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domenica 29 giugno 2014

Il Meredo di Seregno: un'eredità verde da preservare


Le terre comprese nella forcella ferroviaria ad ovest di Seregno sono la più vasta area agricola sopravvissuta - miracolosamente - entro i confini comunali.

Per secoli il suo destino fu strettamente legato a quello delle terre più a nord, cioè a quelle del Ceredo, con cui almeno fino al '700 condivideva anche il nome. Della storia del Ceredo abbiamo già scritto in un precedente post. Ricordiamo qui che fin dal Medioevo anche quello che adesso a Seregno viene chiamato Meredo (dal nome della cascina in comune di Seveso) faceva parte quasi per intero dei possedimenti del Monastero di San Vittore di Meda.

Catasto Teresiano 1722, mappe attivazione, fogli 6-7-11-12. In rosso le proprietà del Monastero di Meda; in verde le strade vicinali ancora esistenti.


Le mappe del Catasto del 1722 ci mostrano la vasta tenuta delle Monache, che era chiamata il Chiarè, così come la cascina sorta lungo la strada per Meda. Poco più ad est si trovava la Cascina Donnetta; ma nessuna costruzione era presente nell'area ora compresa tra le linee ferroviarie. I terreni erano coltivati a cereali, con la presenza di gelsi e in alcuni piccoli appezzamenti con filari di viti. L'unica macchia boschiva allora rimasta (visibile a sud ovest della Cascina Chiarè) è sopravvissuta in parte ancora oggi, subito a sud della linea ferroviaria per Como, dove una farnia monumentale sembra testimoniare l'antico aspetto dei luoghi.

La farnia monumentale del Meredo (foto scattata durante Bicinfesta 2014)
Possiamo notare come le strade vicinali siano rimaste quasi invariate; anche i nomi attuali ci rimandano al passato: le strade vicinali "alle brughiere" e "ai boschi" di S.Pietro (di Seveso) ci ricordano la vasta zona a boschi o brughiera che esisteva, ancora nell' '800, a nord-est di Seveso, oltre il Meredo, alla Cavalla, e che si estendeva anche in comune di Meda.
La vicinale del Merè conduceva dalla Cascina del Ceredo a quella che all'inizio del '700 era una piccola cascina di due sole case, appena oltre il confine comunale; nel 1770 vi abitavano 18 persone.

Cascina Meredo a Seveso
Nelle mappe del catasto teresiano non c'è traccia della chiesetta esistente ancor oggi, che invece è riportata nel catasto del secolo successivo. I terreni del Meredo sevesino non appartenevano al Monastero di Meda; nel 1723 la cascina apparteneva a Benedetto Santambrogio e la maggior parte dei terreni ai conti Borromeo, Rho e a certi Brioschi.

L'oratorio di San Benedetto (Meredo di Seveso)
Nella zona di Seregno che prenderà il nome di Meredo la prima cascina nasceva a fine '700: si trattava della Cascina Monti, poi Brivio; mezzo secolo più tardi sorgeva la Cascina Curioni, ora sede della Cooperativa Sociale Il castagno.

Cascina Monti (ora Brivio) vista da nord
Dipinto della Madonna di Santa Valeria sulla facciata di Cascina Brivio
A metà del XIX secolo la costruzione della ferrovia per Como venne a dividere le sorti del territorio che attraversava: le aree a nord destinate in futuro ad un'espansione edilizia che ha risparmiato solo limitate superfici; quelle a sud, anche a causa della costruzione quarant'anni più tardi della linea per Saronno, condannate all'isolamento, che però le ha preservate quasi intatte fino ad oggi.

Cascina Pelucchi (fine '800)
A cavallo del '900 nascevano altre due cascine: Cascina Pelucchi e Cascina Silva; in quest'ultima possiamo notare come l'architettura sia cambiata rispetto a quelle più antiche: l'altezza è maggiore, sono presenti il portico e i loggiati. Questa cascina è ancora in funzione, anche se produce solo per l'autoconsumo; mentre la cascina Pelucchi attualmente è abbandonata. Degli anni '50 è invece la cascina Ciceri.

Cascina Silva (costruita nel 1910)
Dipinto sotto il portico di Cascina Silva
Purtroppo negli ultimi quarant'anni quest'area ancora agricola è stata più volte a rischio di cementificazione. Nel 1975 partiva l'iter per la costruzione proprio in questa zona dell'Ospedale "Valle del Seveso", che doveva occupare 170 mila metri quadrati, a cui si dovevano aggiungere naturalmente quelli necessari per i collegamenti viabilistici sia con Seregno che con i comuni più ad ovest, che sarebbero stati serviti dal nuovo ospedale. Ma nel 1978, quando già si stava per iniziare l'acquisizione dei terreni, giunse la notizia che la Regione Lombardia nella stessa area aveva previsto un Centro interscambio merci. Il procedimento per la costruzione dell'ospedale subì un rallentamento e il progetto fu poi abbandonato, e fortunatamente anche del Centro interscambio merci non se ne fece niente.

Localizzazione delle cascine del Meredo
Fin dagli anni '60 si era cominciato a parlare di un sovrappasso sulla ferrovia per evitare l'attraversamento del centro di Seregno da parte del traffico automobilistico, ma l'opera fu realizzata solo negli anni '90 con lo scavalcamento della linea per Como-Chiasso e un sottopassaggio sotto la linea per Saronno. Questa infrastruttura costituì una notevole cesura tra la zona più periferica e quella più vicina al centro, che negli anni precedenti era stata già intaccata dalla costruzione di palazzi che avevano suscitato non poche polemiche.

Croce campitale lungo via Saronno
Nel 2001 fu istituito il Parco Sovracomunale della Brianza Centrale in cui rientrava anche il Parco agricolo del Meredo, costituendo quindi un'importante tutela su quest'area. Ma purtroppo questo non la mette al riparo in modo definitivo. In questi ultimi anni si sono susseguite varie ipotesi di occupazione (e distruzione) del suolo: dal campo da golf al laghetto per la pesca sportiva, entrambi progetti apparentemente compatibili con la tutela dell'ambiente, ma che in realtà avrebbero pesanti ripercussioni; un parcheggio - inutile - era stato previsto in via Saronno. E anche nel Piano di Governo del Territorio recentemente adottato in un'area del Meredo erano previste attività sportive, ma in seguito ad un'osservazione delle associazioni ambientaliste la funzione è stata modificata.

Nell'area contornata in rosso erano previste attività sportive. Le associazioni ambientaliste seregnesi hanno presentato al riguardo una osservazione (leggi qui al punto B6), che è stata accolta.
E non basta: altre minacce arrivano proprio da quelle ferrovie che negli anni passati hanno determinato l'isolamento, e quindi la conservazione, di questa zona. Infatti sono in progetto il quadruplicamento della linea per Como e un nuovo percorso della linea per Saronno che, attraversando l'intera area verde non lontano dal confine comunale, la porterebbe a scavalcare la linea per Como.

Riusciremo a consegnare ai nostri figli e nipoti quello che per tanti secoli è rimasto quasi immutato?

Testo di Chiara Ballabio 
Fotografie di Zeno Celotto

© riproduzione riservata
 
 
Riferimenti bibliografici:
1) Seregno. Una comunità di Brianza nella storia (secoli XI-XX). A cura di G. Picasso e M. Tagliabue - Seregno 1994
2) AA.VV. - Sant'Ambrogio una chiesa e la sua gente - Seregno 1994
3) Seregn de la memoria - Seregno cinquant'anni tra cronaca e storia, vol. 2° - Cabiate 1997
4) A. Maderna - Seveso nell'Archivio dei Secoli - Meda 1973
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sabato 28 giugno 2014

Meda e Pedemontana: una rotonda di troppo


MEDA: OPERE COMPLEMENTARI DI PEDEMONTANA, COMMISSIONE TERRITORIO E AMBIENTE, INTERROGAZIONI, TRASPARENZA

di Sinistra e Ambiente Meda


Il 12-05-014 Sinistra e Ambiente ha inoltrato al Sindaco Caimi due interrogazioni su aspetti legati all'autostrada pedemontana.

Una di queste riguardava la progettualità locale (opere complementari e viabilità) e in essa si chiedevano informazioni e documentazione su una proposta fatta dall'Amministrazione medese per una modifica sui previste accessi all'autostrada.
Avevamo anche chiesto copia di eventuale documentazione cartacea sulla proposta progettuale.

Abbiamo già trattato qui la nostra valutazione sulla risposta del Sindaco Caimi, giudicandola insoddisfacente, anche perchè in essa nulla si diceva sull'esistenza o meno di documentazione relativa alla richiesta di modifica avanzata da Meda.

Oltre all'interrogazione, la trattazione dell'argomento "opere complementari locali" è stato da tempo sollecitato e definito come OdG nella Commissione Territorio e Ambiente sempre dal nostro Consigliere Comunale che riveste anche il ruolo di Presidente di detta commissione.

La richiesta al Sindaco Caimi e all'Assessore Buraschi di una loro disponibilità a relazionare alla Commissione attende ancora, ad un mese di distanza, una risposta.

Ma ...... ma a quanto pare, della documentazione esiste (e non era allegata alla risposta data dal Sindaco Caimi  all'interrogazione di Sinistra e Ambiente) e ve la proponiamo, unitamente ad alcune riflessioni, dopo essere stata protocollata e inviata a tutti i Consiglieri Comunali.

Dettaglio della variante progettuale dell'amministrazione comunale di Meda con le due rotonde aggiuntive

Dalle mappe di APL, qualcosa si comprende sulla natura della proposta medese.
Ora, non sappiamo se la variante sia o meno stata accettata o se sia ancora in fase valutativa da APL (Autostrada Pedemontana Lombarda).

Sempre premettendo il nostro giudizio sull'inutilità della pedemontana, ci permettiamo però di far notare che la prescrizione del CIPE n°2 recita testualmente:


e ... la rotonda medese, aggiuntiva rispetto al progetto originario, così come collocata, pare si trovi proprio all'interno del perimetro del Parco del Bosco delle Querce che comprende anche le aree degli svincoli sul lato ovest (vedi sotto mappa UFFICIALE dei confini).

I confini del Parco Regionale Naturale del Bosco delle Querce con la freccia che indica dove verrebbe allocata la rotonda
L'area dove è prevista la rotonda evidenziata è inoltre situata nella ex zona A dell'incidente ICMESA, una zona dove, le analisi ambientali del 2008 avevano rilevato superamenti dei livelli di soglia stabiliti per la diossina (TCDD) e dove si attende venga realizzata (come da normative) la caratterizzazione del livello di contaminazione da TCDD ai sensi del DL 152, della prescrizione CIPE n°3 e della mozione regionale 72. Diciamo "si attende" perchè sinora nulla è stato fatto dagli enti preposti.

Insomma, quandi si tratta di pedemontana, tratta B2 e interferenza con le ex zone A,B,R, serve un buon livello di conoscenza, assoluta trasparenza, infinita cautela e molta attenzione e ogni ipotesi progettuale dovrebbe essere calibrata in funzione dei risultati della caratterizzazione e non viceversa.

Seguiremo attentamente la vicenda, auspicando che chi di dovere si renda disponibile per parlarne quanto prima in Commissione Territorio e Ambiente.

venerdì 27 giugno 2014

Le proposte degli ambientalisti per tutelare il verde di Carate Brianza


Il Comitato per l'ampliamento del Parco Brianza Centrale e la Commissione Cultura Alternativa hanno presentato al Comune di Carate Brianza le proprie proposte per il nuovo PGT.

Le proposte nascono per rimeditare le previsioni contenute nel vecchio PGT, che risultano sovradimensionate rispetto all’obiettivo irrinunciabile della tutela del suolo libero.

In particolare, le associazioni ambientaliste, hanno chiesto che le nuove scelte territoriali siano motivate da un'attenta ricognizione dello stato dei luoghi nonché degli immobili sfitti e/o sottoutilizzati aventi una destinazione residenziale, terziaria e produttiva. A tale scopo viene propostio di redigere un censimento degli immobili produttivi dismessi e sottoutilizzati anche secondo quanto indicato dal PTCP di Monza e Brianza vigente (art. 47 delle Norme di Piano).

Viene richiesto, inoltre, che tutte le previsioni di maggior tutela territoriale prevista dal PTCP di Monza e Brianza vigente vengano verificate, recepite ed ampliate al fine di creare collegamenti e corridoi verdi anche a valenza sovracomunale.

Per scaricare il documento cliccare qui.
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mercoledì 25 giugno 2014

Alla ricerca delle sorgenti del Terrò - Tarò - Certesa con il "Comitato per il parco regionale della Brughiera"


Presentiamo alcune foto della bella escursione fatta domenica 22 giugno 2014 "Da Sant'Adriano alla ricerca delle sorgenti del Terrò - Tarò - Certesa" organizzata dal Comitato per il Parco regionale della Brughiera organizzata nell'ambito del programma "Le stagioni del Parco 2014".


Il gruppo degli escursionisti era composto da 40 persone che, guidati dalle GEV del PLIS Brughiera Giovanni e Cesare, si è inoltrato negli splendidi boschi della Brughiera di Brenna, Orsenigo e Capiago - Intimiano risalendo il torrente Terrò sino a giungere a quelle che possono essere le sorgenti più a nord del torrente passando poi dal Grillo e dalle vasche di Inchigollo.

Le sorgenti più a nord del Terrò
Dettaglio della sorgente
Vasche Inchigollo
Cascina del Grillo

Gianni Del Pero e le GEV hanno illustrato le caratteristiche e le problematiche dei luoghi che il gruppo attraversava quasi sempre immersi in boschi molto fitti e con una temperatura ottimale per un'escursione estiva.

 

A conclusione della passeggiata Flavio Magnacavallo ha raccontato a tutti i partecipanti la storia e i caratteri artistici della chiesetta romanica di Sant'Adriano a Olgelasca di Brenna che uno dei volontari, che tutte le domeniche tengono aperto il sito monumentale, ci ha gentilmente aperto "fuori orario". Nel fresco della chiesetta dopo l'ottima spiegazione di Flavio il gruppo si è sciolto in attesa della prossima escursione prevista al Parco del Curone - Montevecchia domenica 20 luglio 2014.


Una nota simpatica dell'escursione è stata la sosta a Orsenigo all'ombra di un filare di "murun" (Gelsi) dove alcuni partecipanti si sono serviti dei loro ottimi frutti: i "mucui".


martedì 24 giugno 2014

Pedemontana: che fine hanno fatto le compensazioni ambientali?


Il 12-06-014 s’è tenuta in VI Commissione Regionale Ambiente e Protezione Civile un’audizione della Soc. Autostrada Pedemontana Lombarda (APL) avente a tema le compensazioni ambientali.
L’audizione era stata suggerita da Insieme in Rete ai Consiglieri Regionali Corbetta (M5S) e Barzaghi (PD) con cui da tempo ci rapportiamo, per comprendere lo stato dell’iter progettuale e realizzativo sulle previste compensazioni ambientali. Il tutto dopo una richiesta d’incontro sul tema (20-01-014) avanzata da Insieme in Rete che APL ha completamente ignorata.L’interessamento dei due Consiglieri Regionali (che ringraziamo) e il loro lavoro in Commissione, ha portato a far si che la Presidenza della Commissione convocasse APL per relazionare in merito.Una delegazione di insieme in Rete era presente all’incontro.
Diciamo subito che i tempi per trattare l’argomento sono stati molto ristretti (circa tre quarti d’ora) e il quadro informativo reso da APL (presente il Presidente Lombardo, l’Arch. Vizzini che segue il progetto delle compensazioni e il responsabile delle relazioni esterne Gatti) conferma le nostre preoccupazioni.
L’iter realizzativo delle compensazioni ambientali è sicuramente in notevole ritardo rispetto ai lavori della sola autostrada. Tratta A nei fatti realizzata ma compensazioni ambientali ancora non pervenute.
Questo, nonostante la prescrizione CIPE n° 9 definisca:
Evidentemente il “per quanto possibile” presente nel testo, “giustifica” e serve a coprire qualsivoglia ritardo.
Dalla relazione della Vizzini, pare prossima la sola firma di una convenzione con il Comune di Solbiate Olona, sempre sulla tratta A. Non esistono ancora cronoprogrammi per la realizzazione delle compensazioni ambientali e dei progetti locali.
Sulla tratta B1, APL ha dichiarato la sua volontà di attivare a breve un tavolo di verifica progettuale con i Comuni. Domanda lecita: perchè si fa solo ora e non è stato fatto in contemporanea all'elaborazione dell'esecutivo dell'autostrada?
Per la Greenway, ancora non è pronto il progetto esecutivo e non è ancora stato trovato il soggetto che la dovrà gestire.
Per la prescrizione CIPE n° 64, vincola la realizzazione all’identificazione del soggetto che avrà evidentemente in carico i costi di manutenzione.
Sulle risorse economiche per compensazioni ambientali e Grenway, al di là delle cifre previste, note da tempo, quanto detto da APL non chiarisce minimamente quale sia la reale disponibilità.
Insomma, non abbiamo ascoltato grosse novità rispetto a quando, il 13/2/2012, Insieme in Rete s’era incontrata sul tema con la stessa Vizzini.
Intanto però l’autostrada, la sola autostrada è avanzata e le compensazioni?

Sotto, le due slide di APL che fotografano la situazione delle Compensazioni ambientali sulla tratta A e sulle tangenziali di Como e Varese e a seguire, il verbale dell'incontro in VI commissione.



domenica 22 giugno 2014

Il progetto per distruggere il Parco agricolo del Meredo non deve passare!


Ritorniamo nuovamente sull'osservazione al PGT di Seregno presentata da Ferrovienord Spa e che il Comune pensa di accogliere seppur in modo parziale.

Pubblichiamo pertanto (vedi sopra) la cartina illustrante le richieste della società ferroviaria e nel riquadro colorato sottostante la sintesi dell'osservazione e le controdeduzioni dell'amministrazione seregnese.

Da parte nostra rimaniamo del parere che l'osservazione non debba essere accolta in quanto il progetto preliminare “Potenziamento del Sistema Gottardo: quadruplicamento tratta ferroviaria Chiasso-Monza” non è mai stato approvato dal CIPE ed anzi è stato, dallo stesso CIPE, definanziato.

Facciamo inoltre notare la contraddizione dell'osservazione nel punto in cui richiede, oltre al collegamento tra la linea Saronno-Seregno e la Como-Milano, anche il raddoppio della linea Saronno-Seregno che invece, secondo le prescrizioni della Regione Lombardia, dovrebbe essere dismesso dall'imbocco della nuova trincea sino alla stazione.

Numero progressivo scheda: 211

Osservante: FERROVIENORD SPA
Richiesta:
Inserire nelle previsioni di Piano, in aggiunta alla gronda ferroviaria di Nord-Est Seregno-Bergamo, non inserita nella tav. DP01, anche seguenti tratti di linea:
1) raddoppio della linea Ferrovienord Saronno-Seregno nella tratta di ingresso alla stazione RFi di Seregno;
2) raccordo ferroviario in direzione Chiasso in sfiocco dalla prevista Gronda ferroviaria di Nord-Est finalizzato a consentire il collegamento della linea Ferrovienord Saronno-Seregno con la linea RFI Milano-Chiasso anche in direzione Chiasso
3) ipotesi di nuova viabilità
Controdeduzioni: Si accoglie per quanto riguarda l’inserimento in tutte le tavole della gronda Nord-Est con le relative fasce di rispetto. Le altre richieste trattano di previsioni il cui recepimento non è stato inserito nelle prescrizioni di cui al parere della Direzione Generale Infrastrutture della Regione Lombardia. Gli interventi comunque interessano un vasto comparto non soggetto a nuove edificazione in quanto ricompreso nel PLIS e individuato in rete verde di ricomposizione paesaggistica e come ambito agricolo strategico. Non si ritiene accoglibile la richiesta di nuova viabilità.
Esito: Parzialmente accolta.

sabato 21 giugno 2014

Castellazzo degli Arconati a Bollate: una Villa ricca di storia, un Borgo ricco di vita


CONVEGNO
Una Villa ricca di storia, un Borgo ricco di vita
Domenica 22 giugno 2014 alle ore 15,00 in Villa Arconati a Castellazzo di Bollate (Mi)

Castellazzo degli Arconati un patrimonio paesaggistico della nostra identità storica e culturale, la nostra responsabilità morale per la sua salvaguardia.

a cura de "Gli Amici di Castellazzo" di Bollate

Sono molti anni che la nostra associazione, Gli Amici di Castellazzo, si sta impegnando per difendere e preservare il meraviglioso paesaggio di Castellazzo di Bollate. Ottenuta la salvaguardia del territorio, del nucleo storico e degli abitanti delle corti agricole; stiamo tentando di orientare il restauro del Borgo affinché ne sia conservata anche la sua autentica identità culturale. Il luogo ha conservato intatto il suo fascino antico, è un brano della nostra memoria storica. Situato nel comune di Bollate a pochi chilometri da Milano, all’interno dei confini territoriali del Parco Regionale delle Groane, può senz’altro diventare un centro culturale orientato alla cura dell’ambiente e del patrimonio storico, conservando la sua funzione agricola e su quest’attività fondamentale innestare le soluzione consone, alla dignità del suo contesto, per una vera e responsabile tutela, conforme alle finalità dell’area protetta e dei suoi vincoli monumentali. 

Lo scopo del Convegno è di raccogliere le forze culturali, civili e istituzionali per realizzare, ci auguriamo, un’azione condivisa, affinché nella tutela ambientale e storica si possa finalmente rivedere recuperato nel suo antico splendore, il paesaggio di Castellazzo degli Arconati.

Programma:
  • Inizio lavori con il saluto e i ringraziamenti ai presenti da parte de “Gli Amici di Castellazzo”, della Proprietà la “Fondazione Augusto Rancilio”e dell’Assessore alla Cultura del Comune di Bollate, Dott. Ubaldo Bartolozzi.
  • Introduzione de “Gli Amici di Castellazzo”
  • Arch. Daniela Lattanzi -  Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Lombardia: “Il Castellazzo di Bollate, un caso di tutela del borgo agricolo e della campagna giardino.”
  • Mons. Marco Navoni - Dottore della Biblioteca Ambrosiana: "Regio animo": Galeazzo Arconati, il Codice Atlantico di Leonardo e l'Ambrosiana.
  • Prof.ssa Mariella Perucca – Docente di Teorie del Paesaggio, Accademia di Belle Arti di Brera: “ Un Luogo, Tre Nature”.
  • Dott. Matteo Cadario -   Docente presso la Scuola di specializzazione in Archeologia, Università Cattolica del Sacro Cuore: “Galeazzo Arconati e il collezionismo di antichità.”
  • Sig. Antonio Bandera -  Studioso della Storia degli Arconati e di Castellazzo: “Gli Arconati e la quadreria di famiglia.”
  • Dott. Giannozzo Pucci - Libreria Editrice Fiorentina, curatore della collana i Quaderni d’Ontignano: “L’agricoltura come identità culturale di un popolo.”
  • Dott. Michele Corti – Docente di Zootecnia dell’Università di Milano – Ruralista: “La ricchezza dell’agricoltura, le radici di una comunità. Proposte per un’agricoltura civica ”
  • Interventi del pubblico
  • Chiusura dei lavori
  • Ringraziamenti

L'Oratorio di Sant'Adriano e le sorgenti del Terrò


Nona uscita del programma "Le Stagioni del Parco 2014" che prevede un itinerario di circa 12 km, della durata di 5 ore alla scoperta dei bellissimi boschi di Brenna che fanno parte del Parco Locale di Interesse Sovraccomunale (PLIS) Brughiera Briantea per poi risalire lungo il torrente Terrò (che a Cabiate e Meda prende il nome di Tarò, mentre a Seveso si chiama Certesa) alla ricerca delle sue "sorgenti".

Sarà anche un'occasione per ritornare, come ogni anno, a fare visita ad uno dei più importanti monumenti del periodo Romanico del nostro territorio: la chiesetta di Sant' Adriano ad Olgelasca, proprio a ridosso dei boschi di Brenna.

Green Man rende onore a Bertha von Suttner e alle donne che si opposero alla guerra


L’associazione Green Man – Istituto per la democrazia partecipativa e la cittadinanza europea di Monza invita all’evento

Onore a Bertha von Suttner e alle donne che si opposero alla guerra
19/21 giugno  2014 – Monza e valle del Lambro (MB)
Week end turistico culturale nella Brianza gentile delle donne di pace con mostra d’arte, presentazione di libri e video alla biblioteca del quartiere Triante a Monza ed escursione lungo il sentiero delle donne di pace della valle del Lambro dal Roseto della Pace del quartiere S.Biagio a Missaglia (abitazione del Nobel per la Pace 1907 Ernesto Teodoro Moneta).

Commemorazione del centenario dell’inizio della Prima Guerra Mondiale e della morte di Bertha von Suttner, prima donna Premio Nobel per la pace nel 1905 ed europeista, che si oppose alla guerra e collaborò con il pacifista  milanese e brianzolo Ernesto Teodoro Moneta al quale è dedicato il Roseto della Pace di Monza.

L’iniziativa è sviluppata in collegamento con il progetto consulte di quartiere del Comune di Monza e il programma culturale della biblioteca civica del quartiere Triante.

Necessario iscriversi all’escursione con mail a: info@greenman.it.

Istituto Green Man – Monza

lunedì 16 giugno 2014

Visite guidate domenicali all'Oasi Lipu di Cesano Maderno


GIUGNO E LUGLIO 2014

Per il periodo estivo le visite guidate della domenica sono fissate per:
  • 22 Giugno, ore 9 e ore 15.30: “Vita sott’acqua”
  • 13 Luglio, ore 9: “Sinfonie d’estate”
  • 27 Luglio, ore 9: “Pic-nic sul prato”
Il ritrovo è fissato presso il Centro Visite “Langer” 15 minuti prima della partenza. Durata attività max 3 ore.

PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA
Donazione a partecipante: € 3,50; bambini (dai 5 ai 12 anni) e Soci LIPU € 2.
Per maggiori informazioni: tel 0362.546827

venerdì 13 giugno 2014

Cascina Ghezzi a Seregno: un'isola rurale quasi in centro città


Cascina Ghezzi, ubicata a Seregno in zona Consonno nei pressi dell'Istituto Don Orione, è una delle poche dimore rurali della città ad aver mantenuto le caratteristiche originali e la funzione agricola.


Risale alla seconda metà del 1800, è infatti presente tratteggiata a mano nelle tavole del Catasto Lombardo Veneto.


L'impianto è di tipo semplice, presenta un corpo lineare da cui si dirama la stalla con il sovrastante fienile.


Osservando la facciata si può notare, nel sottogronda, una fascia decorata con fiori. Si notino anche le tracce di color porpora di cui doveva essere tinta la facciata stessa.

 

Al primo piano un dipinto murale raffigura Sant'Antonio da Padova rappresentato nella sua iconografia tradizionale: l'aspetto giovanile, il saio francescano (in questo caso alquanto scolorito), il giglio fiorito e  Gesù Bambino in braccio. Il santo, di cui possiamo trovare diverse rappresentazioni nelle cascine brianzole, viene festeggiato il 13 di giugno.

Particolare della finestrella della stalla
© riproduzione riservata
 
Riferimenti bibliografici:

1) D. F. Ronzoni - Lunario di Brianza - Missaglia - 2001
2) F. Pirovano, D.F. Ronzoni - Santi in cascina. Il lavoro, la fede e i santi nella tradizione della Brianza contadina - Missaglia - 1996