martedì 21 gennaio 2025

La Brianza di Stendhal: un aperitivo letterario a Seregno


Il Circolo culturale “Seregn de la memoria” invita il pubblico a un viaggio letterario nel cuore della Brianza attraverso gli occhi di Stendhal. Sabato 8 febbraio 2025, alle ore 16.30, presso la sede di via Maroncelli 6 a Seregno, si terrà un aperitivo letterario con ingresso libero, durante il quale Sara Pozzi e Giovanni Santambrogio presenteranno il loro libro Le Brianze di Stendhal, edito da La Vita Felice.

L’evento rappresenta un’opportunità per esplorare la Brianza così come la visse il celebre scrittore francese. Stendhal, che considerava il paesaggio brianzolo uno dei più belli d’Italia, ha raccontato nei suoi diari i luoghi, le emozioni e gli incontri vissuti tra ville, colline e borghi. Il libro, disponibile in libreria, si inserisce nella collana “Le Brianze/Regoi e munda” dell’editore, dedicata alla scoperta del patrimonio culturale e naturale del territorio.

Henri Beyle, conosciuto come Stendhal (Grenoble, 1783 - Parigi, 1842), visitò la Brianza per la prima volta nel 1801, durante un incarico nell’esercito napoleonico. Negli anni successivi, soprattutto durante il suo soggiorno a Milano dal 1814 al 1821, il grande scrittore frequentò assiduamente la regione, ospite di amici nelle ville di Desio, Monza, Monticello e Montevecchia. Le sue esperienze sono raccolte nel Journal du Voyage dans la Brianza, un diario che descrive non solo il paesaggio, ma anche le passioni e le amicizie che lo legavano a questa terra.

Tra i luoghi più amati da Stendhal spiccano Villa Tittoni Traversi a Desio, dove soggiornava per ragioni sentimentali, e le cittadine di Inverigo, Canzo, Asso, Pusiano e Oggiono, che visitò nell’agosto del 1818. La Brianza, con il Resegone sullo sfondo, divenne anche fonte d’ispirazione per le sue opere, tanto da essere immortalata ne La Certosa di Parma (1839), uno dei suoi capolavori.

lunedì 20 gennaio 2025

La meraviglia dell’avifauna nella Fontana del Guercio


La riserva naturale della Fontana del Guercio, situata nel comune di Carugo, in provincia di Como, si conferma un luogo di rara bellezza paesaggistica e naturalistica. Questo angolo incontaminato, incastonato nel Parco delle Groane, è popolato da un’avifauna che rappresenta un autentico tesoro per gli amanti della natura e del birdwatching.

Anche durante i mesi invernali, i visitatori più pazienti possono essere premiati con l’osservazione di alcune delle specie più affascinanti che abitano la riserva. Recentemente, la Guardia Ecologica Volontaria (Gev) Vittorio Protti è riuscito a immortalare tre esemplari simbolo della biodiversità della Fontana del Guercio, regalando immagini straordinarie che testimoniano la ricchezza di questo habitat.

Germani reali alla Fontana del Guercio. Foto di Vittorio Protti (Gev Parco Groane)

Tra gli avvistamenti spicca una doppia coppia di germani reali, catturata mentre nuotava placidamente in uno dei fontanili che caratterizzano l’area. Questo anatroccolo è facilmente riconoscibile per il piumaggio verde iridescente del maschio e i toni più sobri della femmina, un esempio di armonia naturale.

Picchio rosso maggiore. Foto di Vittorio Protti (Gev Parco Groane)

Non meno suggestiva è stata l’osservazione di un picchio rosso maggiore, posato con eleganza sul tronco di un albero. Con il suo piumaggio nero e bianco e la caratteristica macchia rossa sul capo, il picchio rosso è un abitante tipico delle foreste e un importante indicatore dello stato di salute dell’ecosistema boschivo.

Martin pescatore. Foto di Vittorio Protti (Gev Parco Groane)

Infine, a catturare l’attenzione è stato un piccolo martin pescatore, o alcione, reso celebre dai suoi colori vivaci e dalla velocità dei suoi tuffi. Questo variopinto uccellino, noto anche come martino comune o europeo, è protagonista di un breve video (cliccare qui) realizzato dallo stesso Protti, che ne immortala il comportamento mentre si aggira nelle vicinanze dell’acqua. Nella mitologia greca, il martin pescatore è associato alla figura di Alcione, figlia del dio del vento Eolo, trasformata da Giove in un uccellino per sfuggire all’ira di Diana. Una leggenda che aggiunge un tocco di poesia alla sua già straordinaria bellezza.

Martin pescatore. Foto di Vittorio Protti (Gev Parco Groane)

La Fontana del Guercio si conferma così non solo un luogo di pace e rigenerazione, ma anche un rifugio prezioso per la fauna selvatica. Grazie al lavoro appassionato delle Guardie Ecologiche Volontarie e all’attenzione dei visitatori, questo ecosistema unico può continuare a essere protetto e valorizzato, rappresentando un patrimonio naturale di inestimabile valore.

Monitoraggio delle bonifiche da diossina lungo la Pedemontana: incongruenze e preoccupazioni espresse dagli ambientalisti


Un gruppo di associazioni ambientaliste e liste civiche ha sollevato importanti preoccupazioni riguardanti i lavori di bonifica da diossina lungo la tratta B2 dell’Autostrada Pedemontana Lombarda (APL). I gruppi coinvolti (Sinistra e Ambiente–Impulsi Meda, Legambiente circolo “Laura Conti” Seveso, Seveso Futura, Passione Civica per Cesano Maderno, Altra Bovisio Masciago, Comitato Ambiente Bovisio Masciago, Cittadini per Lentate) hanno evidenziato incongruenze nella documentazione ufficiale e nella gestione delle operazioni di bonifica, richiedendo chiarimenti e maggiore trasparenza alle istituzioni competenti.

L’analisi della documentazione fornita da Pedemontana il 19 dicembre 2024 (leggi qui) ha portato alla luce diverse problematiche:

Certificazioni incomplete per le analisi chimiche

  • Matrice Atmosfera: La certificazione Accredia fornita per Edison Next copre i parametri PM10 e PM2.5 ma non quelli relativi alle diossine, nonostante siano rilevanti per la qualità dell’aria e la salute pubblica.
  • Matrice Suolo: La società Silea, incaricata delle analisi di classificazione dei rifiuti, non dispone della certificazione Accredia necessaria per le diossine, in apparente contrasto con quanto indicato nel “Progetto Esecutivo di Bonifica” del 2023.

Soglie di limite non conformi

  • Atmosfera: Nonostante la normativa tedesca stabilisca un limite di 150 fg/m³ per diossine/furani, gli ambientalisti sottolineano l’esistenza di un limite più restrittivo di 40 fg/m³ indicato dalla Commissione Consultiva Tossicologica Nazionale e dall’Istituto Superiore di Sanità. L’adozione di tale valore sarebbe, secondo i gruppi, più cautelativa per la salute pubblica.
  • PM10 e PM2.5: I valori di soglia definiti per questi parametri sembrano eccessivamente distanti dalle medie storiche rilevate in zona, senza un’adeguata giustificazione legata agli scenari climatici o alla movimentazione di grandi volumi di terreno.

Le terre derivanti dagli scavi potrebbero essere classificate come non pericolose e recuperate senza adeguati trattamenti, sollevando dubbi sulla corretta gestione. Alcune aziende indicate per lo smaltimento risultano autorizzate solo allo stoccaggio o al recupero di inerti, non allo smaltimento definitivo. Inoltre, nelle tabelle di Pedemontana manca una specifica sui siti per rifiuti pericolosi, il che appare problematico qualora emergano materiali contaminati durante i lavori.

Gli ambientalisti hanno trasmesso una nota dettagliata ai principali enti coinvolti, tra cui APL, ARPA Lombardia, Regione Lombardia, ATS Monza e Brianza, oltre ai sindaci dei Comuni interessati (per scaricare il documento cliccare qui). La richiesta è quella di affrontare le incongruenze rilevate e adottare misure più rigorose, sia in termini di monitoraggio che di gestione dei materiali derivanti dalla bonifica.

Attraverso questo intervento, i gruppi ribadiscono la necessità di un costante dialogo con le istituzioni e di una piena trasparenza verso i cittadini. La questione della bonifica da diossina non è solo un tema tecnico, ma anche una responsabilità verso la salute pubblica e la tutela dell’ambiente.

L’attenzione resta alta, con l’auspicio che i chiarimenti richiesti portino a una maggiore sicurezza e a un miglioramento delle procedure adottate nei lavori di bonifica.

WWF Lombardia lancia il percorso formativo “For Nature For Us”


WWF Lombardia, in collaborazione con USB S.p.A. e con il patrocinio dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca e ARPA Lombardia, presenta il nuovo percorso formativo “For Nature For Us”, un progetto pensato per formare giovani appassionati di ambiente e sostenibilità. L’iniziativa si rivolge a laureandi e laureati in discipline ambientali e territoriali, nonché a giovani avvocati interessati al diritto ambientale.

Il corso prenderà il via il 21 marzo 2025 e si concluderà il 14 giugno 2025. Le attività si svolgeranno presso la sede di WWF Lombardia, l’Università degli Studi di Milano-Bicocca e l’Oasi Bosco WWF di Vanzago.

Il programma prevede:

  • Durata: 10 workshop in presenza per un totale di 60 ore di formazione.
  • Contenuti: temi esclusivi legati alle discipline ambientali e al diritto ambientale.
  • Partecipanti: massimo 30 partecipanti selezionati.

Alla fine del percorso, WWF Italia rilascerà un attestato di partecipazione. Inoltre, i migliori corsisti avranno la possibilità di accedere a uno stage retribuito, rappresentando un’opportunità concreta per entrare nel mondo del lavoro nel settore ambientale.

Le candidature sono aperte! Per maggiori informazioni e per inviare la propria richiesta di partecipazione, è possibile scrivere a Gianni Del Pero all’indirizzo e-mail: delegatolombardia@wwf.it

 


 

Pedemontana e diossina: il 27 gennaio partono le bonifiche dei terreni contaminati a Seveso

Seveso. I lotti di bonifica 2 e 2A

A Seveso, i lavori di bonifica dei terreni contaminati dalla diossina inizieranno ufficialmente lunedì 27 gennaio 2025. Lo ha annunciato il Comune di Seveso attraverso un comunicato, specificando che le operazioni coinvolgeranno i lotti di bonifica 2 e 2A situati nei pressi di via delle Vigne. L’intervento è parte del progetto di risanamento delle aree ex Icmesa, tristemente note per il disastro ambientale del 1976, ed è propedeutico alla realizzazione dell’Autostrada Pedemontana Lombarda.

Secondo quanto comunicato dal General Contractor di Autostrada Pedemontana Lombarda, il 27 gennaio avranno inizio le attività di campionamento e caratterizzazione dei terreni. "Si comunica pertanto alla cittadinanza che a partire da lunedì 27 gennaio 2025 verrà dato avvio alle attività previste nel progetto operativo di bonifica aree ex Icmesa", recita la nota ufficiale.

Il comunicato recita che "le lavorazioni saranno eseguite in sicurezza, sia per quanto riguarda le operazioni di scavo che il trasporto dei materiali contaminati. Si prevede di rimuovere un volume complessivo di circa 20mila metri cubi di terreno dai lotti interessati. Il cronoprogramma fornito da Autostrada Pedemontana Lombarda stima una durata di intervento di circa 151 giorni per ogni lotto, con 32 giorni dedicati specificamente agli scavi."

Una delle principali preoccupazioni dell'amministrazione comunale riguardava il possibile impatto dei lavori sulla viabilità. Il comandante della Polizia Locale di Seveso, Roberto Curati, ha rassicurato che non ci saranno ripercussioni sul traffico stradale. “I lavori di bonifica non si ripercuoteranno sul traffico stradale che comunque verrà sempre monitorato dalla Polizia Locale. Gli orari di attività saranno quelli diurni, dal lunedì al venerdì”, ha spiegato Curati.

Valle del Seveso: dalla concertazione al progetto di un parco regionale integrato


Le informazioni che seguono sono tratte dal blog Sinistra e Ambiente, che ha documentato in dettaglio quanto discusso nella prima riunione del Tavolo di concertazione per la creazione di un parco lungo l’asta fluviale del Seveso.


Giovedì 16 gennaio 2025 si è tenuto il primo incontro per avviare un percorso partecipativo che definirà progetti, priorità e azioni necessarie per dare attuazione alla delibera Odg 692, approvata il 25 luglio 2024 dal Consiglio di Regione Lombardia.

Presieduta dall’assessore regionale Gianluca Comazzi, la riunione ha visto la partecipazione di istituzioni locali, tecnici, rappresentanti di enti pubblici e associazioni. Tra i presenti figuravano il presidente della Provincia di Monza e Brianza, il vicesindaco della Città Metropolitana di Milano, dirigenti del settore Parchi, la responsabile del Contratto di Fiume Seveso, rappresentanti delle aziende pubbliche CAP e BrianzAcque, e numerose associazioni tra cui Legambiente, Innova21 e Amici Parco Nord. Quest’ultima ha comunicato la nascita del Laboratorio Parco Valle del Seveso, sottolineando l’impegno del mondo ambientalista per sostenere il progetto con un approccio partecipativo.

Durante l’incontro, Arturo Lanzani, presidente del Parco Grubria e docente al Politecnico di Milano, ha illustrato lo stato delle aree lungo il fiume Seveso, evidenziando le criticità della zona più urbanizzata, da Seveso a Milano. Lanzani ha sottolineato l’urgenza di interventi per tutelare il suolo, migliorandone la permeabilità per prevenire allagamenti ed esondazioni.

Dalla discussione è emersa una visione condivisa: il futuro Parco Regionale dovrà essere uno strumento di gestione integrata del territorio. Tuttavia, si è superata la concezione originaria di un semplice Parco Fluviale del Seveso, riconoscendo la necessità di includere una dimensione territoriale più ampia. La proposta del Parco della Valle del Seveso riflette questa visione integrata, che unisce la tutela dell’acqua e del suolo con l’adattamento ai cambiamenti climatici.

A conclusione della riunione, l’assessore Comazzi ha richiesto ai dirigenti regionali di raccogliere e sistematizzare tutti i dati relativi ai progetti e ai finanziamenti già in corso, con il contributo di enti locali, aziende pubbliche e associazioni. Questi dati costituiranno la base per coinvolgere direttamente i Comuni interessati, garantendo un percorso decisionale condiviso.

Questa prima riunione rappresenta un passo significativo verso la creazione del Parco della Valle del Seveso. Attraverso il coordinamento tra istituzioni, enti e cittadini, il progetto punta a trasformare una realtà complessa e fragile in un modello virtuoso di gestione sostenibile del territorio.

domenica 19 gennaio 2025

Difesa del territorio: ricorsi, crowdfunding e nuove strategie contro Pedemontana


Il Comitato per la Difesa del Territorio di Lissone ha pubblicato un comunicato dettagliato e appassionato in cui analizza lo stato dei lavori di Pedemontana e propone azioni concrete per contrastare un progetto ritenuto dannoso e inutile. Tra i punti principali:

  • Stato attuale dei lavori: La realizzazione del progetto è in diverse fasi, con criticità finanziarie e logistiche, ma procede lentamente, alimentando preoccupazioni per cantieri lunghi e disagi prolungati.
  • Azioni legali: Il Comitato sta supportando ricorsi al TAR contro la proroga della pubblica utilità, essenziale per il progetto. Si valuta anche il ricorso diretto e una campagna di crowdfunding per sostenere le spese legali.
  • Iniziative di sensibilizzazione: Nei prossimi giorni partirà una campagna informativa, "Le Bugie di Pedemontana", per denunciare le presunte menzogne diffuse da Regione Lombardia.
  • Modello di sviluppo alternativo: Si promuove l’azzeramento del consumo di suolo, anche attraverso l’inserimento di una clausola specifica nei Piani di Governo del Territorio (PGT) locali. A Lissone, il Comitato ha già raccolto oltre 1.200 firme per questa causa.

Pedemontana, il Comitato per la Difesa del Territorio di Lissone chiama all’azione: ecco il piano contro un progetto inutile e dannoso


Il  Comitato per la Difesa del Territorio di Lissone ha sviluppato qualche riflessione sulle vicende legate a Pedemontana, crediamo che il momento delicato lo richieda. Ci scusiamo subito per la lunghezza, è un messaggio davvero lungo, chi vuole leggerlo si armi di pazienza🙂.

Nelle ultime settimane sono successe tante cose, tra tutte spiccano le recinzioni di ampie porzioni di territorio, e tante  assemblee nei nostri comuni  con annunci di inizio lavori e presentazioni di cronogrammi. Inutile dire che questi passaggi hanno rappresentato un passo in avanti per la realizzazione di Pedemontana, questo passo in avanti è sotto gli occhi di tutti. In più, vedere il nostro territorio ostaggio di quest'opera inutile e dannosa fa male, fa male a tutti. La rabbia, la delusione e la preoccupazione che molti hanno manifestato, anche qui nel gruppo, è perfettamente comprensibile e condivisibile.

È nostro dovere però recuperare lucidità e razionalità e provare a fare il punto della situazione. Mettiamo in fila un po' di fatti.


Nella tratta D, il vimercatese, il progetto non è né approvato né tantomeno finanziato, siamo ancora alle fasi preliminari e un' opposizione vasta dei Sindaci può spingerci anche all'ottimismo sulla possibilità di fermare quel tratto di opera. Sulla tratta B2 e C, dove moltissimi di noi abitano, le cose sono diverse, il progetto è approvato e finanziato e Regione Lombardia in teoria può procedere. Ed è quello che stanno facendo, con una lentezza però che lascia intravedere il peggiore tra tutti gli scenari: un cantiere infinito e logorante, tantissimi anni di lavori e disagi, qualcosa di lontanissimo dai 1.000 giorni di cantiere inizialmente sbandierati.

Questo procedere di Pedemontana in modo inesorabile ma lentissimo è conseguenza del fatto che i problemi sono ancora tutti lì, problemi finanziari, problemi  legati al controllo del territorio (espropri), problemi legati a una fase realizzativa resa difficilissima da un territorio super urbanizzato.


Cosa fare in questa situazione? Sappiamo sicuramente cosa non fare, e non è poco. Non ci abbandoneremo certo a lamentele sterili, i social strabordano già di chiacchiericcio inconcludente, e non serve certo  aggiungerne altro tra di noi. Altra cosa che non faremo, non ci limiteremo a una presenza di pura testimonianza: esserci solo per il gusto di esserci e dire no non ci è mai interessato; a noi interessa incidere e dimostrare che i cittadini che si autorganizzano possono fare la differenza. Ultima cosa che non vogliano fare è, ovviamente, arrenderci.


Che fare allora, o meglio: cosa già stiamo facendo?

Da 3 mesi stiamo lavorando perché gli espropriati possano impugnare, con un ricorso al TAR, la proroga di pubblica utilità, scaduta a dicembre. Ricordiamo a tutti che la pubblica utilità è lo strumento giuridico che consente a Regione Lombardia di realizzare Pedemontana. Senza pubblica utilità non esiste più l'autostrada. Gli avvocati con cui stiamo lavorando ci dicono che le possibilità che questi ricorsi vengano accolti non sono molte, ma è una strada che vogliamo e dobbiamo percorrere. Come Comitato di Lissone abbiano poi deciso due cose. Il Comitato sta valutando la possibilità di fare proprio il ricorso, cioè di associarsi agli espropriati che impugneranno la proroga. La legge consente  di fare questo, cioè consente di fare ricorso al TAR  ad associazioni che abbiano nel proprio statuto la tutela dell'ambiente e la valorizzazione del territorio. Stiamo valutando anche la realizzazione di una campagna di crowdfunding per sostenere le spese legali dei ricorsi. Anche questo non sarebbe solo un modo per raccogliere soldi, ma un modo concreto per dimostrare che l'autorganizzazione dei cittadini può funzionare e incidere.


Oltre ai ricorsi, lanceremo  nei prossimi giorni una campagna di comunicazione intitolata LE BUGIE DI PEDEMONTANA, con l'obiettivo di svelare le menzogne che Regione Lombardia continua a propinarci. Abbiamo sempre detto che pedemontana si nutre di passività, rassegnazione e di mancanza di informazione. Sbugiardarli è il minimo che possiamo fare, e di bugie ne abbiamo tra le mani davvero tante.

C'è poi un ulteriore livello su cui agire. Pedemontana è solo una parte di un modello di sviluppo che non ci piace, fondato sul consumo di suolo. In epoca di cambiamenti climatici il consumo di suolo va immediatamente azzerato e vanno avviati ampi programmi di depavimentazione (cioè di liberazione) del suolo. Come fare questo? Abbiano scelto di farlo agendo sui PGT (Piani di Governo del Territorio) che nel prossimo anno disegneranno la Brianza del futuro. A Lissone abbiano già raccolto 1.200 firme per chiedere che nel prossimo PGT venga inserita la clausola "zero consumo di suolo". La raccolta firme continuerà anche  nei prossimi mesi, dobbiamo essere tantissimi a firmare.

Tutte queste iniziative  non rappresentano certo un'ultima spiaggia o, peggio ancora, l'esito della forza della disperazione. Al contrario, questo nostro attivismo nasce dalla consapevolezza che la battaglia per il suo libero, contro i cambiamenti climatici e per un uso sociale dei soldi pubblici rappresenta la battaglia per eccellenza, una battaglia che vale la pena combattere per riappropriarci del nostro futuro.


Tutte queste iniziative e queste energie che vogliamo mettere in campo hanno però senso solo a una condizione. Che ognuno di noi smetta di essere spettatore di quello che sta accadendo, sia che si tratti di pedemontana o, piu in generale, di un modello di sviluppo che sta distruggendo noi, il nostro territorio e l'intero  pianeta. Siamo in un momento  difficile e grave, un momento in cui manifestarsi solo sui social o su WhatsApp è largamente insufficiente. Ognuno scelga il suo modo di impegnarsi, di mettersi in gioco, ma è fondamentale uscire dalla dimensione digitale per dare un contributo concreto e collettivo.

NOI VOGLIAMO ESSERCI!