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martedì 17 settembre 2024

Lavori per la Pedemontana e bonifica ambientale: cosa sta succedendo a Meda?

Immagine tratta dal web

Il territorio lombardo è da tempo coinvolto nella realizzazione dell'autostrada Pedemontana Lombarda. Una parte cruciale di questo progetto è la bonifica dei terreni contaminati lungo l'ex Strada statale dei Giovi (SP35), tristemente nota per il disastro ICMESA del 1976, che causò una fuoriuscita di diossina, un composto altamente tossico.

In questo contesto, il comune di Meda ha concesso una deroga ai limiti acustici per permettere alla società Pedelombarda Nuova S.C.p.a. di avviare operazioni di bonifica ambientale, affiancate dalla rimozione di eventuali ordigni bellici. Questi interventi comprendono scavi, movimentazione di terreni inquinati e lavori legati alla costruzione delle tratte B2 e C della Pedemontana. Dal 2 settembre al 31 dicembre 2024, per un totale di quattro mesi, i residenti saranno esposti a rumori derivanti dai lavori in un’area già segnata dall'incidente ICMESA. Alle preoccupazioni legate alla manipolazione di terreni contaminati si aggiungono quelle relative alla gestione e al controllo dell'inquinamento acustico.

L'autorizzazione stabilisce un limite massimo di 75 decibel (dB) in prossimità degli edifici più vicini al cantiere. Per dare un'idea più chiara di questo valore, 75 dB corrispondono al rumore di un aspirapolvere potente o al traffico intenso. Sebbene questo livello non sia immediatamente allarmante, un’esposizione continua per mesi può diventare molto fastidiosa e, in alcuni casi, nociva per la salute.

Un altro aspetto critico è l’uso di espressioni vaghe nelle prescrizioni dell’autorizzazione. Termini come "si raccomanda" o "preferibilmente" riducono l’efficacia di un controllo rigoroso. Questi suggerimenti non vincolano le aziende a rispettare regole stringenti, ma lasciano ampi margini di discrezione. Ad esempio, si prevede che le attività rumorose si svolgano "preferibilmente" nei giorni feriali, mentre nei fine settimana solo in casi eccezionali, previa "motivata comunicazione". Tuttavia, non è chiarito cosa costituisca un "caso eccezionale" o quale debba essere la "motivazione" per giustificare rumori durante il weekend.

Inoltre, non sembra esserci un chiaro sistema di monitoraggio per verificare il rispetto del limite di 75 dB. L'autorizzazione non specifica come verranno misurati i livelli di rumore in tempo reale, né quali sanzioni potrebbero essere applicate in caso di superamento dei limiti. La presenza di tecnici competenti per un monitoraggio costante sembra mancare, lasciando incerto il controllo sugli eventuali abusi.

I lavori si estenderanno per tutta la settimana, senza interruzioni, inclusi sabato, domenica e giorni festivi, con turni che potrebbero durare 24 ore al giorno. Nonostante la raccomandazione di limitare le attività più rumorose ai giorni feriali, la deroga consente che queste continuino anche nei giorni di riposo della popolazione, previa semplice comunicazione. Questo solleva ulteriori dubbi sul rispetto del benessere dei residenti.

Sebbene l’intervento sia indispensabile per la bonifica di un’area pesantemente contaminata, la gestione della deroga acustica rischia di creare forti disagi. L’utilizzo di un linguaggio impreciso e l’assenza di controlli rigorosi sui limiti di rumore compromettono la trasparenza e la tutela della salute dei cittadini. È essenziale che le autorità locali intensifichino i controlli e impongano regole più severe, per garantire che il benessere della cittadinanza non venga messo in secondo piano.

6 commenti:

  1. Sarebbe interessante sapere se nel piano dei lavori o nell'autorizzazione concessa sono previste misure specifiche per il contenimento del rumore. Ad esempio, è stata considerata l'installazione di barriere fonoisolanti vicino alle sorgenti di rumore? Oppure sono state previste soluzioni di tipo procedurale, come una diversa organizzazione del cantiere per concentrare le attività più rumorose nelle fasce orarie diurne o in aree più distanti dalle abitazioni?

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    1. Leggendo l'autorizzazione (vedi link nel post), purtroppo non è possibile determinare se le misure da te suggerite, come l'installazione di barriere fonoisolanti o un'organizzazione più efficiente delle attività rumorose, siano state incluse nel piano dei lavori. A Meda, tuttavia, risiedono alcuni esponenti di associazioni e gruppi civici attivi sulla questione Pedemontana. Rivolgiamo a loro la domanda per avere maggiori dettagli e chiarimenti sulle misure previste per contenere l'impatto acustico.

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  2. Gianni Del Pero - Geologo17 settembre 2024 alle ore 12:27

    Le misure per la mitigazione e il controllo delle emissioni in atmosfera, scarichi sul suolo, emissione di polveri e rumore sono contenute nel capitolato prestazionale generale delle opere pubbliche che dece essere rispettato dall'appaltatore esplicitandole nel capitolato d'appalto. Per quanto riguarda il rumore le misure si applicano all'origine con l'utilizzo di apparecchiature e mezzi certificati per i db max emessi. Nell'allestimento del cantiere sono previste barriere fonoassorbenti ad integrazione della delimitazione fisica dell'area di cantiere mentre per contenere l'emissione di polveri sono previste quinte mobili che accompagna l'avanzamento dei mezzi operativi, frutto di una prescrizione proposta dai Comuni e recepita dal Decreto Regionale di approvazione del progetto esecutivo di bonifica. Ai singoli comuni in questa fase spetta autorizzare i cantieri, eventualmente concedendo Deroghe come ha fatto Meda, mentre la vigilanza del cantiere per gli aspetti sanitari (rumore e polveri comprese) compete a ATS e per quelli Ambientali ad ARPA. Consentemi una domanda: ma perché ci vogliamo sostituire agli enti ed ai soggetti deputati alla "Bonifica" quando non si hanno competenze e conoscenze adeguate?

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    1. Grazie, Gianni Del Pero, per le informazioni e per il chiarimento sulle misure di mitigazione previste.

      Riguardo alla tua domanda: "ma perché ci vogliamo sostituire agli enti ed ai soggetti deputati alla 'Bonifica' quando non si hanno competenze e conoscenze adeguate?", ci teniamo a precisare che questo blog non si è mai sognato di sostituirsi a tali enti, né ha questa ambizione. Il tema sollevato, tuttavia, riguarda il rapporto tra democrazia e tecnica, che resta sano finché la tecnica mantiene un ruolo servente rispetto alla politica. Al contrario, quando la tecnica si sostituisce alla politica e al circuito democratico ordinario, tende a trasformarsi in "tecnocrazia", cioè in "potere dei tecnici". Non rinunciamo, quindi, al nostro ruolo di informare i cittadini e sollevare domande quando certi aspetti non sono del tutto chiari. Crediamo fermamente che i cittadini abbiano il diritto di esprimersi, soprattutto quando le scelte tecniche potrebbero avere un impatto significativo sulla loro vita quotidiana. La gestione del territorio, dopotutto, non è mai una questione puramente tecnica o neutrale.

      Inoltre, visto il tuo ruolo di "supervisore della bonifica" e di presidente del WWF Lombardia, ci farebbe piacere ricevere dei tuoi report sulle attività svolte, così che i cittadini possano essere costantemente informati. Anche questo è un modo per mettere a disposizione delle persone le informazioni tecniche in maniera trasparente e accessibile.

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    2. A me sembra che voi del blog siate troppo buoni.

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    3. Gentile "anonimo", qualcuno ha già osservato che "siamo troppo buoni", ma questo è il nostro stile. Preferiamo rispondere in modo pacato, senza cedere a provocazioni.

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