lunedì 27 maggio 2024

In cammino nel paesaggio accompagnati da Arturo Lanzani


In cammino nel paesaggio

Mercoledì 29 maggio 2024 - ore 21:00

Centro Culturale Ricerca

Monza, via Ambrogiolo 6 


Il volume di Arturo Lanzani solleva domande cruciali riguardo al modo in cui concepiamo e pratichiamo la geografia e l'urbanistica contemporanee. Propone una riflessione su come possiamo ripensare l'urbanizzazione e l'abitare, distaccandoci da un'idea di spazio che riduce tutto a semplici oggetti e che segue logiche di crescita perpetua e spesso insensata.

L'autore invita a considerare una geografia e un'urbanistica che vadano oltre la mera funzionalità e l'efficienza economica, e che invece abbraccino dimensioni interpretative, critiche e poetiche. La sfida è di immaginare processi di urbanizzazione che non si limitino alla crescita quantitativa, ma che valorizzino la qualità dello spazio e del vivere comune. Si tratta di abbandonare l'idea di uno sviluppo senza fine, che spesso porta a un consumo indiscriminato di risorse e spazi, per abbracciare una visione più sostenibile e significativa.

Un altro tema centrale è la necessità di ripensare le relazioni sociali e gli spazi dell'abitare. L'autore suggerisce di superare le relazioni predefinite e immutabili tra casa, famiglia, lavoro e luogo. In questo senso, si tratta di creare spazi che permettano una maggiore flessibilità e libertà nelle relazioni sociali e nell'organizzazione della vita quotidiana. Questo implica una riscoperta del valore dello "esterno", inteso non solo come spazio fisico, ma come luogo di incontro e di condivisione, lontano sia dalle paure del vivere insieme sia dalle idealizzazioni nostalgiche di comunità perfettamente coese.

Nella modernità caratterizzata dal rumore, dalla velocità e dalla personalizzazione estrema, c'è un invito a riscoprire il valore di spazi aperti, di silenzio, di rallentamento e di penombra. Questi spazi, lontani dalle pressioni del quotidiano, possono offrire opportunità per una maggiore riflessione, contemplazione e connessione con sé stessi e con gli altri. L'autore suggerisce che uno spazio non deve essere solo funzionale, ma anche un luogo che ispira e che accoglie il nostro corpo in movimento, in un'esperienza sensoriale e corporea del vivere.

In conclusione, il testo propone una visione innovativa e critica della geografia e dell'urbanistica, incoraggiando una pratica che non si limiti all'analisi tecnica, ma che integri una dimensione interpretativa e poetica. Si tratta di una sfida a ripensare radicalmente il nostro rapporto con lo spazio e con il modo di abitare, cercando risposte che valorizzino la sostenibilità, la flessibilità e la qualità della vita.

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