martedì 26 ottobre 2021

Asso: Nuova strada di Scarenna. Ersaf chiede di tutelare le aree di esondazione del Lambro!



Sul progetto della nuova strada tra Scarenna e Caslino d'Erba interviene anche Ersaf Lombardia che - in una nota tecnica (di cui il Circolo Ambiente ha chiesto formalmente copia nei giorni scorsi) trasmessa alla Comunità Montana del Triangolo Lariano e ai Comuni interessati - afferma che l'area di esondazione del fiume Lambro e la vicina zona delle marcite vanno totalmente salvaguardate.
Quindi, di fatto, anche l'ente tecnico di Regione Lombardia dice ‘No’ al nuovo tracciato stradale!  Ecco i punti più significativi del documento di Ersaf  (‘Estratto tecnico relativo ai contenuti tecnici del Progetto Strategico di Sottobacino, previsti per l’area limitrofa al tratto di corso d’acqua interessato dall’ipotesi di progetto della nuova strada loc. Scarenna di Asso’):

TEMA: RESTITUZIONE DELLO SPAZIO AL FIUME

 


 

Nelle aree libere, favorire, nei limiti delle prescrizioni relative a fasce di rispetto e fasce fluviali, l’introduzione di funzioni/usi del suolo compatibili con il rispetto e la valorizzazione della idromorfologia, dinamica e delle funzioni ecologico ambientali.
Individuare negli strumenti urbanistici aree libere idonee alla divagazione del fiume e alla espansione naturale del  corso d’acqua, in particolare a monte delle aree urbanizzate, evitando la realizzazione di difese spondali con conseguente trasferimento a valle della pericolosità.

TEMA: GESTIONE SOSTENIBILE DELLE ACQUE METEORICHE

 


 

In ambiti non urbanizzati in aree con media e alta permeabilità naturale dei sottosuoli occorre evitare interventi di trasformazione. Evitare, ove possibile, consumo e trasformazione di suolo.

CONTINUITÀ' ECOLOGICO-AMBIENTALE, RINATURALIZZAZIONE E QUALITA'

 


 

All’interno dell’ambito “Sorgenti del Lambro”, lungo il fiume Lambro e, in particolare, tra le marcite di Scarenna e i rilievi del Monte Scioscia a sud dell’agglomerato di Canzo-Asso, la dispersione urbana e la tendenza alla saldatura degli insediamenti riducono la continuità ecologica e le connessioni trasversali tra le aree sorgenti di biodiversità.
Entro questi ambiti è necessario:

  • mantenere i varchi laddove già esistenti, limitando il consumo di suolo naturale e attivando invece interventi di deframmentazione in prossimità di insediamenti e infrastrutture;
  • evitare dispersione urbana e ridurre l'impatto delle aree urbanizzate sui corpi idrici;
  • potenziare le connessioni ecologiche tra le aree verdi e tra i corridoi fluviali.



 

Il Circolo Ambiente "Ilaria Alpi" ha ribadito la propria contrarietà alla realizzazione della nuova strada tra Scarenna e Caslino d'Erba. Roberto Fumagalli, presidente dell’associazione ambientalista, ci ha dichiarato: “Nessuna nuova strada deve essere realizzata, poiché devono essere salvaguardati i terreni agricoli, la zona delle ‘marcite’ e le aree di esondazione naturale del Lambro. Invitiamo quindi la Comunità Montana e i Comuni coinvolti (Asso, Canzo, Castelmarte, Caslino d’Erba) ad abbandonare il progetto,  attenendosi anche alle osservazioni tecniche di Ersaf”.

Il Circolo Ambiente “Ilaria Alpi” torna a chiedere la chiusura della discarica di Mariano Comense: "Non siamo contrari all’impianto biogas, ma la discarica deve essere chiusa subito!"

di Roberto Fumagalli, presidente del Circolo Ambiente "Ilaria Alpi"

Come Circolo Ambiente “Ilaria Alpi” chiediamo, per l’ennesima volta, che la discarica di Mariano Comense chiuda al più presto: basta conferimenti di rifiuti, da subito!

Rispetto all’ipotesi di un progetto per la realizzazione di un impianto per il recupero di biogas dalla discarica, come associazione non siamo pregiudizialmente contrari.

Lo affermiamo dopo che la scorsa primavera avevamo ricevuto (in risposta alla nostra richiesta di informazioni) alcune note tecniche dalla Provincia di Como in merito al progetto presentato a giugno 2020 dal Comune di Mariano, su cui a fine 2020 gli stessi funzionari del settore ambiente di Villa Saporiti avevano chiesto tutta una serie di integrazioni.

Pertanto, in attesa di conoscere maggiori dettagli sull’impianto per il biogas, il nostro resta un giudizio sospeso. L'importante, come detto, è che la discarica venga chiusa al più presto e che l'impianto per il biogas non rappresenti il pretesto per conferire altri rifiuti, nel breve o lungo periodo.

In ogni caso, sull’impianto per il biogas,  devono essere chiariti fin dall’inizio molti aspetti:

- la sicurezza intrinseca dell' impianto, ovvero non ci deve essere nessun pericolo per la zona, ad esempio per il rischio di esplosioni;

- la sicurezza ambientale di tutto il sito che ospita la discarica, ovvero devono essere esclusi: scarichi idrici (derivanti anche dai serbatoi di stoccaggio di liquidi e gas), emissioni in atmosfera, e altri rischi per l'ambiente.

Ma la priorità deve essere, in ogni caso, l’immediata chiusura della discarica di Cascina Settuzzi!

lunedì 25 ottobre 2021

Mai più Cadorna nelle nostre città

Foto tratta da Wikipedia. Gruppo di Stato Maggiore. Il Generale Cadorna è il primo sulla destra.

 

Riportiamo di seguito un articolo di Ferdinando Camon pubblicato, ormai quattro anni fa su l'Avvenire ed in questi giorni ripreso dalla rivista eco-pacifista "Tera e Aqua".

 

Togliamo da vie e piazze il generale massacratore. Mai più Cadorna nelle nostre città.

 

di Ferdinando Camon

La sconfitta di Caporetto, nel 1917, vuol dire sconfitta finale di Luigi Cadorna: non è una sorpresa, se uno tiene presente la sua tattica, l’immenso spreco di vite umane in cambio di un briciolo di territorio, o anche di niente. Mettendo in fila le 11 spallate dell’Isonzo, con le centinaia di migliaia di vite umane che sono costate, sempre con la tattica suicida dell’attacco frontale, in fondo si vede Caporetto: la spallata finale e la sconfitta finale, la catastrofe.

Ordinare a un soldato o un reparto di andare a un’operazione in cui rischia di morire, è nello spirito  militare: un soldato o un reparto sanno che possono morire.Ma con gli ordini di Cadorna, e degli ufficiali che applicavano le sue direttive, i soldati sapevano un’altra cosa: che “dovevano” morire, non avevano nessuna possibilità di salvarsi. Non erano ordini di battaglia, ma una condanna a morte. Senza alcuna colpa e alcun vantaggio: Il vantaggio lo vedeva solo Cadorna, ma era una sua allucinazione.

Cadorna ha scritto un libro, una spiegazione del proprio concetto di battaglia, di distruzione del nemico, di vittoria, e dell’obbligo dei soldati all’obbedienza totale, anche agli ordini che prevedono la loro morte. La sua guida al combattimento, distribuita a tutti gli ufficiali, si può ancora trovare, in copia anastatica, con la firma a mano del Generalissimo. S’intitola Attacco frontale e ammaestramento tattico. L’unica idea tattica di Cadorna è l’assalto. Tu vai di corsa contro il nemico, più ti avvicini più il nemico ha paura, quando gli sei addosso il nemico si nasconde in fondo alla trincea.

Prendiamo Emilio Lussu, “Un anno sull’Altipiano”, pag. 107. Lussu è finalmente arrivato addosso al nemico, davanti alle sue trincee, per strada son caduti quasi tutti i suoi compagni di reparto, falciati dalle mitragliatrici. Lussu è sorpreso dal tonfo pesante con cui cadono, come se precipitassero dagli alberi. È a portata del nemico. Ce l’ha davanti. È la situazione sognata da Cadorna, quella in cui il nemico dovrebbe «acquattarsi». E invece: «Io vidi quelli che ci stavano di fronte, con gli occhi spalancati e con un’espressione di terrore quasi che essi e non noi fossero sotto il fuoco. Uno, che era senza fucile, gridò in italiano: «Basta! Basta!». «Basta» ripeterono gli altri, dai parapetti. Quello che era senz’armi mi parve un cappellano. «“Basta! Bravi soldati. Non fatevi ammazzare così”».
Ci voleva un cappellano per accorgersi dell’insensatezza di quella strage. Cadorna impostava i suoi attacchi frontali per giungere in faccia ai nemici e vederli «acquattarsi» per paura di morire, invece li vede spaventati per la nostra morte in massa, la nostra strage. Il nemico non ha pietà di sé ma di noi. L’attacco frontale di Cadorna è un omicidio di massa per il comandante, un suicidio di massa per la truppa.

Qualche anno fa, dai giornali ho chiesto alle città che hanno vie o piazze dedicate a Cadorna di cancellare il suo nome. Udine l’ha fatto subito. E Udine è la città dove Cadorna aveva posto la sede del suo comando. Da questo giornale, che ha condiviso e condivide questa ormai urgente domanda, torno a estendere la richiesta alle altre città. (L’Avvenire 21 ottobre 2017)

 

PROPOSTA PER LA BRIANZA


Anche in Brianza ci sono vie, piazze, scuole dedicate al massacratore. Il problema che le amministrazioni comunali contrappongono, di dover cambiare gli indirizzi degli abitanti, è risolvibile: il padre di Luigi, Raffaele Cadorna comandò le truppe che presero Roma nel 1870 e suo figlio, con lo stesso nome Raffaele (1880-1973), ufficiale del Regio esercito italiano, nel 1935 dissente dall’invasione dell’Etiopia e dopo l’8 settembre 1943, difende Roma contro i tedeschi e diventa comandante del Corpo Volontari della Libertà, capo militare della Resistenza. Perciò è sufficiente cambiare il nome Luigi in Raffaele.


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domenica 24 ottobre 2021

Omaggio a Livio Colzani, martire della Resistenza. 1921-2021


 

Domenica 31 ottobre 2021 alle ore 11:00

Giardinetto nei pressi della Chiesa di Sant'Ambrogio, Via Livio Colzani, Seregno

 

In occasione del centenario della sua nascita, si terrà una breve commemorazione per ricordare la figura di Livio Colzani, eroe della Resistenza e Medaglia d’Argento al Valore Militare.
 

Maria Adele Frigerio, Presidente dell'ANPI di Seregno ci ha detto: "Ringraziamo l'Amministrazione Comunale per aver accolto la nostra proposta. Spero di vedervi numerosi per rendere omaggio al partigiano cui è intitolata la nostra sezione. Più che mai: ORA E SEMPRE RESISTENZA".
 

Da parte nostra, per ricordarlo, trascriviamo la pagina che Irene Crippa gli ha dedicato nel volume "La vita per l'Italia e per la Libertà" edito nel 1945 dal Raggruppamento Divisioni Patrioti Alfredo Di Dio.

LIVIO COLZANI 


Anche questi è di coloro che non hanno sofferto incertezze.
Nato a Triuggio il 30 Ottobre 1921 (* vedi nota in fondo), nel Settembre del 43 si trovava sotto le armi a Favria Canavese col I° Genio marconisti.
 

Venuto il giorno del dissolvimento, Livio non vede intorno a sè che il volto frenetico, desolato e desolante, della fuga. Senso tragico di decomposizione inarrestabile. Effettivamente qualcosa, soltanto in apparenza sano, si è sfasciato rivelando l'interno putridume. Valori fittizi son crollati, illusioni si polverizzano -- avevano la gocciolina di cattivo sapore nel fondo, come le bolle di sapone loro sorelle.
Con la bocca amara Livio si guarda intorno: tutti, tutti se ne vanno, lasciando armi, divise; chi dunque difenderà la buona causa domani?
Ha deciso: lui resta. Non abbandonerà la sua arma nè si terrà sciolto dal dovere di servire la patria. Ancora sarà soldato d'Italia, vero e legittimo milite dell'onore nazionale, se pure "gli altri" lo diranno fuori d'ogni legge.
 

Con lui rimangono in dieci, a costituire uno dei primissimi nuclei di resistenza nell'Italia oppressa. Nè Livio rifiuta le responsabilità, poichè si assume uffici che impegnano a fondo. Eppure a casa lo conoscono per modesto e schivo, aborrente dal mettersi in vista, persino timido; ma oggi che la carica non significa appagamento di un desiderio ambizioso -- se ambizione c'è, è quella d'esser primo al rischio -- il ragazzo l'accetta lietamente, pur conservando sul volto fine quasi una gentile aria di scusa per essersi "fatto avanti".
A casa comunque non va. E' il padre che lo raggiunge nella macchia canavese dove la vita è tanto aspra ed ansiosa ed eroica, dove il pericolo è il pane quotidiano di quel suo figliolo prode che non vuol tornare.
 

E anch'egli, il padre, respira l'aria forte dei ribelli.
Se aveva in fondo all'anima l'intenzione di portarselo via, il suo Livio, questo è un progetto che rimane ben chiuso laggiù; così alta, fervente, religiosa è la fede del ragazzo che davanti ad essa non si può che condividere e cedere. Il padre ritorna solo.
Inverno 43-44. Neve sotto i passi dei ribelli che stampano orme profonde; la muta fascista ha buon gioco nell'inseguire e nello stanare. Caccia grossa sui monti, fra i villaggi cari ai dipintori degli idilli alpini... I patrioti, coi segugi alle calcagna, non riposano.
6 Marzo, a Castelnuovo Nigra. Il piccolo paese alle falde del Giavino vien circondato dai moschettieri delle Alpi (repubblicani che si sono appropriati di un bel nome per coprire brutte imprese). Dentro, nascosti in una stanza, stanno bloccati due partigiani: Flavio Berrone e Livio Colzani.
I fascisti che hanno frugato, annusato, raspato senza frutto, stanno per andarsene. Sono le 17, quasi sera. I due appiattati già respirano; tra poco saranno liberi.
Invece i foschi segugi piombano su di loro. Sono guidati da una spia.
 

Non perdon tempo. Sulla piazza del paese, Flavio Berrone è subito messo davanti al plotone schierato. Un ultimo sguardo fra i due camerati, Flavio che si congeda, Livio che risponde: -- Coraggio. A fra poco.
Poi la scarica.
Si rivolgono al Colzani:
-- Hai visto che bella fine? Altrettanto a te se non parli. Ma se dici ciò che vogliamo, sarai libero, intendi?
Un'alzata di spalle.
--Dicci dove sono i tuoi soci. Non capisci che ti lasciamo libero? E se vorrai essere dei nostri... va là che non si sta malaccio a fare il repubblicano. Parlerai?
-- No.
Di aver dei compagni non può negare: gli hanno trovato in tasca il ruolino dei nomi; tanto più irritante quindi il rifiuto di rispondere. Lo incalzano.
Un repubblicano, certo il capo, insiste più degli altri; le sue parole di lusinga ripugnano, viscide come rettili. Livio alza fieramente il bel capo:
-- Preferisco la sorte del mio compagno.
Allora il volto vero del nemico si manifesta: abbietto.
Il repubblicano toglie il cronometro dal polso del condannato, poi ringrazia con uno schiaffo... L'anima pur tanto mite della sua vittima reagisce all'insulto vilissimo: due schiaffi contro uno; ma questi sono eroici.
Nessuna replica; il virile coraggio è qualcosa che supera la loro comprensione e li paralizza.
Però Livio sa bene ch'è finita: chiede che gli mandino un prete. Viene il parroco, ma poi i fascisti, che non amano le espansioni spirituali, lo allontanano ed egli è costretto ad assolvere e benedire da lontano...
Il lugubre apparecchio dell'esecuzione si rinnova nella piazzetta montana che ha già raccapricciato un assassinio. La popolazione assiste fremendo. Il condannato che indovina fra quelle anime semplici chi capisce e sente con lui, prega:
-- Portate un saluto speciale alla mia famiglia. E sia fatta la volontà di Dio.
Lo schianto della raffica gli risponde.

(*) Nel testo originale indicato erroneamente "Nato a Seregno il 31 ottobre 1921". Livio divenne cittadino seregnese dal 4 aprile 1933.

Cacciatori contro l'Arma dei Carabinieri, mai si era assistito ad un attacco frontale agli Organi dello Stato

Comunicato stampa delle Associazioni: Cabs, Cai , Enpa, Gaia, Gol, Gruppo intervento giuridico, Lac, Legambiente, Vittime della caccia, Wwf

Non c’è solo la connotazione negativa che li distingue da sempre, ovvero il tasso impressionante di episodi di illegalità che emerge dalla loro attività: i cacciatori bresciani riescono a primeggiare a livello lombardo, e probabilmente nazionale, anche per la determinazione con la quale, da decenni, perseguono l’impunità. Sono forse gli unici al mondo che da un lato affermano che sì, i controlli venatori devono esserci, aggiungendo però che no, le auto e gli abiti civili degli agenti di polizia giudiziaria non vanno bene.


Nel frattempo, l’attività di prevenzione e repressione del bracconaggio giustamente condotta con mezzi e modalità adatte a individuare i comportamenti illeciti, ha già portato in queste ultime settimane a decine e decine di denunce (sono oltre un centinaio i cacciatori e i bracconieri denunciati nel mese di ottobre) per abbattimento di fauna protetta - 10 episodi in due ore, domenica scorsa - e trappolaggio, nella quasi totalità dei casi riconducibili proprio a cacciatori con regolare licenza.
 

Negli scorsi giorni è stata indetta una manifestazione, che riteniamo vergognosa, contro l'Arma dei Carabinieri, per protestare soprattutto contro i controlli sugli anellini identificativi dei richiami vivi, che mira del tutto legittimamente a fermare un traffico illecito che si calcola valga oltre 15 milioni di euro e vede coinvolte reti criminali italiane ed estere. Le principali associazioni venatorie invece di impegnarsi affinché i loro associati non abbattano specie particolarmente protette , utilizzino richiami elettroacustici, mettano reti e trappole hanno deciso di appoggiare, incredibilmente, una manifestazione che attacca palesemente le Forze dell’Ordine.


L'operato dei Carabinieri Forestale, non sono solo è del tutto legittimo, ma anche doveroso visto che la provincia di Brescia è inserita all'interno del Piano di azione nazionale contro il bracconaggio come "blackspot", cioè un'area prioritaria per la lotta alle pratiche illegali.
Solo grazie all'attività dei Militari che da oltre vent'anni sono impegnati nell'Operazione denominata "Pettirosso" c'è un minimo argine al bracconaggio a Brescia, che altrimenti graverebbe sui pochi Agenti e volontari presenti sul territorio.


Ma poiché i cacciatori evidentemente non sanno più che pesci pigliare, è di ieri la notizia della richiesta alla Regione Lombardia di una Sanatoria per legalizzare ciò il cui possesso costituisce reato: richiami illecitamente detenuti e bracconati.


Addirittura viene spacciato come esistente un provvedimento similare che la Regione Liguria avrebbe approvato: vera e propria falsità visto che un provvedimento sulle fascette da apporre a richiami è stato sì approvato, ma subito impugnato dal Governo e successivamente ritirato dalla stessa Regione Liguria.
Molti cacciatori lombardi sono meglio di coloro che li rappresentano e sono stanchi di strategie tese solo a difendere una parte estremista e allergica alle regole.


Mai si era arrivati ad attaccare frontalmente gli organi dello Stato e ribadiamo il nostro appello alle Istituzioni a mantenere dritta la barra della legalità.


 

sabato 23 ottobre 2021

Ponte Lambro: il 23 ottobre l’incontro sul riscaldamento climatico ‘La Terra ha la febbre?’


 

“Che cos’è il ‘cambio climatico’ o ‘riscaldamento del clima’?  Di chi è la colpa del riscaldamento dell’atmosfera?  Come possiamo ridurre il riscaldamento globale nelle nostre scelte di tutti i giorni?”.   
Sono queste le domande a cui si cercherà di rispondere sabato 23 ottobre a Ponte Lambro nel corso dell'incontro dal titolo ‘La Terra ha la febbre?’, in cui si discuterà appunto di riscaldamento climatico, un tema di sicuro interesse, soprattutto per le giovani generazioni.
L'incontro è rivolto in particolare ai bambini e ai ragazzi dai 6 ai 17 anni.  
Ad intervenire sarà Mario Grosso, esperto di ambiente e di clima.
L’evento è inserito nell'ambito de ‘I Sabati dell’ambiente’, organizzati dal Circolo Ambiente “Ilaria Alpi” in collaborazione con la Biblioteca comunale di Ponte Lambro.

Sabato 23 ottobre  | ore 14.30 - 16.30     
‘La Terra ha la febbre?’                     
con Mario Grosso
Che cos’è il ‘cambio climatico’ o ‘riscaldamento del clima’?  Di chi è la colpa del riscaldamento dell’atmosfera?  Come possiamo ridurre il riscaldamento globale nelle nostre scelte di tutti i giorni?

L’incontro si terrà dalle ore 14.30 alle ore 16.30 presso la Sala consiliare di via Roma n. 23.
Dovranno essere rispettate le vigenti disposizioni sanitarie anti-Covid19: è necessario portare la mascherina e presentare il Green Pass per i maggiori di anni 12.

Il programma de ‘I Sabati dell’ambiente’ è inserito nell’ambito dell’iniziativa “Estate Insieme” promossa e finanziata da Regione Lombardia.

mercoledì 20 ottobre 2021

I racconti raccolti alla Green Station di Legambiente Cantù


 

✳Continuano le iniziative per i bambini in GREEN STATION✳


Sabato 23 ottobre 2021 alle ore 15 laboratorio didattico/creativo 

I RACCONTI RACCOLTI, per bambini dai 5 anni.

Prenotazione obbligatoria!

Chiama o manda un messaggio whatsapp al numero 334 328 5735

lunedì 18 ottobre 2021

Pedalando per il Parco: biciclettata alla scoperta del Grubrìa


Domenica 24 ottobre 2021
 

Partenze da cinque località: 

  • ore 9,30 - Seregno, via Alessandria, Parco della Porada
  • ore 10,00 - Desio, via Liberata ang. via Caduti di Nassirya
  • ore 10,00 - Cinisello Balsamo, CEA, via Giolitti ang. via Cilea
  • ore 10,00 - Cusano Milanino, v.le Liberazione ang. via Ippocastani
  • ore 10,00 - Paderno Dugnano, Parco di via Gadames.

Arrivo: viale Bagatti a Paderno Dugnano.
 

Una volta arrivati sarà possibile consumare il pranzo al sacco (ognuno si porta il proprio panino), OPPURE per chi lo vorrà, fermarsi a mangiare all'ARCI di Palazzolo di Paderno (5 min dal punto di arrivo). Qui per entrare sarà obbligatorio avere il Green Pass. In questo caso sarà richiesto un contributo di 5 euro per un tagliere di affettati e formaggi o per un tagliere vegetariano. In entrambi i casi (tagliere di affettati/formaggio o tagliere vegetariano) bisogna prenotare entro venerdì alle 18 inviando una mail a cinisello.balsamo@legambiente.org

Il rientro sarà in autonomia

Evento organizzato dal Parco GruBrìa in convenzione con i circoli Legambiente di Cinisello Balsamo, Cusano Milanino, Paderno Dugnano, Desio e Seregno.

Allegati:



venerdì 15 ottobre 2021

Ponte Lambro: il 16 ottobre l’incontro ‘Che bello un Mondo senza plastica!’


 

“Come possiamo ridurre i rifiuti a casa, a scuola e nel tempo libero?  Si può fare a meno della plastica usa-e-getta?  Quali problemi crea la plastica all’ambiente?”.   
Sono queste le tante domande a cui si cercherà di rispondere sabato 16 ottobre 2021 a Ponte Lambro nel corso dell'incontro dal titolo ‘Che bello un Mondo senza plastica!’, in cui si discuterà, anche tramite un laboratorio, dei danni ambientali derivanti dall’uso dei rifiuti usa-e-getta.
L'incontro è rivolto in particolare ai bambini e ai ragazzi dai 6 ai 17 anni.  
Ad intervenire sarà Monica Lazzarini, esperta di educazione ambientale.
L’evento è inserito nell'ambito de ‘I Sabati dell’ambiente’, organizzati dal Circolo Ambiente “Ilaria Alpi” in collaborazione con la Biblioteca comunale di Ponte Lambro.

Sabato 16 ottobre  | ore 14.30 - 16.30     
‘Che bello un Mondo senza plastica!’           
con Monica Lazzarini
Come possiamo ridurre i rifiuti a casa, a scuola e nel tempo libero?  Si può fare a meno della plastica usa-e-getta?  Quali problemi crea la plastica all’ambiente?

L’incontro si terrà dalle ore 14.30 alle ore 16.30 presso la Sala consiliare di via Roma n. 23.
Dovranno essere rispettate le vigenti disposizioni sanitarie anti-Covid19: è necessario portare la mascherina e presentare il Green Pass per i maggiori di anni 12.

Il programma de ‘I Sabati dell’ambiente’ è inserito nell’ambito dell’iniziativa “Estate Insieme” promossa e finanziata da Regione Lombardia.

Visita guidata nel Parco GruBrìa: "Urbani ma non troppo... L'autunno dell'Oasi tra bosco e campi"



Il Circolo Legambiente Cinisello Balsamo APS vi invita alla visita guidata

"Urbani ma non troppo… L’autunno dell’Oasi tra bosco e campi" 

nell’ambito della collaborazione con il Parco GruBrìa e il Comune 

Cinisello Balsamo.

L’evento si svolgerà DOMENICA 17 OTTOBRE con RITROVO ALLE ORE 10 presso il Centro di Educazione Ambientale di via Giolitti 33 di Cinisello Balsamo.

L'esperto naturalista, Edgar Contesini, ci guiderà alla scoperta del parco e delle sue meraviglie.

La visita si svolgerà nel rispetto delle normative anti Covid-19 in vigore.

La partecipazione è gratuita ma è a numero chiuso ed è consigliata la prenotazione a cinisello.balsamo@legambiente.org

Ambientalisti e liste civiche scrivono a Draghi e Cingolani: "Pedemontana è incompatibile con la Transizione Ecologica"



Riceviamo e pubblichiamo

I gruppi, le associazioni ambientaliste e le liste civiche organizzatrici dell'iniziativa #FermiamoPedemontana del maggio 2021 hanno scritto al Ministro Cingolani, per conoscenza al Presidente del Consiglio Draghi e al Ministro delle Infrastrutture Giovannini chiedendo un incontro ed evidenziando le motivazioni di contrarietà al completamento dell'autostrada Pedemontana Lombarda.

Il Ministero, cosiddetto della Transizione Ecologica, retto da Roberto Cingolani, ha purtroppo assunto recentemente un ruolo di rilievo nel consentire un passo in avanti nel finanziamento dell'infrastruttura.
A sorprendere sono state le inusuali motivazioni di sostegno all'autostrada, utilizzate dal Ministero e da una pluralità di soggetti istituzionali e non. Un'opera non connotata da elementi innovativi e incompatibile con l'ambiente è stata trasformata in intervento meritorio di appartenere alla transizione ecologica. Un ribaltamento della realtà.
 

Le associazioni, i gruppi ambientalisti e liste civiche della Brianza da anni impegnati sul territorio per rendere possibile una migliore qualità della vita contrastano la realizzazione di un'autostrada su questo territorio.
Con sforzo e serietà, questi soggetti hanno anche analizzato la documentazione tecnica, cercando di valutare i pro e i contro della Pedemontana Lombarda.
Di questa autostrada, le tratte A e B1, le tangenziali di Como e Varese finora realizzate e già in esercizio, con l'esborso di 1,2 Mld di denaro pubblico, hanno percorrenze lontane da quelle preventivate (22.000 veicoli giorno invece dei 60.000 ipotizzati). 
Il bilancio è poi disastroso per l'ambiente con lo sventramento del Bosco della Moronera a Lomazzo, il dimezzamento di quello della Battù a Lazzate e con terreni agricoli distrutti o frazionati. 
Delle previste compensazioni ambientali, alcune non sono ancora state realizzate, altre sono state ridotte o snaturate rispetto al progetto originale.
 
Il completamento delle due successive tratte, la B2 e la C (la D è stata temporaneamente stralciata) insisterebbe su un territorio fortemente urbanizzato, con il rischio che comporta l'attraversamento delle aree ancora contaminate dalla Diossina TCDD del disastro Icmesa del 1976 a Meda, Seveso, Cesano Maderno, Bovisio Masciago e dove v'è un progetto di bonifica insufficiente e al risparmio già approvato. 

Su entrambe le tratte B2 e C, la Pedemontana occuperebbe e distruggerebbe aree verdi e boscate, anche di pregio all'interno di Parchi e per questo coperte da tutele (PLIS GruBrìa, Parco Regionale Valle Lambro, PLIS Colli Briantei, PLIS della Molgora e PLIS del Rio Vallone ­ ora raggruppati nel Pane).
Sinistra e Ambiente ne ha dettagliato con le schede relative al Progetto Definitivo aggiornato 018/019 su: AUTOSTRADA PEDEMONTANA: LA REALTÀ DI UN'INFRASTRUTTURA INSOSTENIBILE ECONOMICAMENTE E AMBIENTALMENTE (ndr).

Un disastro per l'ambiente e gli ecosistemi che nessuno può negare e che non si può ignorare.
L'autostrada non produce poi soluzioni reali ai problemi viabilistici per i quali è stata pensata ormai decenni fa.
Come evidenziato da studi, analisi tecniche e proiezioni, il pedaggiamento di una arteria con un traffico di breve e media percorrenza comporterà il travaso di flussi sul sistema viario locale, esattamente il contrario di quanto viene affermato per giustificare l'avanzamento dell'opera. Non vi sarà dunque un alleggerimento del traffico locale bensì un incremento.
E' stata dunque mera propaganda da parte degli ostinati fautori dell'infrastruttura, definire l'opera come una Green Highway, sminuendo o negando l'impatto pesantissimo su un territorio che ha un bisogno estremo di preservare le aree verdi e libere assediate da cemento e asfalto.
Il progetto Pedemontana è andato incontro a grandi difficoltà perché è sempre stato ritenuto non appetibile per i soggetti privati che avrebbero dovuto finanziarne la realizzazione con il Project Financing.
Per concretizzarla s'è dovuto ricorrere in extremis al concorso benevolo del Ministero della Transazione Ecologica che ha spinto, dopo la Brebemi anche per la Pedemontana, per concedere ulteriori risorse pubbliche. 

Del privato si continua a veder ben poco, considerando che le due autostrade continuano a produrre perdite e non profitti.
Le associazioni, i gruppi e liste civiche non si sono mai rassegnate a limitare il proprio ruolo a quello di una critica che comunque potrebbe risultare positiva se producesse un contenimento dei danni.
Nel corso degli anni siamo stati portatori di proposte alternative alla realizzazione di Pedemontana, indicando un approccio differente su trasportistica e mobilità con azioni e investimenti diversificati.
Non siamo soli in questa azione di critica e contrasto all'autostrada perché nel tempo l'insofferenza all'antropizzazione e all'urbanizzazione del territorio è cresciuta così come è cresciuta la voglia di ecologia e naturalità nella qualità della vita.
Molte comunità del territorio ci sostengono e anche numerosi rappresentanti di istituzioni e forze politiche disapprovano e manifestano perplessità verso il completamento della Pedemontana.

E' anacronistico e segno di un'incapacità in una corretta ed equilibrata gestione del territorio continuare imperterriti a proporre e a realizzare infrastrutture autostradali che il territorio lo divorano senza rispetto per la vita umana, animale e vegetale, portando per altro nuovo traffico veicolare senza nemmeno risolvere le criticità della locale rete viabilistica.

Certamente simili scelte si pongono fuori della tanto evocata "transizione ecologica", obiettivo che tutti, dal Governo, ai Ministeri, alle Regioni, alle Provincie e ai Comuni dovrebbero perseguire con impegno e costanza.
 
Associazione Colli Briantei, Alternativa Verde Desio, Legambiente circolo Laura Conti Seveso,
Legambiente Seregno, Legambiente circolo Gaia Usmate e Velate, Coordinamento No Pedemontana, Comitato Ambiente Bovisio Masciago, Casa della Sinistra Seregno, Sinistra e Ambiente Meda,
Impulsi Sostenibilità e Solidarietà Meda, Seveso Futura, Un Parco per Bernareggio, Passione Civica per Cesano, Gruppo Acquisti Solidali GAS Vitale Arcore, ImmaginArcore

La lettera inviata al Ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani, per conoscenza al Presidente del Consiglio Mario Draghi e al Ministro delle Infrastrutture Enrico Giovannini.

A Rovellasca un deposito abusivo di rifiuti: basta con gli eco-reati!

di Roberto Fumagalli, presidente del Circolo Ambiente "Ilaria Alpi"


Quello scoperto dalla Magistratura a Rovellasca si rivela un nuovo caso di eco-reato sul territorio della nostra provincia: a Rovellasca sarebbe stato gestito un impianto di triturazione di rifiuti speciali non pericolosi, destinati poi ad essere utilizzati in diversi depositi sparsi per la Lombardia, tra cui alcuni cantieri interessati dalla Pedemontana.

Come Circolo Ambiente “Ilaria Alpi” denunciamo questo ennesimo attacco scriteriato al territorio che, potenzialmente, potrebbe avere causato gravi conseguenze ambientali. Dopo il recente caso di Senna Comasco, veniamo a conoscenza di quest’altro episodio di Rovellasca: entrambi gli avvenimenti di deposito abusivo di rifiuti speciali su terreno potrebbero avere avuto pesanti effetti sull'ambiente naturale.


Un plauso da parte nostra alla Magistratura - e in particolare alla DDA di Milano - e alle Forze dell’Ordine; ma quello che chiediamo, ancora una volta, sono più controlli preventivi da parte delle Istituzioni: Regione, Provincia e Comuni!

lunedì 11 ottobre 2021

Cabiate: la mensa scolastica diventa plastic-free, grazie al progetto ‘Brianza Senza Plastica’


La mensa della scuola ‘Carlo Caldera’ di via Manzoni a Cabiate diventa ‘plastic-free’: entro la fine del 2022 nella mensa scolastica si abbandonerà l'uso delle stoviglie in plastica monouso e si passerà ad introdurre le stoviglie durevoli e lavabili. Questo grazie alla grazie all’approvazione, da parte di Fondazione Cariplo, della modifica al progetto ‘Brianza Senza Plastica’, che vede come capofila il Circolo Ambiente “Ilaria Alpi”. Al nuovo progetto ha aderito il Comune di Cabiate, con appunto l’intervento nella mensa scolastica, che prevede una spesa massima di €. 52.250, dei quali Fondazione Cariplo co-finanzierà il 60% (€. 31.350); il resto della spesa (€. 20.900) rimarrà a carico del Comune di Cabiate.

Soddisfazione da parte del Circolo Ambiente “Ilaria Alpi” e dell’Amministrazione Comunale di Cabiate i quali, grazie alla collaborazione nell'ambito del progetto ‘Brianza Senza Plastica’, riusciranno ad evitare che svariati quintali di plastica usa-e-getta (stoviglie, posate, bicchieri) continuino a finire allo smaltimento. Infatti, grazie al progetto, entro la fine del 2022 nella mensa scolastica verranno utilizzate solo stoviglie durevoli e verrà installata una linea di lavaggio. In tal modo, come previsto dal bando di Fondazione Cariplo “Plastic Challenge, sfida alle plastiche monouso”, si riuscirà ad evitare la produzione annua di svariati quintali di rifiuti. Un’iniziativa a tutela dell’ambiente, poiché la plastica, come noto, crea gravi problemi ambientali, questo sia nel caso venga smaltita in maniera tracciata (l’incenerimento provoca in ogni caso emissioni nocive), sia nel caso di abbandono nell’ambiente dove, col tempo, si degrada in microplastica, andando a inquinare terreno, aria ed acque superficiali.

Oltre all’intervento presso la mensa, il progetto ‘Brianza Senza Plastica’ prevede altre iniziative, come ad esempio alcuni corsi di educazione ambientale nelle scuole. E poi incontri con la cittadinanza per la riduzione dei rifiuti in plastica e per la promozione dell’acqua di rubinetto da bere, che è buona e sicura come quella imbottigliata, ma ha il vantaggio di evitare l’uso delle bottiglie e bottigliette di plastica.
L’obiettivo di queste iniziative è quello di sensibilizzare l’intera cittadinanza di Cabiate e di tutta la Brianza comasca, nel non usare la plastica monouso, in particolare stoviglie, posate, vaschette, imballaggi vari. Le alternative ci sono: usare contenitori durevoli e, al supermercato, preferire prodotti sfusi (frutta, verdura, formaggi, carni, ecc.) anziché quelli impacchettati nelle vaschette di plastica o di polistirolo. Per le famiglie è un impegno minimo, ma per l’ambiente rappresenta un grande vantaggio.

Visita all'area dell'Orrido di Inverigo

Il viale dei cipressi

 

Domenica 17 ottobre 2021, ore 9.30


Visita all'area dell'Orrido di Inverigo (CO)

Una piacevole escursione su un percorso di circa 4 chilometri con visita all'area dell'Orrido e alla chiesa di S. Andrea al Navello (vedi Natura e Civiltà, ottobre 1998), accompagnati da Arturo Binda dell’Associazione Le Contrade e dal geologo Gianni Del Pero del WWF.
Ritrovo: ore 9.30 a Inverigo, via IV Novembre, in corrispondenza del parcheggio sterrato del Santuario di S. Maria della Noce.


La chiesa di S. Andrea al Navello


Mezzi pubblici: treno Trenord linea Milano-Asso (vedi più avanti).
Dal parcheggio si seguirà per un breve tratto via Monte Barro, per entrare nell’area dell’Orrido in cui si svolgerà la visita (il punto specifico del Monumento Naturale dell’Orrido non è visitabile perché a seguito della caduta di alberi deve essere messo in sicurezza).
Rientro: ore 12.30 circa.

Percorso in parte su strade asfaltate e in parte su sentiero nei boschi, con difficoltà turisticoescursionistica. Sono consigliati abbigliamento e attrezzatura escursionistica. L’iniziativa si svolgerà nel pieno rispetto delle procedure anticovid previste dalla normativa vigente, con obbligo di mascherina, distanziamento Green Pass oppure autocertificazione/liberatoria scaricabile dal sito www.grupponaturalisticobrianza.it, da consegnare compilata e firmata al momento della partenza. È previsto un limite massimo di 50 partecipanti.

Il contributo individuale di partecipazione è di 2 euro, comprensivi dei costi di organizzazione e copertura assicurativa; gratuito per i minorenni, che dovranno essere accompagnati da un adulto responsabile. L’escursione è organizzata dal Gruppo Naturalistico della Brianza e dal Comitato per il Parco Regionale Groane-Brughiera, con la collaborazione del Gruppo Le Contrade ODV e del WWF Lombardia.

Informazioni per chi arriva con i mezzi pubblici:
Trenord linea Milano-Asso
Trenord 8.09 da Milano-Cadorna – 8.58 Inverigo.
Trenord 8.23 da Asso – 8.59 Inverigo.
Dalla stazione si sale a destra per imboccare via IV Novembre; si segue via IV Novembre fino al parcheggio sterrato del Santuario di S. Maria della Noce.

Per informazioni e iscrizioni (obbligatorie): Gruppo Naturalistico della Brianza, tel. 348.8837134, e-mail soci@grupponaturalisticobrianza.it; Comitato per il Parco delle Groane-Brughiera, e-mail informazioni@comitatoparcobrughiera.it
L’uscita verrà annullata in caso di maltempo.

 



venerdì 8 ottobre 2021

Ponte Lambro: a ottobre i ‘Sabati dell’ambiente’ dedicati ai giovani


 

A Ponte Lambro, nei sabati del mese di ottobre, le ragazze e i ragazzi potranno occuparsi di ambiente e di legalità. Infatti nei pomeriggi dei sabati dal 9 al 23 ottobre 2021 si terranno gli incontri denominati ‘I Sabati dell’ambiente’, organizzati dal Circolo Ambiente “Ilaria Alpi” in collaborazione con la Biblioteca comunale di Ponte Lambro.

Le iniziative sono dedicate ai bambini e ai ragazzi dai 6 ai 17 anni.

Il primo evento è stato la Camminata alle sorgenti del fiume Lambro, tenutasi sabato 2 ottobre.
Ora si proseguirà con tre incontri con altrettanti ‘esperti’ sui temi dell’ambiente e della legalità.
Si parte infatti sabato 9 ottobre, al pomeriggio, con un primo incontro di legalità e illegalità, dal bullismo a scuola fino alla presenza delle mafie sul territorio.
Si prosegue sabato 16 ottobre con un incontro sulla plastica e sui danni ambientali derivanti dall’uso dei rifiuti usa-e-getta.
Infine sabato 23 ottobre si parlerà di riscaldamento climatico, un tema di sicuro interesse, soprattutto per le giovani generazioni.  

Questi incontri hanno l’obiettivo di far conoscere ai bambini e agli adolescenti alcuni temi legati appunto alla tutela dell’ambiente e alla cultura della legalità. L’obiettivo è quello di sensibilizzare le giovani generazioni su questi importanti argomenti, aiutando i ragazzi a riconoscere comportamenti e scelte rispettosi dell’ecosistema e della legalità.

Di seguito il programma de ‘I Sabati dell’ambiente’:

Sabato 9 ottobre  | ore 14.30 - 16.30         
‘Tutti insieme per la Legalità’            
con Mattia Maestri
Che cos’è la legalità?  Quali sono le forme di illegalità nella vita di tutti i giorni?  Come possiamo combattere l’illegalità?  Ci sono le mafie nel nostro territorio?

Sabato 16 ottobre  | ore 14.30 - 16.30     
‘Che bello un Mondo senza plastica!’           
con Monica Lazzarini
Come possiamo ridurre i rifiuti a casa, a scuola e nel tempo libero?  Si può fare a meno della plastica usa-e-getta?  Quali problemi crea la plastica all’ambiente?

Sabato 23 ottobre  | ore 14.30 - 16.30     
‘La Terra ha la febbre?’                     
con Mario Grosso
Che cos’è il ‘cambio climatico’ o ‘riscaldamento del clima’?  Di chi è la colpa del riscaldamento dell’atmosfera?  Come possiamo ridurre il riscaldamento globale nelle nostre scelte di tutti i giorni?

Tutti gli incontri si terranno dalle ore 14.30 alle ore 16.30 presso la Sala consiliare di via Roma n. 23.
Dovranno essere rispettate le vigenti disposizioni sanitarie anti-Covid19: è necessario portare la mascherina e presentare il Green Pass per i maggiori di anni 12.
Il programma de ‘I Sabati dell’ambiente’ è inserito nell’ambito dell’iniziativa “Estate Insieme” promossa e finanziata da Regione Lombardia. Come detto, gli eventi sono organizzati dal Circolo Ambiente “Ilaria Alpi” in collaborazione con la Biblioteca comunale di Ponte Lambro.   




Un presidio per dire che la Canturina Bis non ha nulla di sostenibile!


 

Presidio contro la Canturina bis, organizzato dalle associazioni ambientaliste del territorio, che si terrà venerdì 8/10/2021 dalle ore 20,15 presso il Centro civico di Vighizzolo di Cantù (via S. Giuseppe).

 

Venerdì 8 ottobre alle ore 21 presso il centro civico di Vighizzolo si terrà una conferenza organizzata da Unire Cantù dal titolo "Canturina Bis e ambiente". All'iniziativa interverrà la deputata del PD Chiara Braga e il consigliere regionale dei dem, Angelo Orsenigo. Già il titolo del convegno presenta però un ossimoro. La Canturina Bis è incompatibile con l'ambiente.

 

Come gruppi ambientalisti manifesteremo la nostra contrarietà a nuove opere stradali che vengono narrate, in particolar modo dal PD, come opere compatibili con la sostenibilità ambientale, di cui però la parola "sostenibilità" rimane sempre vuota.
Il futuro della mobilità sul nostro territorio parte dalle alternative date dai mezzi pubblici, dall'integrazione ferro-gomma, dal potenziamento delle linee ferroviarie e dalle piste ciclabili.
I cambiamenti climatici in atto ci impongono di prendere scelte consapevoli sul tema della mobilità, che incide anch'essa in termini di emissioni di gas serra.
Agire locale, pensare globale! No alla Canturina Bis!


I gruppi che aderiranno al sit-in:
Circolo Ambiente "Ilaria Alpi"
Circolo Legambiente Cantù
Comitato No alla Strada nel Parco
Comitato Parco Regionale Brughiera-Groane
Fridays For Future - Como
WWF Insubria

lunedì 4 ottobre 2021

Al via i lavori di ripristino dell'antico sentiero forestale tra Tradate e Appiano Gentile


 

Sono cominciati i lavori di ripristino del sentiero 543 tra Appiano Gentile (CO) e Tradate (VA), in località Fogoreggio. La sua riqualificazione è frutto di una collaborazione tra partnership tra WWF Insubria, il Parco Regionale della Pineta e SAATI S.p.a., un'importante azienda privata locale che ha scelto di supportare il progetto fornendo l'intera copertura economica tramite un consistente piano di erogazioni liberali destinate alla valorizzazione della biodiversità e alla fruizione di percorsi forestali. I protocolli d’intesa tra le parti sono stati siglati nei mesi scorsi, permettendo l'inizio lavori.

Il progetto è già entrato nel vivo con la ricostruzione del fondo del primo lotto del sentiero; ora i volontari del WWF stanno proseguendo occupandosi della gestione delle piante esotiche e invasive in preparazione di piantumare vegetazione autoctona.

L'intervento interessa la zona centrale del Parco, tra antiche strade dette “della fame” e “bosascia”, un territorio di importanza naturalistica ma anche storica a livello locale. La conclusione dei lavori è prevista per la primavera 2022, con il secondo lotto di sentiero.

 



Il progetto permetterà il ripristino di circa un chilometro della strada forestale-rurale esistente, ma compromessa a causa del naturale dilavamento sul tipico substrato geologico del territorio, costituito in parte da terre argillose e impermeabili. L'area di intervento comprende anche un guado sul torrente Bozzente.

La riqualificazione del percorso permetterà la riduzione del rischio idrogeologico sul lungo periodo e di aumentare la biodiversità locale grazie all’eradicazione e alla sostituzione di vegetali esotici con vegetali autoctoni per ripristinare i microhabitat autentici della zona. Il sentiero avrà inoltre la funzione di taglia-fuoco e consentirà un miglior accesso per vigilanza ed emergenza in caso di incendio boschivo.

Ma non solo: il percorso così ripristinato sarà più sicuro per tutti, avrà piccole aree di sosta e potrà essere utilizzato per future iniziative di divulgazione ambientale.

«Si tratta di una felice esperienza di collaborazione tra industria, volontariato e istituzioni, che darà beneficio al territorio e a tutti coloro che amano frequentarlo» afferma Matteo Colaone, referente locale di WWF Insubria. «Ringraziamo SAATI per il coraggio innovativo dimostrato nel credere sin dal primo giorno al progetto, quando ancora era solo un'idea su carta. Fondamentale è stato anche l'esperienza del personale del Parco della Pineta che ha coadiuvato il WWF nel definire le precise linee-guida tecnico-scientifiche per la sua progettazione».

 



WWF Insubria è felice di associare nuovi volontari in zona che si rendano disponibili qualche fine settimana ad effettuare, assieme a quelli già presenti, piccoli lavori di gestione forestale e di manutenzione del percorso.

Associandosi al WWF si avrà garanzia di copertura assicurativa durante i lavori. Se interessati scrivere a wwfvareseinsubria@gmail.com



WWF Lecco: "Vogliamo città con più natura!"

Riparte Urban Nature, domenica 10 ottobre in tutta Italia la festa promossa dal WWF
 

A Lecco una challenge aperta a tutti i cittadini, attraverso la quale riscoprire il valore del verde urbano

 



Le nostre città devono diventare nature-positive e amiche del clima: è con questo messaggio che il WWF Italia lancia la quinta edizione di Urban Nature in vista della manifestazione che animerà i grandi e i piccoli centri in tutta Italia in occasione della Festa della Natura in città, prevista per quest’anno domenica 10 ottobre. Quello che arriva da tutti gli angoli del nostro Paese è un messaggio di riscatto e resilienza per avere città con più natura, più salubri e più sicure nell’epoca della pandemia da COVID e dei fenomeni estremi causati dal cambiamento climatico. Quest’anno la Festa della Natura in Città del WWF arriva alla vigilia di un momento importante a livello su scala globale, l’apertura (lunedì 11 ottobre) della Conferenza delle Parti sulla Biodiversità (a Kunming in Cina), convocata per arrestare e invertire la curva della perdita di natura.

Nel corso delle iniziative di Urban Nature famiglie, bambini, giovani, studenti, appassionati di natura, il 10 ottobre daranno vita ad azioni concrete per tutelare, valorizzare e incrementare la biodiversità urbana. Protagonisti gli attivisti del WWF ma anche le decine di realtà civiche attive sul territorio in difesa della natura che daranno vita a visite nei parchi e nelle aree verdi, giochi, mostre, pulizia e sistemazione delle aree naturali, attività di citizen science e di citizen conservation, guerrilla gardening e urban painting.

A livello locale, nell’ambito di Urban Nature, WWF Lecco propone  una challenge aperta a tutti i cittadini, attraverso la quale riscoprire il valore del verde urbano. La sfida consiste nel riuscire a riconoscere il maggior numero di specie di alberi scelti tra quelli presenti nella città a Lecco, posti approssimativamente entro un raggio di un chilometro dal centro cittadino, e che sono stati individuati e contrassegnati dai volontari del WWF Lecco con apposito segnale.

Per partecipare alla sfida è sufficiente presentarsi tra le ore 14:00 e le 15:00 presso il sagrato della Basilica di Lecco, dove sarà presente un corner WWF: ogni iscritto riceverà una mappa e la scheda di partecipazione, da riconsegnare entro un'ora. Seguendo la mappa, i partecipanti dovranno scoprire le specie arboree presenti nell’area e compilare la scheda con una serie di informazioni. I vincitori riceveranno una pubblicazione sulla flora del Parco Regionale del Monte Barro e la tessera di Socio WWF, valida un anno, che dà anche diritto ad entrare gratuitamente in tutte le Oasi WWF aperte al pubblico. L'evento è a partecipazione gratuita e tutte le informazioni sono disponibili sul sito WWF Lecco: wwf.lecco.it/naturaincitta-2021.




Per chiudere l’evento e lasciare un segno della giornata, WWF Lecco procederà con la semina di un vasto assortimento di oltre 500 bulbi e tuberi da fiore nell’aiuola di piazza Manzoni dove la sezione lecchese del WWF, a inizio anni 90, mise a dimora alcuni carpini, in collaborazione con l’allora Amministrazione Comunale, e pose una targa in memoria di Francisco Alves Mendes, più noto come “Chico” Mendes, ucciso per il suo impegno nella lotta contro il disboscamento della foresta amazzonica. La finalità è quella di abbellire il verde pubblico attraverso una variopinta fioritura primaverile di piante spontanee perenni, utili anche a fornire nutrimento alle numerose specie di insetti impollinatori che vivono in città.




Tra i partner storici del WWF, co-promotori sin dall’inizio di Urban Nature, l’Associazione Nazionale dei Musei Scientifici (ANMS) e l’Arma dei Carabinieri, con il pieno coinvolgimento degli Uffici Territoriali Carabinieri per la Biodiversità (UTCB). Urban Nature vede i patrocini del Ministero della Transizione Ecologica e dell’ANCI – Associazione Nazionale dei Comuni Italiani, mentre a livello locale l’evento gode del contributo di Wash Dog Lecco, partner della challenge.

Urban Nature, che giunge nel 2021 alla sua V edizione, è un’iniziativa che si sta sempre più affermando come una campagna per rendere sempre più evidenti a chi vive nelle città italiane il valore della natura e la necessità di innovare il modo di pensare e pianificare gli spazi urbani, riconoscendo la centralità degli ecosistemi e delle reti ecologiche e di promuovere azioni virtuose agite da amministratori, comunità, cittadini, imprese, università e scuole per proteggere e incrementare la biodiversità nei sistemi urbani.

Sarà quindi un weekend caldissimo per la sezione lecchese del WWF: sabato 9 ottobre l’evento dedicato ai bambini in Villa Bertarelli a Galbiate (“Un pomeriggio con Gismund”: wwf.lecco.it/Un-pomeriggio-con-Gismund) e domenica 10 l’appuntamento con la festa della Natura in Città!

 


 

venerdì 1 ottobre 2021

WWF Lecco: un pomeriggio con Gismund

Appuntamento per sabato 9 ottobre 2021, con il tradizionale incontro  del WWF Lecco con i bambini, con un pomeriggio di giochi, laboratori e creatività, alla scoperta delle meraviglie del Monte Barro.

Lo scorso anno, causa Covid, l’appuntamento è saltato... ma quest'anno, ed è la sesta edizione, WWF Lecco torna a proporre il tradizionale evento dedicato ai bambini, realizzato in collaborazione con il Parco Monte Barro, e con il contributo de Il Campo dei Fiori (main-sponsor dell'evento).

L’invito è rivolto ai nati negli anni 2010/11/12/13/14 che, nella splendida cornice di Villa Bertarelli a Galbiate, si muoveranno con la fantasia tra le pagine del libretto  “Gismund e gli altri”, una pubblicazione ideata da WWF Lecco, alla scoperta dei colorati fiori, dei grandi alberi e dei fantastici animali presenti sul Monte Barro.

L’appuntamento è per il pomeriggio di sabato 9 ottobre: il riccio Gismund guiderà i bambini nello svolgimento di attività creative pensate per coinvolgere e avvicinare i partecipanti al “magico” mondo della natura, dalla realizzazione di un simpatico pupazzetto del riccio Gismund all’utilizzo artistico delle foglie, dalla realizzazione delle palline di semi per aiutare gli uccellini durante i mesi più freddi alle sorprese che i volontari del WWF Lecco hanno preparato per i bambini (e che essendo sorprese non possono essere anticipate…).

 



Una copia del libretto “Gismund e gli altri – Alla scoperta delle Meraviglie del Monte Barro”, sarà omaggiata a ogni bimbo presente all’evento. Tutte le informazioni per partecipare al pomeriggio con Gismund sono come sempre disponibili sul sito WWF Lecco: https://wwf.lecco.it/un-pomeriggio-con-gismund.

 



E la domenica successiva è già in programma un altro appuntamento per amici e simpatizzanti del WWF Lecco: in occasione di Urban Nature 2021, la festa della Natura in città, una nuova proposta aspetta adulti e famiglie, con una challenge per le vie del centro di Lecco. I dettagli saranno disponibili da mercoledì, in contemporanea con il lancio nazionale dell’evento Urban Nature del WWF Italia.