lunedì 20 febbraio 2023

Successo per l’incontro pubblico ‘Salviamo il monte San Primo’


Più di 130 persone hanno partecipato, sabato 18 febbraio, all'incontro pubblico dal titolo 'Salviamo il Monte San Primo', organizzato dall'omonimo Coordinamento, presso la sala Isacchi di Ca’ Prina a Erba. Durante la serata è stato presentato il libro 'Inverno liquido' con la presenza del coautore Maurizio Dematteis, che ha dialogato con Luca Rota dello spopolamento delle montagne e della fine dell’epoca delle grandi stagioni sciistiche di massa. La seconda parte della serata ha invece visto l'illustrazione, critica, del progetto (voluto dalla Comunità Montana Triangolo Lariano e dal Comune di Bellagio) per la realizzazione di nuovi impianti sciistici sul versante nord del monte San Primo. Quindi la presentazione delle controproposte elaborate dal Coordinamento per la salvaguardia dell’ambiente montano. Infine, nel corso del dibattito col numeroso pubblico presente, si sono succeduti interventi fortemente critici sul progetto della Comunità Montana per il 'rilancio' della montagna più alta del Triangolo Lariano.


Nella prima parte della serata si è tenuta appunto la presentazione del libro 'Inverno liquido - La crisi climatica, le terre alte e la fine della stagione dello sci di massa', alla presenza di uno dei due autori, Maurizio Dematteis, giornalista, ricercatore e scrittore e direttore dell’associazione Dislivelli. Con Luca Rota, scrittore e blogger, si è dialogato dei contenuti del libro, con una riflessione su quella che ormai viene considerata una cultura di un’altra epoca: quella dello sci di massa e dei grandi esodi invernali per la settimana bianca.
 
Dopo questa prima parte è stato illustrato, a cura di Roberto Fumagalli - presidente del Circolo Ambiente “Ilaria Alpi” - il progetto, fortemente contestato, per nuovi impianti sciistici sul San Primo. È stato messo l’accento sulla quantità spropositata di soldi messi a progetto (5 milioni di euro di finanziamento pubblico), le incertezze sull’impatto ambientale che gli impianti sciistici e di innevamento artificiale avrebbero sul paesaggio. Fra le opere previste da Comunità Montana e comune di Bellagio, le più contestate riguardano i 4 nuovi tapis roulant, l'impianto di tubing, i nuovi  parcheggi e un laghetto artificiale che servirebbe ad alimentare i cannoni sparaneve.
 

È intervenuta poi l’architetta Nunzia Rondanini, che ha illustrato le controproposte sviluppate dal Coordinamento, con cui si chiede il totale smantellamento degli impianti per lo sci - ormai abbandonati - presenti sul monte, la sistemazione dei sentieri esistenti, l’intervento di cura e  manutenzione dei boschi, la riqualificazione della Vetta e dell’Alpe del Borgo - quest'ultima inutilizza da decenni - e soprattutto una sostanziale riqualificazione del trasporto pubblico onde evitare la costruzione di nuovi posteggi e l’utilizzo delle strette strade da parte di tutti indiscriminatamente.

L'intento ribadito dal Coordinamento 'Salviamo il Monte San Primo' - formato da 31 associazioni - è quello di proseguire nelle attività di controinformazione e di contrasto al progetto per i nuovi impianti sciistici, anche attraverso la raccolta firme, che ha già raggiunto le 650 adesioni. Il tutto continuando a rivendicare un tavolo di confronto con le Istituzioni interessate, ovvero con la Comunità Montana e col comune di Bellagio. 

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