venerdì 31 maggio 2024

Lupi: con WWF Lecco…a volte ritornano!


Sabato 1 e domenica 2 giugno 2024, dalle 10.00 alle 18.00, la sala espositiva dell'Eremo di Monte Barro ospiterà la mostra itinerante "Lupo... la storia di un ritorno", insieme alla mostra fotografica "Ecce Lupo" e a un laboratorio di disegno dedicato ai bambini.

Il weekend è organizzato da WWF Lecco e Parco Monte Barro per richiamare l’attenzione sul lupo, una delle specie più emblematiche del patrimonio naturalistico e culturale italiano.

“La sua presenza – spiega Stefania Berna, vicepresidente WWF Lecco - è fondamentale per la salute dell'ecosistema assicurando la biodiversità ed è pertanto considerato un animale protetto. Negli Anni ‘70 la popolazione di lupi in Italia contava solo 100 esemplari ed era a rischio di estinzione, mentre oggi, grazie anche all'intervento del WWF, popola tutta la penisola. Tuttavia, il lupo non è ancora del tutto al sicuro e per questo motivo è importante continuare a proteggerlo. Nonostante la situazione della specie sia migliorata rispetto al passato, il lupo affronta quotidianamente diverse minacce che mettono a rischio la sua sopravvivenza e la sua presenza negli ecosistemi. Affrontarle richiede un approccio integrato che comprenda la conservazione dell'habitat, la gestione sostenibile delle popolazioni di prede, la mitigazione dei conflitti con l'uomo e misure di protezione dirette per i lupi. Pur non rappresentando una minaccia diretta per l’uomo, le predazioni ai danni del bestiame domestico che talvolta si verificano, suscitano reazioni avverse e persecutorie nei confronti dell’animale.  Si stima infatti che ogni anno tra i 200 e i 500 lupi muoiano uccisi da fucilate, veleno, trappole o investiti dalle auto,  morti che WWF cerca di ridurre impegnandosi a combatterne le cause. L’Associazione è soprattutto impegnata nella riduzione dei conflitti tra il lupo e le attività umane limitando i danni al bestiame e dimostrando che la convivenza con questo predatore è possibile. L'esperienza ci ha permesso di verificare direttamente che l’utilizzo dei cani da guardiania adeguatamente allevati e la corretta gestione del bestiame, anche con l’uso dei recinti elettrificati, permette di ridurre in modo significativo i danni e il conflitto. Si può fare! Occorre una diffusa volontà e la disponibilità di tutti a utilizzare i giusti mezzi”.

“E’ importante, soprattutto in questo momento, divulgare dati scientifici e oggettivi sul lupo, che consentano alla popolazione di essere autenticamente informata, al di là della mera propaganda” spiega Giovanna Corti, Presidente WWF Lecco “l’impegno delle associazioni ambientaliste, in modo particolare WWF, è sempre rivolto alla diffusione della cultura e della conoscenza, per permettere a ciascuno di farsi un’opinione a partire da fatti, non da slogan”.

L’inaugurazione delle due giornate a tema è in programma sabato 1° giugno alle 12.00. Ingresso libero.

Difendiamo il Parco di Monza: analisi e soluzioni


Martedì 4 giugno 2024 alle ore 21 si terrà a Monza, nella Sala della Luna CCR – Via Ambrogiolo 6, l'incontro pubblico "La rovina di un Parco storico". L'evento vedrà la partecipazione di:

  • Giacomo Correale: "Il Parco e la Villa: questi sconosciuti"
  • Giorgio Majoli: "Lo scempio del Parco di Monza"
  • Bianca Montrasio: "Le conseguenze del Masterplan 2023"
  • Alberto Guzzi: "Aspetti forestali e botanici del Parco"

Questa iniziativa conclude la “Settimana del Paesaggio” organizzata dal Comune e promossa dal Coordinamento dei comitati e delle associazioni di Monza. La serie di eventi, intitolata "FUORILUOGO - AL CONFINE TRA MERCE E PAESAGGIO", ha l'obiettivo di sensibilizzare i cittadini sulle problematiche legate all'inquinamento, al consumo di suolo e alla cementificazione e di promuovere un cambiamento attivo e coerente nelle politiche ambientali locali.

 

Il comunicato stampa diffuso dalle associazioni (cliccare qui) denuncia la mancanza di coerenza tra le dichiarazioni elettorali e le azioni della Giunta comunale, sottolineando ritardi e decisioni che favoriscono la cementificazione. In particolare, si criticano le recenti approvazioni di Piani attuativi edificatori su aree libere e la mancata opportunità di rimboschimento nel Parco di Monza. L'iniziativa mira a contrapporre una visione autentica e sostenibile del paesaggio urbano alla "Settimana del Paesaggio" del Comune, considerata una mera operazione di "greenwashing".


giovedì 30 maggio 2024

Seregno al centro dei progetti ferroviari: nodo strategico per la linea Chiasso-Milano

Audizione sulla collaborazione ferroviaria tra Lombardia e Svizzera


Nei giorni scorsi, in Commissione Speciale Rapporti tra Lombardia e Confederazione Svizzera, si è tenuta un'audizione che ha fatto il punto sulle opere ferroviarie da realizzare entro il 2040 per completare l’asse ferroviario del Gottardo, sia sul versante svizzero che su quello italiano.

Progetti in Svizzera:

  • Completamento dei bypass di Bellinzona e Lugano.
  • Sostituzione della linea attuale tra Lugano e Chiasso, destinata al traffico locale e frontaliero (TILO).

Progetti in Italia:

  • Completamento del traforo del Terzo Valico tra Tortona e Genova, con termine lavori previsto per il 2026.
  • Potenziamento della linea Milano-Chiasso, che comprende:
  • Realizzazione del terzo binario sulla tratta Cantù-Camnago.
  • Terzo binario tra Como e Seregno.
  • Scavalco del bivio Rosales a Como.
  • Elettrificazione della Como-Lecco.
  • Risagomatura della galleria Monte Olimpino.

Particolare attenzione è stata dedicata al potenziamento del nodo di Seregno. Qui verrà realizzato il terzo binario tra Como e Seregno, intervento essenziale per migliorare la capacità e l’efficienza del traffico ferroviario.

Le linee ferroviarie del nodo di Seregno. Tratteggiato in verde il progettato raccordo tra la linea verso Saronno e quella verso Bergamo

Ricordiamo che sabato scorso a Seregno, durante un incontro dedicato alla linea Malpensa - Orio al Serio, è stato evidenziato come questa nuova linea passerà anch'essa da Seregno, rafforzando ulteriormente l’importanza strategica della città come nodo ferroviario cruciale. Questo sviluppo si integra con i lavori previsti sulla linea Chiasso-Milano, migliorando la connessione tra gli aeroporti lombardi e potenziando l'intero sistema di trasporto della regione.



Nonostante i numerosi aspetti positivi del potenziamento ferroviario, non si possono però ignorare le criticità ambientali legate a questi progetti. Il consumo di suolo rappresenta una preoccupazione significativa, soprattutto in aree di rilevanza ecologica. Il Parco del Meredo, un'importante area verde, è al centro di queste preoccupazioni. Il sindaco di Seregno, Alberto Rossi, ha espresso una ferma opposizione a qualsiasi consumo di suolo all'interno del Meredo, dichiarando che non sarà accettato nemmeno un metro quadro di terreno destinato a questo scopo. La tutela del Parco del Meredo è vista come una priorità per mantenere l'equilibrio ecologico e proteggere le risorse naturali della Brianza.

 

SCHEDA: Ferrovia di Connessione al Gottardo: Gronda Nordest (quadruplicamento Chiasso-Monza)

Foto F. Formenti

Il progetto prevede la costruzione di un nuovo collegamento ferroviario ad Alta Capacità tra Lugano e Milano, in linea con il progetto svizzero AlpTransit, che mira a facilitare il transito delle merci tra l'Italia e il nord Europa. RFI ha scelto l'asse Como-Chiasso verso Seregno-Milano per questa nuova linea, lunga circa 37 km, di cui 15 km in variante, 14 km in affiancamento e 8 km di interconnessioni. A Seregno, la linea si interconnetterà con un nuovo collegamento verso Treviglio/Bergamo, che prevede il potenziamento della linea esistente fino a Lesmo/Carnate e una nuova tratta da Lesmo/Carnate a Levate, collegandosi così alla linea Bergamo-Treviglio.

L'istruttoria per il Ministero delle Infrastrutture sul progetto preliminare di RFI del 2003 è sospesa. Le verifiche congiunte tra ferrovie italiane e svizzere hanno concordato che l'aumento del traffico generato dal tunnel del Gottardo potrà essere gestito con l'adeguamento tecnologico della linea Chiasso-Seregno-Monza-Milano fino al 2030. Dal 2016 al 2022 sono stati completati i lavori di potenziamento del sistema di trazione elettrica (costo: 21 milioni di €), adeguamento della sagoma a PC80 e del modulo della linea a 750 metri (costo: 40 milioni di €), e adeguamento tecnologico (costo: 68 milioni di €).

Costo totale dell'opera
  • Costo totale: 1.450 milioni di €
  • Finanziamenti mancanti: 1.450 milioni di € (40 milioni per il completamento della progettazione definitiva e 1.410 milioni per la fase realizzativa)


mercoledì 29 maggio 2024

Un appello per il futuro del Parco Groane-Brughiera: No alla Canturina Bis


Pubblichiamo la lettera che il Coordinamento per le Mobilità Sostenibili – No Canturina Bis ha scritto ai candidati consiglieri e ai candidati sindaci delle prossime elezioni comunali di Cantù, Carimate, Figino Serenza e Mariano Comense. L’obiettivo principale del Coordinamento è informare e sensibilizzare i futuri rappresentanti sulle problematiche e criticità legate alla realizzazione della tangenziale "Canturina Bis" e della tangenziale ovest di Mariano Comense. Il Coordinamento, composto da una ventina di associazioni e gruppi ambientalisti del territorio, si oppone fermamente a questo progetto stradale che comprometterebbe aree di grande valore ambientale e naturalistico all’interno del Parco Regionale Groane-Brughiera.

La lettera espone le ragioni dell'opposizione al progetto, sottolineando l'impatto negativo che avrebbe sull'ambiente e sull'uso del suolo, e promuove soluzioni alternative basate su una mobilità sostenibile ed efficiente. Viene quindi richiesto ai candidati di prendere posizione in merito e di impegnarsi a sostenere politiche che favoriscano il miglioramento del trasporto pubblico e delle infrastrutture ciclabili, contribuendo così a ridurre il traffico urbano senza danneggiare il territorio.


 

All’attenzione dei candidati consiglieri
All’attenzione dei candidati sindaci 
alle elezioni comunali di Cantù, Carimate, Figino Serenza e Mariano Comense

Oggetto: Canturina Bis

Gentilissimi, Siamo a scrivervi a nome del Coordinamento per le mobilità sostenibili – no Canturina Bis, costituito da una ventina di associazioni e gruppi ambientalisti del territorio facente parte del Parco Regionale Groane-Brughiera. Siamo un coordinamento che si sta occupando di contrastare la realizzazione della tangenziale denominata “Canturina Bis” comprensiva della cosiddetta tangenziale ovest di Mariano Comense, chiedendo in alternativa politiche per un servizio pubblico su ferro e gomma moderno ed efficiente.

Considerato che la Canturina Bis risulta strettamente connessa alle prerogative di Regione Lombardia, vi scriviamo per porvi all’attenzione le molteplici criticità che questo nuovo asse stradale indurrebbe andando ad interessare aree libere e boscate ora inserite nel Parco Regionale Groane-Brughiera e classificate come zone di riqualificazione ambientale ad indirizzo agricolo, zone di riqualificazione ambientale ad indirizzo naturalistico e zone di tutela naturalistica nel Piano Territoriale Coordinamento dello stesso Ente. Il progetto dell’infrastruttura prevede passaggi a raso, in particolar modo a Mirabello, dove sono previsti tre svincoli attorno alla frazione (via Genova, via Piemonte, via Marche).

L’eventuale costruzione di questa strada è sostenuta da Regione, attraverso la nota legge 9/2020. Nello specifico la Regione ha individuato 95 milioni a finanziamento di questo progetto, in seguito all’approvazione di ordini del giorno dei consiglieri Fermi, Turba, Spelzini (centrodestra) e Orsenigo (Partito Democratico).

Essendo le prossime Elezioni Comunali di Giugno un momento per il quale Voi candidati consiglieri avete la possibilità di esplicitare gli impegni che intenderete portare avanti, ci appelliamo a Voi per chiedervi la disponibilità a sostenere le posizioni del nostro Coordinamento, che sono così riassumibili:
- un sostegno a tutti quegli interventi utili a decongestionare il traffico urbano tramite forme di mobilità sostenibile, come il miglioramento dei servizi ferroviari (es. sulla linea Como-Lecco), la promozione di un utilizzo combinato dei mezzi pubblici (il rilancio delle stazioni ferroviarie di Asnago e via Vittorio Veneto, come hub intermodali ferro-gomma), la realizzazione di infrastrutture ciclabili;
- un no incondizionato al progetto della Canturina Bis comprendente la tangenziale ovest di Mariano, che consumando suolo andrebbe a ridurre le risorse naturali del territorio e a gravare sulla spesa pubblica per un costo complessivo di 334 milioni di euro (circa 47 mln al km).

Ringraziamo per l’attenzione e vi diamo la nostra disponibilità per eventuali approfondimenti,

Matteo Aiani, Portavoce del Coordinamento per le Mobilità Sostenibili – No Canturina Bis

martedì 28 maggio 2024

Bicinfesta per Seregno 2024: al via la 25° edizione


Domenica 2 giugno 2024

Bicinfesta per Seregno

Pedalata ecologica per le vie ed il verde della città

Organizzazione: Città di Seregno in collaborazione con Respace Biketeame e WWF Insubria

 

Programma

  • Ore 8.30 Ritrovo via Alla Porada (zona giostre)
  • Ore 9.15 Chiusura Iscrizioni
  • Ore 9.30 Partenza
  • Soste tecniche all'uscita dei parchi per raggruppamento partecipanti.
  • Sosta all'istituto Don Orione
  • Ore 11.15 Arrivo Skatepark di via Nenni con estrazione premi e ristoro finale

Iscrizioni presso:

  • ASD Biketeam, via San Carlo (mercoledì h 21-23)
  • Cicli Brianza, via Schiaparelli, 8
  • Banca Mediolanum, via Valassina, 2 ang. via Boschina

Il percorso. Legenda. Par = Partenza, Alz_B = Alzabandiera, Rag = Raggruppamento

Regolamento

  1. Il Comune di Seregno, in collaborazione con ASD Biketeam e WWF Insubria, organizza per domenica 2 giugno 2024 la 25a edizione della pedalata ecologica denominata "BICINFESTA".
  2. La manifestazione si snoda su un percorso di circa 12 km e tocca diverse zone della città, in particolare percorsi ciclopedonali e aree verdi.
  3. Le iscrizioni sono aperte a tutti i soggetti a partire dai 6 anni (i minori di anni 13 devono essere accompagnati da un adulto).
  4. Le iscrizioni possono essere effettuate nei luoghi indicati fino al giorno precedente la manifestazione e alla partenza.
  5. L'organizzazione considera con l'iscrizione l'idoneità fisica dei partecipanti ai sensi del D.M. 28/02/1983 relativo alla tutela sanitaria per l'attività non agonistica.
  6. L'utilizzo dei dati forniti al momento dell'iscrizione è finalizzato al solo svolgimento della manifestazione.
  7. Tutti i partecipanti iscritti alla manifestazione sono coperti da assicurazione contro gli infortuni. Importante: la garanzia è prestata solo nel caso in cui dal tagliando di iscrizione si possano identificare tutti i dati dell'iscritto. Per ogni partecipante vale una sola copertura assicurativa indipendentemente dal numero di iscrizioni effettuate. Per i minori si rendono responsabili i genitori o coloro che ne fanno le veci.
  8. Durante la manifestazione è in funzione un servizio di assistenza medica.
  9. Al momento dell'iscrizione viene rilasciato un tagliando che deve essere conservato fino al termine della manifestazione e che dà diritto al ritiro del ristoro all'arrivo.
  10. Durante la manifestazione il cartoncino deve essere portato in modo visibile.
  11. Il Comitato organizzatore si riserva la possibilità di modificare e/o integrare il presente regolamento ed il programma.

Norme di comportamento
Durante lo svolgimento di Bicinfesta si raccomanda a tutti i partecipanti di attenersi scrupolosamente alle indicazioni degli organizzatori e della vigilanza urbana. L'andatura deve essere moderata e regolare, si devono evitare, per quanto possibile, frenate improvvise e bruschi cambiamenti di traiettoria che potrebbero mettere in difficoltà chi segue. Sono naturalmente vietate le gare di velocità e le acrobazie (impennate e simili). Si raccomanda anche la massima attenzione per i bambini.

Informazioni:
Comune di Seregno Ufficio Sport
Via Umberto I, 78 - tel. 0362 263.447
info.sport@seregno.info
www.comune.seregno.mb.it
www.seregnosportweek.it

Si ringraziano per la collaborazione: AutoAmica, Cicli Brianza, Ciclistica Seregnese, Salus Ciclistica, GS Santambrogio, GS Avis, Seregn de la Memoria, A.N.A. Alpini Seregno e VV.F. Distaccamento Seregno.

Mariano Comense. Camminiamo insieme per celebrare i 40 anni del Comitato Parco Brughiera


ATTENZIONE: 
ESCURSIONE ANNULLATA A CAUSA CONDIZIONI METEO
 
Vista la grande partecipazione e le richieste di riproporre durante la settimana la passeggiata celebrativa dei 40 anni del Comitato, tenutasi domenica scorsa, verrà riproposta venerdì 31 maggio a data da destinarsi a Mariano Comense. All'evento parteciperanno il Gruppo in cammino, il CAI e ad altre associazioni marianesi.

Vi aspettiamo! Tutte le informazioni sono disponibili sulla locandina.

 

Una storia di 40 anni di difesa del verde: la storia del Comitato Parco Groane-Brughiera


Abbiamo ricevuto dall'associazione Sinistra e Ambiente di Meda un interessante contributo che celebra il 40° anniversario del Comitato Parco Regionale Groane-Brughiera. Questa testimonianza ripercorre la storia e gli sforzi di un gruppo determinato a proteggere uno dei polmoni verdi più importanti della nostra regione, evidenziando le sfide affrontate e i successi ottenuti.

 

 
I 40 anni del Comitato Parco Groane-Brughiera: difendere un polmone verde dalla minaccia dell'asfalto e della perdita storica.
 
Giovedì 23 maggio 2024, presso la Sala Civica Radio di Meda, il Comitato Parco regionale Groane-Brughiera, ha ricordato e festeggiato i 40 anni di attività. Nato nei primi anni '80 grazie alla visione lungimirante di Giorgio Achermann, giornalista e naturalista svizzero, nonché presidente del Gruppo Naturalistico della Brianza (GNB), il Comitato ha riunito figure del territorio determinate a proteggere l'area della Brughiera. Tra queste, è doveroso ricordare Piero Ronzoni di Cabiate.

Negli anni successivi, l'impegno per l'ambiente è stato costante, coinvolgendo nuovi gruppi, associazioni e individui attraverso raccolte firme, iniziative pubbliche, incontri e dialoghi continui con le amministrazioni comunali, le province di Como e Milano (e successivamente la neocostituita provincia di Monza e Brianza) e la Regione Lombardia.

Nonostante molte promesse e atti istituzionali disattesi, il Comitato ha lavorato instancabilmente, passando prima attraverso la costituzione di un Parco Locale Sovracomunale (PLIS) e arrivando infine, nel 2017, all'aggregazione delle aree della Brughiera con il già esistente Parco Regionale delle Groane assumendo la denominazione di Parco Regionale Groane-Brughiera. Tuttavia, questa aggregazione non è stata accettata da tutti i 24 comuni coinvolti.

La realtà sociale e politica di Meda ha partecipato attivamente alle attività del Comitato. Gli ambientalisti locali, tra cui il gruppo Lista Ambientalista Verde - Alternativa per Meda, poi confluito in Sinistra e Ambiente, hanno contribuito significativamente al Comitato, che oggi è parte integrante del Parco Regionale Groane-Brughiera.

 
Durante la serata commemorativa, numerosi interventi hanno ricostruito la storia del Comitato. Tra questi, spiccano quelli di Eugenio Secchi, primo presidente, Nuccio Confalonieri del CAI di Meda, Gianni Del Pero del WWF e Tiziano Grassi, attuale presidente del Comitato. Alberto Colombo ha raccontato il periodo dal 2008, segnato dalla ripresa delle attività dopo un periodo di scoramento dovuto alla mancata tutela regionale nei primi anni 2000. Ha sottolineato le azioni recenti e in corso per contrastare la cementificazione e la costruzione di nuove strade nella Brughiera, nonché la necessità di fermare il degrado delle cascine e degli edifici storici.


Intervento di Alberto Colombo all'iniziativa per i 40 anni del Comitato per il Parco Regionale della Brughiera (ora Comitato Parco Regionale Groane-Brughiera)

Quarant'anni fa si sognava e ci si attivava per la tutela di una vasta area verde e boscata: la Brughiera. Ho iniziato il mio percorso con il Comitato per il Parco Regionale nel 1989 come componente della Lista Verde Ambientalista Alternativa per Meda. Gli anni dal 2008 in poi sono stati caratterizzati da alti e bassi per il Comitato, soprattutto dopo che le iniziali richieste di istituzione di un Parco Regionale non si sono concretizzate (abbiamo dovuto attendere fino al 2017!).

Le attività iniziate con la creazione di un gruppo coordinato e organizzato per chiedere la tutela delle superfici della Brughiera sono proseguite con continuità nel corso degli anni e hanno ricevuto ulteriore linfa a partire dal 2008, anche grazie all'interessamento della Pro Loco di Meda. Con Pietro Ficarra e Maurizio Lanzani, la Pro Loco ha condiviso l'azione del Comitato rilanciandone una nuova fase costituente. Con l'adesione di nuovi gruppi, si decise di dare una veste ufficiale al Comitato per poter dialogare con gli enti preposti ed essere riconosciuti nuovamente come motore di una nuova richiesta di Parco Regionale.

In quegli anni abbiamo proseguito il lavoro di interlocuzione con le amministrazioni e gli enti provinciali e regionali. Si concretizzò una collaborazione attiva con alcune amministrazioni, come quelle di Lentate sul Seveso e Cantù, sensibili alla richiesta di adesione a un Parco Regionale della Brughiera. Il 9 dicembre 2009 fu protocollata in Regione Lombardia una petizione con più di 4000 firme che chiedeva il completamento dell'iter legislativo per istituire il Parco Regionale sulla Brughiera. Non ottenemmo però il risultato sperato, ma fu un altro passo, segno della nostra volontà e del desiderio di molti cittadini.

In questi anni abbiamo lavorato per far conoscere e vivere questo polmone verde affinché la gente apprezzi e rispetti questo bene comune, casa di esseri viventi e dispensatore di preziosi servizi ecosistemici. Si diede avvio a escursioni guidate in Brughiera (Le Stagioni del Parco) accompagnate da numerose iniziative pubbliche e da una presenza costante alla Fiera dell'economia solidale L'ISOLA CHE C'È. Serrata è stata anche la campagna di sensibilizzazione all'istanza di Parco Regionale esercitata con iniziative pubbliche verso i candidati in occasione delle scadenze elettorali territoriali e regionali (nel 2013 a Cantù).

Con il Comitato Parco Regionale Groane-Brughiera, molti hanno sognato e si sono impegnati per conservare questo prezioso polmone verde della Brianza, la sua biodiversità e i suoi preziosi servizi ecosistemici. È di quel periodo (2013) il nostro impegno per opporci al progetto di autostrada Varese-Como-Lecco, un'infrastruttura ad alto impatto per la Brughiera, per fortuna rimasta senza fondi. Anche oggi consideriamo incompatibile con la conservazione dell'ambiente la realizzazione della Canturina Bis e della Tangenziale di Mariano, e per questo operiamo in coordinamento con altri gruppi per informare e contrastare una strada che, secondo la "Relazione Urbanistica Ambientale Paesaggistica delle alternative progettuali," interferirà con la Rete Ecologica Provinciale (REP), con le Aree Agricole Strategiche classificate nel Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP), con le superfici boscate catalogate secondo il Piano di Indirizzo Forestale (PIF) e con i vincoli ambientali e paesaggistici. Una strada inutile che non risolverà i problemi viabilistici ma che andrà a compromettere aree del Parco definite nel Piano Territoriale di Coordinamento come zone di riqualificazione ambientale a indirizzo agricolo, zone di riqualificazione ambientale a indirizzo naturalistico e zone di tutela naturalistica.

Tutti questi anni di attivismo hanno rafforzato i punti fondanti che hanno mosso e muoveranno il nostro Comitato, proprio come furono le battaglie dei primi anni contro le lottizzazioni collinari a Meda che rischiavano di compromettere un pezzo di Brughiera. Ancora oggi noi non smettiamo di sognare e di essere attivi perché la tutela non è completa su tutta la Brughiera e perché molte criticità interessano gli elementi che ne compongono il mosaico. All'appello per un Parco Regionale mancano ancora dieci amministrazioni e noi non possiamo che continuare nella nostra azione di sensibilizzazione affinché anch'esse condividano l'adesione al Parco.

Mi sia consentito un breve salto temporale per recuperare la memoria dei luoghi. Dentro il perimetro del Parco, non è solo la naturalità a dover essere protetta e conservata ma anche gli edifici che testimoniano quella che fu l'attività di questi territori. Purtroppo, lentamente ma inesorabilmente, stiamo perdendo un patrimonio culturale, storico e anche architettonico fatto di antiche cascine. Si allunga l'elenco dei crolli: dopo quello di Santa Naga e dell'antica resinaia della Ca Noeva, ora tocca alla Cascina S. Giuliano a Cantù. Edifici, certo, di proprietà privata, che scontano anni di abbandono ma che erano testimonianza e bene comune. Proprio su questi preziosi beni comuni il Comitato cercherà, come già fatto in passato, di rapportarsi con le amministrazioni e con l'Ente Parco per stimolare azioni, atti e quanto altro serva per preservare questi importanti edifici storici che sono parte del Parco affinché non siano oggetto di interventi incompatibili o speculativi. Non possiamo rassegnarci alla tristezza per le bellezze che stiamo perdendo.

Grazie per l'attenzione e buona continuazione.

Meda, 23 maggio 2024

Il Parco, istituito nel 2017, rimane incompleto poiché 10 comuni non ne fanno ancora parte, ma il lavoro del Comitato continua instancabilmente per proteggere e valorizzare questo prezioso polmone verde.

 

Sotto, le slide sui 40 anni del Comitato proiettate durante gli interventi.


lunedì 27 maggio 2024

Insieme per un quartiere migliore: progetti partecipativi a Seregno


Il prossimo giovedì 6 giugno 2024, alle ore 18:00, la Sede del Comitato di quartiere di Sant'Ambrogio di via Bottego ospiterà un importante incontro pubblico. L'evento sarà dedicato alla presentazione del progetto per gli orti di via Crocefisso e il Boschetto del Pegà, risultato di un percorso partecipativo che ha coinvolto attivamente associazioni e cittadini.

Il progetto per gli orti di via Crocefisso e il Boschetto del Pegà rappresenta una significativa iniziativa di rigenerazione urbana e valorizzazione del verde pubblico. Questo progetto nasce dall'esigenza di migliorare la qualità della vita nel quartiere, promuovendo la sostenibilità ambientale e il senso di comunità tra i residenti.

Il processo che ha portato alla definizione del progetto è stato caratterizzato da un approccio partecipativo. Gli incontri con le associazioni locali e i cittadini hanno permesso di raccogliere idee, esigenze e suggerimenti, garantendo che il progetto rispecchiasse i desideri e le necessità della comunità.

Gli orti di via Crocefisso saranno uno spazio dedicato alla coltivazione comunitaria, dove i residenti potranno coltivare ortaggi, piante aromatiche e fiori. Questo spazio verde non sarà solo un luogo di produzione agricola, ma anche un punto di incontro sociale, dove condividere conoscenze e esperienze. Gli orti urbani contribuiranno a diffondere pratiche sostenibili, sensibilizzando la comunità sull'importanza dell'autoproduzione e del rispetto dell'ambiente.

Il Boschetto del Pegà diventerà un polmone verde per il quartiere, offrendo ai residenti un luogo dove trascorrere il tempo libero immersi nella natura. La progettazione del Boschetto del Pegà sarà orientata alla conservazione della biodiversità locale, creando habitat per fauna e flora autoctona.

L'incontro del 6 giugno sarà un momento cruciale per condividere con la comunità il risultato del lavoro svolto finora e per raccogliere ulteriori feedback e suggerimenti. Saranno presenti rappresentanti delle associazioni coinvolte, esperti in urbanistica e sostenibilità ambientale, e membri del Comitato di quartiere. Durante l'incontro saranno illustrati i dettagli del progetto, le fasi di realizzazione e i benefici attesi per la comunità.

La partecipazione all'incontro è aperta a tutti i cittadini interessati. È un'occasione unica per contribuire attivamente alla trasformazione del proprio quartiere, partecipando alla costruzione di uno spazio verde che risponda ai bisogni della comunità. Il coinvolgimento attivo dei cittadini è fondamentale per garantire il successo del progetto e per promuovere una cultura della partecipazione e della responsabilità condivisa.

Il sindaco Rossi: "Nessun consumo di suolo nel Parco del Meredo per la nuova ferrovia"

Resoconto dell'evento elettorale del PD su trasporto ferroviario e nodo di Seregno

La stazione di Seregno

Ieri sera si è svolto a Seregno l'evento elettorale del Partito Democratico, focalizzato sul trasporto ferroviario e, in particolare, sulla proposta di realizzare una linea ferroviaria che colleghi gli aeroporti di Malpensa e Orio al Serio. Un punto cruciale di questa proposta è il nodo di Seregno, dove potrebbe avvenire l'interconnessione tra le due linee esistenti: la linea Seregno-Saronno, con prolungamento verso Malpensa, e la linea Seregno-Carnate (attualmente non operativa), che potrebbe essere estesa fino a Orio al Serio.

Da sx a dx: Jenni Arienti, Pierfrancesco Maran, Gigi Ponti e Alberto Rossi

Uno dei principali vantaggi di questa nuova infrastruttura è che le linee ferroviarie esistenti possono essere utilizzate, rendendo necessaria solo l'interconnessione a Seregno, prevista nell'area libera del Parco del Meredo. Tuttavia, durante la serata, questo argomento è stato trattato dai vari relatori solo brevemente.

Il dibattito si è concentrato principalmente sulle carenze delle linee ferroviarie per pendolari che collegano Monza e Milano. Dal pubblico è emerso il punto di vista che sia prematuro parlare di un collegamento est-ovest, considerato che gli attuali collegamenti nord-sud presentano già criticità significative che dovrebbero essere risolte prioritariamente.


Forse l'intervento più interessante della serata è stato quello del Sindaco Alberto Rossi, che si è dichiarato contrario a interventi che comportino nuovo consumo di suolo, in particolare nel Parco del Meredo. Ha ribadito il suo impegno nel contrastare la realizzazione della prevista tangenziale di Pedemontana da Meda a Seregno. Questa affermazione ha trovato consenso tra i partecipanti e ha rassicurato molti presenti preoccupati per l'impatto ambientale delle nuove infrastrutture.

L'evento ha evidenziato la necessità di un approccio equilibrato nello sviluppo delle infrastrutture ferroviarie, tenendo conto delle esigenze di mobilità senza trascurare la salvaguardia delle aree verdi. La discussione ha sottolineato l'importanza di affrontare prima le criticità esistenti nei collegamenti nord-sud, prima di impegnarsi in nuovi progetti di collegamento est-ovest.

In cammino nel paesaggio accompagnati da Arturo Lanzani


In cammino nel paesaggio

Mercoledì 29 maggio 2024 - ore 21:00

Centro Culturale Ricerca

Monza, via Ambrogiolo 6 


Il volume di Arturo Lanzani solleva domande cruciali riguardo al modo in cui concepiamo e pratichiamo la geografia e l'urbanistica contemporanee. Propone una riflessione su come possiamo ripensare l'urbanizzazione e l'abitare, distaccandoci da un'idea di spazio che riduce tutto a semplici oggetti e che segue logiche di crescita perpetua e spesso insensata.

L'autore invita a considerare una geografia e un'urbanistica che vadano oltre la mera funzionalità e l'efficienza economica, e che invece abbraccino dimensioni interpretative, critiche e poetiche. La sfida è di immaginare processi di urbanizzazione che non si limitino alla crescita quantitativa, ma che valorizzino la qualità dello spazio e del vivere comune. Si tratta di abbandonare l'idea di uno sviluppo senza fine, che spesso porta a un consumo indiscriminato di risorse e spazi, per abbracciare una visione più sostenibile e significativa.

Un altro tema centrale è la necessità di ripensare le relazioni sociali e gli spazi dell'abitare. L'autore suggerisce di superare le relazioni predefinite e immutabili tra casa, famiglia, lavoro e luogo. In questo senso, si tratta di creare spazi che permettano una maggiore flessibilità e libertà nelle relazioni sociali e nell'organizzazione della vita quotidiana. Questo implica una riscoperta del valore dello "esterno", inteso non solo come spazio fisico, ma come luogo di incontro e di condivisione, lontano sia dalle paure del vivere insieme sia dalle idealizzazioni nostalgiche di comunità perfettamente coese.

Nella modernità caratterizzata dal rumore, dalla velocità e dalla personalizzazione estrema, c'è un invito a riscoprire il valore di spazi aperti, di silenzio, di rallentamento e di penombra. Questi spazi, lontani dalle pressioni del quotidiano, possono offrire opportunità per una maggiore riflessione, contemplazione e connessione con sé stessi e con gli altri. L'autore suggerisce che uno spazio non deve essere solo funzionale, ma anche un luogo che ispira e che accoglie il nostro corpo in movimento, in un'esperienza sensoriale e corporea del vivere.

In conclusione, il testo propone una visione innovativa e critica della geografia e dell'urbanistica, incoraggiando una pratica che non si limiti all'analisi tecnica, ma che integri una dimensione interpretativa e poetica. Si tratta di una sfida a ripensare radicalmente il nostro rapporto con lo spazio e con il modo di abitare, cercando risposte che valorizzino la sostenibilità, la flessibilità e la qualità della vita.

Passione orchidee: con WWF Lecco una serata per conoscerle meglio


Grazie alla collaborazione con Parco Monte Barro e Centro Flora Autoctona, con la presenza del professor Simon Pierce del Dipartimento Scienze Agrarie e Ambientali dell’Università degli Studi di Milano, sarà possibile conoscere meglio queste affascinanti piante e scoprire i risultati del progetto Life Seedforce, con la possibilità di osservare dal vivo le giovani piante al momento in coltivazione.

“Per far conoscere ad un pubblico più ampio piante un po’ fuori dall’ordinario - spiega Jessica Bellingardi, attivista WWF Lecco e ricercatrice presso il Centro Flora Autoctona gestito dal Parco Monte Barro – ho proposto due serate, una tenuta da me ad aprile dedicata alle piante carnivore e una alle orchidee che sarà guidata dal professor Pierce, da anni collaboratore del Centro Flora Autoctona per la propagazione di orchidee autoctone e spontanee anche in Lombardia. Al momento il Centro è impegnato in un progetto “Life” per il quale abbiamo delle “specie target” che dobbiamo riprodurre e poi mettere in natura per rafforzare le popolazioni naturali. Tra le nostre quattro specie target c'è l'orchidea Liparis loeselii, molto rara e purtroppo minacciata in Lombardia. Durante la serata mostreremo le micro-orchidee che stiamo producendo e che al momento si trovano in camera di crescita presso i laboratori del Centro Flora Autoctona”.

“WWF Lecco si impegna da sempre non solo nella raccolta di fondi destinati alla natura, ma anche nell’organizzazione di eventi come questo” spiega Giovanna Corti, Presidente di WWF Lecco “riteniamo infatti che diffondere la conoscenza su flora e fauna selvatiche locali, soprattutto quelle poco conosciute, sia uno strumento fondamentale per garantirne la tutela”.

La serata si svolgerà venerdì 31 maggio 2024 a Villa Bertarelli a Galbiate con ingresso libero alle 20.45; visto il numero limitato di posti, si consiglia la prenotazione tramite Whatsapp al numero 0341-1716138 di WWF Lecco.

domenica 26 maggio 2024

La ferrovia Malpensa-Orio al Serio: opportunità per Seregno?


Questa sera, domenica 26 maggio 2024, alle ore 19.15, il Partito Democratico di Seregno ha organizzato un evento elettorale intitolato "Un treno da non perdere. La ferrovia Malpensa-Orio al Serio: opportunità per Seregno e la Brianza". L'incontro mira a presentare le potenziali ricadute positive che la nuova linea ferroviaria potrebbe avere per Seregno e l'intera provincia della Brianza.

La locandina dell'evento organizzato dal PD

L'iniziativa del PD di Seregno, così come presentata, si focalizza esclusivamente sugli aspetti positivi della nuova linea ferroviaria Malpensa-Orio al Serio, evidenziando i benefici che questa infrastruttura può portare:

  • Miglioramento della connettività: la nuova linea ferroviaria collegherà due importanti aeroporti lombardi, facilitando gli spostamenti e riducendo i tempi di viaggio per i residenti e i turisti.
  • Sviluppo economico: L'implementazione della linea ferroviaria potrebbe stimolare l'economia locale, creando nuove opportunità di lavoro e incentivando gli investimenti nella regione.
  • Riduzione del traffico stradale: un trasporto ferroviario efficiente può contribuire a ridurre il traffico su strada, diminuendo l'inquinamento e migliorando la qualità dell'aria.

La pianta riassume le richieste che Trenord  ha presentato in occasione dello scorso PGT

Tuttavia, l'evento non ha toccato, almeno nel titolo, le ripercussioni negative che la costruzione della nuova linea ferroviaria potrebbe avere, in particolare sul Parco del Meredo, una delle poche aree verdi rimaste a Seregno. L'ampliamento delle infrastrutture ferroviarie potrebbe portare a:

  • Distruzione dell'ambiente naturale: La costruzione della ferrovia potrebbe comportare la perdita di preziosi spazi verdi, con gravi ripercussioni sulla biodiversità e sulla qualità della vita dei residenti.
  • Impatto sulla salute e sul benessere dei residenti: la diminuzione delle aree verdi può influire negativamente sulla salute mentale e fisica della popolazione locale, riducendo gli spazi per le attività ricreative e il contatto con la natura.

Inoltre, è importante ricordare che sul Parco del Meredo è prevista anche la realizzazione della tangenziale Meda-Seregno di Pedemontana, un'altra infrastruttura che potrebbe ulteriormente danneggiare l'ecosistema locale.

Il collegamento a "salto di montone" tra la linea Milano Como con quella per Saronno

Per affrontare queste problematiche ci saremmo aspettati di trovare tra i relatori anche il Presidente del Parco GruBrìa, Arturo Lanzani, il quale ha avuto un ruolo cruciale nella nascita del Plis Brianza Centrale. La sua assenza è particolarmente significativa, soprattutto in un contesto elettorale dove è fondamentale discutere non solo delle opportunità, ma anche delle criticità legate ai progetti infrastrutturali.

Per chi volesse approfondire, segnaliamo tre post pubblicati dieci anni fa ma ancora attuali, che offrono una prospettiva più completa sulle questioni ambientali legate a questo progetto.

  1. Parco del Meredo: il salto di montone della ferrovia "Seregno-Saronno"
  2. Parco del Meredo: quale futuro?
  3. Il progetto per distruggere il Parco agricolo del Meredo non deve passare!


Infine, nel box sottostante, trovate il report di un incontro in videoconferenza tra la società Rete Ferroviaria Italiana S.p.A. (RFI) e Regione Lombardia, tenutosi nel novembre del 2022. L'incontro ha avuto lo scopo di discutere la pianificazione regionale per la linea ferroviaria Milano - Chiasso, che include importanti modifiche e potenziamenti sulla tratta Monza - Como, con un particolare focus sulla stazione di Seregno.

Interventi ferroviari su Seregno: pianificazione e sviluppo


L'8 novembre 2022 si è tenuto un incontro in videoconferenza tra la società Rete Ferroviaria Italiana S.p.A. (RFI) e Regione Lombardia. L'incontro ha avuto lo scopo di discutere la pianificazione regionale per la linea ferroviaria Milano - Chiasso, che include importanti modifiche e potenziamenti sulla tratta Monza - Como, con un particolare focus sulla stazione di Seregno.

Servizi ferroviari previsti

La pianificazione regionale prevede la circolazione dei seguenti servizi sulla linea Milano – Chiasso:
  • S9 Albairate – Saronno - Malpensa (solo tratta Monza – Seregno, ogni 30 minuti)
  • S11 Rho – Porta Garibaldi - Chiasso (ogni 30 minuti)
  • RE80 Milano – Locarno (ogni 60 minuti, con prospettiva di frequenza ogni 30 minuti)
È inoltre previsto che l’attuale linea R15 evolva in un nuovo servizio est-ovest con la linea RE BGY-MPX, collegando gli aeroporti di Bergamo (BGY) e Malpensa (MXP), con una fermata a Seregno. Oltre a questi, i servizi di lunga percorrenza e merci continueranno ad operare sulla linea, con evoluzioni previste dagli accordi Italia/Svizzera.

Gli interventi pianificati mirano a separare le interferenze tra i numerosi servizi, migliorando la stabilità dell’orario e beneficiando l'intero corridoio TEN-T Reno-Alpi. In particolare, il nodo della stazione di Seregno subirà un potenziamento tecnologico e infrastrutturale.

Potenziamento del Piano Regolatore Generale (PRG) della Stazione di Seregno


Attualmente, i binari 1 e 2 della stazione di Seregno sono dedicati alla linea del Gottardo, mentre i binari 3 e 4 sono utilizzati per la linea S9 e altre connessioni regionali. La linea Seregno – Carnate ha un binario dedicato che causa interferenze significative.

Soluzioni proposte
  • Salto di montone: Creare una connessione a due livelli tra la linea Seregno – Carnate e la linea Monza – Chiasso, riducendo a zero le interferenze tra i servizi est-ovest e quelli nord-sud.
  • Flesso dei binari di corretto tracciato: Modificare gli allacciamenti dei binari spostando il corretto tracciato ai binari 2-3, dedicando i binari 1 e 4 ai servizi S9 e RE Pedemontano. Questa soluzione richiede l’utilizzo promiscuo del binario 1 per i treni diretti sia verso BGY che verso MXP.
Esempio di raccordo a "salto di montone". Da Wikipedia

Quadruplicamento della tratta Seregno – Desio


Per eliminare le interferenze tra i servizi S9 e RE80 e separare il traffico merci dai servizi passeggeri, è previsto il quadruplicamento della tratta tra Seregno e Desio. Questo intervento permetterà di ridurre i ritardi e di impostare sorpassi dinamici tra i vari servizi.

Sanità a dieta per far correre la Pedemontana. Presidio all'ospedale di Desio


Sabato 25 maggio 2024, davanti all'ospedale di Desio, il Coordinamento No Pedemontana ha organizzato una manifestazione per protestare contro il quarto decreto del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza). Numerosi cittadini si sono fermati per chiedere informazioni agli attivisti, preoccupati per le conseguenze di questo decreto recentemente approvato dal governo. Il provvedimento ha infatti ridotto i fondi destinati alla sanità, consentendo al contempo di utilizzare i fondi PNRR per coprire eventuali indebitamenti legati al progetto Pedemontana.


Il Coordinamento No Pedemontana denuncia una grave inversione delle priorità: "È una decisione scandalosa," dichiarano gli organizzatori, sottolineando come questa scelta evidenzi le priorità della classe politica del paese, che preferisce sottrarre risorse al diritto alla salute per finanziare un'opera considerata inutile e dannosa per il territorio.


Il progetto Pedemontana, nonostante dovesse essere finanziato all'80% da investimenti privati mai pervenuti, continua a ricevere fondi pubblici. Gli oppositori criticano duramente l'iniziativa, mettendo in evidenza come il tempo risparmiato per raggiungere l'aeroporto di Malpensa sia insignificante rispetto ai lunghi tempi di attesa per una visita specialistica negli ospedali.


Oltre al presidio di Desio, il Coordinamento No Pedemontana invita i cittadini a partecipare alla raccolta firme per la trasparenza sulla bonifica della Diossina sulla tratta b2, prevista questa mattina, 26 maggio, a Meda nei pressi della Chiesa di Nostra Signora di Fatima.

venerdì 24 maggio 2024

Incontro pubblico a Meda: "Dal cambiamento climatico alla transizione ecologica"


Martedì 28 maggio 2024, dalle ore 21:00, presso la Sala Civica Radio in vicolo Comunale a Meda, si terrà un incontro pubblico dedicato ai cambiamenti climatici e alla transizione ecologica.

Interverranno:

  • Paolo Valisa, meteorologo del Centro Geofisico Prealpino di Varese
  • Damiano Di Simine, responsabile scientifico di Legambiente Lombardia
  • Federica Cattaneo, della segreteria CGIL Monza e Brianza

L'iniziativa è organizzata congiuntamente da Partito Democratico, Sinistra e Ambiente-Impulsi e Lista Medaperta.

24 maggio 1984 - 2024: Buon compleanno al Comitato Parco Groane Brughiera


Tiziano Grassi
, presidente dell'Associazione Comitato Parco regionale Groane Brughiera APS-ETS


Ieri sera, nella suggestiva Sala Radio di Meda, abbiamo vissuto una serata memorabile: una vera e propria "festa" con tante voci e volti di amici incontrati in questi quarant'anni di storia della nostra associazione. A nome di tutti i soci e amici del Comitato, credo di poter affermare che quello di ieri è stato esattamente il risultato che avevamo in mente quando abbiamo iniziato a pensare a come celebrare il nostro quarantesimo anniversario.


È anche emozionante poter dire "quarant'anni", specialmente per alcuni di noi che ne hanno vissuti "un po'" di più.

Come di consueto, abbiamo iniziato a pianificare l'evento qualche mese fa e, negli ultimi giorni, per alcuni di noi (me incluso), è stata una corsa contro il tempo per preparare tutto al meglio. Tuttavia, la soddisfazione personale ha ampiamente ripagato ogni sforzo.

Ora concentriamoci sugli eventi previsti per domenica 26 maggio.

 


Frana lungo la ciclabile Albiate-Macherio: tempi lunghi per la riapertura del percorso


Una frana ha reso impraticabile un tratto del percorso ciclo/pedonale Albiate-Macherio, situato sulla sponda destra del fiume Lambro, all'altezza di Molino Saletti, a valle del ponte Triuggio-Sovico. La frana, avvenuta lo scorso 16 maggio, è stata tempestivamente segnalata e seguita da un sopralluogo da parte degli uffici del Comune di Sovico.

Il cedimento, di dimensioni 20x10 metri, è stato probabilmente causato dalle recenti condizioni del fiume Lambro. Questo evento ha portato alla necessità di chiudere immediatamente il tratto di pista ciclo/pedonale del Parco Regionale della Valle del Lambro.

Il sindaco di Sovico, con un'ordinanza urgente, ha stabilito il divieto di transito per garantire la sicurezza pubblica. Tale misura è stata adottata in deroga a tutte le leggi di vincolo, data l'urgenza di prevenire possibili pericoli per i cittadini.

La chiusura resterà in vigore fino a nuova ordinanza di riapertura. Si prevede che per sistemare la frana e riaprire la pista ciclopedonale ci vorrà circa un anno. Nel frattempo, è possibile bypassare il tratto chiuso utilizzando la viabilità ordinaria.

 

Pianta con i percorsi alternativi suggeriti dal Comune di Sovico

 

giovedì 23 maggio 2024

Acque agitate in Brianza: tra allerta rossa e critiche verdi

La diga di Inverigo giovedì 16/05/2024

In merito agli eventi meteo che hanno interessato la Brianza, il Parco Valle del Lambro è intervenuto sulla sua pagina Facebook per fornire spiegazioni. L'evento meteorologico di lunedì 20 maggio, che prevedeva una precipitazione di 40/80 mm di pioggia in 24 ore, ha effettivamente registrato una media di 40 mm sul bacino del Lambro.

La previsione ha portato all’individuazione di un’allerta rossa per due motivi principali: la vicinanza temporale al precedente evento meteo del 14-16 maggio, che aveva completamente saturato i suoli, e il carattere temporalesco di una parte del nuovo evento meteo. Per questo motivo si è mantenuta alta l'attenzione, soprattutto sui corsi d'acqua minori, che risentono particolarmente delle precipitazioni temporalesche.

 

Planimetria della cava di Brenno

Martedì 21 maggio, il temporale più significativo ha colpito l'area del Seveso, con 73 mm di pioggia in un'ora, causando danni importanti. A livello di bacino del Lambro, è stata ridotta la portata in uscita dal Cavo Diotti per evitare di sovrapporsi con la piena di valle. Inoltre, sono stati invasati circa 100.000 metri cubi d'acqua nella diga di Inverigo (CO) e 20.000 metri cubi nella Cava di Brenno a Costa Masnaga (LC).

 

La cava di Brenno. Foto del 2022

Nella mattinata di mercoledì 22 maggio è iniziata la progressiva riapertura degli scarichi del Cavo Diotti per abbassare il livello del lago di Pusiano (CO). Nella stessa giornata, è stata revocata la preallerta per rischio diga, poiché il livello del lago è sceso sotto i 120 cm dallo zero dell'idrometro, mentre è stata mantenuta la preallerta per rischio idraulico di valle, per superare il limite di scarico di 10 mc/s.

 


Sul tema è intervenuto anche il Circolo Ambiente "Ilaria Alpi", che ha ricordato: "Le esondazioni di fiumi e torrenti e i conseguenti allagamenti delle aree golenali sono fenomeni assolutamente naturali, avvenuti storicamente e ciclicamente. Quello che invece è cambiato nel nostro territorio, da almeno 50 anni a questa parte, è che l'uomo ha costruito nelle medesime aree di esondazione naturale dei corsi d'acqua, aumentando così i rischi legati agli allagamenti." Il Circolo ha inoltre criticato il ruolo del Parco, affermando: "Il compito del Parco non è progettare e costruire nuove opere di regimazione, bensì preservare il territorio dalla cementificazione. Invece, il Parco Valle Lambro sembra fare esattamente il contrario! A cosa serve allora un Parco? Basterebbe una stazione appaltante di opere pubbliche!"
 
"Lo stesso discorso - ci ricorda Roberto Fumagalli, presidente dell'associazione ambientalista - si può fare per quanto riguarda le vasche di laminazione sull'asta del fiume Lambro, destinate - secondo le Istituzioni che le hanno previste e progettate (Regione e Parco Valle Lambro) - a proteggere Monza e Milano dagli allagamenti. Ebbene, anche in questo caso si ragiona solo col parametro dell'intervento di tipo 'idraulico', senza considerare i fiumi come elementi naturali e, soprattutto, senza prevedere nessun intervento per contenere la galoppante cementificazione. Ricordiamo a tal proposito che la nostra Regione è quella col maggior consumo di suolo e che la provincia di Monza Brianza è la più cementificata d'Italia, per non parlare della città di Milano dove non solo non si rileva alcun provvedimento per invertire la rotta rispetto alle scelte di politica urbanistica che stanno 'riempimento' i pochi spazi 'vuoti' rimasti. Per la soluzione dei problemi di dissesto del bacino del Lambro si punta tutto solo all'aspetto idraulico della laminazione delle piene, principio sacrosanto ma che dovrebbe avvenire anzitutto mantenendo libere le zone di esondazione naturale, evitando di concentrarsi solo e unicamente sulla realizzazione di nuove opere di regimazione, quali chiuse, paratie, bacini di contenimento che, comunque, portano ad un'ulteriore artificializzazione degli argini dei fiumi e che rischiano di 'ingabbiare' le poche aree naturali a ridosso dei corsi d'acqua."


martedì 21 maggio 2024

Desio e Meda: protesta contro la riduzione dei fondi sanitari per coprire l'indebitamento di Pedemontana


Il 25 maggio 2024 alle ore 15:30, di fronte all'ospedale di Desio, si terrà una manifestazione organizzata dal Coordinamento No Pedemontana per protestare contro il quarto decreto del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza). Questo decreto, recentemente approvato dal governo, ha ridotto i fondi destinati alla sanità, permettendo allo stesso tempo di utilizzare i fondi PNRR per coprire eventuali indebitamenti legati al progetto Pedemontana.

Secondo il Coordinamento No Pedemontana, questa decisione riflette una grave inversione delle priorità, in cui i governi scelgono di sottrarre risorse al diritto alla salute per destinarle a un'opera considerata inutile e dannosa per il territorio. "È una decisione a dir poco scandalosa," dichiarano gli organizzatori, sottolineando come questa mossa evidenzi le priorità della classe politica del paese.

Il progetto Pedemontana, già supportato da interventi pubblici nonostante dovesse essere finanziato all'80% da investimenti privati mai pervenuti, riceve nuovamente fondi pubblici. Gli oppositori criticano aspramente l'iniziativa, evidenziando come il tempo risparmiato nel raggiungere l'aeroporto di Malpensa sia insignificante rispetto ai lunghi tempi di attesa per una visita specialistica negli ospedali.


Oltre al presidio di Desio, il Coordinamento No Pedemontana invita i cittadini a partecipare alla raccolta firme per la trasparenza sulla bonifica della Diossina sulla tratta b2, che avrà luogo a Meda la mattina del 26 maggio 2024.

Torno sui miei passi: il progetto turistico a Torno (CO) deve essere riconsiderato


Le associazioni ambientaliste (Circolo Legambiente "A. Vassallo" Como, Circolo Ambiente “Ilaria Alpi”, WWF Lombardia, Associazione IUBILANTES ODV, FIAB Como Biciamo, Gruppo Naturalistico della Brianza) hanno accolto con soddisfazione la decisione di sottoporre a Valutazione Ambientale Strategica (VAS) il progetto di complesso turistico residenziale da realizzare nel Comune di Torno.


Regione Lombardia, attraverso la "Direzione Generale Territorio, Sistemi Verdi, Urbanistica e VAS", nella sua nota del 18 aprile scorso, ha evidenziato un'importante criticità: il Piano Integrato di Intervento relativo al progetto in questione rappresenta una trasformazione urbanistica significativa, che richiede una modifica del Documento di Piano del PGT (Piano Generale del Territorio).


Di conseguenza, in base alle osservazioni della Regione, è necessario procedere preliminarmente alla modifica del Documento di Piano, contemplando un iter procedurale diverso rispetto a quello attivato dal Comune di Torno. In altre parole, il comune di Torno non ha adottato la procedura più appropriata.

Le associazioni hanno quindi inviato una nota scritta al Sindaco del Comune di Torno chiedendo espressamente di dare seguito a quanto indicato da Regione Lombardia, revocando l’iter procedurale avviato e procedendo alla modifica del Documento di Piano.


La questione è di grande rilevanza poiché intervenire sul Documento di Piano, documento cardine della programmazione urbanistica comunale, significa di fatto sottoporre la modifica a una consultazione più ampia e partecipata.


Oltre a confermare le criticità già evidenziate nelle osservazioni pubblicate, le associazioni ribadiscono la necessità di aprire un ampio dibattito su questo progetto e, più in generale, su come immaginare il futuro del lago. È essenziale che tutti, a partire dagli amministratori pubblici, sviluppino una consapevolezza più profonda del valore paesaggistico e naturale delle sponde lacuali e del fragile equilibrio idrogeologico che le caratterizza. Non sono necessari progetti mastodontici che arricchiscono solo chi li realizza, ma un impegno quotidiano nella cura del territorio e nella tutela del patrimonio ambientale e culturale.