Monte San Primo. L'impressionante valanga del 1946 (Wikipedia) |
Sulle condizioni climatiche del Monte San Primo segnaliamo un interessante articolo di Edoardo Ferrara pubblicato su 3B Meteo. Ne riportiamo di seguito l'incipit.
"Non è certo un mistero che gli inverni dello scorso secolo fossero mediamente più freddi e nevosi di quelli attuali, in particolare nel Nord Italia, dove frequentemente venivano ad interagire le perturbazioni atlantiche con le masse d'aria fredda pilotate dall'anticiclone russo-siberiano. Gli anni '40-'50 furono molto produttivi in tal senso, ma non da meno anche gli anni '60-'70; dagli anni '80 la frequenza di episodi freddi e nevosi andò invece progressivamente calando, fino ad annullarsi quasi del tutto o risultare 'perle rare' dagli anni 2010 in avanti.
Se oggi per trovare accumuli nevosi importanti in inverno bisogna salire in genere oltre i 1800-2000m sulle Alpi (e talvolta neanche quello per via di condizioni siccitose), pensate che ad esempio negli anni '40 e '50 non di rado si registravano cumulate di neve anche superiori al metro non solo sulle Alpi ma pure sulle Prealpi e fino alle quote medio-basse..." (per leggere l'intero articolo cliccare qui).
L'albergo Parco Monte San Primo in una foto d'epoca (Facebook) |
Sempre su 3B Meteo puoi vedere il video (cliccare qui) con l'intervista a Roberto Fumagalli del Circolo Ambiente.
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