venerdì 31 marzo 2023

Aperte le iscrizioni del corso di formazione per educatori ambientali organizzato da Legambiente Cinisello Balsamo


Legambiente di Cinisello Balsamo organizza un corso di formazione gratuito per educatori ambientali rivolto ai giovani tra i 18 e i 30 anni.

DI COSA SI TRATTA?
Un percorso di formazione per esplorare metodologie e pratiche innovative per affrontare in classe e in contesti informali i principali temi ambientali.

A CHI È RIVOLTO?
Rivolto ai giovani tra i 18 e i 30 che vivono a Milano, Monza e nelle rispettive province che sono interessati a sviluppare e rafforzare conoscenze e competenze per realizzare attività di educazione e divulgazione ambientale sul territorio.

DOVE E QUANDO?
Gli incontri si svolgeranno presso il Centro di Educazione Ambientale in via Giolitti 33 a Cinisello Balsamo dalle 14:00 alle 18:00 nelle seguenti date:

  • 22 aprile 2023
  • 6 maggio 2023
  • 13 maggio 2023
  • 20 maggio 2023

Il corso prevede la partecipazione in presenza a 4 incontri di 4 ore ciascuno e la visione asincrona di 4 webinar della durata di massimo un’ora. È richiesta la partecipazione ad almeno 75% del corso (3 incontri su 4) per ricevere l’attestato di partecipazione.

INFORMAZIONI E ISCRIZIONI
La partecipazione è gratuita e dedicata a un massimo di 15 candidati. Per iscriversi è necessario compilare il form al seguente link entro e non oltre il 15 aprile 2023. Per ulteriori informazioni contattare Sara a sara@cinisellolegambiente.net

Incredibile ma vero! Per la Regione Lombardia costruire Pedemontana non consuma il suolo

Foto di repertorio dei cantieri di Pedemontana

 a cura del COORDINAMENTO AMBIENTALISTA OSSERVATORIO PTCP DI MB


Ogni giorno leggiamo sulla stampa e sentiamo ora anche sulle reti televisive e in alcuni programmi elettorali che è del tutto sbagliato consumare nuovo suolo agricolo per motivi idrogeologici, produttivi, paesaggistici, ecosistemici e in estrema sintesi ambientali. Numerose sono le proposte di legge sul consumo di suolo a livello nazionale che giacciono da anni in Parlamento, anche in recepimento di alcune direttive dell’Unione Europea che mira a conseguire l'obiettivo di un consumo netto di suolo pari a zero entro il 2050. Taluni sostengono che tale compito spetti alle Regioni, dopo la riforma del Titolo V° della Costituzione.


Anche la Regione Lombardia, dopo anni di non ascolto di petizioni nazionali e proposte di legge di iniziativa popolare, ha approvato nel 2014 le legge n. 31 che dovrebbe tendere alla riduzione del consumo di suolo, con meccanismi “a cascata” sui diversi piani territoriali, a partire da quello regionale (PTR), poi quelli provinciali (PTCP) e infine quelli comunali (PGT).

In realtà, oltre ad aver accumulato ritardi di diversi anni rispetto a quelli previsti da quella stessa legge, questa contiene alcuni escamotage e alcune definizioni che la rendono praticamente inutile, se non peggio.

Ci riferiamo in particolare all’art. 2, che definisce il consumo di suolo, che recita, alla lettera

c):“consumo di suolo: la trasformazione, per la prima volta, di una superficie agricola da parte di uno strumento di governo del territorio, non connessa con l'attività agro-silvo-pastorale, esclusa la realizzazione di parchi urbani territoriali e inclusa la realizzazione di infrastrutture sovra comunali;”. 

Ma non è così.

Infatti il comma 4 sempre dell’articolo 2 dice però: “La Giunta regionale, con deliberazione da approvare entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, sentita la competente commissione consiliare, definisce i criteri di individuazione degli interventi pubblici e di interesse pubblico o generale di rilevanza sovracomunale per i quali non trovano applicazione le soglie di riduzione del consumo di suolo di cui alla presente legge”.

Naturalmente la deliberazione è arrivata (DGR 1141 del 14/01/2019) ed esclude le opere di rilevanza sovracomunale come, per esempio, le infrastrutture stradali, contraddicendo logicamente quanto sentenziato al punto c) della stessa Lr 31/2014, sopra letteralmente riportato.

Facciamo però qualche esempio concreto per capire gli effetti pratici di tale statuizione.

La contrastata autostrada Pedemontana Lombarda che, secondo alcune stime di massima da noi effettuate, ha consumato per la parte già realizzata e consumerebbe ulteriore suolo (attualmente libero da edificazioni), per complessivi 3 milioni di metri quadrati (comprensivi dei collegamenti secondari), è come se non esistesse. Questo non è consumo di suolo? Per la Regione no, e sarà così nei Piani territoriali sotto ordinati (PTCP e PGT).



Si consideri che il Piano provinciale (PTCP di MB), che ha recepito le indicazioni del Piano territoriale regionale (PTR) indica ai 55 Comuni della Provincia di ridurre la soglia del consumo di suolo del 45%, per circa 4 milioni di mq complessivi. Operazione resa quasi inutile nella realtà a livello territoriale sovracomunale in quanto la riduzione ipotizzata verrà fortemente compromessa dal passaggio di Pedemontana (3mln di mq non computati come consumo di suolo). Una vera beffa!

Anche nel comasco, Provincia a noi prossima, si rischia il ripetersi di questa condizione, laddove è progettata la realizzazione della Canturina bis, una strada di collegamento che interessa più comuni. Un’arteria il cui tracciato andrà ad interessare aree tutelate come zone di riqualificazione ambientale ad indirizzo agricolo, zone di riqualificazione ambientale ad indirizzo naturalistico e zone di tutela naturalistica dentro i confini del Parco Regionale Groane-Brughiera. Regione Lombardia ha messo a bilancio buona parte dei fondi necessari, impegnandosi a trovarne la copertura economica completa.

Oppure, prendiamo il previsto prolungamento della M5 a Monza, opera sovracomunale, dove, a sud della Città, nel quartiere Casignolo, si prevede la realizzazione di un grosso deposito - officina di quella metropolitana, il quale consumerà circa 20 ettari di suolo agricolo oggi coltivato. S’è preferito utilizzare una superficie libera invece di recuperarli su aree dismesse (es. ex Falck di Sesto). Anche questi 20 ettari non verranno considerati come consumo di suolo?


Per la Regione, nessuna differenza tra piastroni di cemento e asfalto e aree agricole o tutelate che invece dice di voler preservare per non consumare altro suolo libero. Questo fatto è tanto più grave in una Regione e in una Provincia, quella di Monza e Brianza, certificata da tutti i rapporti come la “maglia nera” e la peggiore in Italia per suolo consumato e caratterizzata da un livello altissimo di antropizzazione e urbanizzazione.

La contraddizione è reale e sarà evidente: il consumo di suolo misurato da ISPRA nei comuni interessati da queste opere sarà impietoso, così come i costi enormi generati dalla perdita di suolo libero. Dati già evidenti negli anni passati nei comuni attraversati dalla Tangenziale Est Esterna e dal tratto già realizzato di Pedemontana.


C’è solo da auspicare un ripensamento della Regione e soprattutto dei Comuni che vedono quelle infrastrutture sovracomunali passare sul proprio territorio. Serve una legge chiara, da applicare senza scappatoie, che sia veramente utile per arrestare la cementificazione indiscriminata della Brianza e in Lombardia.

Mobilità sostenibile e "Green Lane" a Meda. Le proposte delle associazioni ambientaliste all'amministrazione comunale

Mappa generale della Geen Lane. (per ricevere il file con maggiore risoluzione scrivere a: sfamiglia@gmail.com)

Riceviamo e pubblichiamo 

 

Sinistra e Ambiente-Impulsi, Legambiente Seveso, 
Comitato Parco Regionale Groane-Brughiera
incontrano l’amministrazione di Meda per parlare di ciclabilità.

Lunedì 27/3/2023, Sinistra e Ambiente-Impulsi di Meda presente con Alberto Colombo, Legambiente Seveso rappresentata dal Presidente Maurizio Zilio e da Gemma Beretta, il Comitato per il Parco Regionale Groane-Brughiera con il Presidente Tiziano Grassi si sono incontrati con il Sindaco di Meda, Luca Santambrogio e con l’Assessore con deleghe a Urbanistica e Ambiente, Andrea Boga.
 
L’incontro, chiesto dai gruppi ambientalisti aveva come oggetto un confronto sulla mobilità sostenibile a Meda e la creazione di una rete ciclabile cittadina che si implementi con il progetto “Green Lane – corsia o sentiero verde”. Per questo, invitato dai gruppi locali, era presente anche Gianluca D’Amato del comitato per la Green Lane che ha informato sulla sua storia e la sua configurazione.

I gruppi hanno illustrato la necessità di lavorare per la creazione di piste ciclopedonali che sul territorio del Comune di Meda colleghino tra loro i Punti di Interesse (PDI) della vita quotidiana quali scuole, uffici comunali, luoghi culturali e storici, luoghi di socialità. 
Il fine è quello di incentivare ed innescare l’uso della bicicletta per gli spostamenti brevi (4-5 km) desaturando una viabilità caotica per la prevalenza dell’auto.
In aggiunta ai punti di interesse della Green Lane a Meda riguardanti l’interscambio trasportistico e il patrimonio storico/culturale e ambientale già presi in considerazione e corrispondenti alla Stazione ferroviaria FNM, alla Villa Antona Traversi e Chiesa di San Vittore, ai Boschi della Brughiera con la Zoca dei Pirutit e alla Ciclovia Meda-Milano, anche le scuole secondarie superiori quali il liceo M. Curie, l’istituto commerciale Milani, il Centro di Formazione Professionale Terragni, costituiscono poli scolastici da rendere accessibili alla mobilità lenta.
 
Altri luoghi collegabili sono gli istituti delle scuole primarie e secondarie dell’obbligo (Anna Frank, Diaz, Traversi, S. Giuseppe, S.Giorgio, Tre Venezie) così come gli oratori, il centro sportivo, le chiese, il centro anziani, i parchi e le aree verdi ecc.
Importante risulta l’utilizzo dell’asta spondale del Tarò/Certesa che può costituire un collegamento nord/sud. 

Si tratta quindi di progettare, finanziare e realizzare ciclopedonali in sede propria che consentano una mobilità differente, meno impattante ed invasiva di quella costituita dall’uso costante dell’auto anche laddove se ne potrebbe fare a meno. 

Avere percorsi che permettano gli spostamenti casa-lavoro e casa-scuola con l’uso della bicicletta in ambito urbano e interurbano anche per le incombenze quotidiane, evitando il ricorso all’auto privata, segnerebbe un primo passo per una transizione ecologica corretta, migliorando la qualità della vita.
 
L’”urban lane” medese complementerebbe la Green Lane, progetto a cui aderiscono ora 7 comuni - tra cui Meda. Progetto originariamente nato dal basso da una idea condivisa dalle associazioni del territorio a partire dal Comitato Associazione Sacra Famiglia di Cesano Maderno.
La Green Lane ha ricevuto alcuni finanziamenti provinciali per alcuni completamenti di collegamento e per la progettazione sovraccomunale. Una pianificazione locale è possibile, approfittando dell’elaborazione del nuovo PGT e definendo un Piano cittadino delle Ciclabili, adeguatamente coperto da risorse finanziarie per concretizzare in tempi brevi la realizzazione dei percorsi identificati.
 
L’amministrazione s’è dichiarata aperta ed interessata ad agire per la ciclopedonabilità annunciando che opererà in fase di pianificazione sul Documento di Piano legato ad un Masterplan del Verde, dove verranno identificate “4 vie verdi” con tracciati ciclabili (via Trieste, via Cialdini, via Indipendenza, via Angeli Custodi) ed “una via azzurra” (il torrente Tarò/Certesa) e che questo documento sarà oggetto di prossima illustrazione e confronto. 
Da parte dei presenti, è stato chiesto un coinvolgimento per identificare i punti di interesse su cui costruire la ciclabilità comunale, annunciando attenzione ai contenuti del nuovo PGT e osservazioni allo stesso. 
 
Misureremo la reale volontà di questa amministrazione sulla base delle azioni e degli atti che attuerà per rendere Meda ambientalmente sostenibile.
 
Sinistra e Ambiente-Impulsi Meda, 
Legambiente Circolo Laura Conti - Seveso, 
Comitato Parco Regionale Groane-Brughiera

mercoledì 29 marzo 2023

Come saranno i cantieri della metrotranvia a Seregno

Rendering del capolinea a Seregno

A breve partiranno i cantieri per la realizzazione della metrotranvia a Seregno. In fase di progettazione sono stati individuati otto cantieri e 11 tratte (più il cantiere del deposito, che interessa la parte est di viale Europa.

Il percorso della metrotranvia a Seregno

Come saranno i cantieri


I cantieri saranno aree mobili che si estenderanno di volta in volta a cavallo di due incroci principali, con uno sviluppo longitudinale di lunghezza ridotta rispetto ai cantieri tradizionali di questo tipo, tra i 100 ed i 700 m c.a, in modo da garantire la più completa transitabilità trasversale attraverso gli incroci più critici, garantendo, per quanto possibile, un’ampiezza costante delle carreggiate stradali esistenti nelle varie fasi.
In via del tutto generale l'ordine delle lavorazioni prevede la seguente sequenza:

  1. Smantellamento linea esistente e realizzazione viabilità di progetto e sistemazioni urbane su un lato.
  2. Realizzazione viabilità di progetto e sistemazioni urbane sul lato opposto.
  3. Realizzazione di linea tranviaria e relative tecnologie al centro/lato.
  4. Attesa di collaudo.

Nell'ultima fase verranno aperti e resi fruibili gli incroci stradali, che verranno eseguiti modificando alcune configurazioni in termini spaziali/temporali sostanzialmente modificano l’estensione del cantiere realizzando piccoli tratti promiscui di linea in corrispondenza delle immissioni viarie sull'asse principale.

Realizzazione di nuova linea tranviaria

Posa platea calcestruzzo (immagine tratta dal web)

La tipologia di cantiere presente a Seregno sarà costituita da quattro fasi realizzative "standard":

  • la prima fase generalmente prevede la cantierizzazione del lato est della sezione stradale e il mantenimento dei flussi viari sul lato ovest su sede stradale già esistente. Le operazioni previste in questa fase prevedono la realizzazione della nuova viabilità stradale di progetto lato ovest. In questa fase è spesso prevista la realizzazione di una corsia provvisoria da utilizzarsi nella successiva fase di cantiere, per lo spostamento della viabilità dal lato ovest al lato est della sezione stradale.
  • nella seconda fase la corsia provvisoria da realizzare è da intendersi come area di sedime tranviario di progetto strettamente necessaria da adibire temporaneamente ad uso del traffico, la cui sezione, quindi, non è costante ma varia al variare del cantiere;
  • la terza fase, invece, prevede la costruzione complessiva dell'infrastruttura tranviaria compresa delle sue tecnologie, all’interno di un cantiere posto a centro carreggiata, con i flussi viari ai lati, che non interferisce con gli accessi trasversali. In questo modo l’impatto sul traffico viario si riduce al minimo, dato che, i flussi di traffico, a meno di poche eccezioni individuate, non vengono interrotti, né durante lo smantellamento della tranvia esistente né durante la costruzione della nuova linea.
  • la quarta fase è invece una fase di attesa del collaudo, a lavori finiti, che prevede la recinzione leggera della linea a bordo cordolo.


Accessibilità privata e passi carrabili

L'incrocio tra via Colzani e viale Edison

In tutte le fasi verrà garantito l’accesso pedonale agli edifici prospicienti i cantieri e passaggi pedonali provvisori per l'attraversamento delle strade. Gli accessi carrabili alle proprietà private ed alle attività commerciali esistenti verranno mantenuti durante le fasi di lavoro mediante appositi corridoi delimitati con la stessa recinzione di cantiere ed in funzione dell’avanzamento dei lavori, però, previa comunicazione agli interessati almeno 7 giorni prima, potranno essere chiusi gli accessi per lo stretto tempo necessario all'esecuzione delle lavorazioni nel tratto frontistante l'accesso carrabile. Per quanto riguarda ai passi carrabili inerenti le attività industriali e commerciali esistenti lungo l’area d’intervento, in funzione dell’avanzamento del cantiere e concertato assieme ai competenti uffici comunali di prevede per ognuno di detti passi carrai una possibile alternativa allo sviluppo del varco di cantiere in modo da garantirne l’operatività in qualsiasi fase di avanzamento dei lavori. Quando le operazioni di cantiere non permetteranno gli accessi (ad esempio quando le macchine interferiscono con il proprio raggio di azione o per motivi geometrici del cantiere) verranno concordate le modalità operative fra gli addetti del cantiere e i titolari dei passi carrabili, al fine di mitigare il più possibile il fastidio per le suddette attività. In ogni caso verrà sempre mantenuta la possibilità di accesso ad eventuali mezzi di soccorso.

Gestione del traffico – viabilità alternativa

Viabilità di cantiere tra le vie Einstein, Pacini, Ripamonti e Borromeo


In alcuni cantieri, durante singole fasi dei lavori è necessario provvedere all’interruzione di alcuni sensi di marcia, con la creazione di viabilità alternative.
Questa situazione riguarda soprattutto l’area tra le vie Einstein, Pacini, Ripamonti e Cardinale Borromeo.

 

Rendering del deposito della metrotranvia in via Europa, al confine con Desio

Per scaricare la presentazione della metrotranvia a Seregno (in formato pdf) cliccare qui.

Per monitorare i lavori della metrotranvia Milano Parco Nord - Seregno cliccare qui.

Aprile: le passeggiate creative dell'associazione "Sentiero dei sogni"


Sabato 1° aprile – Saronno Parco del Lura, "Si levò la primavera al cielo – viaggio nella vita e nella poesia di Pablo Neruda”, info e iscrizioni: https://nerudasaronno.eventbrite.it


16 aprile - Como, Il museo e altri primati. Sulle orme di Paolo Giovio. Un percorso con visite guidate alla scoperta del creatore del primo museo e del mito di "Como patria dei due Plinii", iscrizioni: https://gioviomuseo.eventbrite.it


22 aprile - Blevio, Arte e profumi sulle orme di Plinio
Una passeggiata dedicata all'arte e ai profumi, che collega Plinio con i talenti di creativi internazionali che vivono e operano a Blevio, iscrizioni: https://blevioplinio.eventbrite.it

lunedì 27 marzo 2023

All'Oasi WWF del Caloggio buon successo dell'iniziativa "Biologico ... è Natura"


L'iniziativa "Biologico....è NATURA" che si è svolta ieri, domenica 26 marzo, all'Oasi WWF del Caloggio (Bollate) è stato un successo che ha visto la partecipazione di circa 30-40 persone, alcune famiglie e molti "cittadini" che non avevano mai visitato l'Oasi, i Fontanili e la limitrofa azienda Agricola Biologica Parolo.
 


Soddisfatto Maurizio Minora, responsabile dell'Oasi WWF, che ha dichiarato: "Molto interesse ha suscitato la visita guidata alle arnie che hanno trovato casa nell'Oasi, con le spiegazioni dei nostri apicoltori (alcuni anche Guardie Volontarie WWF) e la successiva visita alle coltivazioni di mirtilli e piccoli frutti biologici lungo il sentiero ad anello che conduce ai Fontanili, ultima propaggine del Caloggio".

 


 

Una serata alla scoperta della flora spontanea del Parco di Montevecchia e del Curone


Venerdì 31 marzo 2023 alle ore 21
Presso il Centro Visite di Cascina Butto del Parco di Montevecchia e della Valle del Curone
Località Butto 1 a Montevecchia
 

Serata dedicata alla biodiversità della flora del Parco e alle inaspettate novità che riserva.
 

Per l'occasione verrà presentato il nuovo numero di "Natura", rivista di Società Italiana di Scienze Naturali ed edita da Museo di Storia Naturale di Milano, dedicato alla flora spontanea del Parco.

sabato 25 marzo 2023

Meda. Che relazione c'è tra il consumo di suolo e la (mancata) ricarica della falda acquifera?

Copertina del rapporto Unesco 2022 "Acque sotterranee: rendere visibile la risorsa invisibile" (scaricabile cliccando qui)

Riprendiamo alcune riflessioni di Gianni Del Pero, presidente delegato WWF Lombardia, sulla relazione tra il consumo di suolo e lo spreco d'acqua.

"Il consumo di suolo incide sullo spreco di acqua che non si infiltra in falda ma buttiamo in fognatura. Quattro conti fatti per Meda sugli effetti del consumo di suolo sulla disponibilità di acqua. Oggi "diamo i numeri": le "quattro gocce" di pioggia cadute oggi a #Meda (8 millimetri su 8,31 kilometri quadrati) corrispondo a "soli" 665000 metri cubi cubi (665 milioni di litri). Con un consumo di suolo del 53% (cioè superfici impermeabilizzate con cemento e asfalto) nella nostra citta' "abbiamo buttato" in fognatura 352000 metri cubi d'acqua "fresca e pulita" che rimpiangeremo in estate. L'anno scorso persi 12000 metri quadri (poca roba, "solo" 12000 metri cubi d'Acqua pulita in fogna) quest'anno abbiamo già in programma di "buttare via" altre decine di migliaia di metri cubi d'acqua costruendo per decine di migliaia di metri quadri in Via Cialdini, in Via Gagarin, Via Cadorna, Via Piave, la dove c'era l'erba ora c'è...
Cambiamenti climatici e consumo di suolo, riscaldamento globale e siccità che siano due facce della stessa medaglia?"

venerdì 24 marzo 2023

Canzo. Presidio alla Comunità Montana per ribadire 'no' agli impianti sul Monte San Primo!


Si è tenuto ieri sera, giovedì 23 marzo, un presidio organizzato dal Coordinamento 'Salviamo il Monte San Primo' davanti alla sede della Comunità Montana riunita in assemblea. A manifestare sul piazzale oltre 50 persone, con alcune che indossavano scarponi e sci portati a spalla, a simboleggiare l'assurdità di un progetto per impianti sciistici e innevamento artificiale in una condizione di riscaldamento globale che stiamo vivendo.
 
Il Coordinamento ha provveduto a distribuire ai sindaci convenuti in assemblea, una lettera aperta (vedi sotto) in cui si motiva ancora una volta la contrarietà al progetto di fattibilità approvato dalla Comunità Montana e dal Comune di Bellagio.


Una rappresentanza dei manifestanti ha avuto modo di incrociare sulla porta della Comunità Montana la presidente Patrizia Mazza, la quale ha promesso di incontrare a breve il Coordinamento formato dalle 32 associazioni.
"La nostra richiesta - è stato ribadito - è che l'incontro avvenga prima di Pasqua e sulla base dello stralcio del progetto di fattibilità già approvato, che prevede appunto nuovi impianti sciistici e innevamento artificiale,  parcheggi e parchi gioco".
Il Coordinamento ha annunciato che è pronto a presentare e dicutere delle controproposte, che tengano conto anzitutto dell'equilibrio ecologico della montagna, senza quindi nuovi impianti o infrastrutture che, invece, snaturerebbero il contesto ambientale.


Coordinamento 'SALVIAMO IL MONTE SAN PRIMO'


Al Presidente della Comunità Montana del Triangolo Lariano
Ai membri dell’Assemblea della Comunità Montana del Triangolo Lariano

Oggetto: Progetto per il Monte San Primo "OLTRELARIO: Triangolo lariano meta dell’outdoor"

Egregio Sig. Sindaco/Consigliere,
l'Assemblea a cui oggi partecipa ha, lo scorso anno, approvato un finanziamento per un progetto da 2 milioni di euro totali che prevede nuovi impianti sciistici e l’impianto per l'innevamento artificiale delle ex piste da sci del monte San Primo, oltre alla deprecabile trasformazione di luoghi di montagna in parchi giochi in quota.
 
La stagione invernale appena conclusa, con pochissima neve e pioggia e sbalzi di temperatura che hanno sciolto completamente il sottile manto nevoso, ha mostrato anche l’azzardo di un tale investimento sotto gli aspetti di sostenibilità economica, tema che il progetto si guarda bene dall’affrontare.
 
Il parere dei climatologi sull’innevamento artificiale a bassa quota è noto. Nel servizio televisivo di Speciale TG1 “Le Alpi fragili” del 05.02 u.s., dedicato alla scomparsa della neve in montagna, l’unico intervistato a favore della realizzazione di nuovi impianti sciistici a bassa quota è stato il sindaco di Bellagio, mentre per esempio la vice sindaco di Valtournenche riconosceva che il futuro della montagna è senza neve, ovvero serve un turismo diverso.
Il 18 febbraio scorso a Erba abbiamo organizzato la presentazione del libro “Inverno liquido” (La crisi climatica, le terre alte e la fine della stagione dello sci di massa). Dall’incontro è emerso come sia anacronistico insistere nella realizzazione di nuovi impianti per lo sci a quote così basse. Inoltre con la crisi idrica che si prospetta, è assurdo pensare all’innevamento artificiale.
Riteniamo in ogni caso sbagliato, dal punto di vista della tutela dell’ambiente montano, trasformare la montagna in una specie di ‘luna park’, realizzando nuove piste ‘toboga’ in plastica e aree giochi. Al contrario, gli investimenti andrebbero orientati in altre direzioni, ad es. nella manutenzione dei boschi e dei pascoli, nella sistemazione dei sentieri esistenti, oltre che nell’introduzione di forme di mobilità sostenibile per gli escursionisti.

Vorremmo discutere, con la CM e con i Sindaci, dei progetti e dei relativi finanziamenti, anche in un incontro pubblico, visto che, a dispetto della trasparenza, i documenti (progetto di fattibilità e altri) non sono più disponibili per la cittadinanza sui siti istituzionali.
Purtroppo siamo ancora in attesa, dopo ben 4 mesi, di un incontro con il sindaco di Bellagio e con la presidente della CM che ha rinviato l’invito ad altri tempi.
Riteniamo che i cittadini e le associazioni (sono ben 32 quelle che compongono il ns Coordinamento) meritano maggior rispetto soprattutto quando si investono importanti risorse pubbliche.
Certi nella Sua attenzione, auspichiamo un Suo interessamento affinché la discussione dei progetti per il futuro del monte San Primo venga aperta al confronto.
Distinti saluti

Coordinamento ‘Salviamo il Monte San Primo’

Canzo, 23 marzo 2023

mercoledì 22 marzo 2023

WWF Lecco: lupi e orsi protagonisti del concorso “Disegniamo la natura”

Con oltre seicento disegni, il concorso di pittura online proposto da WWF Lecco, ha raddoppiato il numero dei partecipanti dello scorso anno.
Sabato l’esposizione dei disegni premiati, in occasione dell’Ora della Terra.


Disegno di Martina Cattaneo, Galbiate - Primaria 1, 2

Una valanga di disegni per il concorso di pittura online a premi per bambini della scuola primaria e ragazzi della scuola secondaria di primo grado, che ha raccolto in due settimane ben 614 disegni, più del doppio rispetto ai partecipanti dell’edizione 2022.

Il tema del concorso, lanciato dal WWF in collaborazione con il Parco Regionale del Monte Barro, era quello dei grandi carnivori che stanno tornando sulla catena alpina, lupi e orsi in particolare. Tecnica libera e spazio alla fantasia.

Tutte le opere sono state divise in tre categorie: una riservata ai bimbi delle prime due classi della primaria, una per quelli di terza, quarta e quinta, una riservata infine ai più grandicelli della scuola media. Particolarmente impegnativo il compito della giuria che per ogni categoria ha stilato una classifica con i dieci disegni più apprezzati.

Disegno di Agata Loizedda, Lecco - Primaria 3, 4, 5

“È stato pesante, dal punto di vista organizzativo, gestire un numero così alto di iscrizioni, ma vedere che dai 200 disegni della prima edizione siamo passati ai 300 della seconda ed ora addirittura ad oltre 600, ci ripaga di tutto il lavoro. I grandi numeri in termini di partecipanti li hanno fatti Lecco e Valmadrera, ma abbiamo ricevuto disegni da tanti paesi del circondario, con una partecipazione diffusa, oltre ogni nostra aspettativa. Ovviamente dobbiamo ringraziare anche quegli insegnanti che si sono spesi in prima persona coinvolgendo intere classi, ma soprattutto i tantissimi bambini che ci hanno saputo regalare un vero torrente di colori e di emozioni. ”.

Cinque i premiati per ogni categoria, che riceveranno ciascuno un'iscrizione annuale al WWF, una copia del volumetto “Gismund e gli altri”, nato dalla collaborazione tra WWF e Parco Regionale Monte Barro, e un dolcissimo uovo di Pasqua targato WWF. I classificati dal sesto al decimo posto riceveranno un attestato digitale personalizzato di partecipazione, realizzato appositamente per il concorso. Tutti quanti hanno inviato i loro disegni hanno comunque la soddisfazione di poterli vedere pubblicati sulla Galleria Fotografica del sito ufficiale WWF Lecco.

Disegno di Gloria Panizza, Abbadia Lariana - Secondaria 1, 2, 3

I vincitori del concorso, dal primo al quinto posto, potranno ritirare i loro premi sabato 25 marzo in piazza Garibaldi a Lecco, dove, in occasione dell’evento internazionale Earth Hour – L’Ora della Terra, WWF Lecco sarà presente con un tavolo di propaganda e con la tradizionale offerta primaverile di piante aromatiche. “Rosmarino e melissa, lavanda e timo, salvia, menta e maggiorana… anche una piccola piante officinale sui nostri balconi o nei nostri giardini, può rappresentare un piccolo segno di attenzione per gli insetti impollinatori, preziosi custodi della biodiversità.”

Sarà anche l’occasione per esporre e potere quindi ammirare i quindici disegni premiati.

Ecco la classifica completa per ciascuna categoria:




Come già per la scorsa edizione, anche quest’anno si è voluto premiare anche le scuole con il maggior numero di partecipanti, classifica dominata dalla Scuola Primaria IMA Lecco con oltre 150 disegni. I primi cinque istituti per numero di partecipanti riceveranno una bugbox, una casetta nido per insetti impollinatori selvatici, offerta da WWF Lecco, da posizionare in uno spazio verde interno o adiacente la scuola, per favorire la presenza di insetti impollinatori.

Queste le cinque scuole con più presenze, che saranno contattate da WWF Lecco nei prossimi giorni, per la consegna del premio loro destinato: la bugbox del WWF potrà anche essere una simpatica opportunità di didattica ambientale per gli insegnanti.


Classifiche, disegni premiati e l’intera Galleria fotografica sono pubblicati sul sito ufficiale WWF Lecco, alla pagina: https://wwf.lecco.it/dn-classifiche-2023.

È allarme siccità nei torrenti del Canturino!


È allarme siccità nei torrenti del Canturino. Nei giorni scorsi alcuni attivisti del Circolo Ambiente "Ilaria Alpi" hanno avuto modo di monitorare alcuni torrenti nell'area canturina, attestando una situazione di grave siccità, come dimostrano le foto qui pubblicate.


Nel Terrò, nella zona compresa tra Alzate Brianza e Cantù, il letto del torrente è completamente asciutto e sembra di vedere più un sentiero che non un corso d'acqua!  Dichiara Marco Jussen, membro del Circolo: “Il torrente Terrò è secco praticamente dalla scorsa estate, nella zona che va da Orsenigo a Cantù non c’è traccia di acqua. Il letto del torrente e così le aree circostanti, mantengono i colori tipici dell’autunno e ciò è particolarmente grave in una zona umida come la Brughiera. La siccità che interessa i laghi ed i fiumi principali sta colpendo anche i corsi d’acqua secondari con conseguenze negative per flora e fauna. La verde Brianza sta diventando sempre meno verde e le previsioni per l’estate non sono ottimistiche”.


Stessa situazione disastrosa quella verificata al confine tra Brenna, Inverigo e Carugo e in particolare nella sorgente della 'Testa del Nan' situata proprio nella zona confinante tra i tre Comuni. La sorgente, dove normalmente è presente acqua, è invece completamente asciutta, e l’area si presenta come un paesaggio spettrale. Dichiara Antonio Bertelè, sempre del Circolo Ambiente “Ilaria Alpi”: “Arriva la primavera e la natura si sta risvegliando dopo un inverno tutt’altro che rigido. Quello che dobbiamo rilevare è che la siccità colpisce sempre più duro. Ne è un esempio drammatico la situazione alla Testa del Nan, in territorio di Carugo, al confine con Brenna ed Inverigo. Al posto dell’acqua risorgiva, si vede il fondo del fontanile con le erbe e piante palustri, ormai del colore del fieno secco. Di acqua nemmeno l’ombra. Con la Testa del Nan iniziava la Roggia Borromea, che portava l’acqua fino a Cesano Maderno attraverso una canalizzazione che riveste importanza anche dal punto di vista archeologico. Con la siccità che dura ormai da un anno e mezzo, cosa dobbiamo aspettarci ancora?”.

Il Circolo Ambiente "Ilaria Alpi" torna quindi a lanciare l’allarme per le gravissime conseguenze che corre il nostro territorio a causa della siccità, a partire proprio dalla condizione dei torrenti e delle sorgenti, ormai all’asciutto da troppi e troppi mesi!

Il 22 Marzo è la ‘Giornata mondiale dell'Acqua’, ma quale se c'è la siccità?

Il Lambro a Scarenna

di Roberto Fumagalli, presidente del Circolo Ambiente “Ilaria Alpi”

Il 22 marzo si celebra come ogni anno la ‘Giornata mondiale dell'Acqua’, una ricorrenza importante che celebra il valore di questo elemento fondamentale per la nostra vita e per la vita del nostro Pianeta. Però questo stesso elemento - l'acqua appunto - è messo fortemente a rischio dai comportamenti dell’uomo: le attività umane hanno innescato i cambiamenti del clima e il conseguente riscaldamento globale, che stanno determinando sempre più squilibri a livello di disponibilità delle risorse naturali e dell'acqua in primis. Lo stiamo vedendo con la forte siccità che colpisce alcune regioni, il Nord Italia e le nostre stesse province. Territori in cui da 1 anno e mezzo mancano precipitazioni sufficienti a garantire la giusta quantità di acqua per la natura e per le diverse funzioni. Il rischio è, se si va avanti così senza piogge, che l'acqua diventi sempre più scarsa, anche quella ad uso potabile; in alcuni territori si rischia di dover intervenire con le autobotti per rifornire gli acquedotti, cosa già successa in passato in coincidenza con precedenti periodi di prolungata siccità. Occorre che la politica trovi il modo di tutelare al meglio le risorse idriche, preservandole da usi speculativi o da cattiva gestione. Ma i segnali che arrivano vanno nella direzione peggiore. 


Nonostante il vittorioso Referendum del 2011 contro la privatizzazione dell’acqua, il rischio speculazione è sempre in agguato: lo scorso 16 dicembre 2022 è stato approvato dal Consiglio dei Ministri il decreto attuativo della legge sulla concorrenza che introduce limitazioni alla gestione pubblica dei servizi idrici da parte dei comuni, favorendo quindi processi di privatizzazione delle gestioni.

Anche nel nostro territorio sta aumentando il consumo di suolo, ovvero l'impermeabilizzazione dei terreni che limita la ricarica delle falde. E poi l'artificializzazione dei corsi d'acqua, con gli effetti che abbiamo visto per il fiume Lambro e per i suoi affluenti. Infine occorre evitare usi impropri come ad esempio utilizzare l’acqua per l’innevamento artificiale in montagna, come nel caso del pessimo progetto che riguarda il Monte San Primo.


Tocca quindi alle Istituzioni e a tutti noi cittadini impegnarsi per difendere l'ambiente, il territorio e l'acqua, da tutelare e rispettare con la massima attenzione.

domenica 19 marzo 2023

Groane e Brughiera: un Parco che conta ...le farfalle!


Le farfalle sono un importantissimo bio indicatore dello stato di un ambiente, spesso vengono definite le “guardiane” dell’ambiente e per questo motivo il Parco delle Groane e della Brughiera Briantea ne verifica costantemente la presenza attraverso accurati monitoraggi.

All’osservazione e al monitoraggio delle farfalle, tecnicamente European Butterfly Monitoring Scheme (eBMS) è dedicata la prossima Serata Naturalistica organizzata dalle Gev del Parco delle Groane in programma mercoledì 22 marzo 2023 dalle 21 nell’auditorium di via della Polveriera a Solaro.

Dal 2021 nel Parco delle Groane e della Brughiera Briantea sono stati attivati due transetti di monitoraggio gestiti dalle Guardie ecologiche volontarie. Si tratta di sentieri di osservazione che le Gev percorrono a piedi più volte a settimana, appuntando e catalogando i lepidotteri osservati.
Nel corso della serata di mercoledì, Michele Salvan, dottorando dell’Università degli Studi di Torino spiegherà la storia,  gli scopi e l’attività dell’eBMS, confrontando i dati nazionali e locali raccolti.

All’interno del Parco le due aree di riferimento e osservazione sono una nella zona Nord, che corrisponde al sito della Fontana del Guercio, nel Comune di Carugo, la seconda più a Sud, all’interno della pineta di Cesate. Si tratta di due ambienti protetti, zone speciali di conservazione. La presenza dei lepidotteri, i “guardiani” dell’ambiente, viene studiata dalle Guardie ecologiche volontarie del Parco, specializzate in studio delle biodiversità.

sabato 18 marzo 2023

1944-1945: Le incursioni aeree sulla Brianza comasca. Bombe su Erba e sulla galleria del Terrò


Il Gruppo Naturalistico della Brianza, insieme con l’Amministrazione Comunale e la Biblioteca di Brenna, organizzano per martedì 21 marzo 2023, alle ore 21.00, presso la Biblioteca di Brenna, l’incontro “1944-1945: bombe su Erba e sulla galleria del Terrò. Le incursioni aeree sulla Brianza comasca, immagini e documenti” a cura del ricercatore storico Raffaele Serio. Interverranno l’Assessore comunale Alessandro Nardin e il Presidente del Gruppo, Roberto Cerati.
In seguito ai tragici bombardamenti di Erba (30 settembre/1 ottobre 1944), la guerra finì per coinvolgere anche località minori della zona e la linea ferroviaria Como-Lecco.

Nella primavera del 1945 le forze alleate bombardarono la galleria ferroviaria tra Anzano del Parco, Brenna e Cantù. Erano le ultime incursioni, il mese successivo la guerra sarebbe finita. L’attacco fallì l’obiettivo di far crollare la galleria ed ebbe poche conseguenze poiché avvenne in un’area boschiva; chi era al lavoro nei pressi passò comunque dei momenti brutti. Di questo fatto oggi si sta perdendo la memoria, ma nel bosco ci si può ancora imbattere nelle tracce rimaste, ovvero buche di importanti dimensioni. A non molta distanza passa il sentiero Meda-Montorfano, ma dei frequentatori pochi sanno quel che accadde lì vicino. La serata sarà l’occasione per fare memoria di quanto accaduto e per eventualmente raccogliere ulteriori dettagli e testimonianze.

Nascita di una dittatura. Monza e la Brianza in opposizione all'ascesa del fascismo


3 conferenze e 1 lettura scenica
dal 18 marzo al 15 aprile 2023
Sala Maddalena, via S. Maddalena 7, Monza
Ingresso libero.

 

Organizzazione: Associazione Culturale Mnemosyne in collaborazione con il Comune di Monza ed Energie Nuove - Circolo Culturale per una Rivoluzione Liberale, con il patrocinio oneroso della Fondazione della Comunità di Monza e Brianza Onlus e con il patrocinio della Provincia MB.

 

Nascita di una dittatura
Monza e la Brianza in opposizione all'ascesa del fascismo 

 
Il 1923 fu un anno cruciale per la presa del fascismo in Italia. Con la marcia su Roma, avvenuta il 28 ottobre 1922, l'Italia si avviava a precipitare nel ventennio più tragico della sua Storia. Le elezioni amministrative del 21 gennaio 1923 furono le ultime votazioni locali prima della dittatura. Moltissimi cittadini e organizzazioni sociali del territorio di Monza e della Brianza si resero pienamente conto dell'incombente pericolo che lo Stato e le sue istituzioni stavano correndo.


LE CONFERENZE

Divise in due momenti: il primo con proiezione di filmati dell'istituto Luce, su testi di Renzo De Felice e Pietro Scoppola on la regia dl Folco Quilici.
La seconda parte affidata all'introduzione di Ettore Radice e all'intervento di un docente universitario e di giovani storici che approfondiranno anche i fatti accaduti a Monza e in Brianza.

Sabato 18 marzo ore 17
La rivoluzione Impossibile (Il biennio rosso) e l'opposizione cattolica al fascismo
interviene Edoardo Bressan, docente di Storia Contemporanea Università di Macerata

Sabato 25 marzo ore 17
Reazione fascista e crisi dello Stato liberale
interviene Federico Taddei, dottore in Scienze Politiche

Sabato 1 aprile ore 17
Il fascismo al potere
interviene Adalberto Spadari, dottore in Storia
lettura di documenti storici con Paola Perfetti

LETTURA SCENICA
incentrata sul carteggio tra Piero Gobetti e Ada Prospero

Sabato 15 aprile ore 21
Nella tua breve vita... Piero Gobetti e Ada Prospero
Piero e Ada, marito e moglie, di cultura liberale, avversarono apertamente il regime fascista che si stava affermando, pagandone conseguenze altissime.
Voci recitanti: Alessandro Baito, Paola Perfetti 

Violoncello: M° Claudia Notarstefano
Testo a cura di Ettore Radice

La refrattarietà di Monza e della Brianza al fascismo si manifestò alle elezioni amministrative del 21 gennaio 1923, quando vinse il Partito Popolare, a scapito della lista fascista e dei socialisti unitari (socialisti e comunisti).
Il Comune di Monza passò cosi ai popolari, dopo un lungo periodo a guida socialista, con le giunte capeggiate dai sindaci Ezio Riboldi ed Enrico Farè.
Venne eletto Sindaco dal nuovo Consiglio Comunale, tra cui sedeva anche don Luigi Talamonl, (futuro beato) il popolare Antonio Mascheroni. I popolari diventarono il principale obbiettivo delle provocazioni e aggressioni fasciste, mentre a una a una cadevano in Brianza le amministrazioni di sinistra e gran parte dei dirigenti sindacali e politici socialisti comunisti venivano arrestati o costretti all'esilio. 

Ritenendo i cattolici più malleabili dei "sovversivi" socialisti, i fascisti passarono a metodi politici più sottili, ma non meno pericolosi, proponendo a molte giunte popolari alleanza e cogestioni.
Inviti che furono rifiutati, provocando l'ira dei fascisti che tomarono alla prassi dell'assalto ai municipi, esplicito o mascherato da inesistenti motivi di ordine pubblico.
Cosi come era già accaduto a Desio. nel luglio del '22, quando squadracce di Camice nere, calate da Milano, per punire la Giunta Comunale che aveva condannato il pestaggio degli operai socialisti e cattolici in sciopero, avevano assalito il Municipio, ma erano stati respinti da tutti gli abitanti e cacciati fuori dalla cittadina.
 

Anche a Monza avevano dato l'assalto al Palazzo Comunale, l'occupazione però era durata soltanto due giorni, poiché la reazione dei monzesi fu dura ed esplicita.
I fascisti se ne erano andati in sordina.
Per loro Monza, come scriveva Carlo Maria Maggi, il loro capo, "restava una città inespugnata".

A Cesano Mademo, il 17 gennaio 1923, nella notte, un gruppo di squadristi fece irruzione nelle case dei consiglieri comunali e del Sindaco Enrico Donghi, picchiandoli brutalmente e costringendoli a firmare le dimissioni.
 

Qualche mese dopo, sempre a Cesano Maderno, il 20 maggio, durante una processione, nacque un acceso alterco tra i giovani dell'Azione Cattolica e le Camicie nere che, provocatoriamente, disturbavano il corteo.
 

I tumulti proseguirono tutto il giorno e degenerarono quando i fascisti spararono sulla folla uccidendo il ventiquattranne Narciso Mangani e ferendo gravemente altri quattro giovani.
Nella notte tra il 12 e il 13 luglio, a Monza, venne distrutta dai fascisti la Tipografia Sociale e scoppiarono disordini in Consiglio Comunale.
All'uscita dal Comune vennero aggrediti dai fascisti sindaco e assessori.
Ad agosto la Giunta Mascheroni fu costretta a dimettersi.
Caddero cosi le giunte anche a Seregno, Albiate, Carate Brianza e Vimercate in una escalation di violenza che giunse al culmine nella campagna elettorale del 1924.
 

In queste, che furono le ultime elezioni politiche libere prima della dittatura, sul piano nazionale la lista con il fascio littorio conquistò il 60% dei voti (ma alle urne andò soltanto il 63% degli italiani uomini), mentre in Brianza ebbe un misero 18%, terza dopo Partito Popolare e Partito Socialista Unitario.
A Monza la lista fascista si ferrnò al 16% dei voti.
Il deludente risultato brianzolo suonò per Benito Mussolini come una bruciante sconfitta, poiché portava alla luce un antifascismo di massa.
E la reazione non si fece attendere...

 

giovedì 16 marzo 2023

Ri-Party-Amo da Malgrate con WWF Lecco

Appuntamento a Malgrate per sabato pomeriggio, nei pressi del Ponte Kennedy

 


RI-PARTY-AMO, iniziativa promossa da Intesa Sanpaolo e WWF Italia, si propone come iniziativa concreta per coinvolgere quante più persone possibili a difesa e salvaguardia del territorio nazionale. Insieme a giovani, scuole, famiglie, aziende e intere comunità, il WWF scende in campo con attività di pulizia, opere naturalistiche e iniziative di sensibilizzazione per ripristinare fiumi, spiagge e fondali.

PULIAMO L’ITALIA

Nell’ambiente marino si accumula ogni tipo di rifiuto prodotto dalle nostre società. Molti di questi rifiuti non sono metabolizzabili dai sistemi naturali e le plastiche ne sono un esempio emblematico. Sono stati trovati rifiuti in tutti gli ambienti marini: spiagge, fondali bassi e profondi, superficie del mare e in tutta la colonna d’acqua.

L’obiettivo di questa grande mobilitazione collettiva è il ripristino di spiagge e litorali, ma anche sponde dei fiumi, laghi e aree naturali nelle zone distanti dal mare.

L’impatto del progetto di pulizia si estenderà su 20 milioni di mq di territorio per ripulire spiagge, margini dei fiumi e fondali dai rifiuti e dalla plastica.

APPUNTAMENTRO PER SABATO A MALGRATE



Nell’ambito della campagna del WWF Italia, la sezione lecchese ha già promosso un intervento di pulizia lo scorso settembre a Lecco, nel tratto tra la Canottieri e il Ponte Kennedy. Il nuovo appuntamento è per il pomeriggio di sabato 18 marzo per un intervento di pulizia del lungolago di via Provinciale a Malgrate, ancora nei pressi del ponte Kennedy. Ritrovo sul posto alle 14.00.

I primi trenta partecipanti riceveranno lo speciale “kit” WWF composto da maglietta, cappellino, guanti da lavoro e sacchetti, all’interno della string-bag di Ripartyamo.

Partner tecnico dell’evento: Silea SpA.


Info e prenotazioni via mail: info@wwf.lecco.it o WhatsApp allo 03411716138, o direttamente sul sito WWF Italia: ​https://www.wwf.it/cosa-facciamo/eventi/pulizia-spiaggia-malgrate-lecco/

Biologico è ...Natura! Visita guidata all'Oasi WWF del Caloggio e ai fontanili di Bollate


Anche l’Oasi del Caloggio aderisce a “Biologico è… Natura!”, l’iniziativa promossa da WWF italia e FederBio per la diffusione dell’agricoltura biologica e biodinamica come strumento di conservazione dell’ambiente, organizzando un evento a tema.

L’evento si svolgerà con un’escursione guidata nell’Oasi del Caloggio e Fontanili di Bollate, osservando la vita degli impollinatori e le attività dell’azienda agricola produttrice specializzata di piccoli frutti.

BIOLOGICO È… NATURA!

Alla scoperta del valore dell’agricoltura biologica per la salute delle persone e degli ecosistemi con 48 eventi nelle Oasi e Centri di Educazione Ambientale WWF da marzo a maggio


L’agricoltura biologica, priva di sostanze chimiche di sintesi (pesticidi e fertilizzanti), è il modello agroecologico più avanzato e rispettoso dell’ambiente, alternativo al modello convenzionale intensivo. Le aziende agricole condotte con il metodo biologico sono più ricche di natura rispetto a quelle convenzionali, con una maggiore presenza di uccelli, rettili, anfibi e insetti, in particolare Apoidei e Lepidotteri. Nei campi biologici è stato rilevato in generale anche un maggior numero di specie di flora selvatica, in particolare le piante perenni più sensibili agli erbicidi, come il glifosato, e più infrastrutture verdi (alberi, siepi, stagni, ecc.).

L’agricoltura biologica tutela anche la straordinaria biodiversità del suolo, dove vivono innumerevoli forme di vita che contribuiscono a mantenere fertili e in salute i terreni, a mitigare il cambiamento climatico, a immagazzinare e depurare l’acqua, prevenire l’erosione. Per divulgare lo straordinario valore dell’agricoltura biologica, il WWF Italia, in collaborazione con FederBio, organizza nel mese di marzo e maggio 48 eventi nelle sue Oasi e Centri di Educazione Ambientale per coinvolgere le persone in attività d’informazione e sensibilizzazione sui temi dell’agricoltura sostenibile e sue relazioni con la conservazione della Natura.

Fra le attività previste conferenze con esperti in agricoltura biologica, laboratori didattici per famiglie con bambini e bambine, degustazioni di prodotti biologici, mercati contadini e incontri con agricoltori biologici. Inoltre il WWF, in collaborazione con Huawei Italia, sta realizzando in 8 Oasi il progetto “Guardiani della Natura” per un monitoraggio bioacustico della biodiversità nelle aree agricole per dimostrare il valore dell’agricoltura biologica per la conservazione della natura. Gli eventi “Biologico è..Natura!” saranno l’occasione per presentare al pubblico dei visitatori delle Oasi questo progetto innovativo con la tecnologia digitale al servizio della tutela della biodiversità.

Il progetto “Biologico è…Natura!” è parte integrante della Campagna WWF “Sustainable Future” che ha lo scopo di creare conoscenza, consapevolezza e responsabilità per una trasformazione sostanziale dei sistemi economici e culturali, a partire dalle scelte quotidiane individuali fino all’azione collettiva, per accelerare il percorso verso una sostenibilità a lungo termine.

Gli eventi “Biologico è…Natura!” sono realizzati con la sponsorizzazione del progetto europeo BEING ORGANIC in EU, una campagna di promozione proposta da FederBio in collaborazione con Naturland cofinanziata dall’Unione Europea che prevede un insieme articolato di azioni con l’obiettivo di migliorare la conoscenza, il prestigio e il consumo dei prodotti ortofrutticoli biologici verso i due paesi target: Italia e Germania. In particolare, il progetto intende aumentare e rafforzare la considerazione da parte del consumatore verso l’agricoltura biologica europea e la sua qualità; aumentare la consapevolezza e il riconoscimento del metodo e dello standard dell’agricoltura biologica dell’UE; far conoscere il logo biologico dell’UE. Per maggiori informazioni https://beingorganic.eu/it/


Oggi nel nostro Paese il 17,4% della superficie agricola è gestita con i metodi dell’agricoltura biologica. Il Green Deal europeo fissa l’obiettivo del 25% entro il 2030 ma l’Italia ha deciso di anticipare questo traguardo al 2027 con il suo Piano Strategico Nazionale della nuova PAC, operativo dal mese di gennaio 2023. Dobbiamo tutti impegnarci, agricoltori, industria agroalimentare e cittadini, per raggiungere questo obiettivo fondamentale per la transizione ecologica dell’agricoltura.

I programmi dei primi 24 eventi del mese di marzo sono disponibili sul sito web del WWF Italia: https://www.wwf.it/cosa-facciamo/eventi/  nelle pagine delle singole sedi coinvolte. Altri 24 eventi saranno programmati nel mese di maggio nell’ambito delle Giornate delle Oasi WWF.
 

Le osservazioni dell'Osservatorio PTCP al Piano della mobilità della Provincia di Monza e Brianza

Riceviamo e pubblichiamo.

 
Il Coordinamento Ambientalista Osservatorio PTCP di MB, confermando la sua costante attenzione agli atti d’orientamento alla pianificazione territoriale sovracomunale, mercoledì 8 marzo ha protocollato alcune osservazioni al Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS), adottato dal consiglio Provinciale il 26 gennaio 2023. Si auspicano risposte positive.

Il Coordinamento ambientalista Osservatorio PTCP di MB, era già intervenuto nel procedimento della Valutazione Ambientale Strategica (VAS) propedeutico alla stesura del Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS) della provincia di Monza e Brianza.
Lo avevamo fatto con una ventina di proposte, alcune delle quali sono state accolte, recepite e integrate nella corposa documentazione del PUMS.
Ora, dopo che il Consiglio Provinciale lo ha adottato nella seduta del 26 gennaio 2023 e prima della sua approvazione, abbiamo protocollato le nostre osservazioni, alcune delle quali ripropongono parte dei suggerimenti su cui non v’era stata una risposta sufficientemente adeguata, unitamente a nuove notazioni. Il documento, elaborato collegialmente dal Coordinamento Ambientalista “Osservatorio PTCP di MB”, consta di sette osservazioni ed alcune considerazioni.

Osservazioni
1. Poiché la documentazione relativa al PUMS adottato risulta molto corposa e costituita da diverse centinaia di pagine, si chiede che venga redatta una Relazione illustrativa di sintesi del Documento di Piano (Quadro conoscitivo - Quadro progettuale - Allegati) in modo tale da agevolare la lettura dei documenti stessi. Anche in altri Piani (PTR, PTCP, PGT, altri Piani) questo tipo di elaborato illustrativo viene normalmente redatto e allegato ai Piani;

2. Si chiede che nella documentazione relativa al PUMS, a fronte dell’elenco degli obiettivi del “Progetto Moving Better” (del 2013) e del “Piano strategico sulla mobilità ciclistica” (del 2014) vengano inseriti i risultati raggiunti e le azioni attuate nel corso di questi 8/9 anni. Ciò è possibile farlo senza attendere una successiva fase di monitoraggio del PUMS;

3. Si chiede di prevedere nel Quadro conoscitivo del Documento di Piano del PUMS uno specifico capitolo che illustri e quantifichi i parametri “Reddito - Popolazione” e “Tendenza insediativa - Mobilità” in Provincia di MB. Questo al fine di comprendere i legami e i fenomeni che inducono mobilità sul nostro territorio. Quelli riportati ora negli elaborati non chiariscono tali correlazioni;

4. Nel Quadro conoscitivo del DdP del PUMS, nell’immagine relativa alla zonizzazione acustica dei Comuni, mancano alcuni comuni. Risulta quindi necessario aggiornare quella carta (pur estratta da fonte regionale o da altra, peraltro non aggiornata);

5. Si chiede una simulazione al 2025 e al 2030 delle emissioni di inquinanti atmosferici, qualora l’autostrada Pedemontana venga realizzata. Inoltre, si chiede che negli elaborati sia aggiornata la valutazione sulla variante della tratta D di Pedemontana rispetto all'iniziale previsione D lunga con quella attualmente oggetto di studio di fattibilità, ossia la tratta D breve. 
A tale proposito, si riferisce che il Parco Agricolo Nord Est ha ufficialmente comunicato gli impatti ambientali della tratta D denominata “breve” che attraverserà il territorio del Parco. Si chiede venga considerata tale comunicazione.

6. Si segnala che è opportuno inserire negli obiettivi una riduzione di nuove infrastrutture stradali, soprattutto in contesti come il vimercatese dove si rileva maggior presenza di comparti liberi di dimensioni più estese e a maggiore qualità ambientale.

7. Si chiede di considerare gli effetti della realizzazione di Pedemontana in termini di traffico a livello provinciale, elemento significativo per la valutazione del PUMS. Da alcuni studi trasportistici risulta che, se quella infrastruttura venisse realizzata, il traffico di breve percorrenza, per evitare il pedaggiamento si riverserebbe sulle strade di collegamento intercomunale, che già ora in condizioni critiche, subirebbero incrementi di traffico notevoli portandoli alla saturazione e alla congestione.

Considerazioni 
- In conclusione si ritiene che per quantificare e gestire oggi la questione relativa al traffico e alla mobilità risulta necessario dotarsi di strumenti informatici aggiornati, di rilevazione, di monitoraggio e di simulazione, anche in tempo reale degli spostamenti, strumenti che non si riducano alla sola lettura “a strati” del territorio, ma di adeguati programmi dinamici che considerino tutte le variabili in atto e gli esiti previsti e prevedibili.
- La complessità dei fenomeni in corso (anche poco noti) non può ridursi ad alcune carte, norme tecniche e relazioni, sia pur di diverse centinaia di pagine scritte. Anche i metadati e gli algoritmi di Google o di altri gestori degli spostamenti (es. AMAT) possono essere utili in tal senso.
 
LA NOSTRA VALUTAZIONE SUL PUMS.
Il PUMS, pur contenendo analisi interessanti, per la sua generalità e per il suo essere uno strumento di pianificazione strategica con un orizzonte temporale di medio-lungo periodo (10 anni), corre il grosso rischio di restare un puro documento cartaceo dimenticato in qualche archivio provinciale o comunale, trattandosi di un Piano informale senza alcuna prescrizione vincolante sia per la Provincia sia per i suoi Comuni. 
É già successo con i piani precedenti, su cui tuttora manca un ritorno sulla loro effettiva implementazione.
Affinchè il PUMS abbia una reale efficacia applicativa, servirebbe un serio, costante e frequente monitoraggio per verificare la reale attuazione delle azioni previste. Il Piano non può inoltre prescindere da un coordinamento con le amministrazioni, gli enti e gli organismi che hanno facoltà d’intervento e di stanziamento di fondi, unitamente ad una reale volontà politica di guidare una vera transizione ecologica anche per quanto riguarda la mobilità in Brianza.
La pianificazione di nuove infrastrutture quali l’autostrada Pedemontana Lombarda che attraverserà la Provincia di MB, non va purtroppo nella direzione di un cambio di passo, favorevole a dare priorità al trasporto pubblico e a una differente mobilità. 
Conferma invece una programmazione “vecchio stile” che privilegia ancora l’uso dell’automezzo privato e il trasporto su gomma, con imponenti risorse economiche lì destinate nonostante il provato impatto sull’ambiente, sul traffico e sulla viabilità intercomunale che ne deriverà. 
Oltretutto, la prevista opera compensativa, la ciclabile “Greenway”, richiamata nel PUMS della Provincia, rischia di restare un’incompiuta poiché non ancora finanziata e con realizzazione rimandata solo a completamento avvenuto di tutte le tratte (B2, C e D).
Nei fatti, Regione Lombardia, che è ente centrale tra gli interlocutori del PUMS, ostinatamente ha voluto e vuole il completamento della Pedemontana scegliendo di investire su una mobilità insostenibile, ponendo una pesante ipoteca sulla possibilità d’una programmazione trasportistica differente e rendendo di difficile applicazione una buona parte degli obiettivi dello stesso PUMS.

IL COORDINAMENTO AMBIENTALISTA OSSERVATORIO PTCP DI MB