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sabato 29 dicembre 2012

Che fine farà l'acqua brianzola?

Vignetta di Flaviano Armentaro - tratta da polisblog
Giovedì 27 dicembre 2012 si e' svolta l'assemblea dei sindaci della Brianza, convocata di tutta fretta dall'assessore provinciale Sala per discutere e deliberare di prorogare di altri sei mesi l'affidamento del Servizio Idrico Integrato a Brianzacque.

All'assemblea hanno partecipato 32 sindaci su 55; i quali hanno permesso di raggiungere la maggioranza legale e votare la proroga. Questo nonostante l'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) avesse sollevato forti perplessità su tale procedura (“l’affidamento in house a Brianzacque è avvenuto in assenza dei necessari requisiti per tale forma di affidamento”, “questi ultimi, infatti, devono logicamente essere integrati dalla società a ciò individuata, al momento stesso in cui le viene conferito l’affidamento del servizio senza che il possesso integrale degli stessi possa essere rimandato ad un momento successivo nel tempo.”)

"L’affidamento a Brianzacque è illegittimo e non potrà mai essere regolarizzato! - afferma Biagio Catena Cardillo, del Comitato Beni Comuni MB - La questione è doppiamente sconcertante  in quanto i sindaci, pur informati di queste illegittimità, si sono mossi nel solco degli ordini di scuderia provenienti dalle segreterie provinciali dei partiti (PDL-PD-Lega Nord). Inoltre nessuno dei sindaci presenti si è posto qualche dubbio in merito alle notizie apparse recentemente sul presidente di Brianzacque. In ogni caso, al fine di sconfiggere il fango che si accumula sempre di più nella gestione dei servizi di pubblica utilità brianzoli, garantiamo che tutti i provvedimenti illegittimi prodotti saranno portati all'attenzione delle competenti autorità."

Rispetto alle notizie riguardanti il presidente di Brianzacque segnaliamo che lo stesso giorno in cui si è svolta l'assemblea dei sindaci su Affaritaliani.it è stato pubblicato il seguente articolo di Fabio Massa:

L'acqua brianzola e la strana storia della Bmw cabriolet. Pagata dai contribuenti. Il caso.

C'è un'Italia che lavora. Forse. E c'è un'Italia che viene pagata (tanto). La storia di Affaritaliani.it ha confini ben precisi: è tutto completamente legale. Assolutamente, senza ombra di dubbio. Ma tra la legalità e la moralità un po' ce ne corre. E allora, andiamo a raccontare. BrianzAcque è il gestore unico del servizio idrico della Provincia di Monza e Brianza. (...)  Per continuare nella lettura dell'articolo cliccare qui.

Acqua senza macchia. Parte dal vimercatese la raccolta differenziata dell’olio alimentare usato esausto


Tratto  da comunivirtuosi.org

Sta per prendere il via a Mezzago ed  in altri due comuni dell’est vimercatese (Vimercate e Bellusco ) il progetto “Acqua senza macchia” finalizzato alla raccolta differenziata dell’olio alimentare usato esausto.

Voluto da Fondazione Idra con il patrocinio di Regione Lombardia e Provincia di Monza e Brianza, il supporto scientifico di Università Bicocca e territoriale dei Comuni di Vimercate, Mezzago e Bellusco, il progetto è stato realizzato in co-finanziamento con Fondazione Cariplo, con la partecipazione di CEM Ambiente e Brianzacque e in collaborazione con la Provincia di Milano.

Ogni anno in Italia si producono 280.000 tonnellate di oli vegetali esausti. Di questa quantità, il 57% (2,6 Kg procapite) proviene dall’utilizzo domestico e solo in piccola parte viene attualmente intercettata come rifiuto. Il resto viene buttato erroneamente negli scarichi (lavandino/wc).

L’olio alimentare usato che arriva ai fiumi, laghi e mari, crea problemi alla fauna e flora acquatica. Se arriva in falda compromette la potabilità dell’acqua. In fognatura si accumula e aumenta i costi di manutenzione della rete e di depurazione dell’acqua (1Kg di olio in fognatura costa 0,90 euro di manutenzione e depurazione).

Il progetto “Acqua senza macchia” riguarderà inizialmente 6900 famiglie per un totale di oltre 15.500 cittadini; al termine della fase di sperimentazione  verrà poi esteso ad altri 50 mila cittadini del circondario.

Oltre all’obiettivo più immediato di evitare il versamento dell’olio nella rete fognaria e sgravare quindi i depuratori da un trattamento elaborato e costoso, il progetto si pone un secondo obiettivo, innovativo e ambizioso; trasformare l’olio raccolto in vera e propria risorsa per produrre energia elettrica e calore attraverso gli impianti di cogenerazione, biodiesel, oppure come lubrificante o in edilizia.

La raccolta oli avverrà in 4 modi sperimentali diversi sul territorio:
  1. ecomobile è una raccolta di prossimità che prevede il passaggio, con cadenza quindicinale, di un automezzo autorizzato, l’ecomobile appunto, nei punti strategici del comune.
  2. campana da 260 litri posta in luogo semiprotetto.
  3. porta a porta per i condomini: il ritiro dell’olio avverrà con una cadenza mensile. Ai condomini interessati dal progetto (in via di individuazione) saranno distribuiti bidoni da circa 30 litri dove potranno versare l’olio raccolto nella propria abitazione.
  4. isola ecologica, è il conferimento diretto in isola ecologica dotata di appositi contenitori
Tutte le utenze domestiche saranno dotate di un contenitore apposito da utilizzare per la raccolta e il conferimento.

Il progetto è preceduto e accompagnato da una campagna di sensibilizzazione dei cittadini e dei tecnici comunali che prevede la distribuzione dei contenitori con foglietto illustrativo, guide digitali per informare i cittadini sugli obiettivi, sui vantaggi attesi e sulle nuove modalità di raccolta, un sito internet dedicato www.riciclalolio.it (in costruzione), serate informative per i Comuni ed eventi dedicati alla cittadinanza.

Un progetto innovativo e importante che conferma l’attitudine alla sperimentazione di un territorio che ha sempre dimostrato grande attenzione alla gestione dei rifiuti e ribadisce l’importanza di una cultura di rete, che punta all’interazione fra diverse realtà territoriali interessate.

venerdì 28 dicembre 2012

Sei domande per far luce sulla diossina a Desio

Pubblichiamo di seguito una sintesi dell'interpellanza che il consigliere Sergio Mariani (Sinistra per Desio) ha presentato lo scorso 13/12/2012. 
Il tema sollevato (la presenza della diossina a Desio) è decisamente importante; speriamo quindi che l'Amministrazione Comunale risponda in tempi brevi ai quesiti posti.
Informiamo anche che alla fine del mese di gennaio 2013 le associazioni ambientaliste hanno in programma un'assemblea a Desio proprio su questo tema.

Testo dell'interpellanza

Abbiamo avuto notizia che il 28 febbraio 2002 la Direzione Generale Risorse Idriche e Servizi di Pubblica Utilità emise il decreto n. 2933.

Questo decreto integrava anche con un rappresentante del Comune di Desio un gruppo di lavoro regionale avviato nel 2000 allo scopo di effettuare “uno studio scientifico inteso ad individuare idonei interventi di bonifica e di miglioramento ambientale nei territori dei comuni di Seveso, Meda, Cesano Maderno e Desio (appunto) interessati dall’inquinamento da diossina, in conseguenza al grave incidente industriale del 1976”.

Sappiamo che tale decreto venne notificato al Sindaco poco dopo al sua emissione.

E’ dello scorso ottobre invece la pubblicazione da parte della Rete Svizzera Italiana all’interno della trasmissione Falò, di un recente documentario dal titolo “Pedemontana: uscita Seveso” (nel quale però si vedono anche paesaggi desiani) all’interno del quale vengono evocati preoccupanti conseguenze sulla salute in relazione ai valori di presenza di diossina che si sarebbero ANCORA OGGI, all’interno dei terreni interessati dall’incidente ICMESA del 1976.

(...)

Una precisazione infatti è molto opportuna: dal punto di vista analitico oggi, a differenza del 1976 è possibile riconoscere la TCDD di Seveso che, purtroppo, rispetto alle altre diossine presenti nell’ambiente, ha un “marchio di fabbrica” estremamente chiaro e molto riconoscibile.

Alla luce di tutto questo quindi vogliamo sapere:
  1. Chi è stato delegato dall’amministrazione comunale in carica ai tempi della ricezione del decreto di occuparsi di seguire il gruppo di lavoro regionale sulla diossina;
  2. Come sono stati condotti i lavori, quali i documenti prodotti e quali sono stati i comportamenti tenuti dall’amministrazione comunale durante la durata di tale progetto;
  3. Quali sono le risultanze emerse da quello studio;
  4. Se tali risultanze siano state tenute in considerazione negli strumenti di pianificazione comunale approvati ed utilizzati da allora ad oggi;
  5. Se tali risultanze verranno e come utilizzate dagli strumenti di pianificazione attualmente in preparazione;
  6. Se tali risultanze siano state sinora utilizzate nei rapporti con Autostrada Pedemontana per tutelare la salute pubblica cittadina, dato che il tracciato in progetto dovrebbe attraversare (ma noi speriamo ovviamente di no) la ex-zona R di rispetto e la ex-zona B di Desio, in considerazione anche del fatto che analisi sulla presenza di diossina nei terreni condotti da Pedemontana ed ARPA nel 2008 in quelle ed altre zone dell’incidente del 1976 hanno confermato la presenza di parecchi campioni fuori norma, che prefigurerebbero uno scenario futuro di bonifica integrale di quei terreni.
Per scaricare il testo integrale dell'interpellanza cliccare qui.
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mercoledì 26 dicembre 2012

Seregno: il PGT non ferma il consumo di suolo


In un recente video diffuso da Seregno TV l'assessore Mazza fa il punto sul nuovo PGT  di Seregno e, come al solito, ci lascia allibiti;  lo sbandiera come un PGT a consumo di suolo "sostanzialmente" pari a zero e per avvalorare questa affermazione sostiene che "l'unica trasformazione da verde ad edificabile riguarda una zona agricola" di proprietà del comune che diventerà produttiva. 

Seregno, via delle Valli - In rosso l'area di proprietà comunale
Quanto a questa zona agricola, la nuova destinazione urbanistica è decisamanete da contrastare, poiché l'area risulta di grande rilevanza paesistica in quanto assicura una continuità agli spazi aperti residui all'interno della conurbazione della Brianza Centrale.

Notevole anche la rilevanza ecologica perché l'area fa parte del corridoio primario - della Rete Ecologica Regionale - di connessione con il Parco Regionale della Valle del Lambro e della Rete Verde di ricomposizione paesaggistica.

Elementi di caratterizzazione ecologica del territorio - Immagine  PTCP di Monza e Brianza  (adottato) Tavola 2
Ma purtroppo questa non è neanche l'unica trasformazione da verde ad edificabile che il nuovo PGT prevede o riconferma dal PRG vigente.

Infatti dalla "tabella di contabilizzazione del consumo di suolo previsto" scopriamo che:
  • 13.525 mq di aree agricole verranno destinati a "grandi opere"
  • 21.523 mq di aree agricole (corrispondenti al terreno di cui sopra) verranno destinati a nuovi cantieri
  • 81.014 mq di aree verdi incolte verranno urbanizzati
  • 249.913 mq di aree verdi incolte rimangono destinati a nuovi cantieri (residuo del PRG vigente)
Dunque quel "sostanzialmente" viene usato da Mazza per mascherare un aumento del consumo di suolo.

Per approfondire:
- La Mazzata di Seregno sul Parco Brianza Centrale
- Una proposta sensata e la difesa del cemento
- Seregno - Osservazioni al PTCP: la salvaguardia degli Ambiti Agricoli Strategici
- La provincia di Monza e Brianza è la più cementificata d'Italia
- Rete verde di ricomposizione paesaggistica (tavola 6a)

martedì 25 dicembre 2012

Gli auguri e un appello di Legambiente contro la cementificazione di Cinisello Balsamo


di Ivan Fumagalli, direttivo Legambiente Cinisello Balsamo

Carissimi, nell'inviarvi a nome del direttivo del Circolo Legambiente Cinisello Balsamo ONLUS i nostri migliori auguri di Buone Feste, vi invitiamo a partecipare in massa alle sedute conclusive del Consiglio Comunale inerente  l'approvazione (o non approvazione) della proposta di nuovo PGT per la nostra città.

Le sedute sono previste il 3 e il 4 gennaio 2013 alle ore 20:00 (chiusura dei lavori all'una di notte).

Vi chiediamo di interrompere il vostro meritato riposo per seguire e guardare negli occhi chi deciderà sulle decine dinuovi palazzi all'ex ovocoltura, chi regalerà (senza avere nulla in cambio) volumetrie per milioni di euro ai proprietari/operatori del Parco Grugnotorto Villoresi  (Fondi Rustici Nord Milano e COOP Lombardia), che ridurrà le aree produttive a Cinisello Balsamo e farà costruire ancora centinaia e centinaia di appartamenti destinati a rimanere vuoti, chi non pretenderà di avere un sufficiente numero di appartamenti ad affitto sociale per le famiglie che fanno sempre più fatica a tirare avanti.

Signore e signori vi chiediamo di partecipare e di ricordare (in vista delle prossime elezioni nella nostra città), cosa faranno i Consiglieri Comunali ed i loro partiti di riferimento.

Lettera aperta ai consiglieri comunali di Cinisello Balsamo

Gentile Consigliera, Egregio Consigliere,

ci pregiamo di inviare questa breve ma importante comunicazione chiedendo di spendere  pochi  minuti del suo  tempo per leggere quanto di seguito riportato. La qualita’ della vita dei nostri concittadini nei prossimi anni dipende anche da lei che alzera’ o meno la mano in merito al PGT in discussione in questi giorni.

Vogliamo qui sottolineare e riprendere 2 cose: alcune affermazioni che, se acquisite come veritiere, potrebbero influenzare non correttamente il giudizio finale ed evidenziare i 2-3 dati piu’ importanti di questo PGT che testimoniano la sua inadeguatezza per far fronte ai reali bisogni della citta’ nei  prossimi 5 anni della sua  valenza.

“Frasi fatte”

Per arrivare ad un giudizio sereno, vogliamo confutare  alcune “frasi fatte” che stanno circolando in queste ore sull’argomento PGT. La posta in gioco e’ troppo importante per essere accettata sulla base delle seguenti  affermazioni fuorvianti, sentite di persona e volutamente fatte girare tra gli addetti ai lavori ma che non hanno nessuna veridicita’.

“se questo PGT non viene approvato entro quest’anno si blocca tutta l’edilizia nella nostra città per un anno”.

In allegato riportiamo l’art. 25 della legge regionale n.12  del 2005 che regola l’urbanistica nei Comuni lombardi in caso di ritardi di approvazione del PGT e la proposta di Legge integrativa (Art.4 L.R. 199) che sara’ discussa e approvata la settimana prossima in Regione Lombardia in cui e’ evidenziato (in giallo) come non ci sara’ nessun blocco totale, anzi. Aspettare e discutere il PGT (magari con un confronto aperto ed indipendente con la cittadinanza in una o più serate), per esempio un altro mese, non farebbe che spostare di un mese la sua eventuale adozione ma permetterebbe di affrontare meglio e risolvere (o mitigare) alcune sue criticita’. Nessun “prendere o lasciare”, manteniamo la calma basata sulla normativa.

“questo PGT e’ a consumo di suolo zero”.


Non era vero prima (e la presentazione urgente, in questi giorni, di diversi emendamenti inerenti il consumo di  suolo per allineare il PGT a quanto contenuto nel PTCP in approvazione in Provincia ne e’ la prova lampante), e non lo e’ tuttora (anche se richiamando codicilli, norme transitorie, formalismi vari, così sembrerebbe), visto che in realta’ diverse aree ora verdi e/o libere verranno edificate.

“bisogna costruire queste case perche’ c’e’ un forte bisogno di nuove case” è “obiettivo casa”, lo slogan usato piu’ volte e riportato dalla stampa locale in prima pagina.

Non c’e’ bisogno generico di case, e le più di 5600 “unità immobiliari abitative non occupate” censite dall’Amministrazione Comunale nel 2012 nell’ambito del questionario promosso dal Forum Salviamo il Paesaggio  lo stanno a testimoniare.  Vi è necessità di case a canone sociale, le sole che andrebbero autorizzate in un contesto di sovra offerta residenziale, ma in questo PGT la % di appartamenti da realizzarsi a canone sociale e’ poco piu’ dei minimi di legge. In questo PGT è necessario tagliare drasticamente i volumi residenziali generici ed aumentare le previsioni per quelli a canone sociale.

Dobbiamo assegnare dei valori di edificazione al Parco del Grugnotorto (attraverso l’assegnazione di indici di edificabilita’) in modo che questi volumi possano compensare adeguatamente i proprietari  e far quindi ottenere in cambio i terreni per il Parco.

Non c’e’ bisogno di nessuna acquisizione per rendere inedificabile un’area dentro un Parco, basta azzonarla come area agricola strategica (vedasi il PTCP provinciale). Assegnare in questo momento dei volumi ad una parte delle aree del Parco Grugnotorto/Villoresi significa aumentare immediatamente di decine di milioni di euro il loro valore immobiliare senza nessun accordo preventivo con i proprietari. Se, fino ad ora, i proprietari non hanno voluto cedere il Parco quando il valore delle aree era relativamente basso, perche’ (e soprattutto a che prezzo?) lo dovrebbero cedere una volta approvato il PGT? Qui si regalano preventivamente milioni in un periodo dove le Amministrazioni non navigano certamente nll’oro. Quanto previsto nel PGT, forse, poteva essere un punto di arrivo delle trattative, certamente non dovrebbe essere un punto di partenza.

Qualche dato  per evidenziare l’assurdita’ di questo PGT

I nuovi abitanti teorici previsti nel PGT in approvazione sono oltre 5.450. Innanzi tutto chiediamo un’attenzione particolare sulla parola “teorici”. Il fatto che siano teorici non vuol dire che solo in teoria sono previsti questi abitanti ma, nella realtà, saranno molti meno. Il concetto di abitante teorico non si rifa’, come in prima istanza apparirebbe  naturale, al numero di persone previsto, ma alla SLP (Superficie Lorda di Pavimentazione), cioè in pratica alla volumetria (quantita’ di cemento costruibile) ad esso associata.

In altre parole gli abitanti reali possono cresce o no, (in realtà come e’ successo negli ultimi 20 anni, cioe’ dal 1992 al 2012, possono addirittura diminuire), ma riferendosi agli abitanti teorici insediabili come regolamentato nei diversi PRG passati e/o vigenti, la quantità edificata e’ aumentata di alcuni milioni di metri cubi (confr. dati PRG-PGT) con conseguente intasamento, per esempio, dei residui spazi disponibili.

Passando dalle volumetrie previste associate a 5.450 abitanti teorici, cioe’ 1 abitante per 130 m³ (dati PGT) e tenendo conto delle premialita’ edificatorie previste in questo PGT,  del rapporto di superficie dei m2 di SLP rispetto al metro2 commerciale, si arriva a stimare un aumento di volumetrie residenziali reali sufficienti  per 7-8 mila abitanti veri, con un incremento  previsto di popolazione su soli 5 anni del tutto fuori da ogni logica considerando l’andamento demografico, la variazione di composizione familiare e l’immigrazione.

Lei pensa  veramente che in 5 anni ci sia un incremento vero di oltre il 10% degli abitanti di Cinisello Balsamo? E lei dovrebbe approvare un documento che afferma tutto questo?

Un secondo macro dato su cui riflettere

Stimando in circa 65 m² medi un appartamento nella nostra citta’ (dati PGT), si pensa di realizzare altri 4.000 appartamenti in 5 anni (anche qui il risultato finale e’ espresso tenendo conto di premialita’, deroghe etc.. gia’ contenute in questo PGT).  Se lei pensa che nel decennio di grande espansione edilizia, prima della crisi economica/finanziaria/immobiliare del 2008 (dati PGt riferiti al periodoi 1999-2007), sono stati realizzati poco piu’ di 2.500 appartamenti e che ora ve ne sono sfitti piu’ di 5.600, che senso ha prevedere la realizzazione di 4.000 appartamenti nei prossimi 5 anni?  Tutto ciò ha senso se non consideriamo quanto attualmente gravita attorno anche al mercato immobiliare.  Ci riferiamo per esempio al riciclaggio di denaro sporco, alla patrimonializzazione dei capitali, alle infiltrazioni della malavita organizzata, ai fenomeni di speculazione edilizia,  etc..  Logicamente, infatti, non ci sarebbe nessuna necessita’ di cosi’ grandi interventi edificatori nella nostra città.

Un ultimo dato, per far capire al di la’ dei  numeri, cosa si vuol far approvare : 215.000 m² di SLP residenziale (ma non dimentichiamoci tutto il resto come le destinazioni  commerciali, terziarie, industriali, servi zi etc. e che questa cifra sara’ sicuramente alla fine superiore), significano 215.000 m² di SLP x 3 (altezza media di un piano) = 645.000 m³, cioe’ 65 palazzi a base quadrata da 20m. x 20m. per 8 piani!

Secondo lei dove metteremo volumetrie pari a 65 palazzi di 8 piani a Cinisello Balsamo, una città che vede il proprio suolo già consumato per il 75%? … e, soprattutto, ne abbiamo effettivamente la necessità? Lei non pensa sia difficile rispondere a questo quesito in non più di 2 settimane prima di Natale?

Aperti a qualsiasi confronto pubblico sui dati esposti,  le inviamo i nostri più sinceri e preoccupati saluti.

Circolo Legambiente Cinisello B. ONLUS

Seregno: una rotonda ai cocci di vetro


Riceviamo e pubblichiamo la seguente segnalazione con la speranza che sia di stimolo per la risoluzione del problema.

Invio la seguente email per segnalavi la presenza di cocci di bottiglia molto evidenti e grossi al margine della rotonda all'incrocio tra via Luini e Beato Angelico.  La rotonda è molta battuta anche da biciclette che non hanno la corsia preferenziale.

Mi preme segnalarlo al vostro blog soprattutto perchè ho constatato indifferenza  da parte della Pubblica Amministrazione.

Infatti il giorno  13 dicembre telefono ai vigili segnalando la presenza di cocci di vetro molto grossi. Mi assicurano che chiameranno lo spazzino.



Ritelefono il giorno 21 dicembre ed i vigili mi rispondono che richiameranno lo spazzino dicendomi che l'altra volta avevo sbagliato ad indicare la rotonda: via Porada ang. via Luini !!!!  Se sapete che il problema c'è, se non è la rotonda  di via Porada ang. Luini, allora  è quella di via Beato Angelico ang. via Luini.

La via Luini è quella, comunque basta andare a vedere!!
 


Insisto perchè intervengano anche con un pattuglia e di chiedere con un ordine di servizio a Gelsia di intervenire subito per pubblica sicurezza.

Alle 12 di oggi 24 dicembre la situazione è immutata, e se posso entro sera passerò io a raccogliere i cocci.

Colgo l'occasione per esprimervi i migliori auguri e tanta forza e costanza nel servizio che state svolgendo.

G.C.


domenica 23 dicembre 2012

"Riparare il mondo"... iniziando dalla Lombardia

Foto: Spiga & Madia
di Enrico Fedrighini, Portavoce Comitato Promotore MilanoSiMuove

Nessuno ne parla in Italia, ovviamente, perchè conviene a molti che il consumo di suolo prosegua caso per caso, Comune per Comune, senza altra regola che non sia la rendita fondiaria (per il privato) e l’accaparramento degli oneri di urbanizzazione (per il Comune). Eppure il 20 settembre 2011 la Commissione Europea ha trasmesso al Parlamento europeo (COM/2011/0571) la “Tabella di marcia verso un’Europa efficiente nell’impiego delle risorse”. E’ un documento importante per la vita dei cittadini e per l’ambiente: far parte dell’Unione Europea, in fondo, significa qualcosa di più che dover rispettare vincoli di bilancio e patto di stabilità.

Alla voce “Risorsa Terra e Suoli”, l’Unione prevede di approdare al consumo zero di suolo entro il 2050 attraverso: a) densificazione delle aree già urbanizzate; b) emanazione dal livello nazionale e regionale di “linee guida” per indirizzare l’azione dei singoli comuni agli obiettivi di riduzione del consumo di suolo; c) subordinazione dell’accesso ai Fondi Strutturali al rispetto della riduzione del consumo di suolo; d) definizione di precisi limiti quantitativi al consumo di suolo.

La Germania ha anticipato questi indirizzi, promuovendo e applicando sin dal 1998 una legge promossa dal Ministro dell’Ambiente che stabilisce una riduzione del 75% consumo di suolo entro il 2020. Questa legge, tuttora in vigore, è stata riconfermata dai successivi governi (Bundesregierung 2002, Bundesregierung 2004) e viene applicata con successo. Non in piccoli centri rurali: in tutto il territorio della Germania. I motori di questa riforma sono i Laender, che emanano linee guida annuali per i singoli comuni finalizzate alla riduzione del consumo di suolo (quello che in Regione Lombardia si chiama PTR-Piano Territoriale Regionale). E i Comuni devono adeguarvisi.

Dimenticavo un dettaglio. Il Ministro dell’Ambiente che nel 1998 promosse questa legge si chiama Angela Merkel (CDU), nota estremista ecologista.

La nuova Lombardia può diventare un laboratorio importante per la riduzione effettiva del consumo di suolo. A una condizione: che questa venga finalmente assunta come una priorità. Gli slogan servono a poco: è sufficiente una rigorosa analisi degli sprechi di risorse economiche, sociali ed ambientali prodotti dalla dispersione urbana negli ultimi vent’anni: aumento della domanda di mobilità, nuovi distretti commerciali e logistici cresciuti come funghi senza infrastrutture, maggiori emissioni inquinanti, perdita di aree agricole, crescente consumo di energia, modifiche dell’assetto idrogeologico.

Dobbiamo “riparare il mondo”, per usare le parole Alex Langer. Partendo dalla Lombardia, la terra in cui viviamo. Conto anche sul vostro aiuto.

Da Monza e Lissone un impegno per il nuovo Parco Regionale della Brianza Centrale e Grugnotorto Villoresi

Le idee avanzano ...



Monza progetta un nuovo grande parco. L’idea in Regione: da Desio al Casignolo

di Marco Galvani da il Giorno del 15/12/2012

Il Comune in difesa delle aree verdi e agricole contro il consumo di suolo.

La Giunta ha inoltrato al Pirellone la richiesta di inserire nel futuro Parco regionale - che dovrebbe unire i parchi di interesse sovracomunale del Grugnotorto Villoresi, della Brianza Centrale (Seregno) e di alcune zone di Desio - le aree agricole monzesi che si trovano in prossimità del canale Villoresi (dal confine con Muggiò fino a San Biagio), delle aree circostanti San Fruttuoso e dell’area del Casignolo, a sud di viale Campania. Il totale delle aree che verrebbero inserite nel parco regionale, il cui iter di costituzione è stato già avviato, ammonta a più di 210 ettari, l’equivalente di circa il 30% della superficie del Parco di Monza. Si tratta di grandi aree verdi a ovest della città, con quella del Casignolo che è più vasta della Cascinazza e con quella della Boscherona che riveste un ruolo estremamente importante per l’approvvigionamento idrico della città vista la presenza nel sottosuolo di abbondante acqua.

«Qualora la nostra proposta venisse accolta - spiega l’assessore all’Urbanistica, Claudio Colombo - una parte significativa del nostro territorio godrebbe di tutela non soltanto attraverso il Piano di governo del territorio vigente ma anche a livello regionale».

Oltretutto, tiene a precisare Colombo, «la maggior parte di quelle tre aree che vorremmo sottoporre a una tutela sovracomunale, con la precedente Variante al Pgt portata avanti dalla passata Amministrazione era destinata a essere edificata. Fra residenziale e servizi si dava la possibilità di costruire per circa 400mila metri cubi». Appena insediata, la nuova Giunta ha cancellato quella Variante e anzi, oggi «dimostra l’intenzione di proteggere una parte più che rilevante del suolo verde e agricolo cittadino». Un parco che andrebbe a collegarsi ai Parchi locali di interesse sovracomunale del Grugnotorto, di Seregno e di Desio.

E in vista delle elezioni regionali, «sulla proposta di istituzione del nuovo Parco chiederemo ai futuri candidati al Consiglio regionale e alla presidenza della Lombardia di prendere una posizione a favore di questo progetto».
«Questo è solo il primo passo - anticipa l’assessore Colombo -. Abbiamo già avviato contatti con altri Comuni sul medio Lambro, verso sud in zona Sesto San Giovanni, e verso est (Concorezzo, ndr) per avviare simili percorsi». Intanto nei prossimi giorni arriverà in Consiglio comunale il Piano integrato di intervento dell’Esselunga che porterebbe un supermercato e palazzine a uso servizi e commerciale in un campo in fondo a viale Libertà. La prossima settimana tour del force per arrivare all’approvazione entro Natale e garantire così subito un anticipo di 8,5 milioni di euro per rientrare nel Patto di Stabilità.

Per scaricare la delibera del Comune di Monza cliccare qui. 
Per scaricare la pianta con le aree da inserire nel Parco Regionale cliccare qui.


Lissone - Basta cemento, l'amministrazione blinda le aree verdi. Entreranno nel Parco regionale

di Fabio Luongo da il Giorno del 20/12/2012


Niente più cemento là dove c’è il verde, trasformando le principali aree della città rimaste ancora oggi libere da costruzioni in parte di un Parco regionale, rendendole così permanentemente inedificabili. Un vincolo forte, non facilmente modificabile. È la decisione presa dall’amministrazione lissonese di centrosinistra, confermata dal voto del consiglio comunale in una delle ultime sedute del «parlamentino» locale. Le aree in questione sono quelle a nord-est della frazione di Santa Margherita, intorno alla piattaforma ecologica e verso i confini con Seregno, Albiate, Sovico e Macherio; quelle attorno al futuro tracciato della Pedemontana, tra Lissone e Santa Margherita; quelle del Bosco Urbano e del Laghetto, fino ai confini con Biassono e in prossimità del tracciato della nuova Sp6 Monza-Carate, ricomprendendo anche la zona della scuola superiore Isis Enriques-Europa Unita; quelle accanto a via Pacinotti, verso Vedano, e quelle ai confini con Desio e Muggiò, lungo la Valassina, a ovest e sud-ovest della città. In pratica si tratta di pressoché tutte le aree ancora agricole di Lissone: oltre 160 ettari complessivi che saranno vincolati a verde, ossia circa 1 milione e 600mila metri quadri tutelati e difesi con le stesse regole valide per i grandi parchi.

Terreni che, in precedenza, in alcuni casi erano stati previsti come in parte edificabili. L’ipotesi di aderire alla costituzione di un nuovo Parco regionale, che colleghi quelli già esistenti del Grugnotorto-Villoresi e della Brianza Centrale, portando in dote tali aree è stata approvata dal consiglio comunale: ora la giunta, forte di questo avvallo, sottoporrà la richiesta alla Regione.

«L’occasione - spiegano dal Comune - è stata offerta dal protocollo d’intesa siglato tra il Parco Grugnotorto, il Comune di Seregno e di Desio per realizzare un collegamento tra le aree verdi esistenti. A seguito di ciò la Regione ha aperto un’istruttoria per l’istituzione di una nuova area protetta». Lissone si è inserita in tale procedura, con l’obiettivo di salvaguardare il verde rimasto in città e collegarlo con le altre grandi zone verdi vicine, per dare vita a preziosi polmoni ambientali. Nelle aree lissonesi da mettere a tutela sono stati compresi, con un emendamento presentato in seduta di consiglio, anche i 60mila metri quadri tra via Pacinotti, Vedano e Monza, finora a rischio cementificazione. «Anche con la revisione del Pgt che stiamo portando avanti metteremo comunque vincoli a verde su tutte quelle aree - ha sottolineato l’assessore al territorio Maria Rosa Corigliano -, ma in questo modo si bloccano a verde tali terreni con un vincolo più forte e importante di quello semplicemente comunale, che sarebbe più facilmente modificabile».

Comitato Beni Comuni MB: "Sindaci non fatevi intimorire!"


Riceviamo e pubblichiamo

di Biagio Catena Cardillo, portavoce del Comitato Beni Comuni MB

Egregi Signori Sindaci, Assessori, Consiglieri Provinciali e Comunali di Monza e Brianza: nonché a tutti i giornalisti, gli staff dei comuni e a tutti i Lavoratori; in nome e per conto del Comitato Beni Comuni di Mb, inviamo i migliori e sinceri auguri di buon Natale e di un Buon Anno Nuovo.

Cogliamo l'occasione per inviarvi ulteriore documentazione relativa alla annosa e oramai farsesca vicenda dell'affidamento del Servizio Idrico Integrato della Brianza, in vista della convocazione della conferenza dei Sindaci prevista per il 27 dicembre.

Riteniamo che la questione del Ciclo Integrato Idrico, come la questione dei rifiuti e del territorio, siano elementi fondamentali per far emergere, la legalità la trasparenza, l'efficienza e l'economicità.

Noi, con spirito civico e di servizio, da sempre cerchiamo di esprimere il nostro contributo, cercando di devolvere alle istituzioni e alla comunità brianzola i nostri modesti saperi e conoscenze sui cicli sopra richiamati, ma spesso trovando muri di gomma invalicabili da parte della politica e dai cosi detti tecnici che occupano tutto ciò che è occupabile nei vari gangli delle istituzioni.

In qualità di cittadini e di persone impegnate nelle battaglie quotidiane per la difesa dei Beni Comuni, vorremmo esprimere alcuni suggerimenti in ordine alla questione dell'affidamento del SII (Servizio Idrico Integrato).

Consigliamo i Sindaci:
  1. di leggersi la nostra proposta sintetizzata in otto slide (cliccare qui) e tutte le norme correlate (cliccare qui);
  2. la nostra proposta è in ossequio al rispetto delle leggi e delle sentenze della Corte Costituzionale: 307/2009 - 142/2010 - 320/2011 - 199/2012, contrariamente all'iter illegittimo scelto dalla provincia e dall'Ato di Monza e Brianza;
  3. la nostra proposta salva dalla privatizzazione il Bene Comune Acqua e pone le basi per una forte riduzione dei costi della politica(accorpamento delle patrimoniali), e anche per introdurre un sistema gestionale con una visione di efficienza- efficacia ed economicità.
Il giorno 27 dicembre, non fatevi intimorire da Sala e tutti coloro che gli stanno intorno, dietro e ai lati, poiché essi esprimono soltanto arroganza e faziosità;
Il giorno 27 la conferenza dei sindaci dovrebbe chiedere le dimissioni di Sala e del CdA, in quanto hanno lavorato in spregio alle leggi della Repubblica, con parzialità e incompetenza.
Consigliamo i sindaci di non avvallare ulteriori operazioni illegittime che saranno proposte il 27 dicembre, per non correre il rischio di pagare per un conto salato sia sul piano dell'immagine, sia sul piano economico. l'Unica Proposta Sensata Per Difendere Il Bene Comune Acqua in Brianza

giovedì 20 dicembre 2012

mercoledì 19 dicembre 2012

Comitato Beni Comuni MB: "L'acqua in Brianza deve essere a totale gestione pubblica"

Comunicato stampa

di Biagio Catena Cardillo, Portavoce Comitato Beni Comuni MB

Gravissime, offensive, minacciose e faziose le dichiarazioni di Sala alla stampa contro i Sindaci che non hanno ritenuto partecipare all'ennesima assemblea farsa del 17 dicembre 2012.

Sala e la casta dell'acqua brianzola, non vogliono prendere atto che i sindaci della Brianza, finalmente hanno compreso che l'iter scelto all'interno del palazzo, da una cerchia ristretta di personaggi, è lesiva agli interessi dei cittadini della Brianza.

martedì 18 dicembre 2012

Le ossevazioni del Parco del Molgora al Piano Faunistico Venatorio della Provincia di Monza e della Brianza


La richiesta alle province di una politica più coerente per i PLIS, per conciliare la cresente domanda di fruizione dei percorsi da parte dei cittadini

Forse ai più sembrerà strano, ma in Lombardia la caccia nei Parchi Locali di Interesse Sovracomunale, e persino in alcuni Parchi Regionali, è consentita senza alcuna limitazione che derivi direttamente dalla loro istituzione; lo stabilisce la normativa regionale sulla caccia che però impone alle province di tutelare una porzione compresa tra il 20 e il 30% del proprio territorio non urbanizzato.

“Una disposizione che speriamo la Provincia di Monza e della Brianza voglia attuare al massimo della misura consentita, - si auspica il Presidente del Parco del Molgora, l’arch. Luigi Villa - e non come invece espresso nella proposta di Piano Faunistico Venatorio solo nella misura del 20,2%.”

In tal senso si è espresso il Consiglio di Amministrazione del Consorzio Parco del Molgora, inviando specifiche osservazioni al Piano nelle quale si chiede di attuare una diversa politica venatoria nei PLIS, e richiedendo inoltre l’istituzione di un’oasi di protezione nel Parco del Molgora, che attualmente è completamente privo di ogni forma di tutela reale per quanto riguarda la caccia. Con lo stesso atto è stata chiesta la verifica dei calcoli della superficie agricola e boscata, in quanto i dati riportati per ottenere tale superficie, portano ad un totale diverso da quanto asserito: a seguito di questo “errore” la tutela risulterebbe applicata solo al 16,8% del territorio non urbanizzato, al di sotto quindi del minimo di legge.

Altra questione posta all’attenzione provinciale è la presenza dei 5 appostamenti fissi per la caccia, tutti posti in vicinanza dei percorsi didattici individuati dal Parco nei comuni di Carnate, Vimercate e Ronco Briantino; per essi si propone di valutare la chiusura o, in subordine, una ricollocazione a distanza di sicurezza dai percorsi presenti nel Parco.

“Conciliare la fruizione e la valorizzazione dei PLIS e la presenza della caccia, - prosegue l’arch. Villa - è un problema non certo recente, che si manifesta tutti gli anni tra settembre e gennaio. Il Piano Faunistico Venatorio, il primo della Provincia di Monza e Brianza, avrebbe dovuto trovare una più serena convivenza tra il mondo venatorio e la gran parte dei cittadini residenti nei comuni consorziati al Parco. Pare un controsenso, oltre ad uno spreco di risorse, che le Province, che sovrintendono l’istituzione dei PLIS e finanziano e promuovono interventi per la loro fruizione e salvaguardia, non attuino una coerente politica per quanto riguarda la caccia nei PLIS, oggettivo fattore che disincentiva la fruizione e che può creare situazioni di pericolo.”

“Il Parco del Molgora è, finalmente, fruito da migliaia di persone mediante i percorsi di valenza pubblica che ogni anno il Parco mantiene sfalciati e puliti e che le stesse province hanno contribuito a completare con la dotazione di cartellonistica direzionale e la stampa di cartine.  Il Parco su questi percorsi organizza ogni anno escursioni didattiche per circa 3000 studenti durante i giorni feriali ed oltre 1000 cittadini nei fine settimana; a questi utenti bisognerebbe poi aggiungere le migliaia di cittadini, sportivi e non, che fruiscono regolarmente in maniera libera dei percorsi del Parco, specialmente nei fine settimana.”

Sono stati da poco pubblicati anche i documenti del Piano Faunistico Venatorio della Provincia di Milano, sui quali il Consiglio d’Amministrazione del Parco del Molgora intende fare osservazioni della stessa natura: infatti, pur non essendo presenti appostamenti fissi per la caccia entro i confini del Parco, nella porzione ricadente in Provincia di Milano, non è prevista alcuna zona protetta a fronte della percentuale di territorio provinciale che si intende tutelare che non si scosta dal minimo consentito del 20,0%.

Befana 2013 sul fiume Lambro


Per maggiori informazioni visualizzare il volantino in formato pdf cliccando qui.

domenica 16 dicembre 2012

Censimento sul cemento a Seregno: smentiamo l'assessore Mazza

Seregno - In giallo gli spazi aperti, in blu i cambiamenti 1999-2008 
Lo scorso mese di novembre abbiamo pubblicato su questo blog il testo dell'interpellanza (leggi qui) presentata dalla consigliera comunale Giusi Minotti (FdS) che sollecitava il comune a dare risposta al "censimento sul cemento" organizzato dal Forum Italiano dei Movimenti per la Terra e il Paesaggio.

L'assessore Mazza ha risposto che non ne sapeva nulla in quanto "da una ricerca effettuata (...) non risulta pervenuta alcuna richiesta di dati relativa al censimento promosso dal Forum Italiano dei Movimenti per la Terra".

L'affermazione è facilmente smentibile: infatti la richiesta di rispondere al censimento e i vari solleciti sono stati spediti dal Forum al Comune di Seregno utilizzando la posta elettronica certificata (PEC).

Storico delle e-mail certificate inviate al Comune di Seregno
Ricevuta di una delle PEC inviate al Comune di Seregno
Assessore Mazza, non sappiamo se tale errore sia voluto o dovuto a superficialità, incapacità o quant'altro; in ogni caso dimostra la sua insensibilità al tema del consumo di suolo, in una delle città più cementificate della provincia più cementificata d'Italia.

Seveso, Pedemontana e lo sbancamento a rischio diossina

Pubblichiamo di seguito l'intervento che Edoardo Bai, membro del Comitato scientifico di Legambiente e medico ISDE, ha tenuto in occasione dell'incontro pubblico "Pedemontana e rischio diossina" organizzato da Insieme in rete per uno sviluppo sostenibile venerdì 14/12/2012 .

Il resoconto della serata è riportato sul blog  Sinistra e Ambiente

Rassegna stampa:
- Il Giorno del 13-12-2012
- Il Giornale di Seregno del 18-12-2012
- Il Cittadino del 22-12-2012
Pedemontana e Rischio Diossina - Relazione Bai

sabato 15 dicembre 2012

Comitato Beni Comuni: "Fermiamo la casta dell'acqua in Brianza!"

Il 12 dicembre 2012 si è svolta l'assemblea dei 29 Sindaci soci della Patrimoniale Alsi, per deliberare il trasferimento delle quote di capitale da Alsi a Brianzacque.

Nonostante i tutto i Sindaci si sono resi conto che tale operazione era molto dubbia e quindi hanno votato contro quella ipotesi, anche in relazione al pronunciamento dell'Autorità Garante, che ha dato ragione al ricorso del Comitato Beni Comuni MB.


Comunicato stampa del Comitato Beni Comuni MB

12 DICEMBRE 2012, DOPO IL PRONUNCIAMENTO DELL'AGCM UNA ULTERIORE SCONFITTA PER LA CASTA DELL'ACQUA BRIANZOLA.

Il 12 dicembre 2012, ci risulta che finalmente i 29  Sindaci soci di Alsi abbiano aperto gli occhi.  Finalmente i Sindaci hanno compreso che Brianzacque ha ottenuto un affidamento senza avere i requisiti.

L'assemblea di ALSI ha respinto la proposta della casta dell'acqua che voleva utilizzare l'operazione di  distribuzione delle riserve per far sì che venissero retrocesse le quote di Brianzacque, facendo in modo che i comuni divenissero proprietari di Brianzacque illegittimamente (come chiarito dall'AGCM). I comuni potranno disporre delle riserve distribuite e in un secondo momento utilizzarle con il legittimo affidatario.

I legittimi affidatari non possono che essere Alsi Spa e Idra Patrimonio Spa. Non vi è altra strada che quella dell'affidamento ad Alsi e l'erogazione dell'attività  tramite la controllata Brianzacque.

Nessuna gara è necessaria e nessun altro adempimento che quello dell'affidamento da parte della Azienda Speciale ATO MB a Alsi Spa.

Ancora volta i poteri forti della Provincia sono stati sconfitti, e anziché prendere atto della loro sconfitta e della necessità di legalità minacciano di indire la gara prorogando in modo illegittimo l'affidamento.

La risorsa idrica non è quindi ancora caduta completamente in mano della Casta e abbiamo ancora la possibilità ristabilire un percorso legittimo e democratico in un territorio già “violentato” dalle infiltrazioni criminali in politica ed in economia.

Pertanto invitiamo i Sindaci il giorno 17 dicembre a non votare l'affidamento a Brianzacque srl ma a darlo a Idra Patrimonio Spa e Alsi Spa.

Infatti Brianzacque srl non può avere i requisiti e nemmeno è ipotizzabile un ciclo idrico integrato in Brianza senza coinvolgere i comuni del CAP / Amiacque e Monza gestito da ACSM-Agam.

Ancora una volta il nostro impegno e il sit-in di oggi di fronte alla sede di Alsi hanno prodotto un grande effetto come per l’inceneritore di Desio e per la Pedemontana. La nostra lotta continua mantenendo fede al nostro voto di democrazia e legalità.

Appello ai consiglieri comunali di Monza: Non approvate il PII Esselunga

Riceviamo e pubblichiamo dal COORDINAMENTO DELLE ASSOCIAZIONI E DEI COMITATI DI CITTADINI DI MONZA

Sviluppare progetti, fare scelte strategiche, indirizzare la vita della città sono azioni che impongono la partecipazione attiva dei soggetti interessati: i cittadini. Nel caso del PII Esselunga la voce dei monzesi non è stata, purtroppo, ancora presa in seria considerazione.

Non ci sono ragioni vere, salvo quelle del privato, per spostare il supermercato e sguarnire un intero quartiere popolare da un servizio essenziale. Ci sono, invece, tante buone, giuste e ineludibili ragioni per risparmiare dal cemento un’area verde non solo dall’ennesimo centro commerciale ma da due inutili torri ufficio destinate a rimanere sfitte e rovinare così per sempre uno spicchio residuo di paesaggio.
Ma non si doveva fermare il consumo del suolo? Non si dovevano recuperare le aree dismesse? Non si doveva avviare il processo delle scelte partecipate? Non si doveva interrompere il ciclo mortale di monetizzazione e svendita del territorio? Non si dovevano privilegiare le esigenze e i bisogni della collettività a discapito delle speculazioni e degli interessi particolari di alcuni privati?

É il momento delle scelte, quelle dirimenti. Ci sarà sempre un “patto di stabilità” da rispettare, un’emergenza sociale da gestire, un debito politico da onorare. É il momento di cambiare, nei fatti, il governo del territorio: passare dall’uso economico alla sua tutela ambientale. Se non si fa oggi, non si farà mai. I cittadini elettori sono testimoni e memoria degli impegni presi ma, soprattutto, di quelli disattesi.

Ci appelliamo, dunque, al vostro ruolo - al di fuori dei vincoli che vi impongono partiti e schieramenti politici - di portavoce delle esigenze reali e delle aspettative concrete dei monzesi: non approvate il PII Esselunga, eviterete ulteriori ferite alla città e insieme, istituzioni e cittadini, potremo disegnare un futuro diverso e migliore per tutti noi.

Monza: qualche idea per recuperare soldi dovuti alle casse comunali


di Bianca Montrasio, presidente del Comitato per il Parco A. Cederna

In tempi di versamento dell’IMU, il Comitato per il Parco A. Cederna vuole ricordare ai cittadini e agli Amministratori che qualche milione di euro potrebbe entrare nelle casse comunali se venissero riscossi i cinque anni di arretrati ICI (la precedente imposta sugli immobili) che il Golf Club Milano e la SIAS devono per tutta la parte nord di Parco che complessivamente hanno in concessione (circa un terzo del Parco).

Nel giugno scorso il Golf Club Milano ha perso il ricorso alla Commissione tributaria contro la richiesta di pagare l’ICI non versata per un importo di circa 800.000 euro. Non sappiamo se la società abbia fatto ricorso contro la sentenza di primo grado e  chiediamo ai nostri Amministratori a che punto e’ l’iter di riscossione. Ricordiamo che tutti, e non solo il comune cittadino, sono tenuti a corrispondere il tributo dovuto alle casse comunali entro i termini prestabiliti.

Ben superiore risultera’ essere l’importo che la SIAS dovrà versare per l’ICI su tutti gli immobili da questa costruiti (circa 16, fra i quali: una palazzina con 700 mq di salone, 14 terrazzi  e più di 20 sale, l’edificio di due piani che accoglie i box, una terrazza da 5 mila mq e una sala stampa da 600 posti), ma mai accatastati, negli ultimi 50 anni. La giunta Mariani aveva affidato le procedure di accatastamento alla stessa SIAS «per ragioni di urgenza», ma è passato più di un anno e non se ne sa più nulla. Vorremmo ora sapere se dette procedure sono state ultimate e se l’iter di recupero del dovuto e’ ora in fase di attuazione e a quanto, quindi, ammonterà l’IMU sul valore degli immobili regolarizzati al Catasto.

In questo periodo di ristrettezze a causa del patto di stabilità, riscuotere questi importanti tributi dovrà essere un impegno improcrastinabile per l’Amministrazione. Impegno che darà anche un segnale positivo di equità di trattamento al comune cittadino/lavoratore, al quale non vengono concesse deroghe o sconti.

Info: www.parcomonza.org 
Email: parcomonzainfo@gmail.com

Saronno-Seregno: il treno non parte

Saronno-Seregno chiusa. Stop ai treni via agli autobus

Tratto da MB_News del 12/12/2012

Trenord ha rinunciato alla circolazione dei treni sulla Saronno-Seregno. La tratta inaugurata pochi giorni fa che avrebbe dovuto riunire dopo anni di inattività la Brianza alla Malpensa pare abbia subìto più di altre il problema legato al sistema informatico dei turni del personale. Ieri mattina dopo alcune soppressioni i treni sono stati sostituiti fermati e al loro posto sono stati istituiti gli autobus.

Insomma un inizio da dimenticare, anche perché domenica la linea aveva avuto problemi legati ad un guasto sulla rete RFI, lunedì c'erano invece state le contestazioni del personale durante la corsa per le autorità e poi da segnalare anche gli atti di vandalismo alla stazione di Ceriano Laghetto.

martedì 11 dicembre 2012

C'è cibo per tutti! Come aiutare gli uccelli selvatici a superare l’inverno


L’inverno è ormai alle porte e con l’arrivo del freddo aumenteranno i disagi per i nostri piccoli amici alati. Trovare cibo sarà di fondamentale importanza per sopravvivere ai rigori dell’inverno. Come aiutarli? Predisponendo mangiatoie e fornendo loro idonea alimentazione.

Martedì 18 dicembre 2012 alle ore 20.30 – presso la propria sede in Via Orseolo 12 a Milano - il WWF ITALIA Sezione Lombardia ha organizzato una serata dedicata al tema.

I relatori Antonio Delle Monache (Coordinatore Guardie Venatorie WWF Lombardia) e Vittorio Saporiti (Guardia venatoria WWF Lombardia) spigheranno come costruire, utilizzare e collocare i vari tipi di mangiatoia e quali siano i cibi più adatti alle diverse specie di uccelli.

L’incontro è gratuito ed aperto a tutti, fino ad esaurimento dei posti disponibili (max 30), previa prenotazione tramite e-mail lombardia@wwf.it; a tutte le richieste accolte sarà inviata una risposta di conferma.

Sesto S. Giovanni: luci ed ombre sull'area Falk

Riceviamo e diffondiamo l'invito del Comitato Salviamo il Paesaggio e di Legambiente in merito alla serata del 12 dicembre a Sesto San Giovanni. Evidenziamo la presenza come relatore del prof. Crosignani, eminente esperto di malattie respiratorie legate all'inquinamento atmosferico.

Il Comitato Salviamo il Paesaggio di Sesto San Giovanni invita tutti i cittadini a partecipare ad una serata d'informazione inerente alla città della salute.
A pochi mesi dalla caduta della Giunta Regionale, travolta da scandali sanitari ed urbanistici, alla luce delle ultime inchieste riguardanti le infiltrazioni 'ndranghetiste sul territorio lombardo (anche a Sesto) e viste le limitazioni alla spesa sanitaria imposte con la spending review del Governo Monti, è importante chiarire tutti i punti legati all'ennesimo progetto urbanistico che approda a Sesto San Giovanni.
Si decide di farlo con chi lavora nei presidi ospedalieri del Besta e dell'Istituto dei Tumori, perchè è doveroso partire dalle esigenze di chi opera nel campo della ricerca per costruire un polo sanitario d'eccellenza. L'unico modo di dare un futuro alla città passa attraverso l'ascolto ed il dialogo e non certo nelle stanze chiuse di qualche partito quindi vi aspettiamo numerosi.

lunedì 10 dicembre 2012

Pedemontana, diossina e salute pubblica


Il coordinamento “Insieme in Rete per uno Sviluppo Sostenibile” propone a Seveso (Bosco delle Querce, ingresso da via Ada Negri) alle ore 21 di venerdì 14 dicembre, un incontro a tema Pedemontana e rischio diossina.

Relatori:
  • Edoardo Bai – Medico dell’ISDE e comitato scientifico Legambiente
  • Paolo Crosignani – Medico della Fondazione IRCCS Istituto dei Tumori di Milano
  • Paolo Rabitti – Ingegnere, urbanista e docente universitario, autore del libro “Diossina, la verità nascosta”
  • Marco Tagliabue – Regista, autore del filmato “Pedemontana uscita Seveso” della Rete Svizzera Italiana
PEDEMONTANA E DIOSSINA NE PARLIAMO A SEVESO

di Paolo Conte, portavoce di INSIEME IN RETE PER UNO SVILUPPO SOSTENIBILE

L'esigenza di questo incontro, che coinvolge esperti di salute e ambiente, nasce da quanto la comunità scientifica internazionale ha recentemente segnalato relativamente ai danni sulla salute prodotti in seguito all’incidente ”Icmesa” nel 1976 con la dispersione di TCDD sul nostro territorio. Ci riferiamo in particolare a quanto espresso dall'articolo Dioxin Exposur and Cancer Risk in the Seveso Women's Health Study, pubblicato in "Environ Health Perspect" del dicembre 2011 a firma di diversi studiosi tra i quali i quali Paolo Mocarelli. Da questo studio emerge che le donne che hanno TCDD nel sangue (parametro che in passato non era possibile quantificare al contrario di oggi), comparate a quelle che non ne hanno, hanno un rischio doppio di ammalarsi di tumore in ogni parte del corpo, una volta e mezzo superiore per quanto riguarda il tumore al seno.

La notizia è relativamente nuova perché fino a questo momento gli scienziati non erano in grado di dire se effettivamente i soggetti esposti all'incidente del 1976 fossero più a rischio di contrarre un tumore: il travisamento nella lettura dei dati era generato dal fatto che veniva paragonata l’incidenza dei tumori tra le donne che al tempo dell’incidente abitavano nelle zone A/B/R. Questo paragone mostrava come dato di rilievo l'inversione delle nascite maschi/femmine e l'aumento di sarcomi nelle parti molli nelle donne residenti in zona R (quindi nella zona potenzialmente meno contaminata). In altre parole la scienza assumeva come discrimine una classificazione amministrativa, che poco aveva a che fare con l'effettiva concentrazione di TCDD nell’ambiente e sull’organismo umano, ma che riguarda piuttosto le soluzioni operative che furono trovate all'epoca per affrontare l’emergenza.

Questo aspetto è particolarmente importante oggi: se, come è vero, il TCDD è un cancerogeno totipotente e la classificazione nelle zone A/B/R è amministrativa e non sostanziale, le istituzioni del territorio hanno il dovere di riconsiderare la decisione assunta di portare un'opera come Pedemontana e la prevista viabilità complementare proprio nei comuni colpiti dall’incidente. E' necessario che le istituzioni facciano il possibile, per quanto di competenza, per fermare l’opera, e che qualora si decidesse di non farlo, vengano assunte tutte le necessarie cautele per il rigoroso e puntuale controllo di tuta la filiera operativa che sarà legata alla bonifica integrale delle aree interessate dei lavori, nonché per la tutela della salute dei lavoratori impiegati nell’opera e dei cittadini ivi residenti che tali lavori autostradali esporranno al rischio. Anche i dati ARPA 2008 confermano che il terreno che il progetto autostradale prevede di movimentare è tuttora contaminato. E ancora: l'analisi scientifica commissionata dalla RSI e trasmessa nel documentario "Pedemontana, uscita Seveso" evidenzia la presenza di TCDD nelle uova prodotte nella zona dove sono previsti svincoli e strade complementari alla Pedemontana.

Iniziativa del WWF Lecco a favore dell'Oasi di Alviano (TR)


Sabato 15 e domenica 16 dicembre il WWF Lecco ritorna in piazza per i tavoli di raccolta fondi in occasione del Natale.

Grazie alla rinnovata collaborazione con ICAM, il WWF proporrà ai lecchesi il cioccolato bio certificato Fairtrade: acquistando una delle confezioni proposte dal WWF Lecco si dimostra una doppia attenzione per l'ambiente: per la preferenza riservata a un prodotto puro, equosolidale e incredibilmente buono e per il fatto che tutto il ricavato della raccolta fondi sarà interamente utilizzato per i fini istituzionali e la mission del WWF.

In particolare il ricavato di questa raccolta sarà destinato all’Oasi WWF di Alviano (TR) devastata dalla recente alluvione di novembre che ha colpito il centro Italia.

Il Lago di Alviano, in provincia di Terni, è una delle più grandi Oasi del WWF Italia. L'area, di 900 ettari, comprende tutti gli ambienti tipici delle zone umide ad acqua dolce: palude, stagno, acquitrini, marcita, bosco igrofilo, tra i più estesi dell'Italia centrale.

Con le alluvioni del 13 novembre santuari per habitat e specie in via di estinzione e delicati ecosistemi protetti grazie all’azione di tutela del WWF Italia e al sostegno dei cittadini, sono diventati un luogo dove regna la devastazione con allagamenti che hanno travolto ponti, cartelli, staccionate, bacheche, sommerso osservatori per uccelli, isolotti e rifugi per animali, interrotto strade e sentieri e gonfiato stagni e lagune in grado di contenere l’acqua che altrimenti si sarebbe ulteriormente riversata sulle abitazioni e sulla popolazione.

È il prezzo pagato da alcune delle più preziose Oasi fluviali del WWF tra cui appunto il Lago di Alviano, in Umbria, letteralmente inondata e con gravissimi danni alle strutture. L’Oasi inondata dalla piena del Tevere è finita per ben 4 metri sotto il livello d’acqua e risulta aver subito danni per molte decine di migliaia di euro.

Nonostante l’impegno dei volontari del WWF Terni e degli attivisti dell’Oasi, Alviano sarà costretta a chiudere al pubblico per molti mesi.

L’acquisto del cioccolato equosolidale rappresenta un modo semplice e concreto per restituire quanto prima l’Oasi alla natura e riaprirla alla visita.

L’appuntamento con il cioccolato equosolidale WWF e ICAM per il prossimo weekend è a Lecco in piazza Diaz, in alto a via Cavour.

Info: wwf.lecco.it - sezione@wwf.lecco.it
Visita la pagina facebook dell'Oasi WWF Lago di Alviano

Serata natura al Museo Civico di Lentate


IL MUSEO CIVICO DI LENTATE SUL SEVESO
presenta
“TICINO” e “IL PESCATORE”
Multivisioni dei fotografi naturalisti
SERGIO LUZZINI e LUIGI MERONI

Nel corso della serata verra’ inoltre presentato il loro ultimo volume fotografico dal titolo “Ticino di acque, uomini e aironi”.
Sergio Luzzini e Luigi Meroni si occupano di fotografia naturalistica dal 1985. Hanno collaborato e collaborano con le piu’ prestigiose riviste del settore italiane ed europee.
Collaboratori dell’Università dell’Insubria di Varese, hanno ricevuto importanti riconoscimenti a concorsi fotografici nazionali ed internazionali e partecipato a trasmissioni televisive dedicate alla natura. Hanno realizzato calendari ed album e contribuito alla realizzazione di una quarantina di volumi fotografici. Amanti della fotografia “appena fuori dall’uscio di casa”, ci mostreranno, attraverso le loro immagini, aspetti meravigliosi e sconosciuti del nostro territorio.

PRESSO IL CENTRO CIVICO “ROBERTO TERRAGNI”
VIA MONTESANTO 2
FRAZ. CAMNAGO - LENTATE SUL SEVESO
15 DICEMBRE 2012 - ORE 21,00 - INGRESSO LIBERO

domenica 9 dicembre 2012

Inceneritore di Desio. "Che gli amministratori traggano insegnamento dagli errori del passato per non commetterli in futuro!"


di Gianmarco Corbetta,  del Comitato per l'Alternativa all'inceneritore di Desio

In merito agli ultimi sviluppi della tormentata vicenda del forno inceneritore di Desio (convocazione urgente dell’Assemblea dei Soci per rispondere alle richieste di Unieco di procedere con la costruzione), riteniamo assolutamente irrealistica l’ipotesi di ritorno al progetto di realizzazione del nuovo impianto, non fosse altro per il fatto che già oggi in Lombardia c’è una sovracapacità di incenerimento che ha portato all’abbandono del progetto di costruzione di un nuovo inceneritore in Provincia di Milano (quello famigerato che doveva sorgere nel Parco Sud). Un nuovo inceneritore a Desio da 170 mila tonnellate non avrebbe di che bruciare e non starebbe in piedi sul piano economico/finanziario.

Se ci saranno delle penali da pagare, sarebbe bello che le pagassero tutti quei sindaci che negli anni scorsi hanno creduto, senza un minimo di spirito critico, a chi gli propinava la favoletta del nuovo inceneritore.

E sarebbe anche l’ora di mandare a casa, una buona volta, il presidente di Bea, imbullonato alla sua poltrona da quindici anni, il primo tra i ferventi sostenitori della favoletta, ancora fino a pochi mesi fa.

La speranza è che i nostri amministratori traggano lezione dagli errori del passato: invece di dismettere un impianto vecchio e inutile, stanno assecondando la volontà di Bea di rinnovarlo per partecipare alla folle corsa all’accaparramento dei rifiuti in giro per la Lombardia. Stanno passando dalla padella del nuovo inceneritore alla brace del revamping del vecchio impianto... e come sempre a pagarne le conseguenze saranno i cittadini.

Immagine tratta dal sito Qui Lecco libera

Concorezzo: il senso civico della Lista Civica


di Roberto Brambilla

Detto fatto! Dando seguito al comunicato stampa  della settimana scorsa la Lista civica italiana ha provveduto a sistemare l'aiuola di Piazzetta S.Marta (sopra la foto del risultato finale).

Speriamo che i cittadini e l'amministrazione comunale apprezzino l'iniziativa collaborando a tenere pulito.

La Lista civica italiana - nuova formazione politica - nasce da un percorso iniziato due anni fa a cui ha partecipato la Lista civica Concorezzo e un gruppo di liste civiche indipendenti dai partiti tradizionali. L'obiettivo della Lista civica italiana è di rimettere al centro della politica la persona e le sue esigenze e non la finanza e lo spread. Altri obiettivi prioritari di LCI sono l'attuazione della Costituzione, la fiscalità progressivacome previsto dall'articolo 53 della Costituzione, la riconversione ecologica dell'economia e l'introduzione della democrazia diretta a fianco di quella rappresentativa. Questo permetterebbe ai cittadini di bloccare leggi fatte male e di proporne quando il parlamento dorme!

Si pensi ad esempio alla legge sul conflitto di interessi mai fatta né dalla destra né dalla sinistra.

Per maggiori informazioni www.listacivicaitaliana.org

Il WWF Italia per le scuole


Ci sono molti modi per aiutare la natura e il WWF, da sempre, crede fortemente che uno dei più efficaci sia la formazione delle generazioni future, perché è proprio da loro che può partire un reale cambiamento nell'approccio, nelle idee, nei comportamenti, nelle scelte per costruire un futuro in cui l'uomo possa vivere in armonia con la Natura.

Visita: http://wwf.it/scuole

giovedì 6 dicembre 2012

Seregno: il comune approva le compensazioni ambientali di Pedemontana


La Giunta Municiapale di Seregno ha approvato il progetto preliminare relativo al 1° lotto delle compensazioni ambientali di Pedemontana.

Di seguito pubblichiamo alcune foto e la relazione allegate alla delibera.
I documenti originali sono consultabili sul sito del comune (cliccare qui). 


RELAZIONE

Premessa

Il Comune di Seregno è interessato dal tracciato dell’autostrada pedemontana nella parte sud del proprio territorio comunale e da un percorso della viabilità complementare in zona Meredo.
Per il passaggio di tale infrastruttura sono previsti una serie di interventi di compensazione ambientale, tra cui le cosiddette misure compensative: tali misure prevedono dei finanziamenti per le amministrazioni locali per eseguire interventi di "miglioramento ambientale” e per la fruizione pubblica.

Nello specifico per il Comune di Seregno è prevista la Misura n.22
Il bosco Meredo nel Parco della Brianza Centrale.

La scheda di riferimento di Autostrada Pedemontana prevede una forestazione con funzione di uso collettivo rapportata ai percorsi ciclopedonali esistenti. Per le misure compensative è previsto che i progetti e l’esecuzione delle opere siano eseguiti a cura delle singole amministrazioni locali.


Per il territorio di Seregno e del PLIS Brianza Centrale si è previsto di destinare le risorse a disposizione per gli interventi compensativi sempre all’interno del Parco del Meredo ma con localizzazione e tipologia leggermente differente rispetto a quella prevista dalla Misura 22.
Nello specifico si prevede, una divisione in due lotti: un primo lotto al parco del Meredo è destinato all’esecuzione di interventi finalizzati al miglioramento fruitivo e paesaggistico, nonché al controllo del territorio, mentre un secondo lotto é destinate prevalentemente all'acquisizione di aree nel Parco del Meredo e della Porada. Le aree acquisite saranno successivamente oggetto di interventi di rimboschimento con le risorse previste per le compensazioni forestali di Pedemontana ed il relativo Albo delle opportunità di compensazione forestale provinciale.
Si evidenzia pertanto che le finalità originarie previste nella Misura 22 sono mantenute, acquisizione aree al patrimonio comunale e creazione di nuove aree boschive, e sono anche migliorate con l'inserimento di interventi finalizzati all’incremento fruitivo.

In questo progetto si tratterà solo la parte relativa agli interventi del Lotto n.1.

Il progetto

L’area di intervento e localizzata nella parte ovest del Parco Brianza Centrale e precisamente, nella zona denominata Meredo. Si tratta di un area preservata dall’edificazione grazie anche alla presenza di due linee ferroviarie (Monza - Chiasso e Saronno - Seregno), che hanno nel tempo delimitato un grosso "triangolo" della superficie di circa 82 ettari. L’uso del suolo è prevalentemente agricolo, anche se negli ultimi anni sono stati realizzati una serie di interventi pubblici finalizzati alla riqualificazione ambientale ed alla incentivazione della fruizione per il tempo libero: percorsi ciclopedonali in calcestre, alberature ad alto fusto, nuovi boschi con piante forestali, aree a prato ed arredi.
Per dare continuità a questa politica di riqualificazione e di gestione del territorio risultano fondamentali le risorse messe a disposizione da Autostrada Pedemontana.

Il progetto del lotto n.1 prevede in sintesi:
  • integrazione del sistema di percorsi ciclopedonali con un nuovo tracciato di 500 ml
  • riqualificazione e riconversione parziale di boschi spontanei lineari
  • creazione di un sistema di controllo degli accessi al parco
  • realizzazione di parcheggi a servizio del parco
  • creazione di un sistema di comunicazione/segnaletica per migliorare la connessione fruitiva tra il parco del Meredo, il parco della Porada ed il parco del Crocione.

Vicinale alle Brughiere di San Pietro

Nel dettaglio il progetto prevede interventi di pulizia del sottobosco della Vicinale alle Brughiere di San Pietro e del Merè: rimozione microdiscariche puntuali di macerie, rifiuti vari, pneumatici, taglio di rovi ed infestanti. Per consentire la realizzazione del percorso ciclopedonale all’interno del bosco esistente, si prevedono anche interventi di potature e l’abbattimento di alcune robinie e sambuchi.
Vicinale delle Brughiere di San Pietro
Vicinale ai boschi di San Pietro al confine con Meda

Il nuovo percorso sarà realizzato in calcestre per uniformarsi a quanto già realizzato in zona, e consentirà di creare, insieme ai percorsi esistenti, una rete più completa.
Contestualmente all'intervento di pulizia dei robinieti si procederà anche ad inserire nuove essenze autocotone di tipo forestale, quali ad esempio Quercus robur (Farnia), Prunus avium (ciliegio selvatico), Tilia europea, Fraxinus excelsior, Acer campesrte, Carpinus betulus, ecc, in modo da attivare una riconversione parziale del bosco spontaneo.

Per incrementare la fruizione si prevede la realizzazione di due parcheggi a servizio del parco, uno a ridosso della via Saronno in corrispondenza della strada vicinale ai Boschi di San Pietro, ed un secondo al termine della via Meredo.

Parcheggio di via Saronno

I parcheggi saranno realizzati in modo da minimizzare l’impatto ambientale, con masselli autobloccanti inerbati, alberature e fasce arbustive.

Parcheggio di via Meredo

Il progetto prevede anche la realizzazione di un sistema di controllo degli accessi al parco in quanto negli ultimi anni si sono verificati numerosi episodi di scarico abusivo di materiali (macerie, eternit, fusti oli esausti ecc.).

Considerata la necessità di garantire anche lo svolgimento dell’attività agricola, si prevede l’utilizzo di un sistema combinato di sbarre di chiusura e di videocamere: saranno mantenuti dei varchi aperti controllati da videocamere ad infrarossi in modo da consentire l'accesso ai mezzi agricoli in modo agevole, mentre altri ingressi, meno utilizzati, saranno chiusi con sbarre e lucchetto. Saranno comunque mantenuti passaggi per pedoni e biciclette.

Si è posta inoltre attenzione al rafforzamento della rete dei parchi contermini, Parco del Meredo, Parco della Porada e Parco del Crocione: i parchi risultano in parte già collegati con percorsi ciclabili o pedonali, salvo il parco del Crocione che sarà connesso al Meredo mediante una passerella aerea di imminente realizzazione prevista nel progetto di riqualificazione della Linea Seregno-Saronno.
Si prevede la realizzazione di cartellonistica, segnaletica verticale ed orizzontale, che individuerà i percorsi in maniera più evidente e guiderà le persone da un parco all’altro e viceversa.
Infine si porranno in opera arredi di servizio quali, panchine in pietra, cestini, bacheche e fontanelle.

Seregno, Ottobre 2012

IL PROGETTISTA
Arch. A. Colombo