Prendiamo spunto dalla recente pubblicazione su Vorrei.org di un articolo di Giorgio Majoli, storico ambientalista di Legambiente Monza, sull'eccesso di case vuote in Brianza, per approfondire l'argomento e fornire indicazioni per contrastare il consumo di suolo. Secondo Majoli, l’idea che a Monza e in Brianza ci sia una carenza di abitazioni è spesso evocata da diverse agenzie immobiliari, che collegano tale presunta scarsità all’aumento dei prezzi degli immobili. Tuttavia, i dati ufficiali offerti dall’Istat raccontano una storia diversa, smontando il mito della mancanza di case nella zona e mettendo in luce una realtà più complessa e problematica.
Il Censimento 2021 delle abitazioni, condotto dall'Istat, rivela che in Brianza ci sono 435.794 abitazioni, delle quali ben 59.975 risultano non occupate, pari al 13,8% del totale. A Monza, su un totale di 62.809 abitazioni, 7.341 sono vuote, il che corrisponde all’11,7%. Questi numeri dimostrano chiaramente che non solo c'è un ampio stock di case disponibili, ma che il fenomeno delle abitazioni non occupate è in crescita costante.
L'innarestabile consumo di suolo a Monza |
Negli ultimi 30 anni, a Monza, la percentuale di abitazioni di proprietà è cresciuta fino a raggiungere il 75% nel 2021, mentre le case in affitto sono diminuite. In Brianza, la quota di abitazioni di proprietà è ancora più alta, attestandosi all’81%. Questo dato indica una forte tendenza verso la proprietà immobiliare, che ha contratto ulteriormente il mercato degli affitti, rendendo meno disponibile questa forma di accesso alla casa per chi non può permettersi l'acquisto.
Se si considerano i Piani attuativi e i Permessi di costruire rilasciati a Monza negli ultimi 15 anni, emerge che la città potrebbe ospitare altre 10.000 famiglie senza la necessità di costruire nuove abitazioni. Questo dato comprende sia il patrimonio sfitto sia quello in costruzione o appena terminato. Nonostante ciò, le nuove costruzioni continuano a proliferare, portando con sé un inevitabile impatto ambientale e urbanistico.
Questa situazione si riflette anche nelle politiche provinciali. La recente variante al Piano Territoriale Provinciale (PTCP di MB), approvata nel 2022, conferma che nei Piani di Governo del Territorio (PGT) dei comuni brianzoli c’è un’offerta di abitazioni superiore al reale fabbisogno.
I dati dell'Istat e le osservazioni riportate pongono in luce una chiara speculazione edilizia e immobiliare, che privilegia il profitto di pochi a scapito del bene comune. Le case vuote rappresentano un’opportunità mancata non solo per chi cerca un’abitazione, ma anche per la comunità nel suo insieme, che vede aumentare i costi della vita senza un corrispondente miglioramento delle condizioni abitative.
L’attuale situazione solleva inoltre importanti domande sulla gestione del territorio e sulle politiche abitative messe in atto dagli amministratori locali. Questi dati sono noti, ma ci si chiede se siano mai stati realmente presi in considerazione nelle decisioni urbanistiche.
Analisi dei dati per aree geografiche
Area del Seveso
Le percentuali sotto il nome del comune indicano le abitazioni non occupate |
- Comuni: Barlassina, Bovisio-Masciago, Ceriano Laghetto, Cesano Maderno, Cogliate, Desio, Lazzate, Lentate sul Seveso, Limbiate, Meda, Misinto, Seregno, Seveso, Varedo
- Totale abitazioni: 144.192
- Abitazioni non occupate: 20.959 (14,54%)
Meda con il 17,25% e Seregno con il 16,93% si distinguono con una delle più alte percentuali di abitazioni non occupate della Provincia.
Area della Valle del Lambro
Le percentuali sotto il nome del comune indicano le abitazioni non occupate |
- Comuni: Albiate, Arcore, Besana in Brianza, Biassono, Briosco, Camparada, Carate Brianza, Correzzana, Giussano, Lesmo, Lissone, Macherio, Renate, Sovico, Triuggio, Vedano al Lambro, Veduggio con Colzano, Verano Brianza, Villasanta
- Totale abitazioni: 113.791
- Abitazioni non occupate: 17.141 (15,06%)
In questa area, alcuni comuni come Veduggio (22,62%) e Renate (22,54%) mostrano tassi elevati di abitazioni vuote, ben sopra la media dell'area.
Area del Villoresi
Le percentuali sotto il nome del comune indicano le abitazioni non occupate |
- Comuni: Brugherio, Concorezzo, Monza, Muggiò, Nova Milanese
- Totale abitazioni: 108.660
- Abitazioni non occupate: 12.043 (11,08%)
Monza, il capoluogo, ha un tasso di abitazioni vuote dell'11,69%, il che rappresenta un numero considerevole di case non utilizzate, dato l'alto numero di abitazioni totali.
Area della Molgora
Le percentuali sotto il nome del comune indicano le abitazioni non occupate |
- Comuni: Agrate Brianza, Aicurzio, Bellusco, Bernareggio, Burago di Molgora, Caponago, Carnate, Cavenago di Brianza, Mezzago, Ornago, Ronco Briantino, Sulbiate, Usmate Velate, Vimercate
- Totale abitazioni: 58.153
- Abitazioni non occupate: 8.201 (14,10%)
Aicurzio (20,16%) e Sulbiate (17,27%) evidenziano percentuali elevate di abitazioni non occupate, contribuendo alla media dell'area.
Area dell'Adda
Le percentuali sotto il nome del comune indicano le abitazioni non occupate |
- Comuni: Busnago, Cornate d'Adda, Roncello
- Totale abitazioni: 10.998
- Abitazioni non occupate: 1.631 (14,83%)
L'area dei comuni dell'Adda presenta una percentuale significativa di abitazioni non occupate, con Cornate d'Adda che ha quasi il 20% delle abitazioni vuote, la più alta dell'area.
Conclusione
Dall'analisi dei dati emerge chiaramente che in tutta la provincia di Monza e Brianza c'è una presenza significativa di abitazioni non occupate, con una media complessiva del 13,76%. Questo è un valore che, pur essendo inferiore alla media nazionale del 27,17%, è comunque preoccupante. Le aree della Valle del Lambro e del Seveso mostrano una media di abitazioni non occupate superiore a quella della provincia, il che potrebbe indicare una maggiore difficoltà nel collocare abitazioni sul mercato, sia in vendita che in affitto.
Questi dati confermano e ampliano le considerazioni fatte nell'articolo originale di Giorgio Majoli. Nonostante la percezione di una carenza abitativa, i numeri mostrano chiaramente che il problema non è la mancanza di case, ma piuttosto una gestione inefficace del patrimonio esistente, che rimane spesso inutilizzato. Ciò sottolinea l'importanza di riconsiderare le politiche abitative e urbanistiche nella provincia, puntando più sulla riqualificazione e sull'ottimizzazione delle risorse esistenti piuttosto che sulla continua espansione edilizia.
Crediti: le piante sono state tratte dal sito della Provincia di Monza e Brianza. I dati sono stati inseriti da noi.
Rassegna stampa
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