Esempio taglio a sfalcio ridotto. Fonte immagini: Comune di Milano |
Negli ultimi anni, la pratica dello sfalcio ridotto dell'erba ha guadagnato sempre più attenzione nelle città italiane, tra cui Milano, grazie ai numerosi benefici ambientali ed ecologici che comporta. Questa tecnica, già diffusa in molti Paesi europei, consiste nella riduzione della frequenza di taglio dell'erba, permettendo alle piante di completare il loro ciclo vegetativo fino alla fioritura e alla produzione di seme. Questo approccio non solo favorisce la biodiversità, ma apporta anche notevoli vantaggi alla qualità del suolo, all'aria e al risparmio di risorse.
I benefici dello sfalcio ridotto
Salvaguardia della biodiversità:
- La crescita naturale dell'erba crea un habitat ideale per api, insetti impollinatori, uccelli e piccoli mammiferi. Questi organismi svolgono un ruolo cruciale nell'ecosistema urbano, contribuendo alla diversità biologica e alla salute generale dell'ambiente.
Risparmio di risorse e riduzione dell’impronta ecologica:
- Ridurre la frequenza degli sfalci significa anche diminuire l'uso di carburante per le macchine da taglio, l'acqua per l'irrigazione e i fertilizzanti. Questo porta a una gestione più sostenibile delle risorse, riducendo l'impatto ecologico complessivo della città.
Miglioramento della qualità del suolo:
- L'erba alta protegge il terreno dall'erosione e dagli effetti delle alte temperature, conservando al contempo più materiale organico. Questo migliora la struttura e la fertilità del suolo, rendendolo più resistente e produttivo nel tempo.
Miglioramento della qualità dell’aria:
- Le aree con erba più alta aiutano a ridurre gli inquinanti atmosferici, contribuendo a una migliore qualità dell'aria nelle aree urbane.
Mitigazione dei cambiamenti climatici:
- Le superfici erbose non tagliate frequentemente aiutano a mitigare gli effetti delle ondate di calore estivo, fornendo un ambiente più fresco e confortevole.
Il caso di Milano
Il Comune di Milano ha adottato con successo la pratica dello sfalcio ridotto in 54 aree verdi, coprendo una superficie di 1,3 milioni di metri quadri. Questa iniziativa ha portato alla crescita spontanea di specie autoctone, arricchendo i prati di biodiversità e garantendo una maggiore fornitura di servizi ecosistemici. La scelta agronomica di effettuare sfalci selettivi ha favorito la conservazione delle specie locali e la protezione del suolo.
Un’opportunità per Seregno
Nonostante i benefici evidenti, la pratica dello sfalcio ridotto non è ancora diffusa ovunque. Nella chat di Legambiente Seregno, alcuni cittadini hanno lamentato la ripresa dei tagliaerba nonostante le belle fioriture e la presenza di rifiuti sminuzzati dall’erba alta. Questi commenti evidenziano la necessità di un cambio di approccio anche a Seregno.
Adottare lo sfalcio ridotto a Seregno potrebbe apportare gli stessi vantaggi osservati a Milano. Ridurre la frequenza degli sfalci non solo favorirebbe la biodiversità locale, ma migliorerebbe anche la qualità del suolo e dell'aria, contribuendo a una gestione più sostenibile delle risorse. Inoltre, sensibilizzare i cittadini sui benefici di questa pratica potrebbe ridurre le lamentele e aumentare la consapevolezza ambientale.
Sfalcio ridotto OK ma occorre pensarlo ed organizzarlo bene prima. Valutare dove e come non é una banalità come invece appare in alcune zone seregnesi. Per esempio dove si decide di tagliare si raccoglie per evitare strati di fieno e la priorità del taglio va alle rotatorie e spartitraffico non x bellezza ma per sicurezza!!
RispondiEliminaGrazie per il commento che centra alcuni punti essenziali. Certamente, l'individuazione delle aree a sfalcio ridotto non deve essere fatta a caso, ma richiede un'adeguata progettazione e l'operazione deve essere accompagnata da una corretta informazione alla popolazione. Sappiamo che questi temi sono stati già portati all'attenzione dell'amministrazione comunale da parte di Legambiente e WWF. Questo tema è stato preso in considerazione anche nel Piano del Clima che il Comune di Seregno sta adottando. Speriamo che dalle parole si passi ai fatti. Su questo argomento avevamo già dedicato il post: "Aree a sfalcio ridotto: una buona pratica che vorremmo vedere anche in Brianza", che potete leggere cliccando qui.
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