di Domenico Corrusco
Nei giorni scorsi, sulla pagina Facebook di Insieme in Rete, Gianni Del Pero - Presidente Delegato del WWF Lombardia, geologo, e anche Supervisore delle operazioni di bonifica per Pedemontana - ha pubblicato un post con i risultati delle analisi sulla diossina nella zona di Seveso.
Al post ha allegato una tabella che riporta un valore di tossicità equivalente per la diossina pari a 18,6 ng/kg. Fin qui, nulla di strano: la trasparenza sui dati ambientali è sempre una buona notizia.
Il problema però sta in come questi dati vengono presentati e in ciò che viene detto - e non detto - a corredo.
Del Pero, infatti, nel suo post utilizza un tono fortemente ironico e a tratti sprezzante verso chi, a suo dire, diffonde “allarmismo ingiustificato” o non sarebbe in grado di capire la materia.
Parla genericamente di “NoCarote - Nobonifica” o di chi sarebbe contrario alla bonifica “perché poi potrebbero farci sopra un’autostrada”, ma non chiarisce mai esattamente a chi si riferisca. È una critica vaga, rivolta a un indistinto “qualcuno” che resta sempre senza nome.
E va detto chiaramente: non è il pubblico o i comitati locali ad alimentare le polemiche, ma è lo stesso Del Pero che le innesca, con i suoi toni sarcastici e provocatori.
Il nodo tecnico è semplice:
- Del Pero afferma che, con un valore di 18,6 ng/kg, il sito non sarebbe contaminato e quindi “la bonifica non si deve fare”, perché il limite di legge sarebbe 100 ng/kg.
Ma questa affermazione è solo parzialmente corretta. In realtà:
- ✅ Il limite di 100 ng/kg vale per suoli destinati ad uso industriale o commerciale.
- ❌ Per aree residenziali, scuole, parchi, orti, giardini, il limite è invece 10 ng/kg.
Dunque, se il terreno in questione si trovasse in un’area destinata a verde pubblico o residenziale, il valore di 18,6 ng/kg supererebbe il limite e richiederebbe un intervento di bonifica.
Il vero punto debole del post è però un altro: Del Pero non dice dove si trova esattamente il terreno analizzato. Manca qualsiasi informazione fondamentale, come:
- la zona o il lotto specifico da cui è stato prelevato il campione;
- la destinazione urbanistica dell’area (residenziale, verde pubblico, industriale);
- la profondità a cui è stato eseguito il prelievo;
- la data dell’analisi.
Senza questi dati, la tabella non basta a stabilire se la bonifica sia davvero necessaria o no. I numeri, da soli, non raccontano tutta la storia.
C’è poi un’altra evidente contraddizione nel discorso di Del Pero:
- da una parte, sostiene che “la bonifica non si deve fare” perché il valore risulta sotto soglia (secondo il limite industriale);
- dall’altra, attacca con grande veemenza chi, sempre secondo lui, sarebbe contrario alla bonifica o la ostacolerebbe.
Se davvero “la bonifica non si deve fare” perché non necessaria, perché allora prendersela così tanto con chi dice - magari con motivazioni diverse - che la bonifica non vada fatta?
Non si può sostenere nello stesso discorso che la bonifica non serva e contemporaneamente polemizzare con chi dice che non va fatta. È una posizione che finisce per smentirsi da sola.
Un ultimo punto riguarda la forma. Quando si ricoprono ruoli ufficiali e si trattano dati così delicati, la chiarezza e il rispetto diventano un dovere, non una scelta.
La vicenda di Seveso non è solo una questione tecnica: è memoria, salute pubblica, paure radicate. Merita risposte precise, documentate e, soprattutto, espresse senza sarcasmo né battute sprezzanti.
I numeri servono. Ma servono anche i dettagli su dove si trovano quei numeri, e a cosa servono. E se vogliamo davvero evitare allarmismi, la miglior medicina è sempre la trasparenza. Non il sarcasmo.
Per chiarezza e trasparenza, riportiamo qui sotto integralmente il testo del post originale di Gianni Del Pero, così come pubblicato su Facebook, e la tabella allegata. Ognuno potrà leggerli direttamente e farsi la propria opinione.
Gianni Del Pero
[12 luglio 2025]
I dati delle analisi di Diossine e Furani effettuate sui terreni prelevati dalla Terra della #Diossina detta di #Seveso non sono dati pubblici, per evitare ingiustificato allarmismo con panico indotto da commenti incompetenti dettati da evidenti altre finalità. E dopo 11 anni, ottenuta la caratterizzazione e la conseguente bonifica, sono arrivati i primi risultati delle analisi di collaudo delle bonifiche effettuate. Inutile cercare di spiegarlo ai neonegazionisti dei NoCarote - Nobonifica perché inquina (!), No bonifica perché poi dopo potrebbero farci sopra una Autostrada (meglio continuare a mangiare uova, pomodori e zucchine alla Diossina!), No bonifica "non so neanche perché" o perché "lo dico io"... Nel referto analitico allegato, incomprensibile a chi non vuole comprenderlo, il valore di tossicità equivalente di "Diossina" è 18,6 ng/kg (il limite di legge è 100). Il SITO NON E' Contaminato la BONIFICA NON SI DEVE FARE! Oggi il rischio di esposizione alla Diossina detta di #Seveso prodotta dalla #Icmesa di #Meda e' di molto diminuito solo grazie alla coerente determinazione delle Associazioni Ambientaliste Insieme in Rete
Tabella (immagine allegata al post originale)
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