE E LUCREZIA OMODEI
DI CARLO FRANCESCO NUVOLONE (1609-1662)

SABATO 17 NOVEMBRE 2018 - ORE 16:00
Salone dei Fasti Romani - Palazzo Arese Borromeo - Ingresso libero

Conferenza a cura dell’Associazione “Vivere il Palazzo e il Giardino Arese Borromeo”

Silvia Boldrini - Assessore alla Cultura e Valorizzazione patrimonio artistico monumentale
Daniele Santambrogio, Massimo Rebosio - “Vivere il Palazzo”

Relatore: Prof. Alessandro Morandotti - Università degli Studi di Torino

Per informazioni:
cultura@comune.cesano-maderno.mb.it
lunedì, mercoledì e venerdì 8.30 - 13 martedì e giovedì 16.30 - 18.30
Tel. 0362.513455 - 428 - 536


VIVERE IL PALAZZO E IL GIARDINO ARESE BORROMEO
www.vivereilpalazzo.it  info@vivereilpalazzo.it


domenica 4 novembre 2018

Befana sul Lambro 2019. Anche quest'anno si aprono i laboratori!

Foto tratta da: befanalambro.net
Anche quest'anno si aprono i laboratori! Per preparare l'evento/festa e chiamare la Befana sul nostro Fiume Lambro:
  • laboratorio ideazione e segreteria (già attivo)
  • laboratori diurni e logistica (già attivi)
  • laboratori piccole strutture (già attivi in casa privata)
Domenica 4 novembre 2018 sono partiti, ad Agliate, i laboratori aperti al territorio:
  • laboratori per piccole e macro strutture,  per bambini, genitori e volontari
  • tutti i sabati pomeriggio e tutti  i giorni festivi dalle 15 alle 18,30
Per informazioni: Enrico 339 5984689

venerdì 2 novembre 2018

La cava dismessa (con amianto) di Cesana Brianza


Il WWF di Lecco scrive al Comune di Cesana Brianza per segnalare la criticità ambientale derivante dalle grandi quantità di amianto presente all’interno di  un’area industriale di cava dismessa in località Alpetto, (geolocalizzazione indicativa 45°49'07.6"N 9°17'18.4"E).


La situazione, nel 2015, era già stata oggetto di una analoga segnalazione da parte del  “Coordinamento Cornizzolo”: l’allora vicesindaco rassicurava che “la scadenza più imminente per la bonifica dell’eternit è il 2016: per quella data, crediamo che anche la multinazionale Holcim sarà tenuta a intervenire” (cfr. “La Provincia di Lecco” - 14 ottobre 2015). A distanza di tre anni la situazione è ulteriormente aggravata.

La  documentazione  fotografica  diffusa dal WWF di Lecco evidenzia  lo  stato  di  totale degrado  dei  manufatti  presenti.  Il  deterioramento  e  la  frammentazione  delle  coperture  dei  manufatti comportano  ovviamente  una  polverizzazione  delle  fibre  di  amianto,  con  conseguente  incremento  delle difficoltà di  messa  in  sicurezza  e  di  pericolosità  per l’ambiente  e la  salute  dei  residenti  nelle aree  abitate limitrofe all’area.


 
 

L’area, che risulta censita nella Banca Dati ATS Brianza (Codice Notifica NA/1-2012-74126, 74127 e 74128), sembrerebbe interdetta all’accesso, ma di fatto risulta frequentata da escursionisti e cicloturisti…

Per Antonello Bonelli, presidente del WWF Lecco, "l’unica soluzione possibile è la bonifica dell’area". La richiesta è pertanto quella che il Comune di Cesana Brianza "ordini  l’immediata  bonifica  dell’area, ovvero che vi provveda la P.A. in danno del soggetto che vi è tenuto, al fine di evitare la dispersione nelle aree limitrofe, di lastre o frammenti di eternit."

martedì 30 ottobre 2018

Pedemontana. Un singolare avviso di consultazione del mercato


a cura di Sinistra e Ambiente Meda e Legambiente circolo "Laura Conti" Seveso

Descrivendo in modo dettagliato i contenuti relazionati da Concessioni Autostradali Lombarde (CAL) ai componenti delle commissioni regionali riunite il 4/10/2018, avevamo scritto che la società Autostrada Pedemontana Lombarda (APL) avrebbe attivato una consultazione  preliminare del mercato per avere e valutare un riscontro di interesse per un bando di gara per il progetto esecutivo e la realizzazione dei lavori per le tratte B2, C e D.

Così con data di pubblicazione 1/10/2018 e data scadenza 05/11/2018 è stato pubblicato sul sito di APL un AVVISO DI CONSULTAZIONE PRELIMINARE DI MERCATO (ex art. 66 del d.lgs. n. 50/2016) Acquisizione di informazioni ed elementi utili alla definizione e indizione di procedure di gara relative alla progettazione, esecuzione e gestione di opere autostradali del collegamento Dalmine, Como, Varese, il valico del Gaggiolo e delle opere connesse, con eventuale contestuale partecipazione del soggetto affidatario al capitale sociale di APL

I contenuti dell'avviso sono particolari.
Innanzi tutto sono definiti i costi per le tratte per un valore complessivo di 2700 milioni di euro così suddivisi:
  • Tratta B2, pari a circa € 500 mln.
  • Tratta C, pari a circa € 1.100 mln.
  • Tratta D, pari a circa € 800 mln.
  • Tratta VA 13+14, pari a circa € 60 mln.
  • Greenway, pari a circa € 40 mln.
  • 3° parte dell’opera (Esazione, Progetti Locali, Misure compensative, ecc.), pari a circa € 200 mln.
Rispetto ai costi inizialmente stimati, c'è una riduzione di 500 mln, evidentemente legata alla configurazione differente prevista per il progetto definitivo 2018, laddove APL ha dato indicazioni di implementare radicali modifiche per risparmiare.

La consultazione di APL si prefigge inoltre di verificare se esistono interessi per l’indizione di una procedura di gara o più procedure di gara tese alla individuazione di un unico operatore economico o di più operatori economici che possano contestualmente o con separate operazioni:
  1. partecipare al capitale sociale di APL (equity), fatta salva la determinazione dell’ammontare di detta partecipazione, nonché della tipologia della medesima partecipazione;
  2. predisporre la progettazione esecutiva in uno con la realizzazione dei lavori delle rimanenti Tratte dell’Opera, con l’impegno di assumere l’onere di un prefinanziamento il cui ammontare verrà determinato in seguito, eventualmente da trasformare in equity (capitale sociale) all’avvenuto collaudo finale positivo dell’Opera, così come dell’eventuale successiva gestione di tutta o parte dell’Opera.
Dunque, APL è alla ricerca di qualcuno che entri con risorse economiche nel capitale sociale, ma non solo. Cerca anche qualcuno che si impegni per la progettazione esecutiva e per i lavori di completamento dell'autostrada "con un prefinanziamento" che potrà essere trasformato anch'esso in capitale sociale o nella gestione dell'autostrada.
Chi progetta e costruisce potrà essere dunque pagato divenendo socio di APL o gestendo l'autostrada.
Insomma, qualcuno che lavori inizialmente "a credito".
Cosa dovrebbe attirare questo soggetto? Indubbiamente l'unica garanzia non può che essere l'intercettare i volumi di traffico attuali della superstrada ex SS 35, prossimi agli 80.000-100.000 veicoli/giorno, che, pur essendo traffico locale o di breve percorrenza, risultano utili per fare cassa in caso di pedaggiamento.

Il testo dell'Avviso di Consultazione, evidentemente per necessità "promozionale", non fa alcun cenno ai contenziosi pendenti presso il TAR e il Tribunale di Milano così come ignora i dubbi legati alla nuova progettazione che necessiterebbe di un ulteriore passaggio al CIPE, visto i sostanziali cambiamenti previsti.
Ancora una volta la società  concessionaria dimostra la propria totale inaffidabilità .
Fino a quando le Comunità  dovranno sopportare di avere questa spada sulla propria testa?

NB: segnaliamo che la "Procedura aperta ex art. 60 del D.Lgs. 50/2016 per l’affidamento del Progetto Operativo di Bonifica e/o di messa in sicurezza, ai sensi del D.Lgs. 152/2006 e del coordinamento della sicurezza in fase di progettazione, delle aree dell’incidente ICMESA contaminate da diossina ed interessate dal tracciato Autostradale Pedemontana" si è chiusa con 2 partecipanti entrambi ammessi: HDC Italia srl con sede a Milano e St&a srl anch'essa con sede a Milano.

Le offerte delle due società sono al vaglio della Commissione che attribuirà i punteggi per la parte tecnica ed economica.

Qui il testo dell’Avviso di Consultazione di mercato.

venerdì 26 ottobre 2018

La Brianza e la Lombardia in scena su Rai 3 col Cammino di Sant'Agostino

I testimonial del Cammino in Studio Rai con Sveva Sagramola
Le bellezze paesaggistiche, storico-religiose e ambientali della Brianza e della Lombardia sono andate in scena nei giorni scorsi in Rai a Roma, ove è stata registrata un’intensa puntata dedicata al Cammino lombardo di Sant’Agostino nella trasmissione Geo & Geo, guidata dalla nota conduttrice Sveva Sagramola e dal fotografo naturalista Emanuele Biggi. A illustrare il Cammino, le sue caratteristiche nonché la figura di S. Agostino sono intervenuti il Prof. Luigi Beretta dell’Associazione Storico-Culturale Sant’Agostino di Cassago Brianza e Renato Ornaghi, dell’Associazione Cammino di Sant’Agostino di Monticello Brianza.

La trasmissione non ha mancato di mettere in rilievo altri aspetti peculiari di questo Cammino lombardo, quali la sua componente socio-psicologica grazie alla testimonianza del pellegrino di Nova Milanese Francesco Pasquali, e delle caratteristiche sia geo-morfologiche che “leonardesche” del territorio attraversato dai 620 km del percorso da Monza a Pavia, ben descritte dalla cassaghese Mariangela Riva, ONC (operatore naturalistico culturale) del Club Alpino Italiano.

La Chef Giovanna Passeri operativa ai fornelli nello studio Rai
A completare la rappresentazione del territorio non poteva ovviamente mancare la cucina locale illustrata dalla Chef Giovanna Passeri, titolare dell’omonimo agriturismo di Monticello Brianza.

Giovanna Passeri si è cimentata nella realizzazione del piatto forse più classico della cucina locale: la cassoeula con polenta. Non ha però tralasciato di testimoniare la crescente vocazione enogastronomica del territorio, assai vivace grazie alla nascita di aziende agricole ed alimentari nella filiera casearia, del vino, degli insaccati (su tutti, il celebre salame Brianza) nonché di altri vecchi e nuovi cultivar locali: quello tradizionale delle erbe aromatiche ma anche i più innovativi, come ad esempio quello della spezia forse più preziosa al mondo: lo zafferano.

Come dessert, ha infine fatto da suggello al Cammino agostiniano la cosiddetta Torta della Felicità. Questa torta è stata realizzata dal pasticcere cassaghese Fausto Colzani sulla base di ingredienti illustrati da Agostino medesimo in una sua opera: il De Vita Beata, scritta durante la sua permanenza a Rus Cassiciacum dall’autunno del 386 alla primavera del 387.

La trasmissione di Geo & Geo, integrata da un’uscita “sul campo” da parte di una troupe Rai lungo il fiume Adda, andrà in onda su Rai3 nel pomeriggio del prossimo Venerdì 2 novembre 2018 alle ore 17:00.

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