sabato 31 dicembre 2016

Befana 2017 sul fiume Lambro

Agliate 5 gennaio, ore 18,30
.....lambralalanguabangla.....
trent'anni di befana, un fiume di lingue diverse

di M. Vergani

La Befana sul Lambro è arrivata alla sua trentesima edizione e nel tempo ha inventato una forma di lavoro collettivo e un linguaggio poetico inediti che attingono alla cultura popolare delle genti del fiume. Un linguaggio artistico corale, composto di tante parole, grida, risate, borbottii, toni, note, idiomi diversi che sono via via sorti dalle acque del fiume che in esse si sono perduti e sono riemersi, fatto di voci inimitabili e insostituibili di tanti uomini differenti per provenienza, cultura, desideri e destini.

Il tema di quest'anno pertanto non può che essere quello dell'incontro tra le lingue e del loro intrecciarsi e darsi respiro e vita a vicenda, nonostante e grazie alle loro irriducibili differenze. Al di là della pacifica idea della lingua madre o delle pura lingua paradisiaca - false garanzie dell'intesa perfetta - c'è un punto nascosto in ogni uomo e in ogni cultura, un tesoro che è quanto ha di più prezioso, incomunicabile e sorgente di ogni desiderio di avvicinarsi, di comprendersi, di diventare amici. Solo grazie a questa resistenza e solo al prezzo di un lavoro duro, al prezzo della fatica e della sopportazione del fraintendimento, forse impareremo a parlare una lingua di accoglienza.


L'arte e la poesia della Befana sul Lambro sono l'esito di un impegno tenace di tendere l'orecchio per mettersi all'ascolto di una voce muta che ha dato il colore all'avventura: la lingua delle sponde, del cielo sopra i riflessi dell'acqua, la lingua della memoria silenziosa di questa terra. Una voce alla quale corrispondere inventando un linguaggio nuovo che nessuno conosceva prima, che nessuno sapeva di poter parlare.

Ma non è questo il linguaggio della cultura popolare, una voce corale, di tutti e nessuno, di ognuno? Ora naturalmente viene da chiedersi che lingua parla la Befana. In effetti si può dire che nessuno l'ha mai sentita parlare. La Befana parlamuta (non correggete!) la stessa lingua delle oche, dei pesci, delle rane, delle sponde, canne, sassi, fiume.

A cura della Commissione Cultura Alternativa e del Comitato per il diritto al Mito/Festa del Bambino.
In collaborazione con: la gente della Valle del Lambro, Casa di Emma, Coop Demetra, Croce Bianca Brianza, Protezione civile Carate/Verano, Besana Secutores Drum&Bugle Corps, i giovani del Bangladesh ospiti a Carate, Legambiente Seregno, Cooperativa Solaris, Fondo solidarietà Hope - Rete Bonvena.

Testo e immagini tratti dal volantino di presentazione dell'evento.

sabato 17 dicembre 2016

Come aiutare gli uccelli a resistere al freddo e alla neve

Briciole dolci e pezzetti di grasso per aiutare gli uccelli a resistere al freddo e alla neve. L’appello è della LIPU: senza un piccolo aiuto da parte dell’uomo pettirossi, merli, cince, passeri e verdoni non sopravvivranno nei prossimi giorni alla mancanza di cibo.

Il miglior sistema inventato dalla natura per combattere il freddo è quello di nutrirsi – sottolinea la LIPU – E’ molto utile quindi in questi giorni esporre le mangiatoie (già pronte in legno o realizzate in casa con materiali di recupero quali bottiglie di plastica, retine per agrumi o ortaggi o cartoni del latte) su davanzali e balconi o in giardino collocate su un palo di ferro, con pezzetti di grasso e carne, croste di formaggio, frutta fresca e secca, briciole dolci, miscele di semi. Le mangiatoie vanno rifornite regolarmente, senza riempirle con quantità eccessive di cibo che potrebbe deteriorarsi. Non esporre mai cibo salato o piccante in quanto tossici per gli uccelli.

Numerose specie di uccelli insettivori cambiano in inverno per necessità la propria dieta: ecco allora che merlo, pettirosso, capinera e passera scopaiola si nutrono di briciole dolci (per esempio panettone e plum-cake), biscotti e frutta fresca; cinciarella, cinciallegra e picchio muratore di arachidi non salate, semi di girasole, pinoli sgusciati, frutta secca tritata (noci e nocciole). Per uccelli granivori come passera d’Italia, fringuello, verdone e cardellino miscele di semi vari (miglio, canapa, avena, frumento), semi di girasole, mais spezzato.

Il periodo di installazione – spiega la LIPU - deve obbligatoriamente essere limitato ai di mesi novembre-febbraio. Al di fuori di questi mesi di questi mesi le mangiatoie non vanno utilizzate.

COSA METTERE NELLE MANGIATOIE (se non avete delle mangiatoie già pronte, potete utilizzare dei vasetti di yougurt, gusci di noci di cocco, vaschette di plastica che, una volta riempite, andranno attaccate o appese agli alberi con uno spago o filo di ferro).

RICETTA PER MANGIATOIA UCCELLI

Ingredienti :

Grasso (margarina, burro, lardo, strutto)
Frutta secca
Frutta fresca
Semi di girasole
Granaglia
Mangime per insettivori
Uvetta
Panettone o dolciumi vari
Croste di formaggio

Come preparare il pastone per riempire i contenitori:

Far sciogliere sul calorifero o a bagnomaria il grasso e, una volta diventato liquido, aggiungere il resto del materiale, amalgamare il tutto e versare nei contenitori. Metterli in frigorifero per qualche ora e appenderli o posizionarli all'aperto.

domenica 11 dicembre 2016

Lecco: l'appello delle associazioni ambientaliste per salvare la valle del Fraina

Immagine tratta dal blog malatidimontagna
WWF  Lecco  e Legambiente  Lario  Sponda Orientale e Lecco  entrano in campo e scrivono agli enti: Regione, Provincia e Comune chiamati a prendere una decisione in ordine alla derivazione idroelettrica in Val Fraina.

La Regione ha rilasciato nel 2011 un provvedimento di esclusione sulla base di criteri non in linea con le normative  comunitarie  in  materia  di  V.I.A.  (Valutazione  di  Impatto  Ambientale)  che  richiedono  la valutazione  degli  effetti  cumulativi  di  più  derivazioni  sullo  stesso  bacino  idrografico.  Il  provvedimento dovrebbe aver validità quinquennale ed è scaduto. Il datato provvedimento regionale inoltre non rispetta le previsioni della direttiva quadro sulle acque, che vieta utilizzi suscettibili di peggiorare la qualità delle acque superficiali: e la qualità delle acque del bacino idrografico a cui appartiene il  Fraina, tributario del Varrone, sono peggiorate anche a causa delle decine di impianti e dighe che hanno invaso quest’angolo di Valsassina.

Il recente  Piano di bilancio idrico della Provincia di Lecco, valutato il deterioramento della qualità delle acque del Varrone a valle del Fraina, e l’elevatissimo e insostenibile prelievo del bacino, conclude affermando che in tale caso NON possono essere attuate nuove derivazioni.

La Provincia di Lecco, pur richiamata dalla Regione, a valutare se in considerazione del tempo trascorso dalla valutazione del contesto ambientale e idrico di riferimento, e del suo mutamento, sia opportuno procedere a rinnovazione della verifica di valutazione di impatto ambientale, ad oggi non vi ha provveduto. Il Comune di Premana, altra istituzione chiamata in  causa,  è chiamato a pronunciarsi prossimamente  sullo sgravio degli usi civici dei suoi cittadini a uso e consumo del privato; il Consiglio Comunale deve decidere se chiedere alla Regione, a favore della società interessata allo sfruttamento del Fraina,  lo sgravio dall’uso civico dei pascoli, boschi e terreni dei suoi cittadini su cui dovrebbe essere realizzata la centrale e le opere di presa; opere  per  la  cui  realizzazione  sono  previsti  scavi e sbancamenti imponenti, anche in aree instabili geologicamente e oggi paesaggisticamente incontaminate.

Stiamo  assistendo  a un vergognoso e inaccettabile rimpallo di competenze, in cui le Pubbliche Amministrazioni, che devono rispettare il diritto comunitario in materia ambientale e ripristinare la legalità dell’azione  amministrativa, fanno  finta  di non vedere la drammaticità  della  situazione  dell’arco  alpino: costellato  da  migliaia  di  domande  di  derivazioni idroelettriche  insostenibili  ambientalmente, valutate in modo non conforme a quanto richiede la direttiva VIA  2014/52/UE  e la direttiva acque  2000/60/CE, come ben chiarito dalle procedure di pre-infrazione che pendono avverso l’Italia, EU Pilot 6011/14/ENVI e 7304/15/ENVI.

Mancano valutazioni di impatto cumulativo, non si considera  lo stato di qualità delle acque e il divieto di ogni azione che ne causi il peggioramento  (Corte di Giustizia,  sentenza C-461/13  del 1/7/2015:  la direttiva acque  osta all’autorizzazione di un progetto che possa provocare un deterioramento dello stato del corpo idrico interessato e non  è applicabile alcuna deroga), né  si vuole tener conto dei dati e delle indicazioni del Piano di bilancio idrico provinciale, che esclude la sostenibilità di ogni ulteriore prelievo sull’asta del Fraina.

Quanto agli incentivi pubblici, il Gestore dei Servizi Energetici ha proprio in questo mese reso noto che che per l’idroelettrico sono pervenute, nel termine di legge del 28 ottobre 2016, circa 565 domande di incentivo pari ad una potenza complessiva di 249 MW, il triplo rispetto al contingente disponibile di 79 MW messo a bando  con  il  D.M.  23  giugno  2016,  con  conseguente  ed  anticipato  saturamento  degli  incentivi  pubblici: segnalando anch’esso l’insostenibilità del prelievo.

Anche la recentissima Direttiva c.d. Derivazioni adottata, a seguito dell’intervenuta notifica allo Stato italiano della procedura di infrazione della Commissione Europea (EU PILOT 6011/14/ENVI), dall’Autorità di Bacino del Fiume Po nel dicembre 2015 ed avente ad oggetto la valutazione del rischio ambientale connesso alle derivazioni  idriche  in  rapporto  agli  obiettivi  di  qualità  definiti  dal  Piano  Distrettuale  Idrografico  Padano, conferma ancora una volta la contrarietà a ogni principio di tutela di ogni ulteriore derivazione sul bacino a cui appartiene il Fraina.

Le associazioni chiedono dunque:
  1. al Comune  di Pemana:  di rifiutare lo sgravio degli usi civici a favore di un’iniziativa insostenibile ambientalmente,  come  dimostrano  tutti  i  dati  ufficiali,  e  di  difendere  i  beni  comuni,  ambiente, acqua,  salute  richiedendo  a  Provincia  e  Regione  la  ripetizione  della  VIA  secondo  criteri  legali  e secondo le attuali condizioni del torrente ed ambientali in genere, tra cui la drammatica riduzione delle precipitazioni;
  2. alla Provincia  di Lecco:  di richiedere d’imperio e in attuazione della normativa comunitaria, oltre che sulla scorta  delle indicazioni Regionali, una nuova procedura di V.I.A.  che tenga conto degli impatti cumulativi delle diverse derivazioni sul Fraina e sul bacino a cui appartiene il torrente;
  3. alla  Regione  Lombardia:  di  adempiere  al  proprio  ruolo  di  istituzione  chiamata  a  dare  attuazione corretta al diritto comunitario, ai principi di prevenzione e precauzione e alle direttive UE, di disporre ai sensi della Legge 5/10 ogni azione in autotutela per il ripristino della legalità violata.
Le Associazioni procederanno a segnalare il caso alla Commissione UE,  quale ulteriore oggetto di infrazione delle direttive V.I.A. ed acque, nell’ambito delle procedure di infrazione già aperte, e si riservano ogni azione legale,  nel caso in cui non si assista  a una netta e doverosa azione  pubblica  a difesa dei beni ambientali a rischio.

giovedì 8 dicembre 2016

Seregno. La nuova viabilità del quartiere Sant'Ambrogio sarà contorta? Non importa, l'amministrazione comunale tira dritto

Uno dei temi che sta agitando il quartiere Sant'Ambrogio è la proposta della nuova viabilità di contorno al Piano Attuativo PAc-1. Gli abitanti lamentano diverse criticità che potrebbero "ostacolare" alcune attività commerciali della zona o creare percorsi tortuosi e pericolosi per raggiungere le proprie abitazioni.

Su questo argomento è stata presentata in Consiglio Comunale una interpellanza. La trovate di seguito insieme alla "non" risposta dell'amministrazione comunale.


Revisione della viabilità connessa al PAc-1
interpellanza presentata lo scorso 10 ottobre da Leonardo Sabia, consigliere comunale del PD di Seregno

Tra le pesanti criticità e inopportunità del PAc-1 (amnito di via Milano e via alo Stadio), va stagliandosi sempre più il progetto di modifica della viabilità attuale dell'area, che prevede la trasformazione a senso unico di percorrenza antioraria dell'anello composto da via Milano, via allo Stadio e via Toselli.

Considerato che:
  • l'area in questione è caratterizzata da intenso traffico continuativo con picchi nelle ore di punta, trattandosi del principale snodo meridionale di uscita e accesso alla città e meritando quindi quante più valvole di sfogo del flusso veicolare possibili;
  • l'area in questione si trova nelle immediate vicinanze di tre plessi scolastici (Mercalli, Rodari, Sant'Ambrogio) e dell'Ospedale di Desio, servendone direttamente gli enormi flussi di utenza;
  • molteplici,  sparse e sopratutto storiche sono le attività commerciali presenti nell'area in questione;
Rilevato che:
  • né la popolazione seregnese nè adddirittura i resisdenti del quartiere Sant'Ambrogio più prossimi e interessati dal piano attuativo sono stati informati e interpellati sulla trasformazione della viabilità nell'area in questione e sugli effetti conseguenti;
  • grande parte dei suddetti residenti si è allarmata non appena venuta a conoscenza del progetto di trasformazione viabilistica e dei suoi difetti, lanciando una raccolta firme che, al 10 ottobre 2016 e in poschi giorni di attività, vede come dato parziale l'adesione di già 130 persone, destinate ad aumentare;
Si interpella l'Amministrazione:
  • affinché il progetto di trasformazione viabilistico connesso al PAc-1 venga ridiscusso e profondamente revisionato, in modo da consentire una gestione razionale del traffico presso tale snodo cruciale, un deflusso veicolare con più soluzioni e a doppio senso di marcia lungo tutte le vie in oggetto, un collegamento rapido ed efficiente ai plessi scolastici e al presidio ospedaliero, e un'equa distribuzione dei vantaggi viabilistici tra tutti gli attori commerciali che insistono da lungo tempo sull'area e sul quartiere.

Risposta dell'amministrazione comunale del 24 novembre 2016
di Marco Formenti, assessore alle politiche ambientali e della mobilità
ed Edoardo Mazza, sindaco

Il Consiglio Comunale ha adotatto con delibera n. 67 del 3/11/2016, il PAc-1, basandosi su uno studio del traffico veicolare predisposto da una Società specializzata.
Ai sensi degli artt. 13 e 14 della L.R. 12/2005 gli eleborati costituenti il Piano attuativo saranno depositati nella segreteria comunale per un periodo continuativo di 30 giorni, ai fini della presentazione di osservazioni nei successivi 30 giorni.
Tali osservazioni saranno obbligatoriamente sottoposte all'attenzione del Consiglio comunale che dovrà analizzarle e votarle una ad una nella deliberazione che, approvando le controdeduzioni alle stesse, potrà apportare modifiche anche agli aspetti viabilistici accogliendo quelle eventuali proposte di modifica della viabilità che, inserite nelle osservazioni, dovessero meritare l'accoglimento purché, essendo adeguatamente motivate, siano rispondenti all'interesse pubblico.
Pertanto la deliberazione di approvazione definitiva del Piano risulta essere la sede istituzionalmente deputata per valutare, in un unico atto e sotto ogni aspetto, le legittime istanze dei cittadini residenti nella zona per migliorare gli aspetti viabilistici connessi all'approvazione del Piano attuativo in oggetto.


Seregno: una serata sulla Metrotramvia

Il Novimento 5 Stelle di Seregno organizza il 16/12/2016 alle ore 21 in Sala Monsignor Gandini in via XXIV Maggio una serata informativa sulla Metrotramvia.

"Lo scopo della serata - precisa il M5S - è quello di spiegare perché un'opera all'apparenza ambientalmente sostenibile e difendibile non ci convince in quanto presenta numerosi punti critici".

All'incontro saranno ospiti i Comitati di Seregno che hanno organizzato la petizione "No Metrotramvia".

martedì 6 dicembre 2016

C'è un'aria pesante... in Brianza


(gdp) C'è un'aria pesante....e non è solo un modo di dire. Da inizio mese il Pm 10 alla centralina ARPA di Meda: 59, 46, 64, 95 e 102. Il limite di legge è 50. Non siamo ancora in provincia di Pechino ma quasi. Inutile dire che oltre a continuare con le nostre emissioni non facciamo nulla per contrastarle.

Da pochi giorni, in tutti i comuni della provincia, avendo aderito ad un protocollo con regione, i sindaci dovrebbero essere obbligati, dopo 7 giorni consecutivi di superamento dei limiti delle polveri sottili a disporre il divieto di bruciare all'aperto, anche per i tradizionali falò, a vietare i fuochi d'artificio e ad imporre limitazioni per gli impianti di riscaldamento, la combustione delle biomasse e la circolazione automobilistica. Ma nulla vieta di farlo anche prima, con ordinanze sindacali, vista la pessima qualità della nostra aria: l'ultimo valore registrato è il doppio del limite di legge!

lunedì 5 dicembre 2016

La "Befana sul Lambro" compie 30 anni: incontri, dibattiti ed una mostra per celebrarla


a cura della C.C.A e del Comitato per il diritto al Mito/Festa del bambino

Torna anche quest'anno "La befana sul Lambro" arrivata alla sua trentesima edizione. L'iniziativa, che nel tempo ha inventato una forma di lavoro collettivo e un linguaggio poetico inediti che attingono alla cultura popolare delle genti del fiume Lambro, si presenta con una mostra aperta al pubblico dal 7 di dicembre. Sabato 10 dicembre giornata di presentazione della Befana 2017.

Il tema di quest'anno sarà quello dell'incontro tra le lingue e del loro intrecciarsi e darsi respiro e vita a vicenda, nonostante e grazie alle loro irriducibili differenze. Al di là della pacifica idea della lingua madre o delle pura lingua paradisiaca - false garanzie dell'intesa perfetta - c'è un punto nascosto in ogni uomo e in ogni cultura, un tesoro che è quanto ha di più prezioso, incomunicabile e sorgente di ogni desiderio di avvicinarsi, di comprendersi, di diventare amici. Solo grazie a questa resistenza e solo al prezzo di un lavoro duro, al prezzo della fatica e della sopportazione del fraintendimento, forse impareremo a parlare una lingua di accoglienza.

L'arte e la poesia della Befana sul Lambro sono l'esito di un impegno tenace di tendere l'orecchio per mettersi all'ascolto di una voce muta che ha dato il colore all'avventura: la lingua delle sponde, del cielo sopra i riflessi dell'acqua, la lingua della memoria silenziosa di questa terra. Una voce alla quale corrispondere inventando un linguaggio nuovo che nessuno conosceva prima, che nessuno sapeva di poter parlare.

Ma non è questo il linguaggio della cultura popolare, una voce corale, di tutti e nessuno, di ogni uno?

e allora via ad inventare anche quest'anno nuove parole, a parlare sempre in altre parole ...

... lambralalanguabangla ...

Programma:

Mostra sui trent'anni della Befana sul Lambro

Mercoledì 7 dicembre INAUGURAZIONE MOSTRA
  • ore 11.00: Presentazione mostra. Apertura dalle 15.00 alle 18.00
Sabato 10 dicembre LA POETICITA' DELL'INFANZIA
  • ore 15.30: dibattito "L’immaginario, i bambini e il fiume" relatrice Dott.ssa Francesca Antonacci, pedagogista e ricercatrice presso l'Universitá degli studi Milano Bicocca
  • ore 15.30: (piano terra) laboratorio creativo per bambini e bambine, condotto da Narima Mason e gli operatori della CCA
  • ore 16.30: convivialità, presentazione e animazione del tema della Befana 2017: LAMBRALALANGUABANGLA, trent'anni di Befana, un fiume di lingue diverse.