Fonte immagine: Comune San Lazzaro di Savena |
Sono sempre di più i comuni che stanno avviando buone pratiche per favorire la biodiversità floristica e faunistica nelle aree urbane. Una di queste pratiche consiste nella creazione di aree a sfalcio ridotto in aree verdi e parchi pubblici, ovvero zone a bassa manutenzione.
Una minore frequenza degli sfalci comporta anche una riduzione delle emissioni climalteranti e inquinanti in atmosfera, contribuendo al miglioramento della qualità dell’aria urbana. Secondo uno studio portato avanti dall’ Orto botanico del Comune di Bergamo in un prato di erba non sfalciata, rispetto al «green» di un campo da golf vengono percepiti almeno cinque gradi di calura in meno.
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In genere i comuni decidono di avviare la sperimentazione in aree marginali e a minor fruizione per poi coinvolgere l'intera area urbana. Nelle zone inviduate, appositamente delimitate e/o indicate da cartellonistica, l’erba viene sfalciata con una minore frequenza per lasciare spazio alla fioritura spontanea di un numero maggiore di piante. Questo permette di offrire uno spettacolo cromatico notevole per i cittadini ma soprattutto di fornire un maggiore sostentamento agli insetti impollinatori e di dare rifugio per la microfauna.
Gli interventi su queste aree vengono, di solito, anche arricchite da siepi, piantumazioni e/o rifugi per impollinatori (i cosiddetti “bee-hotel”) e per la fauna selvatica, rendendo queste aree delle vere e proprie oasi di biodiversità. Vengono poi creati appositi sentieri sfalciati per rendere fruibili le aree più grandi, favorendo il passaggio ai cittadini.
Fonte: Comune San Lazzaro di Savena
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