martedì 31 luglio 2012

Torrenti e rogge del Lambro in uno studio del Parco Valle del Lambro

Parco Lambro: giudizio negativo sulla qualità delle acque dei torrenti casatesi, inquinati e compromessi dall’urbanizzazione 

articolo di Roberto Bonfatti  - tratto da www.merateonline.it
 
Inquinati, manipolati dalla mano dell’uomo, discarica di rifiuti urbani e di scarichi industriali, punto di raccolta delle acque piovane e degli scarichi fognari. È lunghissimo l’elenco delle criticità stilato dal Parco Valle Lambro circa i torrenti e le rogge che attraversano il territorio casatese, prima di sfociare nel corso principale del fiume che collega la Brianza all’hinterland milanese e quindi al fiume Po, lungo un percorso di 130 chilometri.
 
Recentemente i tecnici del Parco hanno perlustrato le sponde e gli alvei del reticolo idrico che afferisce al corso principale del Lambro, stilando un Atlante delle criticità riscontrate e delle opportunità che in futuro potranno essere colte dalle amministrazioni locali per ristabilire una parvenza di naturalità in questi luoghi, a lungo manipolati e resi irriconoscibili dalla mano dell’uomo.


Alcune immagini della Bevera di Naresso, fra Monticello e Barzanò.

Foto e grafici tratti dal sito http://www.progettolambro.it/


Il quadro emerso dall’indagine non può che gettare sconforto sullo stato di fatto di questi corsi d’acqua, immersi nella maggior parte dei casi in zone dal grande pregio naturalistico cadute, negli anni, nel dimenticatoio o ancora peggio vittime di uno sfruttamento indiscriminato del territorio a favore dello sviluppo artigianale e industriale dell’operosa Brianza.
Da Barzanò a Costa Masnaga, da Monticello a Casatenovo, numerosi sono i tratti d’acqua risultati inquinati da scarichi fognari e industriali, per non parlare della diffusa presenza di rifiuti che rende i torrenti del circondario ricettacoli di sporcizia e disordine, compromettendo l’habitat e l’ecosistema sviluppatosi nelle vicinanze.

Rifiuti nell'alveo della Bevera di Tabiago
Ma vediamo nel dettaglio, da nord a sud, tutte le principali criticità legate al reticolo del fiume Lambro in territorio casatese.

BEVERA DI TABIAGO
(Costa Masnaga, Bulciago, Nibionno)
Qualità delle acque: da Eccezionalmente alterate a Molto alterate
Qualità dell’habitat: da Eccezionalmente alterato ad Alterato




I grafici elaborati dai tecnici del Parco.
In rosso i tratti di fiume eccezionalmente alterati, in arancio quelli molto alterati, in giallo quelli alterati.
Le fasce colorate lungo i corsi d'acqua rappresentano  la qualità dell'habitat circostante.


Di tutte le rogge casatesi la Bevera di Tabiago rappresenta senza ombra di dubbio uno dei casi maggiormente critici in termini di qualità delle acque e dell’ambiente naturale.
I dati rilevati dal Parco Lambro parlano chiaro: entrambi i rami di alimentazione (il primo proveniente da Centemero di Costa Masnaga, il secondo dalla località Campolasco di Bulciago) versano in condizioni critiche sin dalle sorgenti, con presenza di oli industriali e rifiuti fuori e dentro dal letto fluviale.


Dai copertoni dei Tir agli elettrodomestici passando per le apparecchiature elettroniche, lunghi tratti di torrente risultano occupati da suddetti materiali con conseguente scadimento della qualità ambientale generale.


Condotte artificiali, intensa urbanizzazione e la presenza di numerosi complessi industriali, in aggiunta alla Superstrada Milano – Lecco, contribuiscono a fare di questo angolo di Brianza uno dei più degradati sotto il profilo naturalistico, come documentato dai tecnici del Parco Lambro: “La qualità delle acque manifesta evidentissime criticità sul primo ramo di alimentazione, dove già alla nascita il corso d’acqua sembra inficiato della presenza di sostanze inquinanti di origine fognaria e produttiva. La qualità rimane molto bassa su tutto il tratto e non riesce a migliorare sia per la lunghezza non eccessiva del corso d’acqua, sia per la presenza di rifiuti, sia per le continue interruzioni che limitano massimamente la sua capacità autodepurante. Per quanto riguarda l’habitat si osserva una forte compromissione ma localmente si possono salvare ambiti anche interessanti”.


Critico anche il sistema degli scarichi, con la presenza di sette sfioratori di piena e condotti di dubbia provenienza in grado di riversare nelle acque reflui di ignota composizione.


BEVERA DI BULCIAGO
(Barzago, Bulciago, Nibionno, Cassago)
Qualità delle acque: da Eccezionalmente alterate a Poco alterate
Qualità dell’habitat: da Eccezionalmente alterato a Poco alterato




 
Critiche anche le condizioni della Bevera di Bulciago. A partire dalle sorgenti, localizzate a Barzago nei pressi di via Dell’Acqua, la mano dell’uomo ha compromesso visibilmente il corso d’acqua con la realizzazione di muretti e massicciate. Preoccupante la qualità delle acque, all’interno delle quali sono stati rinvenute tracce di idrocarburi come si evince dalla relazione del Parco Lambro: “La qualità delle acque è pessima nei primi due tratti essendo inficiata inizialmente dalla presenza di idrocarburi, resa palese dalle tipiche macchie colorate; successivamente l’inquinamento è causato fondamentalmente dal malfunzionamento degli sfioratori di piena presenti che, al momento dei sopralluoghi, riversavano reflui non trattati direttamente nel corso d’acqua, comportando lo scadimento completo della qualità per almeno tutti i primi due tratti. La presenza di materiale organico ad alta concentrazione ha portato alla formazione di un tappeto algale filamentoso continuo e consistente sul fondo dell’alveo”.




Problemi sono stati segnalati inoltre in merito agli scaricatori fognari di piena, capaci di riversare in alcuni casi i reflui direttamente all’interno del torrente senza alcun tipo di trattamento.
Condizioni che, da Bulciago, peggiorano progressivamente sino a Nibionno, in prossimità della confluenza nel corso principale del Lambro.


Meno severa la situazione del Rio Gambaione, il piccolo torrente che da San Feriolo a Barzanò attraversa i Comuni di Cremella e Cassago prima di costeggiare l’area estrattiva di proprietà Holcim. In questo tratto, in particolare, il Parco segnala lo stravolgimento dell’habitat naturale del Gambaione.


BEVERA DI NARESSO
(Barzanò, Monticello, Cremella)
Qualità delle acque: da Molto alterate a Poco alterate
Qualità dell’habitat: da Eccezionalmente alterato a Poco alterato





Evidenti criticità sono state segnalate soprattutto nel primo tratto della Bevera di Naresso, in corrispondenza delle sorgenti localizzate nell’area industriale barzanese di Dagò e in località Mottone a Monticello Brianza.




Le sponde, artificializzate con la formazione di alti muri, sono state plasmate negli anni e incanalate in uno scenario prettamente urbano. Nella zona delle piscine di Barzanò la presenza di un manufatto di sfioro convoglia periodicamente le acque di fognatura all’interno del corso d’acqua, con notevole deterioramento della qualità. Pochi i rifiuti rinvenuti nell’alveo e nel circostante habitat, come già detto pesantemente gravato dall’industrializzazione e difficilmente ripristinabile.




Migliori le condizioni della Roggia della Valletta e del Rio Prebone, entrambi però caratterizzati dalla presenza di alcuni sfioratori fognari che periodicamente compromettono la qualità delle acque già a partire dal loro tratto iniziale.


RIO PEGORINO
(Casatenovo)
Qualità delle acque: da Molto alterate a Poco alterate
Qualità dell’habitat: da Eccezionalmente alterato a Poco alterato



Numerosi gli affluenti che da Besana, Brugora, Triuggio e Casatenovo contribuiscono alla formazione del Rio Pegorino, corso d’acqua che attraverso l’omonima valle scarica le acque del circondario all’interno del fiume Lambro in località Gerno di Lesmo.


La qualità delle acque è messa a dura prova, oltre che dalla sua scarsità e da un limitato ricambio, anche dalla presenza di alcuni scolmatori di linee fognarie comunali di tipo misto  che in occasioni di piogge  riversano nel rio importanti carichi inquinanti di fosforo e azoto.
Per quanto riguarda la qualità delle acque il tratto rientra principalmente nella fascia 3 con “qualità alterata”, così come pure gli affluenti casatesi Roggia Giovenigo e Roggia di Casatenovo.


La qualità dell’habitat risulta generalmente di fascia 3 (alterato) con punti di alterazione bassa nella zona della Valle Campora.
All’interno del primo tratto sono presenti 11 scarichi impattanti (tutti sfioratori di piena).


Generalmente il tratto rientra nella fascia di bassa vulnerabilità con punti di media vulnerabilità e la Roggia Marcione con vulnerabilità elevata.

Fotografare la natura con il WWF "Le Foppe"

Docente Alberto Nardi, fotoreporter che ha pubblicato su prestigiose riviste: Oasis, Bell’Italia, Bell’Europa, Orobie, Gardenia.

I corsi si svolgeranno nelle giornate di Venerdì a partire dal 21 Settembre alle ore 21.00 presso Pacialacc, via Alzaia 14, Trezzo S/Adda

Costo del corso: 50,00 euro (Posti limitati)

Programma dettagliato: www.oasilefoppe.it
Per informazioni e iscrizioni: info@oasilefoppe.it - Anna cell. 333-1457043 - Loredana cell. 333-3810199

lunedì 30 luglio 2012

La difficile lotta contro il consumo di suolo


Legge per la tutela dei suoli . Legambiente: “Bene Catania, ma il territorio agricolo rischia di essere mortificato da altri provvedimenti all'esame del Parlamento, a partire dalla legge sugli Stadi” 

L'iniziativa del Ministro Catania di farsi promotore di una proposta legislativa per fermare il consumo di suolo legato all'abbandono di pratiche agricole e alla cementificazione rappresenta una riforma epocale, necessaria e urgente: il Ministro per le Politiche Agricole e Forestali incontra il sostegno di Legambiente, ribadito nell'incontro dello scorso 26 luglio con le associazioni ambientaliste, su un percorso riformatore che ponga alcuni punti fermi su cui l'associazione si rende disponibile a fornire le proprie competenze e quelle del Centro promosso insieme all'INU per promuovere la ricerca sul consumo di suolo.

Bene fa dunque il ministro a raccogliere una istanza di tutela del suolo su cui sempre più numerose sono le voci che si levano per chiedere un cambiamento di rotta, come testimoniato dalle crescenti adesioni al forum nazionale 'Salviamo il Paesaggio', che tiene in rete oltre 700 associazioni, dalle grandi sigle nazionali a una miriadi di gruppi locali.  

"Il suolo è la risorsa naturale più strategica e il fattore produttivo più importante per il nostro Paese, non solo per ragioni ambientali ma anche per l'ottima collocazione delle produzioni agroalimentari italiane nel mercato globale - dichiara Vittorio Cogliati Dezza, Presidente nazionale di Legambiente - eppure, il suolo continua ad essere cementificato impunemente, perché non esiste un quadro legislativo di tutela: abbiamo buone norme a tutela di acqua e aria, ma assolutamente nulla che protegga il suolo, che deve essere riconosciuto come un irrinunciabile bene comune della nazione da preservare in tutta la sua superficie e fertilità".

Centrale, nella valutazione di Legambiente, la soppressione dell'assurda norma finanziaria che concede ai comuni di 'fare cassa' con il cemento, snaturando lo stesso concetto di oneri di urbanizzazione: contributi che devono essere versati esclusivamente per assicurare i servizi essenziali di nuovi insediamenti residenziali e produttivi, non certo per far quadrare i conti dei bilanci comunali.

Legambiente però mette in guardia dal rischio Tela di Penelope che si avrebbe nel contemplare contemporaneamente la direzione di marcia proposta da Catania, e i provvedimenti che incoraggiano la speculazione immobiliare, come la proposta di legge sugli stadi, o iniziative per spingere l'acceleratore su infrastrutture autostradali spesso ridondanti, come la Brebemi in Lombardia o la nuova Tirrenica tra Lazio e Toscana: opere che non solo devastano paesaggi agrari, ma che appostano rendite di posizione su aree agicole in attesa di operatori speculativi pronti a 'valorizzarle' immettendole sul mercato immobiliare.

"Noi saremo al fianco del Ministro - avverte Damiano Di Simine, responsabile consumo di suolo di Legambiente - perché la conservazione del suolo non è una tematica esclusiva del settore agricolo, ma un interesse generale della nostra comunità nazionale, e non è possibile vincere questa sfida epocale se essa non viene assunta anche da chi si occupa di città, di infrastrutture di mobilità, di ambiente, di sviluppo economico e di fiscalità. E' possibile conservare il suolo e il paesaggio rurale solo se questa diventa una strategia nazionale prioritaria, trasversale alle politiche e ambiziosa quanto basta per modificare i meccanismi finanziari e fiscali che fino ad oggi hanno premiato chi ha consumato suolo, penalizzando la riqualificazione urbana e il recupero di aree industriali dismesse". Ddl Cementificazione

domenica 29 luglio 2012

Seregno e la città divisa


In merito ai lavori in corso sulla linea ferroviaria Seregno-Saronno informiamo che  il Comune di Seregno ha indetto per martedì 31/7/2012, alle ore 21.00, una riunione pubblica presso il cinetatro S.Ambrogio. Sarà presente un tecnico delle FNM.

 

sabato 28 luglio 2012

Da Agrate: "Conoscete condomini che hanno installato il fotovoltaico?"


Riceviamo e pubblichiamo

In quanti comportamenti possiamo trovare ragioni per la crisi?

Gli ambientalisti sono riusciti a far adottare in Italia una legge per promuovere le energie alternative, purtroppo non scritta al meglio e mal spiegata tant'è che ne hanno approfittato troppi faccendieri, qualche privato intelligente e intraprendente, ma conoscete condomini che hanno installato il fotovoltaico?

Noi, condominio di 24 famiglie, di Via S. Caterina ad Agrate, ci abbiamo provato. Siamo ancora in corsa, ma le mancanze sono troppe per tacerle e non farne denuncia pubblica.

Inizio Gennaio, con l'arrivo delle assemblee condominiali, faccio iscrivere all'odg la richiesta per discutere del fotovoltaico.
Prima discussione il 9/2/12, rancori atavici e antipatie  si scatenano, ma si va a una secondo incontro il 12/3 poi il 30/3 con l'analisi dei preventivi di due imprese concorrenti. Un po' in là perche l'amministratore ci mette i suoi primi contrattempi e ritardi. Cinque preventivi ricevuti si assegna il compito alla ECOS (Energie rinnovabili) di Aicurzio, ben rappresentata e forte della garanzia di un finanziamento pari all'EURIBOR A 3 MESI, grazie all'intervento della HARLEY DIKKINSON. Tutto fatto da lì a poco, viene detto.

Nessuna premura spinge l'amministratore fatto sta che solo a fine Maggio  si sa che occorrerà trovare altra forma di finanziamento da riapprovare. L'assemblea slitta all'11/6, si accetta un finanziamento a 18 mesi al 5% con garanzia ARTIGIAN CONFIDI, dove anche ECOS, responsabilmente, partecipa alle maggiori spese, memore delle garanzie iniziali.
La banca in questione è la Popolare di BG agenzia di Agrate, portata in dote dalla ECOS, ... che dopo la nostra assemblea doveva far scattare il finanziamento in brevissimo in quanto era tutto pronto. Sono passati 45 giorni, all'ennesimo sollecito  del 19/7.........tutto a posto (sarà vero?) ma il direttore è in ferie fino al 30/7.

Ora, come condomini, abbiamo il problema dell'incombenza del quinto conto energia, con le sue drastiche riduzioni delle agevolazioni preannunciate, con il bel risultato di accontentare i potentati economici dell'energia e ammazzare lo sviluppo delle energie alternative e per noi di subire le conseguenze delle inadempienze altrui.
Qual'è la morale?

Dei condomini riescono a vincere sedimenti rancorosi di decenni, una costante nei condomini su cui nessuna istituzione mette mano, e votano all'unanimità un intervento per favorire un'idea avanzata di sviluppo, considerando in più di scegliere pannelli e inverter prodotti in loco per la crisi della Silicon Valley vimercatese e per questo c'è la voglia di essere anche condominio pilota, esempio pratico facilitante la diffusione su tutti i condomini possibili....

Le istituzioni non sono attive come dovrebbero, nonostante il patto dei sindaci, non si è creato nessun gruppo facilitante, di coordinamento nel circondario, a parte uno sportello energia provinciale itinerante in alcuni paesi, ma seduti in ufficio, senza uscite di verifica e promozione attiva sul territorio....... Eppure questo era certamente un modo concreto e alla portata delle amministrazioni locali per dare lavoro alle aziende in criisi. Amministratori di condominio non coinvolti e presi dalle loro normalità. Una banca che rastrella soldi e se non investe su queste operazioni efficacemente, per di più a rischio zero, non si capisce cosa faccia sul nostro territorio.

Poi ci sono le negligenze, ignavie, burocrazie, il perder tempo dei singoli che accompagnano e perpetuano  il peggio e allora perchè sorprenderci delle cose che non vanno.

Non avrei mai creduto che un'assemblea condominiale potesse dare dei punti al resto del mondo, ma se ci mettiamo in relazione con l'esito dei referendum e tutte le manovre politiche e dei potentati economici per tradirne l'esito, ci sta anche questo.

Cordialità
Silvio Reverberi

Area C e il "garagista egoista"

di Enrico Fedrighini
portavoce Comitato Promotore MilanoSiMuove

Libero traffico e libero smog dentro la cerchia dei Bastioni fino a metà novembre: è questo l’effetto diretto, immediato e grave dell’ordinanza del Consiglio di Stato n. 2898/2012 su Area C. Per ragioni procedurali della giustizia amministrativa, infatti, non sarà possibile fissare l’udienza di merito nei confronti dell’ordinanza del Consiglio di Stato prima del 14 novembre 2012.

Una brutta notizia per il popolo inquinato milanese. L’ordinanza azzera temporaneamente l’unica misura efficace antitraffico e antismog messa in atto grazie ai referendum, e ribalta la prospettiva: anzichè ragionare sull’ampliamento del provvedimento che sta dando positivi risultati, ora si è costretti a giocare sulla difensiva.

Nulla è perduto: sarà il TAR Lombardia a decidere nel merito. E il TAR Lombardia ha già mostrato in passato di considerare prevalente la tutela della salute pubblica ai pur legittimi interessi privati.

Il messaggio prevalente rilanciato dai media è: gli interessi economici di un garage bloccano le politiche antitraffico di Milano. Siamo sicuri che le cose stiano davvero così? Anche all’epoca di Ecopass erano stati presentati vari ricorsi da parte di privati, ma nessuno era riuscito ad arrivare al Consiglio di Stato. Ricordo che Ecopass fu anticipato dall’aggiornamento del PUM 2006 e dall’approvazione del Piano per la Mobilità Sostenibile 2006-2011. Cosa è successo? E’ davvero solo tutta colpa del “garagista egoista”?

Una delle cose che maggiormente fanno male a Milano, oltre allo smog, è l’esercito di opposte tifoserie urlanti pronte a scattare a comando. Lo spirito gregario può agevolare carriere, ma non fa del bene alla città. Il segnale di allarme che arriva da Roma è serio e faremmo bene a ragionarci sopra.

Ho letto l’ordinanza che blocca Area C (la allego in calce). Il cuore del provvedimento sta in questo concetto: il presupposto di legittimità sul quale il Comune fonda il potere esercitato con il provvedimento impugnato (Area C) appare carente, dato che le previsioni pianificatorie generali appaiono da tempo scadute, e questo può avere conseguenze di illegittimità e/o di nullità di Area C.

Detto in altre parole: il Comune di Milano deve adeguare i suoi strumenti di pianificazione del settore (Piani del Traffico e Piano della Mobilità) secondo le normali procedure di legge. Sono scaduti da anni. Va portato subito in Consiglio Comunale un aggiornamento del P.U.T., e vanno portate con urgenza in Giunta delle nuove Linee Guida per il P.U.M.
Occorre avere una strategia complessiva, e tradurla in un piano aggiornato di misure integrate (Area C ed altro). Se così non avviene, se cioè si continua a procedere a pezzi, con iniziative anche pienamente condivisibili ma non supportate dall’adozione di strumenti sui quali il Comune fonda il potere di assumere tali misure, il castello rischia di crollare.

Possiamo cavarcela dando la colpa al “garagista egoista”. Ma il segnale di allarme che arriva dal Consiglio di Stato andrebbe preso sul serio, secondo me: perché se domani, in queste medesime condizioni, decidessimo di pedonalizzare una strada potrebbe saltare fuori il ricorso del “fruttivendolo egoista”; e una nuova pista ciclabile al posto dello spazio per la sosta veicolare scatenerebbe il ricorso del “panettiere egoista”.

Non è una cosa complicata. E’ da oltre un anno che chiedo, insieme agli amici referendari, la traduzione dei contenuti dei cinque referendum cittadini in piani operativi dell’Amministrazione.

Intanto: che facciamo da qui al 14 novembre? Danza della pioggia, o distribuzione di mascherine antismog?

mercoledì 25 luglio 2012

La provincia di Monza e Brianza è la più cementificata d'Italia

Le 4 provincie più cementificate d'Italia. Fonte: Istat, 2012
Ogni giorno in italia vengono impermeabilizzati 100 ettari di terreni agricoli. Dagli anni Cinquanta ad oggi sono stati impermeabilizzati 1,5 milioni di ettari, una superficie pari alla Calabria (secondo i dati forniti dall'Ispra). Sono alcuni dei dati di cui ha parlato il ministro delle Politiche agricole, Mario Catania, nel corso della presentazione del Rapporto sulla cementificazione dell'agricoltura in Italia, ieri a Roma presso la biblioteca della Camera dei deputati.

"Dagli anni 70 la Sau (Superficie agricola utilizzata) e' diminuita del 28% -sottolinea il ministro- equivalente alla perdita di 5 milioni di ettari di sau, una superficie equivalente a Lombardia, Liguria ed Emilia Romagna messe assieme".

Si pensi che solo la Pianura padana, l'area agricola piu' vasta e produttiva della penisola italiana, ha una percentuale media di superfici edificate pari al 16,4% del territorio (Istat), si legge nel rapporto, calcolando che il 6,7% dell'Italia e' costituito da superfici edificate. E ai primi posti delle dieci province piu' cementificate d'Italia nel 2011 ci sono le province di Monza e della Brianza (54%), Napoli (43%), Milano (37%) e Varese (29%). Seguono Trieste, Padova, Roma, Como, Treviso e Prato.

La continua perdita di terreno agricolo porta l'Italia a dipendere sempre piu' dall'estero, si legge nel rapporto, per l'approvvigionamento di risorse alimentari.

Fonte Agenzia Dire - www.dire.it

martedì 24 luglio 2012

Monguzzo: da tutto il mondo per ripulire le sponde del lago di Alserio


Arriveranno da tutto il Mondo per il Campo di Volontariato internazionale che si terrà dal 28 luglio al 11 agosto 2012 sulle sponde del lago di Alserio. Ad organizzare il Campo sono i Comuni di Monguzzo e di Anzano del Parco, il Parco Valle Lambro e il Circolo Ambiente “Ilaria Alpi”. Si tratta della prima edizione del campo, che ha lo scopo di ripulire alcune rive del lago, ma anche di creare attenzione sull’importante Riserva Naturale del lago di Alserio, strategica dal punto di vista ambientale.

Ad eseguire i lavori di pulizia e sistemazione ambientale interverranno 12 volontari provenienti da molti Paesi: Repubblica Ceca, Serbia, Germania, Turchia, Russia, Francia, Spagna, Inghilterra, Bielorussia, a cui si uniranno alcuni volontari italiani.


I volontari, coordinati dagli attivisti del Circolo Ambiente “Ilaria Alpi”, saranno impegnati nei lavori di ripulitura delle aree spondali del lago di Alserio, nel territorio compreso tra i comuni di Monguzzo e di Anzano. Nel concreto i volontari asporteranno alcuni rifiuti abbandonati lungo le sponde, provvederanno al taglio e alla rimozione delle sterpaglie e alla sistemazione dei sentieri che costeggiano il lago. Come detto, essendo il lago compreso in una Riserva Naturale, i lavori avverranno sotto la supervisione dei tecnici del Parco valle Lambro, che terranno conto delle peculiarità ambientali del sito.


I volontari internazionali saranno ospitati presso il centro sportivo messo a disposizione dal Comune di Monguzzo; il Comune di Anzano metterà a disposizione i letti e altri materiali.


I volontari, oltre al lavoro presso il lago di Alserio, avranno modo di visitare i dintorni dell’area Erbese. Sono infatti previste escursioni sulle montagne del Triangolo Lariano e in alcune tra le  località più rinomate del lago di Como. È prevista inoltre una visita agli scavi di Second’Alpe di Canzo, realizzati nelle sei edizioni del campo di volontariato internazionale organizzate dal Circolo Ambiente “Ilaria Alpi”, in collaborazione con Ersaf Lombardia.

Altre informazioni sul Campo sul sito www.circoloambiente.org

Dragon Dreaming: conferenza di John Croft ad Asnago di Cantù

Giovedì 26 luglio 2012 alle ore 19, John Croft terrà una conferenza introduttiva sul Dragon Dreaming e il cambiamento in atto (in inglese con traduzione in italiano) presso la Cascina della Volpe ad Asnago di Cantù, via Conciliazione.

Seregno: l'acqua mette su casa


Immagine tratta da Google Earth

La "casetta dell'acqua" a Seregno si farà. La notizia anticipata da questo blog all'inizio dello scorso mese di giugno è stata confermata da un comunicato stampa pubblicato sul sito del Comune di Seregno che qui riprendiamo. 

Progetto finanziato dall’ATO
L’ACQUA METTE SU CASA
In via Bellini una versione moderna delle vecchie fontane pubbliche, dove rifornirsi di acqua sia naturale che gasata a cinque cent al litro.

La comunicazione dell’ATO MB è di qualche giorno fa: un finanziamento di 10 mila euro per portare a Seregno una «casa dell’acqua» (il costo complessivo del progetto è di 21.400 euro). «Lo scorso mese di marzo – ha spiegato l’assessore ai Parchi, all’Ecologia e all’Ambiente Flavio Sambruni, che ha promosso l’iniziativa – abbiamo partecipato a un bando dell’Ambito Territoriale Ottimale che prevedeva il cofinanziamento del progetto. Lo scorso 4 luglio l’ATO ci ha comunicato che lo abbiamo vinto: la casa dell’acqua sarà posizionata nel parcheggio di via Bellini, in un’area verde a confine con via Donizetti».

Il parcheggio di via Bellini, al Lazzaretto, è stato individuato perché, spiega l’assessore, «nell’area c’è la possibilità di collegare la struttura all’acquedotto. Inoltre dal parcheggio di via Bellini ogni giorno passano centinaia di persone. Non solo gli abitanti del quartiere, ma anche chi si reca al mercato del sabato o a quello del mercoledì e i pendolari che vanno in stazione. Infine l’area è interamente video sorvegliata».

La «casa dell’acqua» è una «stazione di rifornimento» pubblica, dove i cittadini possono rifornirsi di acqua frizzante o naturale al costo di 5 cent al litro, «consentendo un risparmio del 75 per cento della spesa annua sull’acqua in bottiglia, che per una famiglia di quattro persone è di 320/330 euro, e una riduzione notevole dell’impatto di bottiglie di plastica sull’ambiente, sia per lo smaltimento della plastica che per l’immissione di anidride carbonica nell' atmosfera provocata dal trasporto delle bottiglie dagli impianti fino ai supermercati. Insomma niente imballaggi, filiera cortissima, acqua a chilometro zero: questa iniziativa dimostra che la gestione pubblica dell’acqua può essere efficace», precisa l’assessore Sambruni.

Nelle prossime settimane Brianzacque, che si occuperà della manutenzione, avvierà le procedure per individuare il fornitore della «casetta», le modalità di accesso al servizio.

«Da un anno stiamo lavorando a questo progetto – ha precisato Sambruni – e, attraverso un’analisi approfondita dei modelli delle “casette” e delle diverse possibilità di gestione, siamo riusciti a ridurre di oltre la metà l’investimento previsto che, all’inizio, era di 60/70 mila euro».

E poi c’è anche un risparmio «indiretto». Chi beve «a chilometro zero» perché preleva la risorsa idrica direttamente dal rubinetto, al posto che dalle bottiglie di plastica in contenitori P.E.T., contribuisce ad abbattere la quantità di anidride carbonica, tra i principali gas responsabili dell’effetto serra. Brianzacque pubblica sul proprio sito web (http://www.brianzacque.it/) un bollettino che, per ciascuno dei 23 Comuni serviti, indica i risultati dei parametri delle analisi di laboratorio, permettendo così ai cittadini - consumatori di controllare la qualità della risorsa idrica fornita dalla rete municipale.

Gli altri Comuni che, in Brianza, hanno ottenuto il finanziamento dell’ATO MB sono Renate, Sovico e Meda.

lunedì 23 luglio 2012

Il nuovo inceneritore di Desio non si farà! "SI! SI! SI! ABBIAMO VINTO!!!"


di Gianmarco Corbetta
Comitato per l’Alternativa al nuovo inceneritore di Desio
http://blog.libero.it/NoIncDesio/


Dopo quattro anni di battaglia, siamo lieti di comunicare che il nuovo inceneritore di Desio NON si farà!
E’ ufficiale. Lo prevede il piano di Bea S.p.A. (la società pubblica che gestisce il vecchio inceneritore e che voleva costruire il nuovo) illustrato mercoledì scorso all'Assemblea dei soci e che sarà approvato a breve.

Il Comitato per l’Alternativa al nuovo inceneritore di Desio accoglie la notizia con immensa gioia e soddisfazione! E’ una grande vittoria dei cittadini, principalmente di Desio, Bovisio Masciago, Varedo e Cesano Maderno, che hanno chiaramente manifestato la loro contrarietà al progetto.

E’ stato un lungo percorso cominciato nell’ormai lontana primavera del 2008, quando i gruppi “Meetup Amici di Beppe Grillo” di Desio, Monza, Carate Brianza e Saronno hanno dato vita al Comitato e cominciato a fare i primi banchetti informativi.

All’epoca aveva tutta l’aria di essere una lotta contro i mulini a vento. Il raddoppio del forno era già previsto, messo nero su bianco nel Piano Rifiuti della Provincia di Milano; i bandi per la progettazione dell’opera erano già stati indetti; i politici locali, quasi tutti schierati a favore,  organizzavano assemblee pubbliche con i vertici di Bea per spiegare ai cittadini quanto fosse bello avere un nuovo inceneritore (pardon , termovalorizzatore) in casa.

Noi ci siamo opposti a questo scellerato progetto con le unghie e con i denti. Da allora ad oggi di acqua sotto i ponti ne è passata tanta: decine di migliaia di volantini distribuiti, 53 comunicati stampa, migliaia di firme raccolte, 8 incontri pubblici, 2 audizioni in Provincia, decine di banchetti informativi, 691 post e 38583 visualizzazioni sul blog http://blog.libero.it/NoIncDesio/, l’intervento di 400 cittadini in un consiglio comunale aperto, decine di lettere inviate ai medici di base, la presa di posizione dell’Ordine dei Medici di Monza e Brianza, la campagna “striscione sul balcone” e una quantità incalcolabile di ore di impegno.

La speranza si era accesa quando la nuova amministrazione comunale di Desio si era dichiarata contraria al nuovo forno... e oggi, alla fine, la forza della ragione ha prevalso!

Ringraziamo tutti coloro che ci sono stati vicini, per primo tutti gli esperti che ci hanno aiutato a comprendere il tema rifiuti e sono intervenuti nei nostri incontri pubblici: da Enzo Favoino (Scuola Agragria di Monza) a Carlo Maria Teruzzi (Ordine dei Medici Monza e Brianza) da Marco Caldiroli (Medicina Democratica) a Federico Valerio (Istituto Tumori Genova), da Gianluigi Salvador (WWF Veneto) a Federico Balestreri (Associazione Medici per l’Ambiente), da Paul Connet a Massimo Cerani.

Il lavoro non è finito: la strada verso la riduzione e il riciclo totale dei rifiuti in Brianza è ancora lunga. Il vecchio inceneritore (che si avvia verso i 40 anni di attività!) è ancora lì a bruciare.
Continuano a rattopparlo e a cambiare i pezzi per tenerlo in vita il più a lungo possibile. Basta con questo accanimento terapeutico! E’ ora di mandarlo definitivamente in pensione e riconvertire il sito al trattamento meccanico biologico dei rifiuti indifferenziati residui.

Ed è ora che le amministrazioni pubbliche si impegnino seriamente nella riduzione alla fonte dei rifiuti e nel potenziamento della raccolta differenziata… A Bovisio Masciago e Varedo già oggi la raccolta differenziata si aggira attorno al 70%... a quanto si arriverebbe se le amministrazioni comunali si impegnassero seriamente?
Ma oggi godiamoci questa enorme vittoria. Il nuovo inceneritore non si farà più. Questo è un punto fermo da cui non si torna indietro!!!

sabato 21 luglio 2012

Sbroia e desfescia: libero e gratuito accaparramento alla Petitosa di Seveso


Domenica 29 luglio 2012 dal mattino fino alle 17,00
alla Petitosa di Seveso in via dei Castagni, 1
tel 0362 541800 (aperta tutti i pomeriggi tranne il lunedì)

Vuoi liberarti di giochi, vestiti, libri, oggetti per la casa, regali non azzeccati, piccolo mobilio, elettrodomestici? O, al contrario, ti farebbero comodo?

Potrete lasciare tutto quello non vi serve più negli appositi spazi e dedicarvi anche voi al libero e gratuito accaparramento.

L'iniziativa è organizzata da Natur& e Legambiente Seveso

Seregno: il parco è a “impatto zero”, ovvero non ci sono stanziamenti…

Villette in costruzione, all'interno del Plis Brianza Centrale
Riceviamo e pubblichiamo
PLIS: 1600 ettari di propaganda?
di Giuseppina Minotti, consigliere comunale FdS di Seregno

Il PLIS di Seregno, il Parco Grugnotorto ed il Comune di Desio hanno sottoscritto una intesa per creare un parco regionale da 1600 ettari. Se vivessimo in un paese normale non potremmo che essere contenti e fiduciosi.

Purtroppo noi seregnesi abbiamo sotto gli occhi  sette anni di incuria, di assenza di manutenzioni, di erosione del PLIS (vedansi la costruzione di tre villette), di una bozza di  PGT che contrasta con la presunta salvaguardia del verde e di nessuna volontà di interloquire con i comuni vicini (vedasi ad esempio la questione della cava ai confini con Carate, Verano e Giussano).

Non basta cioè dipingere di verde una cartina per trasformarsi in ambientalisti, bisogna crederci. Magari a partire dal bilancio comunale laddove, invece, si legge che il PLIS è  a “impatto zero” ovvero non ci sono stanziamenti…

Comunque sia noi che le organizzazioni ambientaliste saremo  parte attiva vigilando, coinvolgendo la popolazione e proponendo.

A Concorezzo le case non si vendono ma si continua a costruire

 

Riceviamo e pubblichiamo
di Carlo Massironi

Fino al 24 Luglio Enti e privati possono consultare on line sul sito del Comune di Concorezzo i dettagli relativi all’intervento previsto nell’Area Frette e se lo desiderano presentare osservazioni nei 15 giorni successivi.

Sono previsti circa 250 nuove abitazioni di cui il 20% a prezzo calmierato del 20% rispetto a quello a cui saranno vendute le altre e comunque non superiore a 2.800 euro/mq.  I box saranno 350. 1,2 Mln gli oneri incassati dal Comune di cui circa 600.000 rimarranno al costruttore che in cambio realizzerà dei parcheggi, una piazza e del verde pubblico su Via Dante.

Premesso che l’area è di un privato che ha tutto il diritto di presentare una proposta la Lista Civica si chiede quale sia il senso di far costruire 250 nuove case con un 20% a prezzi calmierati mentre a Concorezzo ci sono molte case invendute e in Via Adda  le richieste per case in convenzione sono state così  inferiori all’offerta che il consiglio comunale ha deliberato di consentire all’impresa di vendere liberamente sul mercato.

Difendiamo Arese dal progetto ex-Alfa


Comunicato Stampa del Comitato DifendiamoArese

Il comitato DifendiamoArese ha partecipato alla seconda conferenza per la VAS dell’ex-Alfa, peraltro non particolarmente affollata, a differenza della prima; i Comuni di Arese, Garbagnate e Rho presenti con personale dell’ufficio tecnico mentre Lainate era presente con il Sindaco Landonio. Nuova partecipazione di ComunImpresa, rappresentata da Giuseppe Augurusa, che ha ricordato la natura produttiva e lavorativa del sito richiamando il progetto Città dell’Innovazione e dello Sviluppo Sostenibile.

I progettisti per conto della proprietà hanno ripresentato per sommi capi il progetto e indicati in 34 i documenti di osservazioni pervenuti; questi concorreranno alla formazione del parere motivato.  Sono state accorpate per tipologie, come segue.
  • A) Richieste di analisi e approfondimento : connesse alla V.I.A. e sulla componente ambientale aria, acqua, suolo, fauna e flora, paesaggio.
  • B) Aspetti relativi alla variante urbanistica che non afferiscono strettamente alla VAS ma che verranno esaminate nelle istruttorie successive.
  • C) Richieste di eliminazione di interventi e ulteriori proposte: viabilità (la tangenzialina)  afferente al PTCP e non all’AdP,  implementazione di una metrotramvia , previsioni diverse di destinazione urbanistica,  localizzazione del parcheggio expo2015, inserimento del Museo AlfaRomeo nell’AdP, mancanza di unitarietà dell’ambito per l’assenza del comune di Garbagnate.
  • D) Osservazioni trasversali da parte di tutti soggetti sono invece circa le tipologie di compensazione,  come aumento delle aree a verde e creazione corridoi ecologici tra parco del  Lura e parco delle Groane.
Il comitato DifendiamoArese ha quindi evidenziato una delle sue osservazioni, circa la perdita di posti di lavoro nel commercio di vicinato a causa di una Grande Struttura di Vendita e sul disequilibrio del bacino d’utenza primario rispetto ai benefici; nonostante non sia di natura prettamente ambientale dovrà venire considerata comunque nelle istruttorie dell’AdP .

La conferenza viene chiusa fissando il termine massimo del 7 ottobre per la pubblicazione delle controdeduzioni e del parere motivato da parte dell’autorità competente, la DG Territorio e Urbanistica. Il parere motivato contiene i temi  ambientali che vengono successivamente recepiti nell’AdP.

A questo punto il lavoro del comitato DifendiamoArese continuerà in ambito comunale, sia in Arese che nei Comuni vicini, per offrire soluzioni e sensibilizzare i concittadini sugli sviluppi del progetto, che continua a procedere su altri tavoli e in altri uffici. Di primaria importanza è ora il procedimento del Piano di Governo del Territorio di Arese che definirà la pianificazione urbanistica e ambientale di tutto il Comune per gli anni a venire.

mercoledì 18 luglio 2012

Seregno e il muro che i cittadini non vogliono


Pubblichiamo alcune foto che illustrano lo stato di avanzamento dei lavori riguardanti la realizzazione delle barriere antirumore lungo la linea ferroviaria Seregno-Saronno.


Le barriere - alte dai 2 ai 5 metri - sono in fase di realizzazione in corrispondenza delle abitazioni e sono state ritenute dai residenti, nel corso di un'assemblea che si è svolta giovedì scorso, "una bruttura" che forse sarebbe meglio non realizzare.


L'Amministrazione Comunale è poi stata accusata di non aver affrontato il problema in maniera tempestiva. La critica è stata ritenuta fondata anche dall'assessore Flavio Sambruni che ha chiosato: "Certe patate bollenti nessuno se le voleva prendere, certe pratiche come quelle delle barriere fonoassorbenti giacevano sul tavolo di qualche collega assessore che non sapeva cosa farsene...". (Frase riportata da " Il Giornale di Seregno" di martedì 17 agosto 2012).

Sulla questione delle barriere fonoassorbenti segnaliamo infine, un video pubblicato sul sito del Corriere della Sera che pur riguardando la città di Ostia può esserci d'aiuto per comprendere il problema.

lunedì 16 luglio 2012

Lambrada 2012. Da Agliate al Pian del Rancio, alla scoperta del Lambro e dell'alta Brianza

di Mattia Lento e Michele Cazzaniga

Anche quest’anno, come l’anno scorso, abbiamo intrapreso una camminata lungo le sponde del Lambro da Agliate alla fonte Menaresta, località Piano Rancio.


La camminata/manifestazione (ancora dal carattere informale ma destinata secondo i nostri auspici a diventare una manifestazione più strutturata e partecipata) è durata due giorni, il 14 e 15 luglio, e aveva finalità ecologiste. Nostro obiettivo è infatti quello di conoscere al meglio il territorio e le sue bellezze naturalistiche e, in futuro, di sensibilizzare l’opinione pubblica sullo stato delle acque del fiume e più in generale sullo stato dell’ecosistema dell’Alta Brianza.


Quest’anno, grazie all’aiuto di Gianni Casiraghi, esperto conoscitore del territorio brianzolo e ambientalista molto impegnato, abbiamo cercato di migliorare il nostro percorso. Il percorso lungo il Lambro si è svolto da Agliate fino a Baggero e poi abbiamo abbandonato temporaneamente la valle del fiume brianzolo per percorrere il parco della cava di Brenno a ridosso della Bevera.


Successivamente ci siamo diretti verso il lago di Pusiano (dove il Lambro si immette e nello stesso tempo sfocia), dopo un breve bagno (le acque non sembravano poi così sporche anche se il fondo è sgradevolmente limaccioso) ci siamo diretti a Bosisio Parini dove abbiamo preso il bellissimo eco-battello locale (ad energia elettrica) fino a Pusiano.


Da qui, attraverso il sentiero che passa dal santuario della Madonna della Neve, abbiamo raggiunto il lago di Segrino, abbiamo dormito e il giorno seguente ci siamo diretti verso la Madonna del Ghisallo dove abbiamo affrontato l’ultimo sentiero che porta alle fonti.


I partecipanti: Michele Cazzaniga, Manuela Ruggeri, Lorenzo Marmo, Mattia Lento, Simone Cesari. Partecipazione parziale: Serena Fusi, Elisa Villani.
Ringraziamenti a Gianni Casiraghi.