martedì 28 maggio 2024

Una storia di 40 anni di difesa del verde: la storia del Comitato Parco Groane-Brughiera


Abbiamo ricevuto dall'associazione Sinistra e Ambiente di Meda un interessante contributo che celebra il 40° anniversario del Comitato Parco Regionale Groane-Brughiera. Questa testimonianza ripercorre la storia e gli sforzi di un gruppo determinato a proteggere uno dei polmoni verdi più importanti della nostra regione, evidenziando le sfide affrontate e i successi ottenuti.

 

 
I 40 anni del Comitato Parco Groane-Brughiera: difendere un polmone verde dalla minaccia dell'asfalto e della perdita storica.
 
Giovedì 23 maggio 2024, presso la Sala Civica Radio di Meda, il Comitato Parco regionale Groane-Brughiera, ha ricordato e festeggiato i 40 anni di attività. Nato nei primi anni '80 grazie alla visione lungimirante di Giorgio Achermann, giornalista e naturalista svizzero, nonché presidente del Gruppo Naturalistico della Brianza (GNB), il Comitato ha riunito figure del territorio determinate a proteggere l'area della Brughiera. Tra queste, è doveroso ricordare Piero Ronzoni di Cabiate.

Negli anni successivi, l'impegno per l'ambiente è stato costante, coinvolgendo nuovi gruppi, associazioni e individui attraverso raccolte firme, iniziative pubbliche, incontri e dialoghi continui con le amministrazioni comunali, le province di Como e Milano (e successivamente la neocostituita provincia di Monza e Brianza) e la Regione Lombardia.

Nonostante molte promesse e atti istituzionali disattesi, il Comitato ha lavorato instancabilmente, passando prima attraverso la costituzione di un Parco Locale Sovracomunale (PLIS) e arrivando infine, nel 2017, all'aggregazione delle aree della Brughiera con il già esistente Parco Regionale delle Groane assumendo la denominazione di Parco Regionale Groane-Brughiera. Tuttavia, questa aggregazione non è stata accettata da tutti i 24 comuni coinvolti.

La realtà sociale e politica di Meda ha partecipato attivamente alle attività del Comitato. Gli ambientalisti locali, tra cui il gruppo Lista Ambientalista Verde - Alternativa per Meda, poi confluito in Sinistra e Ambiente, hanno contribuito significativamente al Comitato, che oggi è parte integrante del Parco Regionale Groane-Brughiera.

 
Durante la serata commemorativa, numerosi interventi hanno ricostruito la storia del Comitato. Tra questi, spiccano quelli di Eugenio Secchi, primo presidente, Nuccio Confalonieri del CAI di Meda, Gianni Del Pero del WWF e Tiziano Grassi, attuale presidente del Comitato. Alberto Colombo ha raccontato il periodo dal 2008, segnato dalla ripresa delle attività dopo un periodo di scoramento dovuto alla mancata tutela regionale nei primi anni 2000. Ha sottolineato le azioni recenti e in corso per contrastare la cementificazione e la costruzione di nuove strade nella Brughiera, nonché la necessità di fermare il degrado delle cascine e degli edifici storici.


Intervento di Alberto Colombo all'iniziativa per i 40 anni del Comitato per il Parco Regionale della Brughiera (ora Comitato Parco Regionale Groane-Brughiera)

Quarant'anni fa si sognava e ci si attivava per la tutela di una vasta area verde e boscata: la Brughiera. Ho iniziato il mio percorso con il Comitato per il Parco Regionale nel 1989 come componente della Lista Verde Ambientalista Alternativa per Meda. Gli anni dal 2008 in poi sono stati caratterizzati da alti e bassi per il Comitato, soprattutto dopo che le iniziali richieste di istituzione di un Parco Regionale non si sono concretizzate (abbiamo dovuto attendere fino al 2017!).

Le attività iniziate con la creazione di un gruppo coordinato e organizzato per chiedere la tutela delle superfici della Brughiera sono proseguite con continuità nel corso degli anni e hanno ricevuto ulteriore linfa a partire dal 2008, anche grazie all'interessamento della Pro Loco di Meda. Con Pietro Ficarra e Maurizio Lanzani, la Pro Loco ha condiviso l'azione del Comitato rilanciandone una nuova fase costituente. Con l'adesione di nuovi gruppi, si decise di dare una veste ufficiale al Comitato per poter dialogare con gli enti preposti ed essere riconosciuti nuovamente come motore di una nuova richiesta di Parco Regionale.

In quegli anni abbiamo proseguito il lavoro di interlocuzione con le amministrazioni e gli enti provinciali e regionali. Si concretizzò una collaborazione attiva con alcune amministrazioni, come quelle di Lentate sul Seveso e Cantù, sensibili alla richiesta di adesione a un Parco Regionale della Brughiera. Il 9 dicembre 2009 fu protocollata in Regione Lombardia una petizione con più di 4000 firme che chiedeva il completamento dell'iter legislativo per istituire il Parco Regionale sulla Brughiera. Non ottenemmo però il risultato sperato, ma fu un altro passo, segno della nostra volontà e del desiderio di molti cittadini.

In questi anni abbiamo lavorato per far conoscere e vivere questo polmone verde affinché la gente apprezzi e rispetti questo bene comune, casa di esseri viventi e dispensatore di preziosi servizi ecosistemici. Si diede avvio a escursioni guidate in Brughiera (Le Stagioni del Parco) accompagnate da numerose iniziative pubbliche e da una presenza costante alla Fiera dell'economia solidale L'ISOLA CHE C'È. Serrata è stata anche la campagna di sensibilizzazione all'istanza di Parco Regionale esercitata con iniziative pubbliche verso i candidati in occasione delle scadenze elettorali territoriali e regionali (nel 2013 a Cantù).

Con il Comitato Parco Regionale Groane-Brughiera, molti hanno sognato e si sono impegnati per conservare questo prezioso polmone verde della Brianza, la sua biodiversità e i suoi preziosi servizi ecosistemici. È di quel periodo (2013) il nostro impegno per opporci al progetto di autostrada Varese-Como-Lecco, un'infrastruttura ad alto impatto per la Brughiera, per fortuna rimasta senza fondi. Anche oggi consideriamo incompatibile con la conservazione dell'ambiente la realizzazione della Canturina Bis e della Tangenziale di Mariano, e per questo operiamo in coordinamento con altri gruppi per informare e contrastare una strada che, secondo la "Relazione Urbanistica Ambientale Paesaggistica delle alternative progettuali," interferirà con la Rete Ecologica Provinciale (REP), con le Aree Agricole Strategiche classificate nel Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP), con le superfici boscate catalogate secondo il Piano di Indirizzo Forestale (PIF) e con i vincoli ambientali e paesaggistici. Una strada inutile che non risolverà i problemi viabilistici ma che andrà a compromettere aree del Parco definite nel Piano Territoriale di Coordinamento come zone di riqualificazione ambientale a indirizzo agricolo, zone di riqualificazione ambientale a indirizzo naturalistico e zone di tutela naturalistica.

Tutti questi anni di attivismo hanno rafforzato i punti fondanti che hanno mosso e muoveranno il nostro Comitato, proprio come furono le battaglie dei primi anni contro le lottizzazioni collinari a Meda che rischiavano di compromettere un pezzo di Brughiera. Ancora oggi noi non smettiamo di sognare e di essere attivi perché la tutela non è completa su tutta la Brughiera e perché molte criticità interessano gli elementi che ne compongono il mosaico. All'appello per un Parco Regionale mancano ancora dieci amministrazioni e noi non possiamo che continuare nella nostra azione di sensibilizzazione affinché anch'esse condividano l'adesione al Parco.

Mi sia consentito un breve salto temporale per recuperare la memoria dei luoghi. Dentro il perimetro del Parco, non è solo la naturalità a dover essere protetta e conservata ma anche gli edifici che testimoniano quella che fu l'attività di questi territori. Purtroppo, lentamente ma inesorabilmente, stiamo perdendo un patrimonio culturale, storico e anche architettonico fatto di antiche cascine. Si allunga l'elenco dei crolli: dopo quello di Santa Naga e dell'antica resinaia della Ca Noeva, ora tocca alla Cascina S. Giuliano a Cantù. Edifici, certo, di proprietà privata, che scontano anni di abbandono ma che erano testimonianza e bene comune. Proprio su questi preziosi beni comuni il Comitato cercherà, come già fatto in passato, di rapportarsi con le amministrazioni e con l'Ente Parco per stimolare azioni, atti e quanto altro serva per preservare questi importanti edifici storici che sono parte del Parco affinché non siano oggetto di interventi incompatibili o speculativi. Non possiamo rassegnarci alla tristezza per le bellezze che stiamo perdendo.

Grazie per l'attenzione e buona continuazione.

Meda, 23 maggio 2024

Il Parco, istituito nel 2017, rimane incompleto poiché 10 comuni non ne fanno ancora parte, ma il lavoro del Comitato continua instancabilmente per proteggere e valorizzare questo prezioso polmone verde.

 

Sotto, le slide sui 40 anni del Comitato proiettate durante gli interventi.


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